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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: DOLCE E BRUTALE
Genere: Sentimentale, Romantico, Autobiografico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: sweetsanae galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/04/2008 15:25:46

un amore finito....un' ennesimo fallimento....ma quando tutto questo finirà?
 
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DOLCE E BRUTALE
- Capitolo 1° -

Yoshiko era avanti allo specchio, guardava la sua immagine riflessa. Non immaginava che sarebbe riuscita a piangere in quel modo. Credeva che ormai le lacrime fossero finite. Invece continuavano a scorrere, ininterrottamente senza che potesse fare nulla per fermarle. Un dolore immane provava all’interno del suo cuore, un bruciore sordo, una tristezza profonda.
I capelli le scendevano sulle spalle, e lei guardava quello spettro che si ritrovava avanti a sé, gli occhi nocciola e il viso pallido con delle borse sotto gli occhi terribili.
Desiderava restare sola, sola col suo dolore, con la sua amarezza e soprattutto sola con quell’intenso bruciore che sentiva dentro l’anima, un ennesimo fallimento, un’ennesima fine.Era così stanca di lottare, a che pro combattere, quando poi tutto finiva inevitabilmente sempre allo stesso modo?
Uscì dal bagno, non desiderava essere vista, altrimenti le avrebbero chiesto inevitabili spiegazioni alla sua infelicità, e andò nella sua stanza, dove si rannicchiò sotto le coperte in posizione fetale, come per proteggersi da tanto dolore, troppo dolore e si coprì interamente, per cercare di superare il freddo che sentiva in fondo al suo cuore. Chiuse gli occhi e i pensieri dolci e amari le tornarono in mente senza che lei avesse potuto farci nulla.

Era uscita da poco tempo da una storia che era durata un anno e né soffriva ancora, tanto è vero che come sempre si sentiva sola, era sempre sola, sola con sé stessa, sola con gli amici che erano sempre gli stessi, sola…sempre da sola.
Aveva trovato uno spiraglio di luce, una speranza in un gruppo di amici nuovi, che aveva conosciuto grazie ad una ragazza molto simpatica, un gruppo con il quale sin dall’inizio si era trovata bene, come se fosse in famiglia, un gruppo che la faceva sentire così a suo agio, come non si era mai trovata con nessun altro.
Lei andava d’accordo di norma con tutti e difatti anche in questa occasione aveva amalgamato senza problemi, senza timidezza alcuna.
Non desiderava essere notata, desiderava essere soltanto apprezzata per quello che era.Non desiderava essere al centro dell’attenzione, desiderava solo uscire con loro e sentirsi un membro importante del gruppo. Aveva capito una cosa importante nel corso della sua vita e delle sue esperienze fallimentari, il modo di vestire non era una cosa importante, essere apprezzati per se stessi indicava anche vestire in modo da sentirsi a proprio agio, senza dover dare conto a nessuno. Lei prediligeva vestire casual e sportiva. La gran parte delle ragazze del gruppo si vestiva all’incirca allo stesso modo, era inverno per cui ci si vestiva piu’ che altro caldi. Ma lei si sentiva bene, davvero bene.

Del gruppo a lei non interessava nessuno, vedeva tutti come fratelli, come amici, era una cosa fantastica e allo stesso modo triste.

Dopo circa un mese da quando era entrata nel gruppo, notò che un ragazzo incominciava a farle dei complimenti, una sera nella macchina le disse che lei era una bella donna, soltanto che avrebbe dovuto un po’ migliorare il suo modo di vestire. Dopo l’ultima esperienza, lei non si sentiva per nulla una bella donna, e il complimento le fece piacere.
La prima volta che glielo disse però lei invece di rifletterci sopra, ci rimase male, si in fondo tutte si vestivano allo stesso modo, per cui non c’erano differenze. Trascorse altro tempo e il ragazzo continuava a farle dei complimenti e a dirle che avrebbe potuto migliorarsi, magari mettendo un cappotto invece del piumino, magari cercando di vestire con abiti che le facevano risaltare la figura invece dei soliti jeans.
Una sera decise di dargli retta. Indossò una gonna nera con camicetta rossa, scollata a v, tacchi alti e trucco, e si aggiustò i capelli allisciandoli.
Si guardò allo specchio, era bellissima, non si sarebbe aspettata questo cambiamento, ma soprattutto quell’abbigliamento le stava di incanto .La camicia le scendeva per la vita in maniera perfetta e la gonna le modellava una figura incredibilmente magra.

Lo sguardo di quel ragazzo la fece sentire felice e orgogliosa di se stessa. E fu in quel momento che il sentimento di amicizia che provava per lui, incominciò a cambiare.
Ogni volta che lo vedeva, si emozionava, si sentiva contenta. Lo sguardo del ragazzo era sempre intenso e dolce, dolcissimo, non c’era che dire. Quando non c’era ci restava delusa. Avevano cominciato a scambiarsi dei messaggi, inizialmente senza senso, poi sempre piu’ carini.Fin quando a causa di una festa saltata a causa di alcuni problemi lui non la chiamò per uscire.Fu una serata davvero molto bella, in quel localino chiacchierarono e si dissero molte cose.Cose che servivano per conoscersi un po’ meglio, del tipo cosa volevano da una relazione…La risposta che lui le diede le piacque…mentre lei disse che avrebbe voluto serenità finalmente e magari un compagno che le volesse bene e in un futuro dei figli…lui le disse che non sapeva, cioè sapeva ciò che non voleva, un ennesimo fallimento, un’ennesima convivenza dove tutto gli veniva criticato, desiderava una donna alla sua altezza, una compagna che la sera lo aspettava e che lo amasse.

In auto dopo un po’ si abbracciarono e si baciarono. Fu un bacio davvero molto bello. Almeno per lei, una fusione di labbra un’unione di lingue ma soprattutto un’unione di due anime che si univano.

Forse era davvero troppo ingenua a crederci di nuovo, ma il sentimento che provava era davvero forte.

Poi si fermarono e lui le disse carezzandole la guancia, guardandola sempre con estrema dolcezza e tenerezza, io non desidero usarti, tu mi piaci molto sia fisicamente che come persona. Sappi però che posso essere anche uno stronzo.

Ingenuamente lei non pensò che dicesse il vero, in quanto in una persona ricca di tanta dolcezza e tanta intelligenza, non avrebbe minimamente pensato a un evento del genere.
Lui le raccontò che aveva il cuore ancora soffocato da un dolore, un dolore per una storia andata male, ma che comunque non riusciva a dimenticare.

Lei lo apprezzò ancora di piu’, perché dicendoglielo sapeva che non l’avrebbe presa in giro.

Che stupida che era stata, una stupida all’ennesima potenza, invece di stare attenta, lei lo abbracciò forte cercando di trasmettergli il calore che sentiva dentro di sé.

Amare lacrime continuavano a scorrere da quegli occhi, non riusciva a fare nulla, se non a piangere. Si sentiva distrutta, stanca, irrimediabilmente stanca, stanca di tutto.

Durante i suoi viaggi di lavoro parlavano per ore di tutto, di tutto e di nulla, una volta si trovarono a parlare anche se per gioco, di quello che avrebbero preferito sotto il lato intimo.Una conversazione davvero divertente, perché condotta con molto agio.

I loro incontri erano belli, seppur contornati da amarezza. Gli amici non sapevano nulla, di quella frequentazione e non dovevano sapere nulla. Seppur non capendo il perché lei lo aveva accettato. Secondo quello che lei pensava, due persone si frequentavano nel bene o nel male, ossia la cosa funzionava bene, la cosa non funzionava pazienza, tutto finiva. Per tutti eravamo due singles.Una cosa incredibilmente triste, amara, attorno a loro sguardi complici, magari uno sfiorarsi di mano, una carezza furtiva, ma nulla di piu’.

Non poter dire a tutti che si frequentavano era una cosa difficile e soprattutto da un lato umiliante, soprattutto quando le luci si spegnevano e si cominciava a ballare, con della musica soffusa…le coppie si stringevano, si baciavano….e lei era sola.Magari lui era piu’ in là con altre persone a chiacchierare e lei era sempre sola, contornata da amarezza. Perchè tanti sotterfugi?Perchè tanti segreti?Non si poteva essere limpidi come due amici che da poco si erano messi assieme ed erano estremamente felici?Li vedeva…si abbracciavano, si baciavano con naturalezza, ridevano…erano felici e lei era felice per loro….

Però aveva messo tutto da parte non desiderava perderlo, era una persona molto intelligente, molto simpatico, a lei piaceva molto fisicamente….Lei gli voleva bene…per cui si era adeguata.

Il primo ballo fu una cosa davvero molto dolce, erano a casa di un’amica e ballando un po’ con tutti, alla fine invitò anche lei per ballare un lento. Seduti vicini chiacchieravamo con tutti.

Lei molte volte si domandava….ma le persone erano cieche?O se ne accorgevano e non dicevano nulla per quieto vivere?

Forse era questo attaccamento che era nato così in fretta, questa speranza che per una volta le cose le andassero bene, che non aveva notato i piccoli cambiamenti.

Le serate da soli erano davvero bellissime, ricche di dolcezza, di intimità, di calore, un calore immenso.Uscivano e certo molte volte andavano a mangiare, ma poi la vera uscita era il dopo, avere quel poco di tempo all’interno della macchina per chiacchierare o magari per stare un po’ assieme era una cosa davvero tenerissima.

Ricordava una volta che in un locale, lui col suo palmo le aveva preso il mento e le aveva sussurrato …non devi essere mai timida con me…

Lo sguardo era liquido, di un ragazzo che cercava di costruire un rapporto con la ragazza che stava con lui.

Il cuore della ragazza batteva molto forte e come di consueto le succedeva arrossì.

Lui le sorrise.

Si abbracciavano, si stringevano, lei sentiva che finalmente poteva sperare, questa volta sarebbe andato tutto bene. Con la sua perenne dolcezza, avrebbe fatto si di fargli dimenticare il ricordo ossessivo della donna, anzi dell’idea della donna, che lui portava nel cuore.

Fu una sera che lei capì che forse il suo desiderio si sarebbe realizzato.Le sue carezze erano così dolci, la sua schiena era per lui un tesoro di eccitazione, lei al solo tocco delle sue mani sulla schiena si eccitava in modo pazzesco….così come quando lo toccava sul torace…o magari cercava di carezzarlo un po’ piu’ intimamente…..
Ad un certo punto desiderò esplorarla ancora piu’ intimamente per cui lui le tolse il maglioncino che portava e cominciò ad esplorare a baciare carezzare leccare…..una cosa meravigliosa…..quando senti che un uomo ti vuole bene, che ti desidera……e soprattutto quando ad un certo punto lui cercava di toccarla ancora piu’ intimamente carezzandola la sua femminilità….toccando alla cieca come a voler cercare qualcosa di importante, di prezioso, qualcosa di suo.

Erano trascorsi solo 20 giorni eppure sembrava essere trascorso molto piu’ tempo.Lei era felice, anche se c’erano cose ce non andavano, ma fondamentalmente lei era felice.

Si sa la felicità è una condizione che dura molto poco.
Una sera tutto si frantumò.Si era stati invitati ad una festa dove ognuno portava qualche cosa.La padrona di casa gentilissima ci fce ogliere i cappotti nella camera da letto e poi ognuno andò nel salone.Lei aveva sempre apprezzato la sincerità, la sincerità assoluta.Le bugie non le erano mai piaciute.Avrebbe accettato parecchie cose, ma le bugie no.

Aveva notato che il ragazzone se ne stava sempre sul divano col cellulare in mano, ogni tanto lo apriva, poi lo chiudeva, poi lo riapriva….come se aspettasse una chiamata urgente o un messaggio.Visto che la sua ragazza era lì, da chi poteva mai aspettare questo messaggio?

Finalmente lei lo seppe.Il bip del cellulare le fece capire, che la sua felicità stava andando in frantumi, la sua felicità era sempre stata molto fragile, perché costruita su bugie, che apparentemente erano state risolte.
Il primo messaggio lei sperò che magari era un collega, o un’amica che non era venuta alla fest, ma quando poi gli sms aumentavano di numero allora le venne un magone intenso.Lo aveva capito, la sua ex le stava mandando dei messaggi.E lui non importandosi della ragazza che frequentava attualmente e avanti a lei rispondeva, di un’insensibilità paurosa, di una tristezza incredibile. La cosa peggiore fu quando il telefono squillò e lui andò nel bagno, intrattenendosi almeno un’ora.Al suo ritorno si sedette nuovamente sul divano…col cellulare che apriva e chiudeva in continuazione.

Non riuscì piu’ a sostenere questo dolore, questo bruciore nel cuore….le stava per venire da piangere….così si alzò e andò nella stanza da letto….dove prese il cellulare e gli mandò un messaggio….

almeno non farlo avanti a me se proprio non puoi farne almeno, non lo trovo giusto e mi incuti una grande tristezza.

Da quel momento Dottor jekill si trasformò in Mr Hide.Non fu piu’ lui…..divenne freddo come il ghiaccio polare, non rideva piu’, non faceva piu’ battute, non faceva piu’ nulla per cercarla….era nuovamente sola…..una freddezza nel cuore…..sola…come sempre era stata.

Era lei che lo cercava, non poteva farne almeno, desiderava quello che aveva avuto solo poco tempo prima, cosa era successo?Si era sentito in colpa?Si era sentito un bastardo?Da un lato si era pentita di quel messaggio, ma perché mai lei doveva essere usata in quel modo?Se non c’era nulla, era stato piu’ che giusto comportarsi così…eppure soffriva da paura….soffriva tantissimo…

Desiderava parlargli, sentirlo, toccarlo…non poteva farlo.

Invece la sua fortuna fu la sua influenza….che lo bloccò a casa…così da sentirlo solo telefonicamente,Si doveva chiarire, la sera ma non fu possibile.Per cui si chiarì telefonicamente, lei era stanca di giocare…aveva aspettato con pazienza che guarisse, ma era stanca, desiderava sapere…anche se sapeva che avrebbe sofferto e parecchio anche.



Lui le raccontò che da quando si frequentavano, la sua ex, si era intromessa con molti messaggi e telefonate e lui quella sera se fossero usciti l’avrebbe lasciata.

Lei gli chiese….ma è stato il messaggio che ti mandai?

Lui rispose di si, che si era sentito in colpa, ma che lui non c’è la faceva, desiderava ritentare con la sua ex…in quanto l’amava ancora.

Che altro c’era da dirsi?
Fu una tortura augurargli Buona fortuna, in quanto lei non aveva mai desiderato il male degli amici e soprattutto il male dell’ uomo che ancora amava, nonostante tutto.

Il ragazzo partì e lei invece era entrata in un periodo estremamente triste e doloroso, in un vortice fatto solo di dolore.

La sera della domenica chiamò….lei non sapeva se rispondergli….alla fine rispose….

Lui era triste, la ragazza lo aveva lasciato….

Da un lato si sentì felice….se lo meritava di soffrire come soffriva lei, poi si sentì in colpa….

Perché tanto dolore?

Risentire la sua voce….un inferno…..


Sentire ancora e ancora il bisogno doloroso di lui, di essere baciata, accarezzata, amata….un tormento incredibile.

Quella notte pianse.

Rivederlo con gli altri amici non fu cosa facile….pensare che la speranza nel cuore degli uomini non muore mai, così per lei….con la ex non era andata e lui magari sarebbe potuto tornare ….

Invece no, non successe nulla di tutto ciò….peggio ancora, non perse tempo….e nell’arco di pochissimo cominciò a frequentare un’altra donna….

Lei rimase malissimo…soffriva ancora?Si, e avrebbe sofferto per parecchio ancora.

Vederli assieme, vederli che si baciavano, che si stringevano, che si amavano avanti a tutti, le aveva fatto un mal terribile….perchè allora con lei non lo aveva voluto fare?a cosa che piu’ la disgustava era il fatto che con tranquillità lui faceva le stesse cose che faceva con lei, nemmeno un mese prima….come era possibile?Allora per lui cosa era stata?Nulla…

Una sensazione di disgusto aveva prevalso all’amore che provava ancora per lui…una sensazione di disgusto che proveniva dal fatto…che lei era stata sostituita in breve tempo, per cui per lui non era stata importante, le aveva lasciato solo una cicatrice e una ferita che aveva sanguinato per la bellezza di 3 mesi, mentre per lui non era stato altro che un’avventura di qualche giorno, magari contornata da qualche bacio.

Però non si sarebbe arresa, prima o poi l'amore, quello vero l'avrebbe trovato, magari era lì e lei non l'aveva ancora visto....

Fine

 
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