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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: SAD FATE, BROKEN HEARTS
Genere: Sentimentale, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/04/2008 11:33:24


 
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LA CONSAPEVOLEZZA CHE NIENTE PIÙ SARÀ COME PRIMA. (REMUS L. X NUOVOPERS)
- Capitolo 1° -

- Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato, gli astri mi avevano annunciato la tua partenza figlia mia. –disse Fiorenzo osservando il cielo stellato sopra di lui, i biondi capelli ondeggiavano appena nella dolce brezza notturna -



- Partenza?! Per qual motivo dovrei lasciare la Foresta Proibita, la mia casa e soprattutto voi e il resto del branco? – chiese Elisean affiancandosi a colui che ormai considerava un padre, sconvolta da quella rivelazione rimasta a lei celata-



- No Elisean, la foresta non è sempre stata la tua casa. Tu sei un essere umano, e come tale devi fare ritorno tra la tua gente e ritrovare la tua vera famiglia.



- Quindi io…non sono un centauro e neppure vostra figlia? – domandò guardando suo padre negli occhi, mentre una manciata di lacrime prese a rigarle le guance -



- Si invece. Tu sei un centauro e anche mia figlia, nonostante il tuo mondo di origine sia tanto diverso dal mio. Nessuno potrà mai distruggere il legame che ci unisce ricordatelo, ora però devi andare con quei maghi e portare a termine l’incarico che ti ho assegnato. –replicò Fiorenzo abbracciando la sua protetta, che da tempo immemorabile ormai aveva imparato ad amare quasi come una figlia. Doloroso era per lui quel distacco, ma così le stelle avevano predetto e lui al loro volere doveva piegarsi -



- Padre io…



- Va Elisean e non avere paura, nessuna di quelle persone laggiù ti farà mai del male. Con loro sarai al sicuro, impara a fidarti di loro. Addio, figlia mia.




-------------------


Socchiuse pigramente gli occhi non appena avvertì qualcosa pungolarle gentilmente una mano, interrompendo il corso dei suoi intricati pensieri. Un timido raggio di sole filtrò attraverso le foglie di un piccolo albero di melo sotto cui amava rifugiarsi, solleticandole il viso.

Mosse un poco i piedi nudi lungo la ruvida corteccia riuscendo a percepire sotto di essi, la linfa vitale dello stesso albero scorrere viva. Una pianta di cui lei stessa si era presa cura nel momento stesso in cui Silente l’aveva portata a Grimauld Place numero 12.

Quella grande casa abbandonata per anni le era apparsa subito come una prigione, così diversa dalla Foresta Proibita dove per anni aveva vissuto libera insieme a suo padre Fiorenzo e agli altri centauri. Il giardino però le era apparso ancor più abbandonato e trascurato, erbe malvagie avevano avviluppato tutto ciò che erano riuscite a trovare sulla loro strada. Gruppi di gnomi si aggiravano tra la maggior parte degli alberi morenti, privandoli della loro linfa vitale giorno per giorno.

Di fronte a quello scenario raccapricciante aveva deciso di porre rimedio, e così sfruttando tutti gli insegnamenti dei suoi fratelli centauri riguardo le piante e il rispetto della natura aveva riportato alla vita quel piccolo angolo di paradiso.

Mentre gli altri membri dell’Ordine della Fenice si dedicavano a rendere l’abitazione più gradevole all’interno, lei faceva la stessa cosa però in quel grande giardino. Nel giro di pochissime settimane la vita era tornata a scorrere in ogni albero, nei fiori che aveva piantato e anche nelle verdure che Molly Weasley usava spesso e volentieri per preparare squisiti piatti.

Purtroppo però quando non era impegnata a prendersi scura del giardino, le parole che il suo amato padre Fiorenzo le aveva rivolto durante il loro ultimo incontro continuavano a tormentarla senza mai darle pace.

Quel poco che era riuscita a scoprire riguardo le proprie origini l’aveva turbata non poco, e in quel momento aveva desiderato con tutta se stessa di lasciare Grimauld Place e di tornare nella Foresta Proibita.

La sua vera famiglia era stata in gran parte sterminata da Voldemort e i suoi mangiamorte, l’unica ad essere sopravvissuta a quella carneficina era stata sua sorella gemella Sydia. Aveva trovato rifugio in Romania dove aveva sposato un ricco mago purosangue, dalla cui unione era nata una bambina. L’aveva chiamata Cassadra in ricordo della loro sorellina più piccola, scomparsa da molti anni e che nessuno mai aveva ritrovato. Forse il suo corpo era stato portato via dai mangiamorte e Voldemort si era divertito con esso in modo perverso e crudele.

Scosse con forza il capo cercando di allontanare quegli orrendo pensieri dalla mente; anche se non si ricordava ancora bene delle sue sorelle in cuor suo sperava di poterle riabbracciare un giorno. Chissà se si ricordavano ancora di lei, oppure la credevano morta?! Abbassò lo sguardo sul libro che teneva appoggiato in grembo, tra le pagine ormai ingiallite dal tempo si era posato un grosso corvo dal piumaggio più nero della notte.

Allungò una mano e dolcemente prese ad accarezzargli le scure piume, mentre quest’ultimo prese a gracchiare in modo basso e roco. Ogni creatura che trovava rifugio tra i suoi alberi era sua amica, che fossero corvi o più semplicemente scoiattoli o insetti.

Nascondersi tra le fronde di quel grande melo ormai carico di frutti maturi, l’aiutava a sentir meno la nostalgia della sua casa nella Foresta Proibita. Le notizie che quel piccolo amico le portava dalla Foresta non erano delle più confortanti, nel branco c’erano tensioni e suo padre rischiava di essere cacciato. In che modo poteva aiutarlo?



- Oh mio piccolo amico, le notizie che porti con te non sono certo delle migliori…vorrei tanto poter aiutare mio padre, ma come posso fare se sono costretta a rimanere qui? Tu non puoi immaginare che cosa darei per essere come te, avere le tue belle ali nere e poter volare libera nei cieli.



- Elysean dove sei?! Ho bisogno di parlarti, è importante!



- Sono quassù sopra il melo! Ti raggiungo immediatamente, il tempo di salutare un piccolo amico.



Abbassò il capo per salutare il suo piccolo amico, ma questo spaventato dalla voce di Remus volò via senza perdere altro tempo. Rovistò alcuni istanti nelle tasche del lungo vestito da strega rosso scuro che indossava e sul tronco posò una manciata di granaglie, in questo modo tutti i suoi piccoli amici avrebbero avuto di che sfamarsi fino al suo ritorno.

Chiuse il libro che aveva portato con se prima di uscire in giardino e con un’agile balzo scese dall’albero, ritrovandosi davanti a Remus che l’accolse con un sorriso. Di fronte a quel gesto così dolce e spontaneo allo stesso tempo, percepì il proprio cuore palpitare con forza.

Si rese conto immediatamente di essere arrossita, abbassò lo sguardo sistemandosi dietro le orecchie alcune ciocche dei suoi lunghi capelli castani. Emozioni che in tutti quegli anni aveva scordato, ora sembravano voler riaffiorare sconvolgendola come non mai. Perché?!

Aveva come la sensazione che tutti in quella casa, le nascondessero la verità circa il rapporto tra lei e Remus. Qualcosa che aveva senz’altro a che fare con il passato, i loro anni trascorsi a Hogwarts di cui conservava pochissimi e frammentari ricordi.

Rialzò lo sguardo lasciando che il primo sole estivo le accarezzasse il viso e gettasse bagliori dorati tra i capelli di Remus, prematuramente segnati dal tempo. Che tipo di legame c’era stato tra lei e quell’uomo, di cui tutti si vergognavano di parlare specialmente in presenza di Tonks?!



- Come al solito hai dimenticato di indossare le scarpe Elisean! Sirius ha ragione quando dice che non sei cambiata in tutti questi anni, sei sempre la solita “svitata”.



- Camminare a piedi nudi mi aiuta a percepire l’essenza che è racchiusa nella terra, la sua forza, la sua linfa ma soprattutto…riesco a capire il suo linguaggio, mi parla e io la capisco.



- Il tuo sogno era sempre stato quello di diventare insegnante di Erbologia una volta uscita da Hogwarts, per far apprezzare agli altri studenti la bellezza della natura e di ogni singola pianta.



- Davvero?! Tu sai molte cose di me Remus, cose di cui tutti stentano a parlarmi…non credi sia arrivato il momento di parlare anche di noi due?



Sorrise nel vedere Remus sobbalzare di fronte a tanta schiettezza, in fondo come poteva dargli torto? La ragazzina sempre buona e gentile con tutti era scomparsa da molti anni ormai, al suo posto c’era una donna dal carattere forte e che soprattutto non si faceva problemi ad esternare il suo pensiero qualunque esso fosse.

Si sedette ai piedi del melo invitando Remus a fare altrettanto, percepiva chiaramente l’unione tra i loro spiriti. Tra loro vi era un legame molto forte, un qualcosa che nonostante il tempo non aveva mai smesso di perdurare.



- Non so di cosa tu stia parlando Elisean, ti abbiamo già detto tutto ciò che dovevi sapere e…



- Tra noi c’è un legame Remus, qualcosa che tutti voi cercate di nascondermi per paura che possa far soffrire molte persone.



- Se non voglio dirti niente è perché non voglio farti soffrire Elisean, il nostro passato è una storia molto triste e…



- Io la voglio sapere, ho vissuto qui tutti questi mesi con la speranza di riuscire a ricostruire la mia vita. Non sarà certo un triste ricordo d’amore a fermarmi.



Si pentì immediatamente delle sue stesse parole, abbassò lo sguardo in direzione del suolo mentre ricordi frammentari si facevano largo nella sua mente. I giardini di Hogwarts, un ragazzo e una ragazza che dovevano avere all’incirca quindici anni, un miscuglio indefinito di emozioni…e infine un bacio.

La vista le si annebbiò leggermente nel momento stesso in cui i suoi occhi si riempirono di lacrime, che subito vennero prontamente scacciate. Come aveva potuto dimenticare quel momento, forse il più bello di tutta la sua vita?

Richiamando a raccolta tutto il suo coraggio e cercando di non dare peso al nodo che le si era formato all’altezza della gola tornò a guardare Remus. Questo le prese dolcemente una mano stringendola piano nella sua, tutto intorno a lei scomparve all’istante.



- C’è stato un tempo, ormai molto lontano…in cui io e te avevamo scoperto di avere molte cose in comune. Tu avevi scoperto il mio segreto, il fatto che ero un lupo mannaro e che ti tenevo lontano da me per paura che potessi farti del male. Così…



- Abbiamo scoperto di essere innamorati. Vero?!



- Si. Io ti ho amato molto Elisean, ricordo che durante il nostro settimo anno di studi a Hogwarts avevamo fatto molti progetti su di noi. Purtroppo però Voldemort ordinò ai suoi mangiamorte di eliminare la tua famiglia perché si era opposta al suo volere. Il resto lo sai anche tu.



- Mio padre Fiorenzo mi trovò nella foresta ferita a priva di sensi, mi portò dagli altri centauri e crebbi come una di loro dimenticando tutto. Anche di noi.



- Io ti voglio molto bene Elisean, sei ancora molto importante per me ma…



- Lo so Remus, tu ami un’altra donna e io non ti biasimo per questo. Al contrario sono molto felice per te e Tonks nonostante tu…voglia allontanarla da te.



Allontanò la propria mano da quella di Remus come se un tizzone ardente l’avesse scottata, con uno scatto si alzò in piedi facendo qualche passo in avanti e dando le spalle al suo interlocutore. Copiose lacrime presero a scenderle dagli occhi rigandole le guance, simile a piccoli fili di perle dai colori opachi.

Non aveva mai smesso di amare Remus nonostante gli anni avessero cancellato gran parte dei ricordi. Se da una parte era felice per lui e la donna che amava, dall’altra era addolorata dal fatto che quella donna non sarebbe mai stata lei.

C’era stato un tempo in cui lei e Remus Lupin si erano amati, il suo primo e unico amore che forse mai avrebbe dimenticato. Incrociò le braccia al petto stringendo con forza i pugni sotto di esse, purtroppo cancellare il passato era una magia che nessuno era mai stato in grado di compiere.

Tra le lacrime riuscì a percepire le mani di Remus che dolcemente si posarono sulle sue spalle, come a volerle infondere coraggio. Avrebbe dato qualsiasi cosa per potere essere al posto di Tonks, anche se sapeva fin troppo bene quanto egoistico fosse quel pensiero.



- Va tutto bene?



- S-si è tutto a posto Remus, non preoccuparti.



- Elysean se non ti mai detto niente sino ad ora, era perché non volevo farti soffrire ancora.



- So che hai agito per il mio bene Remus, lo hai fatto in passato e continuerai a farlo in futuro e io te ne sono infinitamente grata. Ora però è meglio che rientri in casa, comincia a fare freddo e io…ho delle cose da sbrigare. –rispose con voce rotta per l’emozione, conscia del fatto che una parte di lei mai sarebbe riuscito a perdonarlo completamente -



- Mi dispiace. L’ultima cosa che volevo era di farti soffrire. Riuscirai a perdonarmi un giorno?! –chiese Remus Lupin stringendole maggiormente le spalle, un nodo doloroso salì a stringerle la gola quasi come se conoscesse i pensieri della donna di fronte a lui -



- Noi abbiamo avuto la nostra occasione Remus, purtroppo il destino ha voluto che le cose andassero in questo modo. Auguro tanta felicità a te e Tonks, che un giorno forse la smetterà di guardarmi con sospetto.



Con le lacrime che ancora le rigavano le guance, nascoste dalle lunghe chiome scure iniziò a camminare verso quella che ormai era diventata la sua casa. Percepiva chiaramente lo sguardo di Remus su di se e la consapevolezze di quello, probabilmente sarebbe stato il loro ultimo incontro.

La vita aveva scelto per loro strade opposte, Remus aveva donato il suo cuore ad un’altra donna e lei aveva deciso di accettare la cosa. Anche se questo voleva significare rinunciare alla sua felicità, e alla possibilità di una vita insieme alla persona che per sempre avrebbe amato.



- Addio Remus possa tu essere felice insieme alla donna che ami…sappi che non smetterò mai di amarti, il mio cuore e soprattutto il mio spirito saranno con te sempre.
 
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