LA LA KLAN
data: 14/02/17
scritto da: meitei profilo
Finalmente sono riuscito a vedere il Film "La La Land". Dopo aver pregato la mia ragazza, e non il contrario, con una certa insistenza, siamo usciti al cinema. L'idea di un musical non mi entusiasmava ma, oltre Emma Stone, avevo interesse per come sarebbe stato trattato un genere musicale a me molto caro quale il jazz.
Ma andiamo per ordine.

La trama per chi non la conoscesse ed è troppo pigro da cercarla la riporto qui:

SPOILER (è idiota scriverlo ma vabbè)

La La Land è un musical ambientato in una Los Angeles onirica che mescola le citazioni ai musical anni 60 alle paranoie del 21 secolo.

Mia (la Stone) è un'aspirante attrice che lavora come barista presso un caffè degli studi della Warner Bros., mentre Sebastian (il Gosling) è un pianista jazz che sogna di aprire un locale tutto suo. Dopo l'ennesimo provino andato male, le coinquiline di Mia, vedendola giù di morale, la convincono ad andare a una sontuosa festa sulle colline di Hollywood. Mentre sta tornando a piedi a casa, Mia è attirata da una musica ed entra nel locale da cui proviene. Nel locale dove lavora, Sebastian ha dato vita a un'improvvisazione jazz nonostante gli avvertimenti del proprietario, che gli impone di suonare classici natalizi per i clienti. Mia arriva nel momento in cui Sebastian viene licenziato, cerca di congratularsi con lui per la sua esibizione, ma viene ignorata.

Mesi dopo, Mia incontra Sebastian a una festa dove sta suonando in una cover band anni '80 e lei lo prende in giro. Da quel momento incominciano a vedersi come amici, nonostante la forte alchimia tra loro, discutendo delle proprie passioni e dei rispettivi progetti per il futuro. Sebastian invita Mia al cinema alla proiezione di Gioventù bruciata, Mia accetta, dimenticando un impegno precedente con il suo attuale fidanzato Greg. Insoddisfatta, Mia lascia il fidanzato e corre al cinema dove trova Sebastian solo a film incominciato. I due concludono la serata con un ballo romantico all'Osservatorio Griffith.

Dopo tanti provini falliti, Mia decide, su suggerimento di Sebastian, di scrivere un suo monologo teatrale. Nel frattempo, Sebastian riceve l'offerta di Keith, un ex compagno di classe al liceo, di diventare il tastierista della sua jazz band "The Messengers". Nonostante lo scetticismo sullo stile troppo pop del gruppo, Sebastian decide di firmare un contratto che gli darà una stabilità economica. Mia partecipa al suo primo concerto con la band e rimane sconvolta nel vedere Sebastian suonare una musica che non gli appartiene. Il gruppo ha un folgorante successo e Sebastian comincia un lungo tour che lo allontana da Mia, creando le prime discussioni tra loro. La sera dell'esordio del monologo di Mia, Sebastian non si presenta a causa di un servizio fotografico con la band che aveva dimenticato. Solo poche persone hanno assistito al suo spettacolo; delusa e amareggiata per le critiche negative ricevute e per la mancanza di Sebastian, Mia decide di lasciare Los Angeles e le sue aspirazioni per tornare dai genitori a Boulder City in Nevada.

Un giorno, Sebastian riceve una chiamata da una direttrice di casting che, avendo visto e apprezzato il monologo di Mia, la invita a un provino per un film il giorno successivo. Sebastian parte per Boulder City per convincere Mia a tornare. Al provino viene chiesto a Mia di raccontare semplicemente una storia, lei incomincia così a cantare la storia della zia, che l'ha ispirata a diventare un'attrice. Fiducioso che il provino sarà un successo, Sebastian dice a Mia che dovrebbe dedicarsi interamente a questa opportunità, nonostante i mesi di lavorazione del film li terranno lontani. Nonostante l'incertezza sul loro futuro, si confessano che si ameranno per sempre.

Cinque anni più tardi, Mia è diventata un'attrice famosa, sposata con David e madre di una bambina. Una notte, la coppia si reca in un locale jazz ed entrando Mia vede il logo "Seb's", che lei stessa aveva progettato, e si rende conto che Sebastian è riuscito ad aprire il suo club. Quando Mia e Sebastian si rivedono, entrambi sono visibilmente turbati. Quando Sebastian esegue al piano il loro tema d'amore, si immagina come avrebbe potuto essere la loro vita se la loro relazione avesse funzionato. Terminata l'esibizione, Mia lascia il locale assieme al marito, non prima di condividere un ultimo sguardo e un sorriso di intesa con Sebastian.

Uscito dalla sala avevo un sentimento misto tra l incredulità di quello che avevo visto (soprattutto sentito) e la conferma di quello che pensavo del regista Chazelle.

Giorni fa mi capitò sotto il naso un articolo sul Guardian dove criticava il film sul piano razziale. Cosa dice l articolo? Oltre un accusa per la mancata rappresentazione di interpreti omosessuali in una storia che racconta di jazz (secondo me una critica che ha poco senso perché non è importante chi sei ma cosa comunichi, Per questo anche la proposta di far fare la parte dei protagonisti a due attori neri la trovo ghettizzante) l articolo cita un passaggio particolare del film, ovvero quando Sebastian discute con il suo amico Keith sulla visione del Jazz, vista dal primo come genere morente ma genuino e dal secondo poco commerciale e sorpassato.
Insomma, per tutto il film passa il messaggio di un salvatore bianco di un genere nato dai neri che con il tempo sono diventati mercenari oltre che irriconoscenti verso le loro radici.
La cosa buffa è che Chazelle sceglie come nome della band "i Messengers", che è realmente esistita negli anni 50 ed è considerata uno dei capisaldi del genere be bop e i membri erano tutti dico tutti neri.

Questo "appropriarsi" di meriti in ambienti specifici mi ha fatto schifo, ma non mi era nuova la faccenda.
Chazelle ha diretto anche Whiplash (il suo primo film di successo).

Evitando di riportare la trama, dico che anche lì avevamo come tema principale il jazz, dove un
Insegnate terribile, neanche il colonnello Hartman di vanagloria memoria, vessa e distrugge psicologicamente un ragazzo che vuole diventare il MIGLIORE batterista del mondo. film visto, ci tengo a precisare.
Anche per questo film servi una recensione a farmi saltare la pulce Nell orecchio (quella di Fofi sull internazionale) e lì capì la filosofia di Chazelle, ovvero i bianchi, anzi, gli americani bianchi sono superiori.
Questa è una tesi già raccontata da i vari Eastwood e Gibson, ma loro sono repubblicani che parlano alla pancia del paese. Chazelle ha studiato ad Harvard, frequenta ambienti diversi dal blue collar e il redneck di turno, ma il razzismo rimane lo stesso, se non peggiore. Chazelle parla alla medio alta borghesia, ai giovani del college che non vogliono rinunciare ai privilegi. È più subdolo perché usa degli escamotage per non essere criticato come è stato in passato Gibson per esempio. E quali sono? Usare generi di cinema che sono l opposto della disuguaglianza. Il musical, adesso farà un Biopic su il primo uomo sulla luna (guarda caso bianco), quindi si mette al riparo dagli attacchi di quelle minoranze ottuse che invece adorano questi generi.

Tornando a La La Land. Mia e Sebastain si incontrano ad un certo punto all osservatorio Griffith. Questo nome, ironia della sorte è anche quello del primo regista americano di lungometraggi della storia. Colui che girò Birth of a Nation, al tempo Klansman, dove venivano ritratti gli schiavi neri (interpretati da attori bianchi) come il vero danno Dell america. Memomaribile poi la scena della arrivo degli uomini del klan a cavallo a cacciare i selvaggi stupratori con tanto di Wagner sottofondo.

Ma questa non è un elucubrazione mentale, ha una sua spiegazione.
Griffith in risposta ad alcune critiche sul suo odio razziale, intitolò il secondo film "intolerance", usò l escamotage del genere Storico e fece un polpettone di tutti i soprusi e le vittime della storia, dicendo "hey, mica siamo stati solo noi, non giudicateci". E questa è la stessa identica cosa fatta da Chazelle.
Dopo Whiplash ha dovuto aggiustare il tiro.

È un revisionismo pericoloso, che sia sulla storia della nascita di una nazione o su un genere musicale, cancella l' eredità di una minoranza.
So bene che nella West Coast c'era prevalenza di musicisti bianchi, ma loro suonavano a fianco dei musicisti neri, non si ergevano a paladini e salvatori.

Poi la mia ragazza mi ha fatto notare che anche la figura femminile ne esce con le ossa rotte. Mia è una povera barista (in whiplash la ragazza addirittura ostacola il sogno del protagonista) che preferisce accasarsi e tirare su famiglia piuttosto che inseguire i sogni, come ha fatto Sebastian aprendosi il locale, ma questa è un'altra storia.

Posto questo papiro due giorni prima la nascita di Paul Gilroy, professore emerito di letteratura inglese, che
In merito al film di Griffith Fa una riflessione molto interessante e voglio condividerla con voi:

Un film va valutato in base ai meriti artistici (sia Griffith che Chazelle sono dei grandissimi registi), o va considerato anche il messaggio che da?

Buon San Valentino a tutti.

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