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MANGA.IT RECENSIONI
Titolo: L`ESTATE DI KIKUJIRO
Casa editrice: ...
Autore: TAKESHI KITANO
Anno: 1999
Categoria: FILM GIAPPONESI: Sentimentale-Romantico
Formato: Tv
Versione: ITA
Durata: ...
Prezzo: ... Euro

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ryo76 scrivi - profilo

contiene qualche spoiler
 
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Recensione
Clicca per ingrandire Un bambino costretto a vivere senza genitori e con la voglia di conoscere la mamma riceve per il giorno del suo compleanno un inaspettato regalo della madre e viene così a conoscenza del suo indirizzo. Decide quindi di andarla a trovare e la nonna acconsente che lo accompagni un uomo (Takeshi Kitano), il “signore” che abita nel suo quartiere. Questi è un perditempo, un po’ balordo, a cui piace bere e giocare d’ azzardo (infatti sperpera subito alle corse i soldi dati dalla nonna al bambino). Il seguito è un susseguirsi di gags, avvenimenti presentati in chiave comica ma che sotto hanno il sapore del dramma, come l'incontro con un pedofilo. Quando i due compagni di viaggio arrivano all'indirizzo scoprono che la madre ha ora un'altra vita, un'altra famiglia, rivolge il suo amore verso altri figli e non ha nessuna intenzione di vedere il bambino. Durante il viaggio di ritorno i due incontrano altri reietti che hanno "tempo da perdere", due chopperisti omosessuali e un finto artista new age. Per consolare il piccolo, insieme decidono di trascorrere un paio di giorni sulla riva di un fiume. In questo quadretto bucolico si liberano ed ognuno rispetta se stesso e gli altri, e in primo piano viene messo il divertimento del bambino. il viaggio si conclude con il cambiamento del personaggio interpretato da Kitano, non più rude, sopraffattivo, egoista, malato, ma con il cuore aperto e predisposto ad amare. Il vero protagonista in effetti è “il signore”, infatti solo alla fine scopriamo che il nome del bambino è Masao, mentre proprio lui è il Kikujiro del titolo.
Con questo film, Kitano ottiene il suo secondo Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia, dopo quello ottenuto per Hana-bi, al quale è legato dal senso cromatico caratterizzato da colori forti e sgargianti e dall’ unione del cinema con la pittura (in uno i paesaggi che sembrano sfondi disegnati a olio su tela, nell’ altro si intravedono quadri dipinti dallo stesso Kitano). A livello di trama “L’estate di Kikujiro” si distanzia nettamente, però, non solo da quest’ultimo, ma anche da tutto il resto della produzione del regista più improntato alle storie violente, di Yakuza e di azione. Anche qui ci sono degli esponenti della Yakuza, ma sono presentati in modo ironico e divertente; il tutto in quella che è possibile definire come una favola “on the road” dal sapore agrodolce (in fondo Masao non riesce ad avere il tanto sospirato incontro con la madre).
Voti
Regia:
Sceneggiatura:
Effetti speciali: non classificabile
Attori:
Storia:
Musiche:
Adattamento italiano:
Doppiaggio:
Originalità:
VOTO GLOBALE:
  LEGENDA:
  1: scarso
  2: mediocre
  3: sufficiente
  4: buono
  5: OTTIMO!


Commento finale
Il primo aggettivo che viene in mente pensando a questo film è dolce; una storia dolcissima, divertente, ma anche furba e capace di far riflettere. Kitano è qui oltre che regista e attore, anche montatore, sceneggiatore e autore di disegni e siparietti. Se volete imparare ad apprezzare e conoscere questo straordinario artista dalle mille sfaccettature e personalità, “L’ estate di Kikujiro” è quello che fa per voi.

 
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