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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Hunter X Hunter
Titolo Fanfic: IL MORSO DELLA SERPE
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU, What if? (E se...)
Autore: arbiter galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/03/2008 21:47:05 (ultimo inserimento: 09/04/08)

Le vicende ruotano attorno a tre personaggi(da me inventati) e ad un associazione criminale(simile alla Brigata) che influenzerà le loro vite...
 
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L'AFFARE
- Capitolo 1° -

Salve a tutti ! Prima di cominciare vorrei(oltre a ringraziare i lettori) spiegare che la fanfic inizialmente doveva partire da quello che troverete come capitolo 5, poi però ho deciso di pubblicare altri 4 cap riguardanti avvenimenti successi molto prima, così, visto che si parla di personaggi da me inventati, capirete più facilmente perché sono diventati quello che sono e perché i fatti hanno preso una determinata piega… Detto questo vi lascio alla lettura, spero in commenti positivi(è la prima che scrivo!) buona lettura!!!XD


-Senti ragazzino, è indubbiamente un bel pugnale, non posso negarlo, ma come ti ho già detto non posso darti più di quanto ho deciso prima, non ha nessuna qualità particolare…- fece il negoziante con aria scocciata- Sono sicuro che si tratta di un pezzo raro, sta solamente cercando di fregarmi perché mi crede uno sprovveduto! – rispose il giovane dall’altra parte del bancone. La discussione era sempre più animata, da un lato, il negoziante, un uomo basso, grassottello, baffuto dall’espressione apparentemente onesta, dall’altra un tredicenne magro e di un altezza nella media,con un paio di pantaloni di stoffa poco più larghi di quanto bastava e sopra, una maglietta a maniche corte rossa con un disegno molto colorato stampato sul retro. Aveva una carnagione leggermente scura,olivastra,tipica delle persone provenienti dalle regioni più a sud ed i lineamenti non erano ancora quelli di un ragazzo, cosa normale per la maggior parte di quelli della sua età. Aveva capelli neri corti,ricci,crespi ed occhi scuri. Lo scambio di battute tra i due, ormai divenuto una vera e propria guerra, aveva come fronte di battaglia il bancone del negozio, sulla quale vi era un pugnale molto particolare: la lama era affilatissima e molto pulita, luccicante alla luce del sole come se non fosse mai stata utilizzata. L’impugnatura era di legno, che dipinto a mano risplendeva di un colore blu cielo. Lungo esso, erano incastonate sei gemme, non elevatamente pregiate, ma che comunque facevano fare all’oggetto la sua buona figura. –Cinquemila… il massimo che ti posso dare sono cinquemila genj. Di questo pugnale non si parla in nessun sito di collezionisti e anche tra esperti non ne ho mai sentito parlare, quindi con il prezzo non salirò ulteriormente! – fece il commerciante, poi mise le braccia conserte e fissò il ragazzo nell’attesa di una risposta – Ah! Con lei sto solamente perdendo tempo! – così dicendo il ragazzino afferrò il pugnale ed uscì con passo svelto dalla bottega. “ Sono sicuro che cercava di truffarmi… Ho la certezza che solamente le gemme incastonate nel manico valessero di più di quanto mi offriva… Probabilmente avrà controllato male o non sarà abbastanza informato anche se, tra i commercianti di oggi, è quello che mi ha offerto la cifra maggiore… ” pensava mentre camminava in mezzo alla folla di una via secondaria di Farred, piccolo paesino di mare, sua città natale. Il suo passo frettoloso cominciò a rallentare quando arrivò ad una piccola piazzetta e, fermatosi, iniziò a guardarsi intorno – Ahi ! – lanciò un piccolo gridolino quando una biglia di vetro lo colpì sulla nuca – Kuro! Non sei ancora riuscito a venderlo vero? – si voltò. La voce che aveva appena parlato alle sue spalle apparteneva alla persona che lo aveva colpito un attimo prima: un ragazzino poco più alto di lui, dai capelli biondi ed occhi chiari. Indossava un paio di jeans molto larghi ed un T-shirt decisamente grossa, probabilmente di qualche taglia in più. Considerando anche la fionda che aveva in mano e la sacca delle biglie, usate per colpire il suo amico, ed una piccola bomboletta di vernice spray che si vedeva nella tasca destra dei suoi pantaloni, sarebbe sembrato il solito teppistello, ma ciò veniva smentito dal suo viso che, oltre a sottolineare il fatto che fosse anche lui ancora un ragazzino, aveva un espressione molto timida ed un sorriso che poteva servire a qualsiasi cosa, fuorché intimorire. – Quel colpo non te lo perdono! – disse Kuro lanciandosi di corsa verso il suo amico nel tentativo di picchiarlo, così l’altro cominciò a correre e i due ridendo, scherzando ed insultandosi amichevolmente sembrarono giocare come cane e gatto – Kuro ! Daemon!- la voce femminile che gridò quelle parole fece rimettere i due ragazzi sull’attenti, che in quel momento si stavano scazzottando – Siete i soliti idioti ! Sapete che se c’è da divertirsi vorrei essere la prima a picchiare due deficienti come voi, ma siate per un attimo seri. Kuro, dicci com’è andata – concluse la ragazzina sedendosi sulle gradinate. Era Akumi, loro amica di sempre. Una ragazza molto carina, della stessa età di Kuro. Capelli castani molto corti, con un ciuffo che pendeva in mezzo alla fronte. Occhi verdi ed uno sguardo molto deciso,con un sorriso sulle labbra appena accennato. Indossava scarpe aperte, un paio di pantaloncini stretti che terminavano poco sotto il ginocchio, una canottiera a strisce bianco nere anch’essa molto stretta ma che comunque non evidenziava le sue forme, vista la giovane età, ed al collo pendeva una collana, a cui appeso vi era un piccolo frammento di puzzle argentato. Lei tra i tre era la più decisa, un carattere forte ed una determinazione tale che, quando era in compagnia degli altri due, sembrava sempre risultare la leader del gruppo- Ho rifiutato anche l’offerta dell’ultimo negoziante. Mi offriva solamente cinquemila genj e non ci bastano. Ma comunque abbiamo ancora quattro giorni per racimolare i soldi,quindi continueremo a cercare.- fece Kuro per rispondere alla ragazza – Quindi siete proprio sicurissimi della vostra scelta? – chiese Akumi ai due – Intendi se siamo sicuri che diventeremo i due Hunter più forti mai esistiti ?- rispose Daemon mettendosi poi a ridere – A parte gi scherzi certo che siamo sicuri di partire, giusto?- continuò terminando poi col fissare Kuro,che annuì con decisione – E’ vero che tutti e tre conosciamo molte tecniche di combattimento e che abbiamo già dovuto superare prove a contatto con bestie stravaganti, ma secondo me non dovreste partire ora. Kuro, tu hai la mia età e tu Daemon un anno in più di noi e ci dev’essere un motivo se solitamente i ragazzi delle nostre parti si cimentano nell’esame per diventare Hunter all’età di quindici anni…- disse Akumi mentre camminava avanti e indietro nella piazzetta, cercando di nascondere quanto fosse palese il fatto che non voleva che i suoi amici partissero – Ci hai già spiegato le motivazioni per cui tu non verrai con noi, ma è inutile che provi a dissuaderci, ormai abbiamo imparato molto bene a destreggiarci con armi differenti e le nostre famiglie sono tutte d’accordo, ci resta solamente da procurarci i dodicimila genj per il viaggio. Il problema e che nessuno comprerà mai il pugnale… - - Nessuno dici? Non mi sembra lo spirito giusto, si dice che la speranza sia l’ultima a morire…- i tre si voltarono, davanti a loro due uomini. Uno era molto alto, indossava una bandana che copriva la testa pelata, un paio di pantaloni neri stretti ed una maglietta attillata che evidenziava la muscolatura delle braccia,molto tatuate. L’altro era di un altezza normale, molto magro e ed esile, il che faceva sfigurare il suo fisico affiancato a quello del compagno. Era vestito con estrema eleganza, che non lo faceva di certo passare inosservato, vista la calda giornata di fine estate; scarpe nere e lucide, giacca,pantaloni e cravatta rossi, camicia bianca come il fazzoletto che penzolava dal taschino. Il suo viso non aveva nulla di particolare ma, nel caso, non si sarebbe notato perché coperto da occhiali scuri.
-Allora, me lo vendi?- fece fissando i ragazzi. I tre osservavano i nuovi arrivati con un po’ di sospetto, senza rispondere – Il tempo certo non mi manca, ma se mi degnassi di una risposta… – parlò nuovamente quello magrolino, avvicinandosi ai tre – Prima di tutto,voi chi siete? – chiese Akumi come nel tentativo di voler attaccare i nuovi arrivati – Che maleducato, scusatemi… Io sono Mazer, invece il mio amico qui a fianco… - la risposta venne interrotta da uno sguardo del compagno,che venne inteso al volo – Lui facciamo che non lo chiamate… Comunque… - l’uomo col cappello fu fermato nuovamente, stavolta dalla ragazza – Un'altra domanda, come fai a sapere del pugnale, da quanto ci stai ascoltando? – chiese piena di sospetto – Dalle mie parti si usa presentarsi, dopo che chi si ha davanti lo ha fatto, voi non avete questa usanza?- domandò Mazer – Io sono Kuro, loro due Akumi e Daemon – disse il moretto entrando a far parte del discorso – Quindi tu saresti interessato al pugnale?- chiese poi, interessato – Esattamente e sarei disposto ad offrire la cifra che ti serve… - rispose, ma venne bloccato – Aspetta, non hai risposto alla sua domanda, da quanto ci stai ascoltando?- insistette il ragazzino – E’ rilevante? – replicò Mazer – Bè dipende, a lei non da fastidio quando qualcuno origlia i suoi discorsi?- continuò allora Kuro, che non aveva ancora ottenuto una risposta – Perché ti sprechi in domande inutili? Nessuno origlia i miei discorsi senza che io me ne accorga e anche se mi infastidisse, non dovrebbe infastidire anche te. Ad esempio io detesto le salsine piccanti, ma non per questo non ti dovrebbero non piacere, ti piace il piccante?- - Non mi hai dato una risposta! Perché continui a rispondere alle mie domande con altre domande?- fece Kuro evidentemente scocciato – Perché continui a fare domande?- replicò Mazer divertito. Il ragazzino quindi tirò un sospiro: quell’uomo lo stava quasi confondendo. – Che diamine ! Non preoccuparti sto scherzando ! Mi piacciono le persone che fanno molte domande, soprattutto i ragazzini… Secondo me fare molte domande denota una grande intelligenza, se sei sveglio quanto mi hai dato l’impressione di esserlo. potresti avere qualche possibilità di diventare Hunter… Vediamo te la cavi… - l’uomo a quel punto tacque cominciando a frugare nelle tasche interne della sua giacca. Ne tirò fuori un cubo tutto colorato, che lanciò al ragazzo- E’ un gioco che richiede molta abilità, devi riuscire a far venire ogni faccia completamente di un colore, vediamo quanto sei sveglio… – concluse aspettando la reazione del ragazzino – Mi sta prendendo in giro o cosa? Comunque vuole comprare il pugnale- fece Kuro ormai portato all’esasperazione. – Certo che voglio comprarlo, ma prima fammici dare bene un occhiata- disse Mazer avvicinandosi al moretto, che mise la mano in tasca per prendere il pugnale. Nel mentre fissava l’individuo che aveva davanti, notando il tatuaggio di un serpente sul collo, dettaglio che poté vedere solo ora grazie alla vicinanza dell’uomo e che li saltò all’occhio perché il tizio che lo accompagnava ne aveva uno simile,tra quelli del braccio sinistro. – Fermati Kuro! – fece Akumi avvicinandosi all’amico – Prima assicurati che abbia i soldi con sé, non sappiamo le sue intenzioni…- disse sottovoce all’orecchio del ragazzino, che allora istintivamente rimise il pugnale nella tasca. Subito dopo stava per parlare, ma venne preceduto – Mi pare giusto – disse Mazer cominciando a frugare tra le tasche dei suoi pantaloni – E’ l’ennesima prova della vostra furbizia il fatto di diffidare delle nuove conoscenze, dovete assicurarmi che io abbia i soldi con me, non sapete le mie intenzioni…– detto ciò tiro fuori una mazzetta di banconote dalla sua tasca e cominciò a contarle davanti agli altri due. ” Come ha fatto a sentirmi? “ pensava Akumi nel mentre “ Ha ripreso le mie parole eppure sussurravo, parlavo a voce bassissima, penso che non mi abbia sentito neanche Daemon “ nel pensare a lui si voltò e lo vide poco più in là che osservava tutto con attenzione e, terminata la conta dei soldi, si avvicinò di più a loro – Secondo me è tutto a posto. Quel denaro i serve,che ci importa del perché pagherebbe così tanto quel pugnale? Magari è un pezzo importante e c’è lo sta sottovalutando, ma in città nessuno offre di più, quindi ci converrebbe accettare. E se per caso ha in mente qualcosa di sbagliato, non potrà certo avere ripercussioni su di noi…- intervenne Daemon nel dialogo facendo capire agli amici di avere ragione, che così cambiarono la loro espressione diffidente – Ok – disse Kuro tirando fuori il pugnale. Conosceva il carattere di Daemon e sapeva che non esprimeva mai il suo parere senza prima aver riflettuto – Ecco qua – così dicendo avvicinò il pugnale a Mazer che però voltò la testa di scatto verso la via da cui era arrivato Kuro al ritorno dal negozio, dopodichè diede subito al ragazzo i soldi ed afferrò frettolosamente il pugnale – Merda! Dobbiamo muoverci! – fece al suo compagno,che già da un po’ si guardava attorno nervosamente. Kuro però non ascoltò le imprecazioni dell’uomo, stringeva il denaro tra le mani e lo fissava perdutamente, quasi come un innamorato osserva la sua dama. Erano solamente delle banconote, ma dentro quei soldi, per loro, vi era l’inizio di un sogno che si realizzava. – Ragazzi, è stato un piacere fare questo scambio, ma io e il mio collega non possiamo trattenerci oltre…- fece Mazer, ma Daemon e il moretto stavano ancora pensando al loro sogno che si avvicinava sempre più, quindi, quando quelle parole arrivarono alle loro orecchie, alzarono lo sguardo, ma i due erano scomparsi dalla loro vista…

 
Continua nel capitolo:


 
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