Risp. x cionzia88
data: 04/03/09
scritto da: mfreezer profilo
Rhadamantis ed Aiace non sono felici all'idea di essere stati convocati solo per ascoltare la musica di Orfeo, specialmente vista la situazione d'emergenza, ma Pandora li informa che Hades non è stato ancora informato della cosa, e che per adesso non c'è motivo di preoccuparsi. Un pò riluttanti, i tre Giganti si siedono su dei troni di fronte a Pandora, ed Orfeo può iniziare a suonare, pur essendo a sua volta preoccupato per l'inattesa presenza dei comandanti e per le condizioni di Pegasus e Andromeda, nascosti nel baule. Dopo alcuni minuti, Orfeo si accorge che Hades è arrivato e siede sul suo trono, nascosto dietro le tende, quindi mette in atto il suo piano e, suonando, sferra il Death Trip Serenade. La melodia della sua lira ha lentamente effetto su Pandora, Hades ed i Giganti, facendoli sprofondare in un sonno profondo, dal quale non si risveglieranno che tra vari giorni. Soddisfatto, Orfeo smette di suonare e si prepara ad uccidere Hades, ma improvvisamente viene colpito alle spalle da un fascio d'energia, che perfora il suo pettorale ferendolo gravemente. L'autore dell'attacco è stato Rhadamantis, uscito indenne dal Death Trip Serenade perchè incapace di apprezzare la musica e per di più da sempre sospettoso della fedeltà di Orfeo ad Hades. Ricordando che un cavaliere di Atena resta tale per sempre, Rhadamantis si appresta ad uccidere il ragazzo con la Greatest Caution, ma improvvisamente viene attaccato dal Fulmine di Pegasus, che danneggia la sua Surplice. Il cavaliere ed Andromeda emergono dal baule dei fiori e tengono impegnato lo Spectre per permettere ad Orfeo di finire Hades. Approfittando del momento, Orfeo si scaglia contro il trono di Hades, ma a pochi metri da esso scorge il volto del Dio e si ferma di scatto. A parte il colore dei capelli, il suo volto è infatti identico a quello di Andromeda, ed al collo porta un ciondolo a stella come quello del cavaliere, con la scritta "Yours Ever". Questa visione sbalordisce tutti, inclusi Andromeda e persino Rhadamantis, che non aveva mai visto il volto del Dio. Orfeo è il primo a riprendersi e, approfittando del fatto che Rhadamantis è ancora tenuto impegnato da Pegasus, lancia il suo colpo più potente, il Stringer Fine, contro il Dio. Le corde della sua lira imprigionano e stringono Hades, finendo per farne a pezzi il corpo, ma, dopo un attimo di felicità, i cavalieri accorgono che in realtà è stato solo il trono del Dio ad essere colpito. In quel momento, Rhadamantis colpisce di nuovo Orfeo al petto, poi usa il suo corpo come scudo avvertendo Pegasus e Andromeda di non attaccarlo. I due cavalieri sono incerti, ma il musico, dopo essersi rifiutato di risvegliare Aiace, Minosse e Pandora, usa lo Stringer Fine sullo Spectre, cercando di trattenerlo abbastanza a lungo da permettere a Pegasus di sconfiggerlo. Non volendo ferire anche lui, Pegasus esita, dando modo a Rhadamantis di liberarsi dalle corde e colpire più volte Orfeo, che, vicino alla morte, continua a trattenerlo ed a chiedere a Pegasus di attaccare. Alla fine le sue parole convincono l'eroe, che scatena il suo Fulmine, travolgendoli entrambi. Pegasus e Andromeda corrono subito ad aiutare Orfeo, che però è moribondo e riesce appena a dire loro addio prima di spegnersi tra le loro braccia. In lacrime, Pegasus e Andromeda pensano che d'ora in avanti Orfeo non dovrà più usare la sua lira per combattere, ma suonerà melodie d'amore dal cielo. Poggiato il corpo di Orfeo, Pegasus si accorge che Rhadamantis è di nuovo incombente su di lui, per nulla sconfitto dal Fulmine di prima. Lo Spectre si scaglia contro l'eroe, ma viene fermato da un ordine perentorio di Andromeda, la cui espressione è diventata fredda e severa. Inizialmente lo Spectre crede che Andromeda stia cercando di imitare Hades e continua l'assalto, ma poi si accorge della grande solennità proveniente dal ragazzo, e comprende che non può essere una finzione. Anche Pegasus è confuso e, incredulo, chiede spiegazioni all'amico, che però si limita a rispondere di non essere più Andromeda. A conferma di queste parole, i capelli di Andromeda cambiano colore, diventando rosso sangue, ed il ragazzo, completamente posseduto da Hades, ordina a Rhadamantis di sbarazzarsi di Pegasus. Con il cavaliere del tutto confuso dalla situazione, Rhadamantis non ha problemi ad eseguire l'ordine, ed a travolgere Pegasus con la Greatest Caution. Più tardi, mentre Isabel e Virgo percepiscono preoccupati il cosmo di Hades innalzarsi dalla Giudecca, Rhadamantis fa rapporto a Pandora, risvegliatisi dal Death Trip Serenade, spiegando di aver gettato i corpi di Pegasus e Orfeo nel Cocito, l'Inferno di Ghiaccio, per punirli della loro impudenza. Soddisfatta, la donna afferma che Hades si è addormentato sul trono dopo essersi tolto l'armatura di Andromeda. Allontanatasi Pandora, Rhadamantis parla con Aiace e Minosse. I tre non possono credere che l'incarnazione di Hades sia proprio un cavaliere di Atena, e soprattutto si chiedono chi fosse la persona che fino a quel momento ha seduto sul trono del Dio, ma, prima di poter trovare una risposta, Pandora gli ordina di andare ad uccidere i cavalieri rimasti ed Atena. Intanto, Sirio, Cristal e Kanon sono di fronte allo Spectre della quarta prigione, Flegias di Licaone. La zattera del guerriero è l'unico modo per attraversare la prigione, così Sirio e Cristal sono obbligati ad attaccarlo con i loro colpi segreti. Flegias però mostra un'enorme abilità, bloccando facilmente sia il Drago Nascente che la Polvere di Diamanti, e sconfiggendo i due con un solo colpo del suo Howling Inferno. Gettati Sirio e Cristal sulla sua zattera, Flegias si prepara ad affrontare Kanon, ma il cavaliere d'oro, allontanata l'imbarcazione con un calcio, l'avverte che non sarà semplice con lui. Flegias scaglia di nuovo l'Howling Inferno, ma Kanon ormai conosce quella tecnica e distrugge facilmente il nemico con la Galaxian Explosion. Abbandonato il cadavere di Flegias, Kanon salta sulla zattera, ed inizia a remare verso la quinta prigione. Alla Giudecca, Pandora benda un taglio sulla mano di Hades, fatto da lei stessa col tridente quando il cavaliere era nascosto nel baule, e, nel farlo, chiama il Dio "fratello minore".

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