- Capitolo 1° -
Ok,ho recuperato questa fan fic dalla cartella dei documenti...era incompleta e buttata giù così,di slancio.Ho provato a terminarla,però non so come sia venuta...molto probabilmente qualche differenza dall'ispirazione iniziale (che capita quando vuole lei),si vedrà.
Cos'è l'amore?Alcuni personaggi secondo me sono fenomeni dell'amore e delle sue varie forme...positive e negative...buone o oscure...o semplicemente neutrali.
Ricerca.
L’amore è quella cosa che sfugge tra le dita,lievi fili di essenza divina che ti sfiorano la vita per invogliarti a prenderli,a trovare un modo per farli tuoi.
In un giardino.
Da solo.
Il vento tra quei ciuffi biondi che mi sono stati dati dalla natura e che ricadono sui miei occhi azzurri spalancati mentre mi lascio cullare dal cigolìo dell’altalena,mio unico compagno.Le iridi che scrutano il buio ormai incalzante della sera in cerca di un volto amico,quando invece l’unica cosa che posso stringere a me è la solitudine.
Il pensiero di non avere nessuno,la sera,ad attendermi a casa chiedendomi se mi fossi fatto nuovi amici,quali cose avessi imparato,le mie nuove esperienze.
Il calore di una famiglia,il desiderio di essere amato,più che di amare.
Per tutta la mia infanzia…l’amore non è stato altro che un qualcosa di estraneo che mi guardava da lontano,lasciandomi sospirare la sua mancanza nella mia vita.La consapevolezza di non poter essere partecipe di quella realtà agognata da tutti come oro.
L’amore…quel sentimento d’affetto che disperatamente cercavo di acciuffare rendendomi ridicolo durante il giorno tra i compagni di classe e raggomitolandomi su me stesso la sera,cercando di scaldarmi nel freddo di quella piccola casa vuota.
Essere accettati.
Quando il tuo gruppo dipende da te,preoccupandosi per la tua felicità,ridendo con te e donandoti quel calore proprio di un’amicizia.Il rossore sulle guance della ragazza vicino a te per una battuta appena detta e il sorriso di un amico lì accanto che ti aiuta a rialzarti quando cedi nell’allenamento.
Credo che queste piccole cose,magari,anzi,sicuramente normali nella vita di qualcun altro per me siano oro puro,l’essenza della felicità trovata.
Dopo una vita di solitudine il migliore tipo di amore può essere quello che arriva dopo i tuoi inutili sforzi di trovarlo attorno a te.
L’amore è sicuramente ricerca.Quella porta spalancata a nuove emozioni,ad una realtà calda e accogliente alla fine di una lunga strada,un corridoio oscuro.E’ quella cosa che accogli in te dopo che hai rinunciato a trovarla,al culmine della sofferenza,come il premio per una corsa vinta.Questo è l’amore per me…è io l’ho trovato in loro.I miei amici.L’amore è la ricerca di un amico su cui contare e da proteggere.
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L’amore è quella cosa che ti viene portata via.Strappata con forza dalle tue mani come un bottino di guerra da coloro che decidono di portarti via tutto,lasciandoti solo.
Gli occhi stretti e chiusi per estraniare quel mondo ormai scuro e cattivo da me.
Il freddo su quella pelle da bambino resa ancora più pallida dalla luna.
Lacrime gelide su quel viso fine increspato da fini fili corvini nascosto tra le braccia,uniche fortezze dal mondo esterno per quel corpicino piccolo tremante.
Le ombre su quelle pareti all’interno di quella casa vuota si allungano fino all’angolino dove si trova lui,accogliendolo in quella realtà fredda colmata dalle voci di coloro che lo avevano amato e che ora non ci sono più.
Le spalle che si ritirano e la testa chinata.
Ecco cos’era l’amore.Nient’altro che una nota crudele della vita…qualcosa che illudeva e basta.Un qualcosa di cui si poteva sentire la mancanza solo se la si era provata almeno una volta nella vita.Il piacere di sentirsi amati da qualcuno,la consapevolezza di essere potenti,protetti da un’intera famiglia,senza bisogno di nessun altro accanto se non il proprio fratello.
Non era altro che un'illusione,messa davanti agli occhi di un bambino per fargli credere di non essere solo,di avere anche lui qualcuno accanto simile,che lo comprendesse,lo consolasse,gli dicesse che sarebbe diventato come lui.
Era.
Si,perchè l'amore per me non esiste più.
Non so se sia un peccato,ma l'ho ripudiato anni fa...quando tutto mi fu portato via,anima compresa.
A muovere le mie membra pallide ora non è più la gioia di tornare a casa dopo tante fatiche col sorriso sulle labbra rosee dell'infanzia in attesa di riabbracciare il proprio fratello,non è più il calore che provavo ogni volta che mia madre mi medicava le prime ferite...è il nero odio,nemico dell'amore.Nemico...come lo voglio essere io.
L'amore non è nient'altro che cupa fiamma che è destinata a spegnersi,perdendosi in fumo perenne che avvolge l'ombra in cui è caduta la stanza...l'odio si impossessa di tutto,la vendetta si fa spazio e io l'accetto come unico sentimento che può regnare in me.
Non so se quella fiammella debole tipica di alcuni si riaccenderà mai in me.
Solo una volta...una sola,mi è sembrato che tornasse,con qualche piccola scintilla.
Ma niente più.
Era,l'ho detto...perciò l'amore va sepolto.Lontano dai ricordi...dal cuore.
Non contano più gli amici che hanno tentato di starmi vicino...non conta l'amore che qualcuno ha mai provato per me...conta solo quello che io non saprò dare mai più.
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Morte.
L'amore non può essere altro che quella cosa che,una volta entrata nel contorto mondo umano,si traduce in morte.
Una collina,una duna...la sabbia tiepida del sole appena tramontato sotto di me.
Poco lontano il villaggio costruito su pietra giallastra mostra le sue alte torri,tentativo dell'uomo di raggiungere qualcosa di migliore.
Per le strade i bambini giocano tra loro.
Nelle case qualche madre apprensiva prepara il pasto per quella sera e,intanto,il padre di famiglia racconta qualche storia avventurosa al proprio figlio,tenendolo sulle ginocchia.
L'amore gira nell'aria...avvolge ogni cosa,anche la più piccola.Mi passa tra i capelli ramati,mi sfiora lievemente col vento della sera...ma non mi raggiunge.Mai.
Dicono sia un dono di mia madre.
Scendo nelle vie poco illuminate e cammino,circondato da persone che,alla mia vista,cessano di parlare e mi scrutano con odio.
Appena passo restano in silenzio,poi,dopo poco,riprendono le loro faccende,mantenendo solo un'espressione truce in volto.
Allora mi guardo le mani,una lacrima scende e va ad unirsi alla sabbia delle strade,presto calpestata dal mio passo lento.
Ecco cosa deve avermi regalato mia madre...la cura per l'amore.
Alzo lo sguardo alla luna alta nel cielo.
Deve essere così...perchè,se io non volessi l'amore,non soffrirei.Stupide lacrime non scenderebbero a bagnarmi il visoe io non mi sentirei così dannatamente solo.
Certo,se non vedessi la gente attorno a me...non desidererei l'amore.
Il dolore furente che ho nel petto cesserebbe di pulsare e nessuno più,vedednomi,sarebbe fuggito.
Morte.
Solitudine.
Libertà dall'amore.
Uccidere.Ecco il dono materno che tanto mi rende diverso.
L'amore non è altro che una strada verso la morte...non può portare ad altro.
Chiunque si beffeggia di me...nessuno prova amore per me,perchè mai dovrei provarne io per qualcun'altro?
Sono solo un'arma...se è così allora l'amore che ho tanto ricercato è morte...morte è amore e questi si fondono con la sabbia del mio cuore,creando la barriera più potente che esista.
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Non pretendo tanto,è solo qualche pensiero buttato giù mentre ascoltavo musiche tristi sul computer...se volete commentate,ci terrei a sapere,nel caso siete arrivati fin qua,se avete trovato questo sprazzo di pensieri spaiati leggibile e,magari,bello.^^
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