Recensione
Un taxista affetto da violenti emicranie viene sequestrato da una banda di maldestri ladri che sono all’inseguimento di un loro complice fuggito con i soldi della loro ultima rapina. Inizia così un’ avventura on the road che porterà lo strano gruppo a legarsi in una stretta amicizia e successivamente a dividersi ognuno nella speranza di una nuova vita.
Film difficile da definire, Drive mescola vari generi: commedia, dramma, azione e nel finale persino un pizzico d’horror. Come tipologia può forse richiamare alla mente alcune pellicole americane come The snatch, Fratello dove sei o Bandits, ma se ne differenzia per l’accentuazione più drammatica e l’inserimento di elementi tipici della tradizione giapponese.
Ognuno dei personaggi ha alle sue spalle una storia difficile che li tormenta, il loro incontro, la loro amicizia, il rapportarsi con persone con gli stessi problemi li porta però a cambiare e a confrontarsi con i propri traumi capendo di non essere diversi, anche se è poi è sempre un avvenimento casuale che apre loro nuovi orizzonti. E al di sopra di tutto sta il ferreo codice morale del protagonista, vittima e allo stesso tempo causa delle situazioni più grottesche.
Peccato solo che il ritmo del film sia piuttosto lento, difetto accentuato dalla quasi totale assenza di musiche, ma la simpatia dei protagonisti e l’ironia di alcune sequenze volutamente esagerate permettono di superare i momenti di stanca.
Il regista Hiroyuki Tanaka, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Sabu e anche attore di buona fama (Ichi the killer, World aparment horror), dimostra di avere un ottimo talento. Il suo ultimo lavoro è Blessing Bell (kofuku no kane).
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Voti
Regia: |
8.5 |
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Sceneggiatura: |
9 |
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Effetti speciali: |
6 |
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Attori: |
7 |
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Storia: |
8.5 |
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Musiche: |
4 |
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Adattamento italiano: |
7 |
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Doppiaggio: |
6 |
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Originalità: |
9 |
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VOTO GLOBALE: |
7.5 |
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Commento finale
Un film particolare con personaggi e situazioni al di sopra (e al di fuori) delle righe. Consigliato |
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