Recensione
Un capolavoro. Sento di dover iniziare così la recensione. Ogni parola sarebbe superflua, ma è bene parlare di un gioco così. Ne esce uno ogni 5 anni, se si è fortunati. Siamo ai livelli di un Zelda o un Pacman per originalità o spessore. Ma qui scantoniamo in qualcosa di diverso. Questo gioco, forse ancor più del sottovalutato Ico (altro capolavoro costruito sulla poesia) è ARTE. Starebbe bene vicino ad un Magritte. La trama è quasi inesistente. Il protagonista (anonimo) porta, nella splendida e toccante introduzione, ad un fantomatico tempio una ragazza di cui sappiamo ben poco. E' morta, è sfortunata, e tanto ci deve bastare. Il tizio stringe un patto con una creatura inquietante. Dovrà abbattere 16 "colossi" con l'aiuto di una spada, un cavallo, e gambe in spalla. Che sono 'sti colossi? Bisogna vedere per crederci. Degli esseri pazzeschi, talmente impressionanti che quasi ci dispiacerà ucciderli. Il gioco è solo questo: un enigma con 16 boss eccezionali. Tutto è il resto è un mondo desolato che si può osservare e vivere senza fretta. Un mondo di pura poesia. Chiaramente il gioco non è per tutti. Se siete a caccia di zombie o impazzite per le simulazioni di allevamenti di civette, state alla larga. Entrare nel gioco richiede voglia di sognare e sospensione di incredulità. Ed è davvero difficile credere alle creature da affrontare! Nonostante i leggeri rallentamenti, graficamente il gioco fa pura. L'audio si limita ad effetti sonori, ma quando entra la musica son dolori. La colonna sonora (per cortesia di Kow Otani) è una delle cose più incredibili che si siano sentite in un VG (da avere assolutamente!). Ma è tutto il gioco che va giocato e assaporato. |
Voti
Grafica: |
9 |
|
Audio: |
10 |
|
Originalità: |
10 |
|
Giocabilità: |
8 |
|
Longevità: |
7,5 |
|
Difficoltà: |
7,5 |
|
VOTO GLOBALE: |
8.5 |
|
|
Commento finale
Che dire? Compratelo, rubatelo, fate quello che volete, ma dovete averlo se vi ritenete dei videogiocatori con un minimo di buon gusto. Tra parentesi, il finale è splendido. |
|
|