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MANGA.IT RECENSIONI
Titolo: DEVIL MAY CRY (LA SAGA)
Casa editrice: CAPCOM
Categoria: VIDEOGIOCHI: Playstation 2
Numero giocatori: 1
Versione: ITA
Genere: vario...
Prezzo: TROPPO Euro

Scritta dall'Utente:

axl-rose scrivi - profilo

il ``pista-pista e vai avanti`` capcom
 
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Recensione
Devil May Cry "Il diavolo può piangere"......si e io so il perchè: ha appena giocato al suddetto gioco è ci è rimasto molto male. Questo "pista-pista e vai avati" nato nel 2001 con Devil May Cry e giunto ora al terzo episodio è un gioco privo di arte ne parte, in cui il videogiocatore non deve fare altro che muoversi in ambienti in pre-rendering e 3d ed uccidere frotte di nemici con spade e/o pistola a discrezione del giocatore.
Quando era uscito il primo episodio gl'inetti e abbietti videoludici di serie b rimasero ipnotizzati dalle mirabolanti acrobazie compiute dal protagonista Dante, ad una più attenta analisi però si notava che non erano atti di stile ma semplici terronaggini buttate li a caso che agli occhi degli inetti videoludici (perdonate la ripetizione) parevano gesti trascendentali che fecerò diventare il gioco uno cult della nuova generazione. Il gioco era minato da un ingiocabilità di fondo che lo rendevano più vicino ad un video dei 5IVE che ad un gioco, per finirlo bisognava almeno comprare 3 pad dato l'incessante che si faceva del pulsante azione, l'esplorazione era praticamente inesistente (senza arrivare alla quintessenza dell'inesplorazione in Devil May Cry 3) e siccome i game designers (Mikami perdonami) del gioco erano troppo occupati a fare altro e di conseguenza i livelli di gioco risultavano cortissimi per compensare la celerità del livello uccidere un qualsiasi boss era una perdita di tempo pari come sconfiggere l'Ultima Weapon in Final Fantasy VIII (perlomeno li il pad si risparmiava). Poi usci il secondo episodio e qui tutti d'accordo sul definirlo un discreto gioco (parolone), era una demo....
Poi l'apoteosi il ragnarok del 128 bit, DEVIL MAY CRY 3, Dante era ancora più tamarro, dei video da far accapponare la pelle a Robert Cohen (regista di Fast e Fourius e XXX), e il gioco: un sussegguirsi di arene senza neanche l'ombra dell'esplorazione, enigmi da Q.I. primatesco, insomma l'antigioco.
Voti
Grafica: non classificabile
Audio: non classificabile
Originalità: non classificabile
Giocabilità: non classificabile
Longevità: non classificabile
Difficoltà: non classificabile
VOTO GLOBALE: 1


Commento finale
Per alcuni è un must per altri è un cult, ma tanto è come dico Io, è una chiavica.
Ho letto una recensione sul sito everyeye.it di Devil May Cry, è il buon recensore l`ha definito come un capolavoro, perchè secondo lui ha creato un genere: lo ``Stylish Hardcore Action Game``, Gioco d`azione stiloso (?!) e duro: (scusate il doppio :) Io penso che in questa definizione ci siano almeno quattro errori.

 
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