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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: NIENTE, VERO?
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Yaoi
Autore: regina-di-picche galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/03/2008 23:12:07

Una normalissima giornata di due pazzamente innamorati ragazzi. SasuxNaru, naturalmente XP
 
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NIENTE, VERO?
- Capitolo 1° -

«Le auguro una buona permanenza!» esclamò Naruto con un sorriso, rivolto alla grassa signora che era appena arrivata all'hotel.
Abbassò lo sguardo sul quadernetto delle prenotazioni per sistemare alcune cose poco chiare.
«Mi scusi.» disse una distinta voce maschile davanti a lui.
«Sì?» disse il biondo finendo di controllare un'ultima cosa, già pronto a prestare attenzione al cliente.
«Io avrei prenotato la suite, ma mi sono improvvisamente ritrovato da solo... Non è che potrebbe farmi lei un po' di compagnia?» chiese divertita la voce.
Naruto sorrise. Ora sapeva di avere a disposizione tutto il tempo necessario.
«Dato che non abbiamo una suite qua all'hotel, credo che tu potresti smetterla di fare scherzi idioti, teme.» disse semplicemente, alzando solo in quel momento lo sguardo sui profondi occhi neri che lo fissavano.
«Ma... se un cliente ti facesse seriamente una proposta simile... tu che gli risponderesti?» chiese con noncuranza Sasuke facendo distrattamente le bolle con la gomma da masticare alla menta che stava masticando.
«Mmmh... prima gli chiederei quanto mi offrirebbe... poi chiederei a te il permesso, a seconda della paga.» disse serio Naruto chiudendo il quaderno.
«Nonna! Qualcuno deve venire qua a sostituirmi!» urlò poi rivolto a Tsunade, la proprietaria dell'hotel, che tutti chiamavano nonna nonostante non fosse affatto loro nonna.
«Comunque sappi, Naruto, che potresti evitarti tutto quel casino.» disse Sasuke deciso, seguendolo.
«Ah, sì?» chiese il biondo curioso, alzando le sopracciglia.
«Certo. Tanto io non ti darei mai il permesso. Il tuo bel culetto appartiene solo a me.» spiegò malizioso Sasuke, addocchiando il fondoschiena di Naruto, che scoppiò a ridere.
«Ciao, Sasuke-kun!» trillò una voce alle loro spalle.
Si voltarono entrambi, per trovarsi davanti ad una, come sempre, sorridente Sakura.
«Ciao, Sakura. Tutto a posto? Bene, sono contento!» esclamò Sasuke dando appena il tempo alla ragazza di rispondere con un debole e veloce "Sì", alla sua domanda. Poi il moro prese Naruto e lo trascinò per un braccio fuori dalla portata, fisica e dell'incredibile udito, della ragazza.
«Fermati, Sasuke. Non sai nemmeno dove stai andando. E poi sputa quell'affare che stai masticando, o scordatelo pure che oggi ti bacio.» disse Naruto liberandosi dalla presa dell'altro e andandosene in un'altra direzione. Sasuke sbuffò.
«Non capisco come faccia a non piacerti la menta.» borbottò sputando però la cicca.
«Mi da la nausea.» tagliò corto il biondo.
«Femminuccia.» bisbigliò Sasuke a mezza voce, credendo che l'altro non lo avrebbe sentito.
«E tu, allora, che ti ecciti per una "femminuccia"?» ritorse Naruto astuto.
Sasuke non seppe che rispondere, per una volta, così optò per un diplomatico silenzio.
«Ah, grazie per aver accettato di aiutarmi. Avrò bisogno di tutto il tuo sostegno.» disse serio Naruto fermandosi davanti ad una grande porta di legno.
«Ma di che ci occupiamo?» chiese Sasuke, al quale Naruto si era rifiutato di dire cosa avrebbero fatto.
«La cosa più terribile del mondo, per te.» disse Naruto facendo scrocchiare le dita.
Naruto lanciò un'occhiata a Sasuke, che lo ricambiò incuriosito. Poi spalancò la porta, annunciando solenne e grave:«Bambini.»
Per un attimo, Sasuke credette che sarebbe morto, o come minimo svenuto. Bambini, bambini ovunque. Di tutte le età e di tutti i tipi, che correvano per la sala urlando o che parlavano, urlando per sovrastare il caos. Arretrò di un passo, poi si voltò e tentò di fuggire, ma Naruto lo bloccò in tempo, acchiappandolo per un braccio.
«Eh no, caro. Tu ora stai qua e mi aiuti.» ghignò il biondo trascinandolo nella sala.
Sasuke gemette disperato.

«Orribile.» decretò Sasuke buttandosi sul divanetto nel salottino di Naruto, che dormiva in una stanza dell'hotel.
Non avendo i genitori, il biondo era stato adottato da Tsunade, la "nonna", che lo faceva vivere nell'albergo in cambio di aiuto.
«Hehe...» ridacchiò Naruto gettandosi accanto al moro, stanco anche lui, nonostante un sorriso gli illuminasse il volto.
Avevano appena finito di riconsegnare i bambini ai rispettivi genitori, clienti dell'hotel.
«Ma non poteva occuparsene Sakura? Sarebbe stata contenta, lei, di stare dietro a dei bambocci che piangono e si lamentano tutto il tempo. Poi sarebbe venuta a dirmi di sposarla, dato che è tanto brava con i mocciosi. E io l'avrei mandata a... quel paese. In fondo, una femmina se la cava meglio in queste cose. Meglio anche di una femminuccia, o no, Naruto?» chiese Sasuke riferendosi al proprio commento di prima circa il fatto che la menta dava la nausea al biondo.
«Uuuh, parla il virile Sasuke...» lo prese stancamente in giro Naruto.
«Tsk... Ah, hai chiesto se ti portano su qualcosa da mangiare? Non abbiamo ancora cenato e io sto morendo di fame.» disse Sasuke.
In quel momento bussò alla porta la cameriera con la cena. Naruto andò a prendere il vassoio e Sasuke lo sentì ridere assieme alla ragazza.
«Era stupita, sai, che non avessi ordinato ramen. Allora le ho detto che avevo ospiti e lei è sembrata ancora più stupita.» esclamò divertito Naruto entrando.
«Cibo!» esclamò Sasuke senza che le parole di Naruto raggiungessero il suo cervello.
«Uffaa! Non mi ascolti mai...» sbuffò il biondo irritato andando in cucina con il cibo.
Sasuke lo seguì.
«Perdonami, cucciolo, ma adesso sono troppo affamato...» si scusò abbracciando l'altro alle spalle e dandogli un bacio all'altezza della tempia.
Naruto voltò il viso e lo alzò, in modo da incontrare con le proprie le labbra fresche di Sasuke. Si ritrasse schifato.
«Hai mangiato ancora qualcosa alla menta!» lo accusò con espressione disgustata.
Sasuke scoppiò a ridere, prima di sussurrare un dolce "Perdonami" all'orecchio dell'altro. Naruto sorrise e lo baciò sul naso.
«Ehi... non ci ho mai pensato... ma come fai a lavarti i denti? Che dentifricio usi, scusa? Quello per bambini con quegli assurdi e indefiniti sapori, che dovrebbero essere frutta?» chiese divertito Sasuke.
«Teme. Devo usare quello alla menta. Un'atroce sofferenza.» dsse Naruto mentre un brivido lo attraversava e la bocca si storceva in una smorfia.
Sasuke rise mentre si sedevano a tavola.

Quando ebbero finito di mangiare, Naruto portò il vassoio nelle cucine, approfittandone per dare la buona notte a tutti.
Sasuke si sdraiò sul letto del biondo, pensando a quel pomeriggio. Oh, indubbiamente un'esperienza terribile... ma il moro era contento di averla fatta. Aveva osservato attentamente Naruto quel giorno, e gli era sembrato così contento, naturale, assieme ai bambini. Immagini del biondo di quel pomeriggio gli affolavano la mente: Naruto che litigava con un bambino molto più piccolo di lui a proposito di un qualche anime; Naruto che cercava di consolare una bambina che cadendo si era fatta male e piangeva a dirotto; Naruto che rideva assieme ad un gruppo di bambini; Naruto con in braccio una piccola bambina che cercava di mordergli il naso, entrambi che ridevano... Dio, che giornata.
«Sasuke?» chiese Naruto entrando nella stanza buia.
Il moro si riscosse dai suoi pensieri. Naruto gli si sdraiò accanto e Sasuke lo strinse a sè, facendo aderire il proprio petto alla schiena del biondo. Rimasero in silenzio mentre Naruto si godeva le coccole dell'altro, che aveva insinuato le propie mani sotto alla sua maglia e lo accarezzava dolcemente, dandogli piccoli baci sulla nuca.
«Va tutto bene?» gli chiese Naruto, che sentiva Sasuke stranamente distratto.
«Dovresti andare a lavorare in un asilo.» disse il moro a mo' di risposta. Naruto sorrise.
«Si vede tanto che mi piace stare con i bambini?» chiese.
«Non ci avevo mai fatto caso prima di oggi.» ammise Sasuke.
«Quante cose non so di te.» aggiunse il moro in un sussurro con un tono strano, dopo un po' che erano in silenzio, stringendo maggiormente l'altro e affondando il viso nella sua spalla.
Naruto si voltò e gli cinse il collo con le braccia, sorridendo.
«Per fortuna. E poi, anch'io non so molte cose di te. Non c'è niente di strano. Sarebbe orribile se sapessimo tutto l'uno dell'altro. E noioso. E terrorizzante.» disse prima di baciarlo dolcemente, intrecciando la propria lingua alla sua.
«Terrorizzante?» chiese Sasuke quando si separarono.
«Certo. Sapere tutto di una persona... o sapere che una persona sa tutto di te... Ogni piccolo particolare del passato, ogni piccolo probabile pensiero... Non ti metterebbe i brividi? Non avresti paura? ...Io sì.» disse Naruto fissando l'altro negli occhi.
«E' vero.» concordò Sasuke.
«Ecco. Quindi non fare il teme e non dire cose idiote.» concluse Naruto sorridendo.
«Baka.» disse Sasuke scuotendo il capo.
Sorrise, mentre tornava ad incontare gli occhi azzurri del biondo con i propri.
«Ti voglio bene anch'io, teme.» disse Naruto, dando un piccolo e casto bacio a quelle labbra così perfette. Perfette solo per il fatto di appartenere a lui.
«Naruto...» mormorò Sasuke sulle labbra dell'altro.
«Cosa c'è?» chiese il biondo allontanando un po' il proprio viso da quello dell'altro.
«...Non mi abbandonare. Mai. Resta con me... per sempre. Ti prego, promettilo.» bisbigliò stringendo la maglia di Naruto e appoggiando la propria fronte al suo caldo petto, sentendo il suo cuore che batteva, facendo vivere il ragazzo; Sasuke si ritrovò a ringraziare quell'organo tanto indispensabile, indispensabile per Naruto quanto per lui.
Sasuke sentiva il bisogno di sentirsi protetto, solo per poco, finchè quell'attimo di paura e disperazione, intenso bisogno di sicurezza, non fosse passato. E Naruto abbracciò il moro, cingendolo teneramente con le proprie braccia, baciandogli dolcemente il capo. Fino a quando non sentì il corpo del moro rilassarsi sotto di lui, i muscoli distendersi, segnalando la fine di quella crisi.
Allora Naruto si alzò e si sfilò la maglia, abbandonandosi poi fra le braccia calde di Sasuke.
«Scaldami.» disse semplicemente, il volto teso verso quello dell'altro, che non tardò a posare la propria bocca su quella del biondo.
In un attimo si ritrovarono nudi nel letto, stretti l'uno all'altro, rotolandosi fra le lenzuole profumate di pulito, che pochissimo dopo profumarono unicamente di loro e della loro passione, del loro amore. Le loro labbra si incontravano, ora timide, ora voraci, o incontravano il corpo dell'altro, golose e giocose. Le loro lingue spaziavano ovunque potessero arrivare, seguendo l'esempio delle mani, che facevano altrettanto. Un contatto infinito, sempre in qualche modo uniti. Finchè non si fusero in un'unica entità, in un'intensa esplosione di passione. I gemiti, gli ansiti, i sussurri che riempivano l'aria viziata della stanza, quell'aria che sapeva di loro, e di loro soltanto. Finchè la passione, ormai consumata sul corpo dell'altro, non scemò, affievolendosi sempre più, riducendosi ad un puro e semplice, incondizionato, amore.
Naruto si sentì stringere stancamente, ma dolcemente, da Sasuke. Il biondo affondò il viso nel petto del ragazzo, inspirando profondamente e godendo della vicinanza, dell'odore dell'altro. Lo baciò in quello stesso punto su cui si ritrovava a posare le labbra, e che, guardacaso, si trattava del preciso punto in cui si trovava il cuore di Sasuke. Sorrise a quel pensiero.
«Ti amo, Sasuke.» bisbigliò.
«Anch'io.» mormorò semplicemente il moro.
Rimasero in silenzio.
«...Sasuke?» mormorò Naruto.
«Cosa c'è?» chiese Sasuke.
«...Te lo giuro. Non ti abbandonerò. Mai. Starò con te... per sempre. Lo giuro.» disse Naruto con le lacrime agli occhi e la voce rotta dal pianto.
«Perchè piangi, baka?» chiese dolcemente Sasuke.
«N-Non... non lo so.» balbettò Naruto, spaventato dal non riuscire a comprendere e controllare le proprie emozioni.
Sasuke, sentendo il proprio petto bagnato dalle lacrime di Naruto, non riuscì ad impedirsi di sentirsi felice. Naruto, il suo piccolo Naruto, piangeva per lui, senza alcun motivo, senza capire perchè. E nemmeno Sasuke riusciva a capire la propria gioia. Semplicemente, lo strinse a sè, dolce e possessivo, protettivo e esagerato nella forza impiegata.
«Non piangere.» mormorò, sentendo a sua volta le lacrime pungergli gli occhi.
«Non sto piangendo.» bisbigliò Naruto.
«Certo.» sussurrò Sasuke.
Naruto si calmò. Rimasero abbracciati, anche se Sasuke allentò la propria stretta soffocante sull'altro. Piano piano, Naruto perdeva la coscienza, cadendo fra le braccia (stranamente impersonate da quelle di Sasuke, nei suoi sogni) del sonno.
«Lo giuro...» bisbigliò un'ultima volta, senza rendersene conto, un'ultima piccola lacrime all'angolo dell'occhio.
E Sasuke baciò quella piccola gocciolina, sorridendo felice, orgoglioso del loro amore.

Si mise a sedere di scatto. Subito, non capì cosa lo aveva svegliato, ma la risposta giunse presto: qualcuno stava bussando con forza alla porta. Si guardò attorno e il suo sguardo si posò sul letto, accanto a sè, e sorrise intenerito alla vista di Naruto che dormiva beato. Occupava gran parte del letto, con le gambe e le braccia spalancate. Il viso sereno e tranquillo, la bocca semi-aperta e sorridente. Sasuke dovette ammettere a se stesso che aveva un'espressione un tantino ebete. Ebbe comunque l'istinto di baciarlo, al diavolo se dormiva, ma i colpi insistenti alla porta lo riportarono alla realtà.
Maledì mentalmente quella persona che li stava... lo, stava (dato che Naruto seguitava a dormire tranquillo), disturbando e lanciò un'occhiata distratta alla sveglia sul comodino. Sobbalzò quando vide che erano già le otto e quaranta. Erano terribilmente in ritardo! Guardò Naruto. Era così dolce... Decise che quel giorno non sarebbero andati a scuola. Si alzò e si stiracchiò. Acchiappò il primo indumento a portata di mano: i boxer di Naruto. Alzò le spalle e li indossò. Poi prese la stropicciata maglia del biondo, che stava ai piedi del letto, e indossò anche quella. Mise le ciabatte e uscì dalla stanza, senza curarsi di fare poco rumore, dato che Naruto non si sarebbe svegliato nemmeno con dei cannoni che sparavano a raffica accanto al suo letto.
Aprì la porta sbadigliando e grattandosi con la mano libera la testa. Si ritrovò davanti una alquanto stupita Sakura.
«Sa-Sasuke?» balbettò incredula la ragazza.
«Buongiorno, Sakura.» la salutò Sasuke, ancora mezzo addormentato e con la bocca impastata dal sonno.
Sakura osservò l'aspetto stanco di Sasuke, i capelli arruffati, gli occhi assonnati... la maglia palesemente di Naruto, essendo grande almeno il doppio del necessario e di un colore estremamente vistoso (arancione brillante), lontana un chilometro dallo stile attillato e bicromatico (nero e bianco... blu scuro, volendo eccedere) di Sasuke, e capì. Tutti i sussurri, gli sguardi, e i gesti fra i due ragazzi che credeva di immaginare, il loro rapporto che sembrava ogni giorno più saldo e intimo... Stavano assieme!
«Ehm... ciao, Sasuke. Naruto?» chiese Sakura ancora sotto shock per l'intuizione, effetivamente poco perspicace, dato che i due ragazzi erano più o meno tre mesi che praticamente pomiciavano davanti ai suoi occhi.
«Sta dormendo. Sai, stanotte non abbiamo dormito molto.» disse stancamente Sasuke, sbadigliando nuovamente.
«Ah. Non venite a scuola, allora?» domandò Sakura, sempre più incredula.
«Temo di no. Tanto ci addormenteremmo immediatamente.» ammise Sasuke.
«Dirò ai professori che non vi sentivate troppo bene, stamattina.» disse Sakura, ora stranamente tranquilla.
«Grazie mille, Sakura. Ti devo un favore.» disse Sasuke sorridendo.
«Ma figurati. Ci vediamo. Salutami Naruto.» disse Sakura, incantata dal sorriso del moro.
«Ok. Ciao.» disse Sasuke richiudendo la porta.
Andò in cucina e aprì il frigorifero. A parte le varie scatole dei vari ramen pronti, notò che non c'era niente. Si guardò attorno e vide un cesto con della frutta. Prese una mela e se ne tornò in camera.
«C'era qualcuno?» chiese la voce di Naruto nella semi-oscurità della stanza.
«Sei sveglio? Era Sakura. Ha detto di salutarti.» disse Sasuke.
«Sakura? E che ha detto quando ti ha visto?» chiese preoccupato Naruto.
«Niente. Le ho detto che oggi non andiamo a scuola perchè stanotte ci siamo dati da fare e lei ha detto che dirà ai professori che nessuno dei due stava bene. Apro le tapparelle? C'è troppo buio.» disse tranquillo Sasuke.
«Che le hai detto??» chiese incredulo Naruto mettendosi a sedere di scatto.
«Massì dai... Apro?» chiese nuovamente Sasuke.
«Tirale un pochino su e apri un po' le finestre, che fa caldo... Ma lei che ha detto?» domandò Naruto.
«Niente.» disse Sasuke dando un morso alla mela e alzando le tapparelle per far entrare un po' di luce; poi si sedette sul letto, accanto al biondo.
Naruto si sporse e staccò a sua volta un pezzo di mela.
«ODDIOOO! NOOO! NON CI POSSO CREDERE! LORO DUE... NOOO! ARGH!»
Una voce dal tono angosciato urlò giù nella strada. Una voce che apparteneva chiaramente a Sakura.
«Niente, vero?» chiese Naruto con le sopracciglia alzate.
«Beh... prima niente...» disse Sasuke sorridendo a mo' di scusa.
«Teme!» esclamò ridendo Naruto.



Una piccola one-shot che spero vi strappi almeno un piccolo sorriso. ^^ Fatemi sapere cosa ve ne pare, nè? Mi raccomando! <3
Baci baci, Regina di Picche
 
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VOTO: (2 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
pepsi16 25/09/11 14:02
Dolcissima, mi piace tanto!
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paffy333 - Voto: 05/02/10 20:57
bellissimaaaaaaaa!!!!!!!!stra dolce e il finale???un capolavoro!!!!!!!!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

narusasu4ever - Voto: 16/05/08 19:23
FANTASTICAAAAAAAAAAA SOPRATUTTO LA FINE XDXDXDXD
D'accordo con il commento: 1 si - 0 no, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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