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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu degli Spettri (YuYu Hakusho)
Titolo Fanfic: RICOMINCIO DA ME
Genere: Sentimentale, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: wacchu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/08/2009 13:29:50 (ultimo inserimento: 14/01/10)

E se Mukuro tornasse ad essere la malvagia e sofferente di un tempo? Questa storia è riservata solamente alle fan della coppia HieixMukuro.
 
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INCUBI
- Capitolo 1° -

Una bambina dai capelli lunghi se ne stava seduta in un angolo della stanza immersa nella semioscurità. Quella stanza era una cella e lei era incatenata sia ai polsi sia alle caviglie. Era lì, con le braccia che avvolgevano le gambe e con la testa chinata su di esse. Nel suo sguardo si poteva leggere odio, disperazione e rabbia indescrivibili. Odio verso i suoi genitori che l’avevano abbandonata subito dopo la sua nascita. Odio verso quell’essere che l’aveva accolta per farsene una schiava personale e che l’abusava continuamente e quel che è peggio osava autodefinirsi suo padre. Odio verso tutto e tutti. Sembrava che la vita non le riservasse altro che sofferenze. Già, che senso ha vivere se si era in quelle condizioni? Era la stessa domanda che si poneva ogni giorno, domanda che niente e nessuno poteva darle una risposta. In quel luogo di solitudine, dove era trattata come un oggetto, aveva solo trovato motivi per morire. Quante volte aveva desiderato chiudere gli occhi e non risvegliarsi più oppure tramutarsi in neve e sciogliersi al primo raggio di sole…

Il rumore dei passi che si avvicinarono interruppe il filo dei suoi pensieri.
Alzò la testa. Sapeva già chi era e sapeva che nuovamente non aveva più scampo.
La porta della sua cella si aprì ed entrò un vecchio grassone dall’aria minacciosa.
-Mukuro, sei pronta per il solito rituale?- le chiese beffardo.
Immediatamente la paura s’impadronì di lei: esplose in un pianto dirotto e indietreggiò ancora di più verso l’angolo, come se potesse trovarvisi rifugio, mentre il vecchio continuava ad avanzare.
Benché fosse consapevole che non sarebbe servito a nulla, cominciò a supplicare.
-Noooo!!!!... Ti prego… Bastaaaa!!!! Non voglio… Ti prego… non ti avvicinare…!!!-
-Sei una bambina insolente!- tuonò il vecchio –Lo sai che si deve sempre ubbidire al proprio padre?-
-No… Non vogliooooo… Vattene…!-
-Stai zitta e vieni con me!-
Due mani minacciose e potenti si avvicinarono sempre di più a lei.
-NOOOOOOOO!!!!!-

E poi il buio.
Cominciò a tuonare. I bagliori dei lampi illuminarono una scena straziante: decine e decine di cadaveri barbaramente squartati e mutilati. In mezzo a loro vi stava immobile e sovrana la figura di una donna che guardava un punto imprecisato davanti a sé.
Alle sue spalle si udì i passi veloci di un uomo che la chiamava.
-Mukuro!-
Dapprima ella non si voltò.
-Mukuro!- Insisté quella voce facendosi sempre più vicina.
Spazientita si girò lentamente per vedere chi fosse quell’essere che la stava infastidendo.
Era Hiei. Un altro lampo riuscì ad illuminare il volto metà deturpato della donna. Il demone del fuoco si fermò di scatto pietrificato dal suo sguardo gelido, penetrante e carico di un odio sproporzionato nei suoi confronti.
Tuonò sempre più forte, quasi se il tempo stesso volle riflettere lo stesso stato d’animo della donna.
Molto lentamente Mukuro tese il braccio destro verso di lui e aprì la mano. Una sfera d’energia cominciò a formarsi su di essa.
Per qualche strano motivo, Hiei non riuscì a muoversi.
-Muori…- è tutto quello che disse lei in un sussurro.
In una frazione di secondo la sfera s’ingrandì e andò in direzione del suo avversario colpendolo ferocemente in pieno.

Un altro lampo e poi di nuovo il buio.

La regina del Makai si svegliò ansimante di soprassalto e si mise a sedere nel suo letto. Inspirò profondamente in modo da calmare i battiti troppo accelerati del suo cuore. Dopo essersi calmata, fece il resoconto della sua situazione. Era nella sua camera, sul suo letto. Aveva avuto un incubo, non uno normale, il solito incubo che ormai la perseguitava senza sosta da notti.
“Non è possibile…” si disse. “Cosa significa? Cosa vuole da me?”

“Non ho mai creduto nei sogni premonitori, ma questo deve almeno significare qualcosa. Cosa potrà essere?” Mukuro si ritrovò a rimuginare quel pomeriggio, dopo i soliti ennesimi stancanti doveri di regina del Makai, che con tutti gli sforzi che poteva fare, non riusciva a distrarsi con essi.
“Di sicuro vuole riuscire a farmi rivivere il passato… Ma a che scopo? So di certo che per niente al mondo vorrei tornare ad essere quel tipo violento che uccide senza ragione chi mi capiterà a tiro. Non voglio più provare quella sofferenza che ha attanagliato per anni il cuore e l’anima…”
-Sei talmente assorta nei tuoi pensieri da non aver percepito la mia presenza?-
Mukuro trasalì. Con l’intento di recarsi in camera sua, era passata davanti a Hiei senza accorgersene. E lui ora la stava guardando sospettoso, appoggiato sulla parete a braccia conserte.
-Inoltre ho notato che c’è qualcosa che non quadra in te… Ultimamente sei pallida, hai un’aria distratta e ti stanchi facilmente.- Fece una breve pausa, nell’attesa che gli fornisse una spiegazione che non arrivò. –Che cos’hai?- chiese senza altri giri di parole.
Mukuro lo guardò. Era inutile mentirgli. Né defilarsi con una scusa. Davanti a lui era impossibile. Tra loro due si era stabilita una forte intesa tanto da capirsi al volo senza nemmeno parlarsi.
E poi parlare con qualcuno l’avrebbe certamente aiutata a togliersi quel peso che si portava dietro, considerò.
Si appoggiò dall’altra parte della parete, mise le mani dietro la schiena e guardò verso il basso.
Dopo aver inspirato profondamente cominciò a parlare.
-Da giorni sono perseguitata da un incubo, uno stesso incubo.-
-Un incubo?- la cosa lo incuriosiva.
-Sì, l’incubo mi fa rivivere il mio passato, da quei giorni di prigionia fino a quando uccidevo chiunque mi capitasse a tiro.-
-Un incubo… a volte i sogni hanno un loro significato… Cosa pensi voglia significare il tuo?-
Mukuro scosse il capo.
-Ancora non ho trovato una spiegazione a tutto questo, so solo che non voglio ritornare come quella di una volta… E poi che senso può avere? Tu mi hai aiutato a chiudere una volta per tutte col mio passato, il vecchio è ancora imprigionato e non ha la minima possibilità di fuggire. E la storia è definitamene chiusa… Eppure… cos’è che non torna? Qual è il tassello mancante? Forse è così… manca proprio qualcosa… qualcosa che senza volerlo ho lasciato in sospeso.-
-Lasciami indovinare… tu vorresti recarti in quei luoghi per scoprire di cosa si tratta, giusto?-
Hiei aveva anticipato le intenzioni della donna.
-Sì, ho intenzione di chiudere definitivamente questa faccenda.- ammise.
-Bene, vorrà dire che ci andremo insieme.-
-Eh?- Mukuro lo guardò. –Grazie per l’offerta, Hiei, ma visto che riguarda soltanto me, cercherò di sbrigarmela da sola.-
-Che cosa?!- lui la guardò incredulo. –Ti è dato di volta il cervello? Da sola non ce la farai mai!-
-Perché? Significa che non mi ritieni abbastanza forte?- scattò lei. –So badare a me stessa, te ne sei dimenticato? Perché credi che sia diventata uno dei sovrani di queste terre?-
Hiei cominciò a spazientirsi.
-Che tu sia forte non lo ha mai messo in dubbio nessuno, ma nelle tue condizioni non ne saresti in grado! Ma ti sei mai vista allo specchio ultimamente? Non sei più tu!-
-Me ne faccio a meno delle tue considerazioni!- replicò asciutta.
-Non hai valutato l’ipotesi che quel sogno possa essere una trappola? Che qualcuno vuole farti condurre fin lì per sbarazzarsi di te? Se ora come ora te ne andrai da sola, lui avrà buone probabilità di riuscirci!-
No, Mukuro non aveva valutato l’ipotesi che dietro a tutto questo potesse esserci qualcuno, oltre che qualcosa, che la stesse manovrando attraverso dei fili invisibili come un burattino. E lei quei fili doveva e voleva tagliarli al più presto. Le venne in mente l’ultima parte dell’incubo, la sua espressione gelida, vuota e il suo istinto incontrollabile di eliminare qualsiasi persona che incrociasse nel suo cammino, qualsiasi. La Mukuro di una volta, un ritorno alle origini. “E se fosse proprio un sogno premonitore…?” La donna guardò il demone che aveva di fronte. No, non voleva coinvolgere altre persone nei suoi affari. Non che ritenesse Hiei debole per affrontare una situazione del genere, anzi, rispetto all’ultimo torneo, di ormai tre anni fa, la sua forza si era sviluppata parecchio. Degno di essere il suo braccio destro sotto ogni titolo. Ma anche lei in questi anni non se ne era stata con le mani in mano. Si ricordò quella volta, quando il demone del fuoco aveva rischiato la sua vita per portarle, anni fa, la pianta che imprigionava il vecchio ed era riuscito a farle chiudere col passato. Era stato un gesto inaspettato e soprattutto commovente. E dire che era stata proprio lei a conciarlo per le feste e la colpa non era altro che sua: aveva creduto in quel falso ricordo felice che la impediva di vendicarsi del vecchio, piuttosto che alle parole di lui che aveva cercato di sbatterle in faccia la verità. Ma non c’era da sorprendersi e non era nemmeno una novità: si sa, rischiare la propria vita faceva parte di ciascun valoroso combattente. E quante volte entrambi se l’erano giocata? Se in qualche modo fosse ritornata ad essere la Mukuro di un tempo, Hiei sarebbe stato in grado di fronteggiarla? Si augurò che l’ipotesi che in effetti potesse esserci qualcuno dietro a tutto questo fosse soltanto infondata e poi non c’erano abbastanza indizi. Era fuggita da quelle terre infelici, lasciandosi alle spalle tutto… mancava qualcosa? Sicuramente. Doveva ritornarci.
-È meglio che tu rimanga qui. Potrei anche rischiare la vita o non ritornarci qui, ma è solo una questione personale che devo chiudere assolutamente. E ricordati che rimani il mio successore.
Hiei, ormai al limite della pazienza, avvertì l’impulso di prenderla a pugni.
-Ah sì?! Allora dammi un motivo convincente per cui io dovrei rimanere qui!-
-Hiei, se davvero c’è qualcuno dietro a questa storia, non possiamo dirlo visto che non ci sono indizi per arrivare ad una simile conclusione.-
-Sei solo una pazza se pensi che io me ne rimanga qui buono! Vista l’emergenza partiremo domani stesso, e intendo dire insieme che tu lo voglia no!- il tono fermo di Hiei non ammetteva repliche.
Mukuro lo guardò furibonda. Possibile che lui non riuscisse a fidarsi di lei? Perché non riusciva a capire i suoi motivi, i suoi sentimenti? Ma non voleva perdere altro tempo in chiacchiere, non voleva rendere complicata la situazione già difficile che era.
Distolse lo sguardo da Hiei e proseguì amareggiata il cammino verso la sua stanza.
“Hiei… Sono disposta a tutto pur di chiudere con questa faccenda, anche a rinunciare ai miei sentimenti per te.”

Lo stesso incubo si rifece vivo anche all’alba del giorno dopo. Stavolta era anche più vivido di prima. Mukuro si svegliò nuovamente con l’ansia.
Mise le mani fra i capelli, lottando contro le lacrime che minacciavano di uscire dagli occhi.
-Mi sta chiamando… l’incubo mi sta chiamando…- respirò freneticamente. Ormai era giunta al limite della resistenza. La prossima volta sarebbe scoppiata, ne era certa. Il suo sguardo si spostò in uno zainetto preparato la sera prima. La strada di destinazione non era poi lontanissima dalla sua reggia, ma aveva comunque deciso di portarselo via se ce ne fosse stato particolarmente bisogno. La tentazione di afferrarlo e di andarsene era decisamente troppo forte se non incontrollabile. Poteva andare incontro ad una pura follia. Le venne in mente Hiei. Era seriamente preoccupato per lei e se lei se ne fosse andata da sola, lui non gliel’avrebbe perdonata facilmente. Mukuro non era in grado di dire quale cosa sarebbe stata giusta e quale invece fosse sbagliata. Il suo istinto le diceva soltanto che non doveva coinvolgere nessun altro; se la sarebbe sbrigata da sola, doveva farcela… magari stava facendo di un granello di sabbia una montagna… No, stare lì a pensare un minuto di più non sarebbe servito a niente. Decise che sarebbe partita proprio in quel momento. Dopo essersi preparata, afferrò lo zainetto e uscì dalla sua stanza. Percorse silenziosamente ma decisa il corridoio che portava alle porte d’uscita del regno e andò fuori Senza ripensamenti.
“Hiei… cerca di capire… non avevo altra scelta.”

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (10 voti, 10 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 10 commenti
Rif.Capitolo: 13
naruhina3 - Voto:
07/11/11 14:55
Complimenti, davvero bella come storia!!! bravaaaaaa...
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Rif.Capitolo: 11
uri - Voto:
10/12/09 21:43
Bravissima! Molto bello anche questo capitolo!!!!! Che dolci sia Hiei che Mukuro! Mi è piaciuto un casino quando Mukuro ha pianto e Hiei la consolava, che teneri!!^^
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Rif.Capitolo: 10
uri - Voto:
27/11/09 21:38
Ciao ^-^,scusa se tardo a recensire ma purtroppo non sto sempre su internet. Congratulazioni anche per questo capitolo fantastico e anche per i precedenti che ho letto solo ora!
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Rif.Capitolo: 8
uri - Voto:
07/11/09 22:05
Bellissimo anche quasto capitolo. Scusa per il ritardo ma purtroppo non controllo ogni giorno. Baci^^!
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Rif.Capitolo: 7
uri - Voto:
25/10/09 15:05
Che dolce Mukuro ad aiutare una bambina! Brava,mi è piaciuto!
Baci^^!
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Rif.Capitolo: 6
uri - Voto:
16/10/09 21:57
Ciao,scusa ma internet fa i capricci. Comunque di nuovo complimentissimi!!!
Baci!^^
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Rif.Capitolo: 5
uri - Voto:
14/09/09 12:49
Scusami se commento solo ora ma non avevo visto che avevi aggiornato.
Mi è piaciuto molto vedere Hiei geloso e il suo abbraccio. Che dolce!
Però i momenti più belli non durano in eterno e adesso Mukuro è diventata cattiva. Come reagirà Hiei? Sono proprio curiosa di vedere! baci!^^
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Rif.Capitolo: 3
uri - Voto:
28/08/09 15:10
Bel capitolo complimenti! Non vedo l'ora che arrivi Hiei. Ci sarà da divertirsi. Aggiorna presto!!^^
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Rif.Capitolo: 2
uri - Voto:
19/08/09 14:18
Mi è piaciuto,la battaglia l'hai descritta piuttosto bene (io non ne sono capace ancora). E' vero, è un bel po' difficile rispettare il carattere dei personaggi ma mi sembra che più o meno tu ne sia in grado. Al prossimo capitolo!^^
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Rif.Capitolo: 1
uri - Voto:
09/08/09 14:27
Bell'inizio, la storia si prospetta interessante. Aggiorna presto!^^
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