L'ULTIMO VOLO DELLA SOLITUDINE...
- Capitolo 1° -
Quando sei solo in una stanza, nessuno ti sente, ti guarda, ti dice niente, ma nemmeno ti consola o ti asciuga le lacrime...quando senti la pesantezza della solitudine sulle tue spalle.
Quando hai solo 5 anni e già sei solo, orfano dei genitori, senza famiglia o parenti, in un posto dove tutti ti odiano o non vogliono avere niente a che fare con te, perchè sei diverso, perchè non ti interessi al calcio o alle ragazza, ma alla magia nera o alla morte misteriosa delle persone...
Nessuno ti vuole, piccolo Fenix, nessuno vuole avere niente a che fare con te, perchè sei diverso, strano, troppo tranquillo per un bambino della tua età...perchè ti piace stare da solo e non ami la confusione o perchè i tuoi occhi neri sono talmente vuoti che sembra di perdersi all'interno.
L'unico appiglio che hai è la conoscenza, passi giorni interi seduto su una vecchia poltrona rossa, davanti ad una finestra mentre fuori piove e la pioggia tamburella sui vetri opachi della tua stanzetta buia, leggendo libri di magia nera, anatomia del corpo dei vari esseri che popolano il mondo di Saint...
Ma dopotutto sei sempre un bambino e la senti la solitudine...sei sempre seduto davanti ad una finestra opaca su una poltrona rossa, vecchia e polverosa, leggi molti libri, ma sei solo...le persone ti guardano con sospetto, gli adulti tengono i bambini lontano da te...
E mentre leggi i libri si bagnano delle calde gocce di pioggia che scendono dalle tue guance, che ti rigano il viso pallido...tu non le asciughi, speri sempre che dalla porta enti qualcuno che te asciughi...ma rimani sempre deluso sempre solo...
Guardi quei libri, i tuoi preferiti sono quelli sui draghi, ti immagini seduto su uno di loro mentre cavalchi il vento e di fianco a te qualcuno che ti sorride, non vedi il suo viso, ma solo qualcuno che ti sorride e continui a sperare...
Sei seduto insieme agli altri bambini alla mensa, devi mangiare, vuoi crescere...il bullo della classe viene lì da te e comincia ad insultarti, lo ignori ormai ci hai fatto l'abitudine e lui se n'è accorto perchè comincia a passare ad argomenti più pesanti:parla male dei tuoi genitori...della tua mamma e tu non ci vedi più, non ti importa se è il doppio di te:gli salti addosso e cominci a sbattergli la testa contro il pavimento, davanti alla faccia impaurita dei bambini e terrificata degli adulti...
Le tue mani si macchiamo di sangue, ma continui, ti piace quella sensazione e guardi gli occhi del bulletto:sono azzurro chiaro, ma stanno perdendo lucentezza, stanno diventando scuri, opachi, privi di vita, ma tu continui, non te ne importa niente, ti diverti, continui fino a che qualcuno non ti tira via e poi tutto comincia a vorticare...
Sei nella tua stanza da circa un giorno e mezzo...ti portano da mangiare degli adulti e molti dottori ti hanno visitato...hai ucciso un bambino. ma non ti dispiace:lui era un bullo che terrorizzava tutti i tuoi compagni, meritava questa fine...tu hai fatto bene, non hai rimorsi o rimpianti...
Adesso ti senti come uno di quei cavalieri che cavalcano draghi...ti senti coraggioso, un eroe...vuoi volare ancora sul tuo drago argentato dagli occhi rossi...
Apri la finestra e sali sul cornicione che è all'altezza di tre piani...il cavaliere Fenix spicca il suo ultimo volo...
La solitudine rende pazzi, solitari, freddi...ma nell'esatto momento in cui appari così alle persone vuol dire che indossi la maschera, che sotto soffri, che vuoi mettere fine alle ingiustizie che subisci...non è così, piccolo Fenix?Avresti dovuto continuare a combattere piccolo Fenix...sempre...
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