IL CREPUSCOLO DEI GHIACCIAI
- Capitolo 1° -
IL CREPUSCOLO DEI GHIACCIAI
All'orizzonte,oltre i visibili confini del mare semi-gelato,la nostra oramai pallida stella stava tramontando e allo stesso tempo giungendo al termine della sua ormai lunghissima esistenza..
Le onde andavano ripetutamente a infrangersi sugli scogli mentre,incima alla scogliera,io e Clarice ce ne stavamo a osservare l'ultimo dei tramonti.
La fredda brezza marina faceva ondeggiare lievemente i suoi lunghi capelli mossi rendendola ancor più bella di quel che già poteva essere.
Clarice era sempre stata una bella ragazza:fisico esile,carattere dolce e un bel volto di quelli che difficilmente si dimenticano.
L'avevo sempre amata...ma purtroppo in tutti questi anni non si era mai fatta sentire.
Il dilemma che mi ero sempre posto era:e' possibile che se io continuo involontariamente a pensare a lei,possa essere viceversa anche per lei?
Alla fine era stata proprio la Fine ad unirci entrambi.
Niente era e sarebbe stato più lo stesso.
Buona parte dei continenti era flagellata dal freddo e dalle bufere di neve,le zone costiere erano state in qualche modo le più fortunate.
Il mare,seppur in modo decisamente più attenuato rispetto agli anni addietro,aveva lievemente mitigato le eccezionali ondate di gelo,che si presentavano prelopiù come modeste nevicate.
Negli ultimi anni la temperatura globale aveva cominciato ad abbassarsi sempre più rapidamente,finchè le immagini della Nasa non avevano riferito la triste e sconcertate verità.
IL SOLE STA' MORENDO,E NOI LO SEGUIREMO NELLA TOMBA.
Quel giorno la notizia aveva fatto il giro di tutti i giornali in tutto il mondo.
All'inizio la gente fu scettica e lasciò cadere la notizia come fosse l'ennesimo omicidio di cui parlano solitamente i media,dovettero ricredersi quando le ondate di gelo precoci o fuoristagione cominciarono ad aumentare rovinando raccolti e altrettante piantaguioni di frutteti.
Le calotte glaciali ricominciarono a riguadagnare terreno man mano che le temperature ai poli cominciarono a diminuire di qualche grado a causa di una diminuzione del irradiamento solare.
Finchè,ad un certo punto,le estati non cominciarono a farsi sempre più fresche e ad accorciarsi fino a sparire.
Ed ora eccoci qui,a osservare la caduta della nostra Stella.
Per miliardi di anni ci aveva mantenuti con il suo calore e la sua luce,eravamo sempre stati legati ad essa e con essa ce ne saremmo andati.
La luce del Sole era diminuita del 70% e stava continuando tuttora a farlo senza che noi ce ne accorgessimo...
Non avevo paura di morire,prima o poi sarei morto comunque,mi rammaricava soltanto non aver fatto più cose di quelle che avevo fatto fin'ora.
Ma credo fosse più o meno per tutti così.
Non sapevo però se Clarice era della stessa idea.
Non mi sarei minimamente sorpreso se la risposta fosse stata negativa:tutti hanno paura di morire.
Ma la verità è che quando si inizia qualcosa,bisogna anche saper accettare che questa prima o poi è destinata a finire.
Sentii la mano di Clarice intrecciare la mia.
-Hai paura?-le chiesi studiando i suoi occhi da cerbiatta.
-Se sono qui con te,no!-fu la sua risposta,subito dopo poggiò il capo su una mia spalla.
Le portai il braccio intorno al collo e restammo lì seduti a guardare il tramonto,avvolti nelle nostre giacche a vento.
Mi voltai verso di lei.
Lei ricambiò lo sguardo.
-Prima che tutto finisca voglio dirti che io ti amo!-le dissi studiando ogni minimo dettaglio del suo bel volto,illuminato dal bagliore rosso-arancio del sole morente.
-Lo so,anch'io..-Le sue morbide labbra vennero a contatto con le mie scambiandosi un lungo e intenso bacio....
Quando ci distaccammo il buio aveva cominciato,inesorabile,a calare su di noi finchè,come una candela che finisce di bruciare,il Sole morì definitivamente lasciando tutto avvolto in una gelida oscurità senza fine.
Perdonate la malinconia immessa nel racconto ma spero sia lo stesso stato di Vostro gradimento.
Ps.Nonostante alcune somiglianze che ho notato con l'inizio del racconto "L'Ex Pianeta di Dio",entrambi racconti non hanno alcuna attinenza ne con l'uno ne con l'altro.
Ciao
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