Risp. x kotaromatsudaira
data: 25/01/08
scritto da: kotaromatsudaira profilo
Letto.
E pianto. Ancora una volta.

E' possibile mai che già grondavo lacrime per le primissime pagine della prima storia?
Mi aspettavo che fosse una storia completamente diversa, ma alla fine ho apprezzato da morire il tutto ugualmente.

Ciò che ho adorato:

- la prima storia, con la faccenda della stanza capace di esaudire i sogni e di portarti ovunque con la fantasia, che poi era la stanza del defunto padre.
- la seconda storia, con il fantasma dell'amico defunto e l'altro amico che invece, a loro insaputa, ha già perdonato gli amici che lo avevano invece intenzionalmente abbandonato nel corso degli anni.
- la terza storia, con il protagonista che, cresciuto troppo in fretta, vive con dei sensi di colpa nei confronti del suo amico d'infanzia ormai diventato un wrestler affermato.
- la quinta storia, quella dei due che si trovano a rapire la figlia della loro compagna delle elementari.

Quelle che mi sono piaciute un pò meno:

- la quarta storia, quella del bimbo che gioca a baseball, che ho comunque apprezzato moltissimo, ma non ho ben capito sul finale grazie alla mia incompetenza in fatto di baseball
- la storia del ladro che va a rubare nella casa della sua defunta amica d'infanzia. Il tutto è stato ugualmente molto toccante, ma non ho ben capito i rapporti che intercorrevano tra lui, la bimba e i genitori di lei.
- l'ultima storia, che è molto affascinante e toccante come al solito, ma non mi sono più raccapezzato con i personaggi, sul finale, non riuscendo a capire il ruolo dell'uomo che dice di essere il padrone del bar, della ragazza con i capelli lunghi e della ragazza liceale.

Rimane comunque una raccolta di racconti estremamente toccante, in un'edizione molto ben fatta. Una nuova grandissima prova d'autore.

Sul titolo: alla fine del volume c'è scritto che hanno adattato "Bouken Shounen" come "L'avventuroso" perchè questo è il titolo di una vecchia rivista di fumetti per ragazzi degli anni 30, che gli ha dato il permesso di usare il suo nome per il titolo dell'albo. Trovo che la cosa sia stata abbastanza toccante. In fondo, tutti gli adulti di oggi ricordano con affetto i fumetti che leggevano da ragazzini (vedi mio padre che ricorda di aver letto Alan Ford, o il protagonista della prima storia che leggeva Doraemon)...

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