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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: A LOVE, AN HOPE
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/04/2008 07:58:59

Sequel di "sad fate broken hearts". Due anime ferite dalla vita e dai sentimenti, finalmente si incontrano. (Sirius Black-Nuovo personaggio)
 
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A LOVE, AN HOPE
- Capitolo 1° -

- Mi dispiace. L’ultima cosa che volevo era di farti soffrire Elisean. Riuscirai a perdonarmi un giorno?

- Noi abbiamo avuto la nostra occasione Remus, purtroppo il destino ha voluto che le cose andassero diversamente.


Si rigirò nervosamente tra le coperte nella speranza di riuscire a dormire un poco quella notte, purtroppo però la sua mente e soprattutto i pensieri non glielo permettevano. Un dolce silenzio regnava nell’intera stanza, rotto solamente dal ticchettare monotono della pioggia sulla finestra. Erano trascorsi due mesi oramai da quando lei e Remus si erano detti definitivamente addio, lui si era innamorato di un’altra donna e lei aveva deciso di farsi da parte…anche se a malincuore. I ricordi del passato molto lentamente erano tornati, la sua famiglia, gli anni felici a Hogwarts, le sue sorelle Sydia e Cassandra…ma soprattutto il suo primo e grande amore Remus Lupin.
Ogni istante trascorso insieme era scolpito nella sua memoria come un marchio, i suoi sorrisi, le dolci parole, i baci ma soprattutto i progetti di una vita insieme. Tutti i suoi sogni erano stati infranti in una notte di tanti anni prima, quando un gruppo di mangiamorte inviati da Voldemort in persona aveva fatto irruzione nella casa della sua famiglia.
I suoi genitori erano morti nel tentativo di salvare lei e le sue sorelle, durante la fuga aveva perso di vista Cassandra e Sydia finché stremata aveva era svenuta al limitare di una foresta. Se non fosse stato per suo padre Fiorenzo che l’aveva salvata probabilmente sarebbe morta di stenti.
Si girò sul fianco sinistro osservando le cristalline gocce di pioggia, bagnare il vetro della finestra con la loro purezza per poi rotolare giù chissà dove.
In quei due mesi si era dedicata anima e corpo alla cura del giardino di Casa Black, trasformandola in una piccola foresta in cui potersi rifugiare per cercare di lenire le ferite che dilaniavano senza sosta la sua anima.
Inoltre aveva passato molto tempo in compagnia di Sirius, ascoltandolo lagnarsi del fatto che non poteva mai uscire da quella casa oppure a ricordare i tempi felici di Hogwarts. Anche se cercava in tutti i modi di nascondere l’evidenza, era chiaro quanto Sirius stesse ancora soffrendo per Sydia e il loro amore.
Sua sorella aveva preferito nascondersi in Romania piuttosto che aiutare la persona che tanto amava, se non fosse stata così codarda probabilmente Sirius non sarebbe mai stato incarcerato da Azkaban.
In quei giorni trascorsi insieme godendo della reciproca compagnia, aveva compreso quanto Sirius fosse importante per lei. Quando parlavano per ore seduti nel salotto di casa Black distesi su un grande divano che aveva visto giorni migliori, il ricordo di Remus e della sua “rinuncia” sparivano sostituiti da un’emozione nuova.
Amore?! Come poteva anche solo pensare a una cosa simile?! Sirius era e sarebbe sempre stato innamorato di Sydia, nonostante lei avesse preferito la fuga piuttosto che aiutarlo. L’unica cosa che ancora la legava a sua sorella era l’aspetto, così uguali eppure così diverse.

- “ Vorrei tanto poter dare un nome alle sensazioni che provo quando parlo con Sirius, lui è sempre così gentile nei miei confronti. Spesso mi dice che sono il suo “strampalato spiritello dei boschi” che lo aiuta a non impazzire dentro questa casa. Però è inutile farsi illusioni, lui ama ancora mia sorella …io per lui sarei solitamente un diversivo per lenire il dolore. No! Non posso dirgli ciò che provo…non voglio rovinare il legame che si è venuto a creare tra di noi. “

Con un gesto deciso afferrò le coperte buttandole da una parte, scese dal letto stropicciandosi gli occhi per scacciare via la stanchezza unita alle lacrime che avevano minacciato di tradirla fino a un momento prima.
Indossò una vestaglia colore lavanda sotto la lunga camicia da notte bianca, infine raggiunse la porta della sua camera e una volta aperta scese le scale diretta verso la cucina. Sotto ai piedi nudi poteva percepire senza problemi la solida consistenza delle assi di legno, la linfa che nonostante le generazioni continuava a scorrere in ogni loro piccola nervatura.
Uno spiffero d’aria proveniente da chissà quale angolo della casa, la attraversò facendola rabbrividire. Cercando di fare il minimo rumore possibile, scese prima uno e poi l’altro gradino trattenendo anche il fiato pur di non svegliare Sirius o far urlare il ritratto di sua madre situato all’entrata.

- “Il mio destino è quello di innamorarmi sempre di persone che non ricambieranno mai i miei sentimenti. Prima Remus e adesso Sirius, molte volte i nostri sguardi si sono incrociati e i nostri spiriti entrati in collisione ma…proprio quando lui stava per dire qualcosa, io fuggivo. So di essere molto importante per lui ma, non voglio essere uno specchio di qualcosa che purtroppo non avrà mai più”

Con questi pensieri che veloci frullavano nella sua mente giunse davanti alla porta che come aveva imparato da tempo ormai, conduceva alla cucina. Una tisana a base di erbe provenienti dal giardino l’avrebbe sicuramente aiutata a calmarsi e soprattutto fatto arrivare il sonno che tanto agognava.
Il cuore prese a batterle con forza inaudita dentro il petto, quando vide Sirius seduto attorno al grande tavolo dove solitamente l’Ordine della Fenice si riuniva per i pasti. Nonostante i lunghi anni passati da Azkaban, il suo volto conservava ancora quella parvenza di nobiltà e raffinatezza dei tratti che lo aveva sempre contraddistinto dagli altri.
La maggior parte delle ragazze ai tempi di Hogwarts stravedevano per lui e lo guardavano ammaliate lasciandosi andare a continui sospiri innamorati. Lei dal canto suo non ci aveva mai fatto caso, probabilmente perché a quei tempi la sua mente e soprattutto il suo cuore erano presi totalmente da Remus.
Ora però le cose erano cambiate, l’uomo che tanto aveva amato, aveva scelto di vivere la sua vita con un’altra donna. Lei per amore suo aveva scelto di mettersi da parte anche se questo voleva dire soffrire, sofferenza a cui Sirius indirettamente aveva posto rimedio. Forse però mai lo avrebbe saputo, confessare una cosa simile avrebbe significato ammettere di essersi innamorata di lui.

- Elysean! Non ti ho sentita entrare, mi hai spaventato.

- Scusami non era mia intenzione io…

- Che cosa ci fai in cucina a quest’ora della notte?

- Non riesco a dormire.

- Se ti può consolare neanche io. Vieni, siediti qui con me.

Cercando di ignorare il palpitare veloce del suo cuore, prese posto accanto a Sirius e sorridendo quando quest’ultimo le porse una bottiglia piena di Burro Birra. Rapidamente portò la bottiglia alle labbra sorseggiandone il contenuto, nonostante la dolcezza del liquido questo pareva scenderle lungo la gola e le viscere bruciandole.
Fingendo di bere si concesse un lungo momento per osservare più da vicino Sirius, troppo assorto nei suoi pensieri per accorgersi del suo sguardo. I lunghi e sempre bellissimi capelli neri, gli scendevano distrattamente sul viso in una massa aggrovigliata e informe.
Gli occhi di un blu bellissimo fissavano il vuoto, mentre i tratti del viso erano tesi fin quasi allo spasimo. In quel momento avrebbe dato tutto ciò che possedeva per essere Sydia, poterlo abbracciare, rassicurarlo sul fatto che prima o poi la sua innocenza sarebbe stata riconosciuta e lui sarebbe stato finalmente libero.
Invece non accadde niente di tutto questo, lei dal canto suo si limito ad incrociare le gambe sotto la camicia da notte e arrossire nel momento stesso in cui si rese conto che Sirius la stava osservando a sua volta sorridendo.

- Sirius che cosa c’è. Qualcosa non va?

- No. E’ solo che tu…

- Io?

- Sei così dannatamente identica a Sydia, prima quando ti ho visto entrare in cucina…mi è sembrato di rivedere lei.

- “Ma io non sono lei dannazione! “Vorrei tanto poter essere colei che tanto ami.

- Amarla? Ho smesso di farlo molto tempo fa Elysean, tua sorella ha preferito abbandonarmi piuttosto che venire in mio aiuto quando ne avevo più bisogno. La verità è che lei non mi ha mai amato, a Sydia interessava solo il mio denaro e l’origine nobile della mia famiglia.

- Invece io credo che Sydia ti abbia amato molto, e non lo dico perché è mia sorella ma…perché a volte la vita ci mette davanti a delle scelte.

- Ti riferisci a Remus?

A quella domanda si limitò ad annuire con il capo, prima di sbarrare gli occhi per lo stupore quando Sirius prese ad accarezzarle la testa e poi i capelli dolcemente. Il cuore le diceva di lasciarsi andare alle emozioni che provava, e di abbracciarlo senza problemi. La ragione però le impediva di fare ciò che più desiderava in assoluto, aveva paura e questo scatenò in lei dei tremiti che non sfuggirono allo sguardo di Sirius.

- Di che cosa hai paura Elysean? –domando Sirius incapace di distogliere lo sguardo da quello della donna seduta di fronte a lui. Dolcemente la afferrò per le spalle avvicinandola un poco a se. -

- Ho paura di perdere nuovamente la persona che amo. –replicò a sua volta Elysean, accorgendosi della vicinanza tra i loro corpi e soprattutto i loro volti. Motivo che scatenò in lei una sorta di pericolosa agitazione-

- Il tuo timore è anche il mio, ti capisco perfettamente.

- Cosa vuoi dire?

- La vuoi sapere una cosa?

- C-cosa dovrei sapere?

- Remus è stato un idiota a lasciarti andare in quel modo. Io non l’avrei fatto, e mai lo farò.

- Sirius io…

Non ebbe il tempo e neanche il modo di finire la frase, in quanto Sirius si chinò su di lei baciandola teneramente. In un primo momento non riuscì a capacitarsi di quanto stava realmente accadendo, Sirius la stava baciando davvero?! Sirius ricambiava il suo amore, e tentava di farglielo capire con quel bacio dolce ma allo stesso tempo appassionato?!
Dopo un primo istante di smarrimento si ritrovò a ricambiare con tutta se stessa quel bacio, abbandonandosi completamente ad esso. Affondò le mani nei capelli arruffati di Sirius chiudendo gli occhi, mentre le braccia di lui salivano a cingerle i fianchi attirandola maggiormente a se.
Non riusciva ancora a capacitarsi del fatto che Sirius l’amava, che ai suoi occhi lei non era Sydia ma Elysean. Quel semplice barlume di pensiero bastò a farle tornare alla mente il motivo per cui Sirius probabilmente la stava baciando. I suoi timori erano diventati realtà, lei era solamente “uno specchio” per permettere a Sirius di rivivere il suo amore per Sydia. Questo mai!

- Sirius noi stiamo sbagliando, quello che stiamo facendo non ha alcun senso. –mormorò staccandosi da Sirius dopo aver posato le mani sul suo petto, allontanandolo.

- Negare i nostri sentimenti ecco cosa non avrebbe senso. Elysean io ti amo…- esclamò Sirius esasperato, racchiudendo il viso della donna che amava tra le sue mani e perdendosi nello scuro abisso che erano i suoi occhi-

- Basta! Tu non ami me, ma solamente un riflesso di qualcosa che non potrai mai più avere.

- Questo non è assolutamente vero! In tutti questi mesi trascorsi insieme, ho imparato ad amarti per quello che sei e non…per la somiglianza con tua sorella.

- Sydia è identica a me in tutto e per tutto.

- No. Voi due non siete mai state uguali, tu hai qualcosa che a lei è sempre mancato…la sincerità e soprattutto la bontà. Tu sai cosa vuol dire amare Elysean, tua sorella invece non l’ha mai saputo e forse mai lo capirà.

- Forse è meglio che me ne vada! Io non voglio più soffrire Sirius, ho dovuto rinunciare alla persona che amavo già una volta. Non voglio che accada di nuovo…

Senza perdere altro tempo e con le lacrime che senza più freni erano scese a rigarle le guance, uscì dalla cucina con l’intenzione di raggiungere la sua stanza. Era appena riuscita a raggiungere il salotto, quando si sentì afferrare violentemente per un braccio cosa che le strappò un grido di terrore.
I suoi occhi incontrarono quelli blu notte di Sirius che intensamente la guardava stringendola ancora per il braccio onde evita una sua possibile fuga. Nonostante gli occhi resi lucidi dalle lacrime, vice e percepì chiaramente le mani dell’uomo che amava sfiorarle le guance asciugandole le lacrime.
Un fulmine seguito subito dopo da un lampo accecante, illuminarono la stanza di una luce biancastra. Come se le proprie mani fossero dotate di vita propria salirono a coprire quelle di Sirius, le cui dita erano ancora posate sul suo viso.

- Come devo fare per farti capire, che io amo solo te e non tua sorella?! Tu per me non sei solamente un “riflesso” ma Elysean, la donna che in questi mesi ho imparato ad amare.

- Sirius io…

- Tu mi ami Elysean?

- Si ti amo Sirius…ma forse è accaduto troppo tardi.

- Allora mettimi alla prova, ti dimostrerò che i miei sentimenti per te sono sinceri! –esclamò Sirius determinato, guardando negli occhi colei che tanto amava cercando in essi una risposta-

- Faresti questo per me? – chiese Elysean non riuscendo a trattenere le lacrime per la commozione di un tale gesto d’amore nei suoi riguardi -

- Qualsiasi cosa. Sempre che tu me lo permetta è ovvio.

- Certo. Potrei mai negare qualcosa a un Malandrino?

A quella domanda Sirius preferì rispondere con un bacio invece che con le parole, stringendo ancor di più a se la donna che amava. Come aveva potuto essere così cieco in passato?! Sollevò senza alcuno sforzo Elysean e sentì chiaramente le sottili braccia di quest’ultima cingergli il collo in una dolce stretta. Di una cosa era più che certo: non avrebbe commesso lo stesso errore di Remus, questo era poco ma sicuro.
 
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