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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ufo Baby (Daa! Daa! Daa!)
Titolo Fanfic: HO FIDUCIA IN TE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: -miyukozuki- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/04/2003 00:00:52

miyu ha 20 anni e sta con kanata da molto tempo. stanno bene insieme, ma una donna vuole mettersi in mezzo e rovinare il loro rapporto...
 
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LA DURATA DI UN SOGNO
- Capitolo 1° -

//“Dunque credi che non ti ami poi tanto, eh?”//

Miyu Kozuki, nota giornalista di una rivista giovanile, era seduta alla sua scrivania, di fronte al computer, e cercava di concentrarsi. Ormai era da un paio d’anni che lavorava per “Girls in our hearts” e il lavoro le piaceva un mondo, ma in quel momento aveva altro a cui pensare. Invece di accorciare il suo articolo, stava sognando a occhi aperti. Era un tiepido 13 Marzo e due giorni dopo sarebbe stato il suo ventunesimo compleanno. L’unica cosa a cui riusciva a dedicare le sue attenzioni era immaginare cosa LUI le avrebbe regalato… poi cercò di fare il suo lavoro, tendano di non sognare troppo. Alle 20:00 terminò e dopo aver chiuso la porta della redazione con due mandate (era sempre l’ultima ad uscire perché scriveva sempre troppo tardi), si mise la giacca e salutò la donna delle pulizie che stava spegnendo le luci. Fece appena in tempo a sentire la leggera brezza di primavera sfiorarle i capelli quando vide vicino alla sua auto lui. Kanata Saionji, stava leggendo tranquillamente un quotidiano appoggiato alla macchina della sua ragazza. Lei gli corse incontro raggiante. Raramente la veniva a prendere, perché lavorava molte sere fino a tardi allo studio legale come avvocato e preparava le cause per ore, nei minimi dettagli. Lei lo aspettava sempre, siccome le loro case erano vicine e lui quando passava doveva passare inevitabilmente di fronte a casa sua. Poteva anche essere mezzanotte, o l’una, ma mai Miyu aveva mancato di dargli il bacio della buonanotte.
- Kanata! –
Il ragazzo alzò lo sguardo e chiuse il giornale, mentre vedendola gli si illuminò il volto. Miyu lo abbracciò affettuosamente, come faceva ogni volta che si incontravano. Kanata le diede un bacio tra i capelli. Rimaneva un tipo piuttosto freddo, soprattutto per timidezza e si malediceva di non saperci assolutamente fare con le ragazze. Non riusciva mai a essere disinvolto quanto voleva. Eppure, non mancava quasi mai di ricordarle quanto l’amasse…
- Come mai sei venuto a prendermi? – gli chiese, comunque per niente dispiaciuta.
- Sai, allo studio ho finito prima e ho pensato di portarti a mangiare da qualche parte… -
- Davvero? Dove andiamo, allora? – Miyu era veramente felice. Negli ultimi giorni, nessuno dei due aveva avuto un momento libero. Aveva calcolato (anche se dopo si era resa conto di essere imbarazzante per se stessa, oltre che estremamente infantile) che erano ben novantasei ore che non lo baciava. Era in crisi di astinenza.
- Che ne dici di un ristorante italiano? –
Miyu annuì allegramente.
Era un locale molto tranquillo e c’era perfino il piano bar. La ragazza che cantava aveva i capelli castani e sembrava italiana lei stessa. Cantava canzone italiane (ma va… NdMiyuchan) e il suo nome d’arte tuttavia era Miyuchan (sorpresina! C’era da aspettarselo, però… NdMiyuchanLaCantanteDelRisoranteItaliano). Da brava impicciona, dedicò ai due piccioncini una canzone che a lei stava a cuore “Essere in te” di questi 883 che Miyu e Kanata non conoscevano (vedi ringraziamenti alla fine, mi raccomando! NdMiyuchan). Lasciò loro anche una traduzione gratuita (ehi, Max, questa è tutta pubblicità non pagata, ringraziami! NdMiyuchanCheHaVogliaDiIntromettersi). Kanata la lesse e cominciò a canticchiare, in un italiano piuttosto affrettato e spassoso, tuttavia fissando Miyu (che se la spassava un mondo e le piaceva sentire cantare Kanata solo per lei, la fortunata! NdMiyuchanUnPoGelosa):
- Essere in te… capire se… ciò che sono e faccio è abbastanza a rendere… - prima che potesse finire, Miyu rise e gli lanciò un fazzoletto imbarazzata.
Terminata la cena, in auto stettero in silenzio. Quando parcheggiarono l’auto di fronte a casa di Miyu e hai piedi della scalinata del Tempio Saionji, Miyu si fermò di fronte a casa e gli sorrise.
- Ci vediamo domani. – disse Kanata, e finalmente la baciò. Miyu non aveva aspettato altro! Eppure, mentre lo abbracciava un istante si chiese quello che molte volte si era ritrovata a pensare. Kanata… loro si erano limitati a darsi qualche bacio e qualche carezza… nessuno dei due aveva mai provato ad andare… oltre… eppure a lei non sarebbe dispiaciuto… se era con Kanata. Lo baciò di nuovo e si ritrovò a chiederlo ad alta voce. Era tesissima, ma non poteva farne a meno.
- Kanata… perché tu… insomma, sai… perché non mi hai mai chiesto di… ecco… perché non siamo mai andati… ehm, oltre il confine…? –
Kanata rimase spiazzato. Tutto pensava, fuorché che a Miyu dispiacesse che lui non ci avesse ancora provato, ovviamente in senso buono. Non riuscì a dire niente. Lui aveva sempre voluto…! Eppure, anche solo a pensarci, si vergognava. Aveva l’impressione di sporcarla. Era una ragazza ingenua e innocente, anche se non una vera e propria bambina e pensare certe cose sembrava quasi illecito e vietato. Sentì Miyu abbracciarlo più forte.
- Certe volte… ho come la sensazione… cioè, è solo una sensazione… mi sembra che tu, dopotutto, non mi ami poi tanto… -
Quella frase fu come una pugnalata nel cuore di Kanata. Miyu, come poteva pensare una cosa simile?! E lui che si era dato da fare per dimostrarle quanto le voleva bene…! C’era solo un modo per farglielo capire e se era quello che voleva, l’avrebbe avuto. Senza pensarci un secondo di più, la prese per un braccio e cominciò a trascinarla su per la scalinata. Miyu era stupitissima:
- Kanata… che fai? Dove mi porti?! – guardò con apprensione la casa (vive ancora con i suoi genitori, eh! NdMiyuchan) dalle luci spente. Miki e Yu dovevano essere a dormire da un bel pezzo e non si sarebbero accorti della sua assenza se non andando a guardare il letto non disfatto, e… ma, poi cosa immaginava lei? Chissà perché Kanata aveva deciso di portarla al Tempio così all’improvviso… prima che potesse rifletterci sopra, si ritrovò nel corridoio della casa di Kanata (conosceva bene quel corridoio…). Le luci erano tutte spente e se non ci fosse stata la luna piena, lei non avrebbe potuto vedere nemmeno il viso di Kanata. I suoi occhi la guardavano intensamente. La bloccò contro il muro e la imprigionò con le forti braccia.
- Kanata…? –
- Dunque tu credi che io non ti ami poi tanto, eh? – sembrava davvero arrabbiato.
- Kanata, io… era solo un modo di dire, non volevo che tu… -
- Miyu! – la interruppe lui. La ragazza lo guardò in silenzio, alla luce della luna e vedendola in quel modo sempre più diverso capì che era arrivato un momento particolare e che era ora di mettere da parte la sua timidezza e comportarsi da uomo. Ce l’avrebbe fatta e voleva piacerle. Continuò a parlare, in un misto di dolcezza e serietà.
- Tu non puoi nemmeno immaginare quanto ti desideri… -
Miyu rimase pietrificata. Non era da Kanata, comportarsi in quel modo… Kanata era un ragazzo chiuso… invece in quel momento sembrava tutt’altro che intimidito nel trovarsi al buio, solo con lei. In più, non poteva negare una certa soddisfazione nel sentirsi tanto adulata, però lei provava la stessa cosa per Kanata. Con le mani premuto contro il muro, il ragazzo le diede un bacio sul collo e uno sul lobo dell’orecchio. Non era mai stato così azzardato e Miyu era un po’ spiazzata, ma decise di lasciarsi guidare. La prese tra le braccia, e la porto nella sua camera. La posò sul letto e le sbottonò la camicetta, ma non la svestì completamente: le lasciò la biancheria intima. In effetti, una vocina dentro di sé diceva che stava facendo qualcosa di estremamente proibito e impulsivo, che era come versare inchiostro nero nella neve, come rovesciare della benzina in un lago cristallino e incontaminato… tuttavia, non poteva di certo fermarsi, e non voleva avere rimpianti. La baciò, questa volta un po’ più appassionatamente e la notte continuò in un susseguirsi di coccole. Ad un certo punto, entrambi erano esausti e felici e Miyu andò a stringersi contro Kanata, tirando su le coperte. Aveva freddo, ma quando lui l’abbracciò si sentì avvampare. Fredde d’amore? Incurabile di sicuro, siccome non capiva più niente da quanto era beata e, chiudendo gli occhi, gli disse.
- Grazie. – sapeva che non l’aveva fatto solo per lei, ma anche per sé stesso, per loro, però era felice che avesse accettato quel malizioso invito, quella sera. Kanata, dal canto suo, si sentiva completamente perduto nelle nuvole e stava per cadere in un sonno beato quando credette di pensare una cosa, invece la sussurrò all’orecchio di Miyu senza rendersene conto:
- Sono in paradiso e tu sei il mio angelo… -
Miyu arrossì e cercò di addormentarsi ma per qualche minuto continuò a ripetersi ciò che le aveva appena detto… Kanata non sarebbe stato sempre così disinvolto e malizioso, lo sapeva bene, aveva solamente voluto farle un piccolo regalo… chissà, magari avrebbe ancora sentito quelle parole, ma le piaceva pensare che fossero una cosa unica, sola, preziosa, per lei…


 
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