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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: LA NOTTE IN CUI LEDRANTISSO UCCISE DREON...
Genere: Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, One Shot
Autore: dmcdreon galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/03/2008 10:55:15

Racconto di quella notte, vista dagli occhi di Ledrantisso. Contiene molti spoiler per chi sta leggendo "Un viaggio alla ricerca di sè stessi..."
 
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THE NIGHT...
- Capitolo 1° -

"Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, i fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti."










Figlio mio...
Non te lo avevo mai detto, ma ti ho sempre trattato come tale.
Ti ho sempre osservato con attenzione, riempiendomi il petto di orgoglio mentre osservavo i tuoi incredibili progressi. Ti sei meritato il nome di Dreon fin dalla nascita, quando sopravvivesti a quel parto impossibile con la tua sola forza di volontà.
In tutta la storia delle sette non c'è mai stato un assassino come te...
Perchè doveva andare a finire così?
Perchè hai tradito le mie aspettative?
Perchè hai ucciso Ayane?
Ora sei qui di fronte a me, e mi fissi con occhi carichi d'odio.
La pioggia ci divide, ma posso vederli brillare, con quel rosso demoniaco che li tinge da quando avevi 6 anni...
Padre contro figlio. Che sia questo il destino dei più potenti assassini?
Tu non lo puoi sapere. Non puoi nemmeno immaginare con quanto dolore io impugni le spade contro di te.
Ma devo farlo.
Il cielo...la pioggia...i fulmini...
Sembra un quadro disegnato solo per noi due.
Non puoi sapere nemmeno questo, ma è la tua ferma volontà omicida che ha reso il cielo così.
Nemmeno te lo immagini quanto potere inespresso ha la tuà volontà.
Ma non importa. Tutto finirà stasera.
Chiunque di noi vinca, avrà comunque perso.
Mi dispiace. Non puoi immaginare quanto mi dispiace.

La pioggia cadeva in maniera torrenziale, mentre i fulmini illuminavano l'arena a giorno.
Un cerchio a più file, formato da tutti gli assassini della setta, circondava quel luogo sacro, teatro di infinite battaglie.
Due figure si fronteggiavano.
Dreon, maestro d'armi della setta dell'ovest, il più forte e promettente assassino che si fosse mai visto dai tempi dei fondatori.
Ledrantisso, padre adottivo di Dreon, maestro dell'ovest nonchè spadaccino impareggiabile.
Entrambi impugnavano le armi di fuoco da loro personalmente forgiate.
Entrambi impugnavano due spade gemelle dalla lama diritta.
L'accusa verso Dreon era di altissimo tradimento. Aveva ucciso Ayane, la figlia di Ledrantisso.
La pena era la morte.
Le due figure scattarono. Acciaio cozzò contro acciaio. Le spade di fuoco produssero un numero incredibile di scintille.
Sembrava quasi che le loro volontà prendessero vita in quella luce, cercando l'una di sopraffare l'altra.
Erano due maestri. I corpi danzavano in sincronia con quelle spade pesantissime, assecondandone i movimenti. Ogni colpo arrivava con la potenza di una cannonata, tale da dividere in due una roccia. Ognuna accusava ogni volta il contraccolpo fino alla spalla.
Ma nessuno dei due cedeva.
Avevano il corpo segnato dai numerosi scontri che li avevano fatti divenire quello che erano. Le cicatrici erano quasi incalcolabili.
Ledrantisso entrò con una lama nella guardia di Dreon, aprendogli una profonda lacerazione in corripondenza del fianco destro, ma l'altro non disse una sola parola. Si limitò a colpire con un calcio basso con incredibile violenza, facendo perdere per un istante l'equilibrio all'avversario. Istante che gli costò un taglio in prossimità del cuore.
Se fosse andato qualche centimetro più affondo, glielo avrebbe diviso.
Le ferite cominciarono ad apparire con più frequenza, mischiando acqua e sangue ai loro piedi, tingendo i loro corpi di rosso.
Le spade cominciavano ad accusare i segni della battaglia. Sbeccature e crepe apparivano sulle lame di entrambi.
Avrebbero dovuto già essere stanchi morti, ma la loro incrollabile dterminazione li sosteneva. La rabbia e l'orgoglio li facevano andare avanti.
I clangori dello scontro erano divenuti assordanti.
Poi, tutto ebbe fine.
Con un colpo particolarmente deciso, Ledrantisso ruppe la punta di una delle spade di Dreon, entrando nella sua guardia con un fendente netto.
Il colpo gli spezzò la clavicola destra con un secco "CRACK" e proseguì fino al polmone, tagliandolo in due.
Dreon mollò entrambe le spade cadendo in ginocchio. La ferita lo stava dissanguando e il polmone era del tutto andato. Il braccio era fuori uso, forse in modo permanente.
Due figure si staccarono dalla cerchia, raccogliendo il suo corpo.
Ad un gesto di Lario, lo portarono fuori dalla setta.
Il maestro si mise le sue spade a tracolla e raccolse quelle del suo ex-allievo.
Pesavano tantissimo, e gli trasmettevano quella sensazione di gelo solita delle armi di fuoco nei confronti di chiunque non fosse il loro proprietario.
Si constrinse a non farle cadere. Non poteva mostrarsi debole davanti agli altri assassini.
Seguì i due fuori dalla setta, cercando di prepararsi per quello che sarebbe successo. Pregò perchè la pioggia gli nascondesse le lacrime.
Camminarono per quasi un'ora. Dreon aveva ormai smesso di sanguinare, e rantolava debolmente.
Non sarebbe morto per quella ferita. Era troppo forte.
Erano saliti sulla più alta delle montagne dell'isola, sulla quale si trovava un antichissimo cerchio di pietra.
I due posarono Dreon sul cerchio, per poi ritirarsi ai lati, aspettando.
Ledrantisso avanzò fino a lui, e vide che era ancora incosciente.
"Forse è meglio così..." pensò.
Alzò la prima delle spade del ragazzo, quella a cui aveva rotto la punta.

<<AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!>>

L'urlo di Dreon si sentì fino alla setta.
La spada era stata conficcata nel cuore dell'assassino, trapassandogli la scapola destra ed inchiodandolo alla pietra. Il colpo gli aveva separato ventricoli.
Trattenendo i singhiozzi, Ledrantisso alzò la seconda spada...

Non ci fu nessun urlo stavolta

Il colpo creò una profonda crepa nella prima spada, incuneandocisi dentro con forza, dividendo il cuore in quattro, formando una ferita a forma di X
<<ANDATE!!>> urlò Ledrantisso ai due assassini che lo aspettavano. Essi obbedirono.
Rimasto solo, il vecchio pianse con forza. Si lasciò cadere sul corpo del figlio, sighiozzando ed urlando il suo dolore.
Gli chiese scusa. Pregò che ovunque fosse andato, ora fosse felice.
Non riusciva ad odarlo. Ci aveva provato, ma aveva fallito.
E per un padre nulla è più doloroso che dover uccidere suo figlio.
Gli guardò gli occhi rossi, conscio che non lo avrebbero mai più guardato.
Era morto.
Con una mano tremante, gli abbassò le palpebre.

Perchè doveva finire così?
 
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