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MANGA.IT RECENSIONI
Titolo: LOST IN TRANSLATION
Casa editrice: MIKADO
Autore: SOFIA COPPOLA
Anno: 2003
Categoria: FILM GIAPPONESI: Sentimentale-Romantico
Formato: Cinema
Versione: ITA
Durata: 2

Scritta dall'Utente:

kotaromatsudaira scrivi - profilo

tokyo, crocevia di emozioni e sentimenti nel film ``made in usa`` più ``manga`` che esista!
 
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Recensione
Clicca per ingrandire Bob Harris è un attore americano di mezza età che abbandona moglie e figli per un soggiorno in Giappone, dove farà da testimonial in uno spot televisivo per un whisky giapponese.
Spaesato, in una terra sconosciuta, dove si parla una lingua che per lui è arabo, dove strampalate prostitute gli possono piombare tra capo e collo quando meno se lo aspetta, dove il cibo, la cultura, persino la gente è diversissima da ciò che era abituato a vedere in America, Bob passa le sue serate al bar del lussuoso Park Hyatt Hotel, tra un whisky e l’altro, con musica jazz live in sottofondo. Riuscirà mai ad abituarsi a quel mondo totalmente fuori dai suoi schemi, dove è completamente solo e dove tutto quello che finora aveva vissuto e provato, persino il suo matrimonio e il suo rapporto con i suoi figli, viene messo in discussione?
Una di queste sere conosce la giovane Charlotte, anche lei americana a Tokyo per seguire il marito fotografo appena sposato. Anche lei sola, dato che il marito la sbologna quotidianamente assieme ai loro comuni amici nipponici per andare a lavorare, anche lei estranea a quel mondo in cui, volente o nolente, sta riversando tutti i suoi dubbi riguardo al suo matrimonio.
Tra Bob e Charlotte si instaura subito un bellissimo rapporto, per cui, sera dopo sera, tra karaoke, sale giochi e vari locali della Tokyo by night, i due diventano inseparabili e, man mano che si accorcia quella tra i loro cuori, si accorcia anche la distanza tra loro e il mondo giapponese.
Ma la vera protagonista di questo film è lei, Tokyo, la capitale del Giappone, una città che vive il contrasto tra i veloci affanni della notte, con la sua musica assordante, i suoi love hotel e le sue luci al neon, e la lenta e malinconica riflessione dei due protagonisti di fronte al crollo di tutte le loro certezze.
Ok, forse sto barando un po’ perché il film è puramente americano, in quanto girato da Sofia Coppola (La figlia di Francis Ford), ma vi giuro che a guardarlo non vi sembrerà affatto, anzi vi chiederete stupiti “Ma è davvero un film americano? Degli stessi americani che girano boiate come American Pie & Company?”!
Perché, vedete, più che un film americano, “Lost in translation” vi sembrerà un enorme manga trasposto sul grande schermo. Pensateci bene. E’ un film dove le parole sono centellinate, usate prevalentemente per creare le situazioni comiche o per evidenziare lo spaesamento di Bob e Charlotte. Il resto è solo, silenzi, sguardi, immagini poetiche del Giappone moderno, musica. A guardarlo bene ci sembrerà veramente un fumetto giapponese, perché vi troveremo la stessa introspezione e lo stesso stile di quelli di Adachi o Taniguchi.
Bravissimi i due attori protagonisti: Bill Murray (Bob), geniale nei ruoli comici, si dimostra eccezionale nel ruolo di questo personaggio eternamente in bilico tra comicità e malinconia; Scarlett Johansson (Charlotte), sebbene sia solo diciannovenne, è anche lei davvero molto brava nell’interpretare questa giovane donna e il suo conflitto interiore.
Non so veramente che dire di più per descrivere questo piccolo gioiello che non è stato valorizzato come merita dal pubblico (Ma dalla critica si, e guai se non si becca anche un minimo Oscar, visto che ha parecchie nomination!), ma voi manga – fans non potete davvero perdervelo! Credetemi!
Voti
Regia: 10
Sceneggiatura: 10
Effetti speciali: 9.5
Attori: 10
Storia: 10
Musiche: 10
Adattamento italiano: 10
Doppiaggio: 10
Originalità: 9.5
VOTO GLOBALE: 9.5


Commento finale
Alla facciazza di molti film che vorrebbero imitare i manga (Vedi i vari film tratti da Dragon Ball, Ken il Guerriero e altri fumetti oppure la serie di Matrix!), “Lost in translation” ci riesce benissimo, pur non essendone consapevole, senza bisogno di ripescare gli stereotipi di cui ormai si abusa... delicatezza, emozione, sentimento, introspezione psicologica, comicità non volgare... davvero un must per i manga fans e per i fans del Giappone in generale! Imperdibile!

 
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