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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SOLE DI MARZO
Genere: Romantico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: crazymikol galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/03/2008 14:36:02

la storia di una ragazza con problemi di vita
 
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CAPITOLO 1-2-3
- Capitolo 1° -

Avvertenze! Questa storia non ha accenti certe volte ( pur troppo ) perche e scritta su un computer inglese e su uno italiano! Passando a cose serie…questo testo puo portare a morte accidentale ( non chiedetemi perche ) leucemia, morbillo e altre malattie varie incurabili. Evitare la lettura a persone malate di cuore o di appendice per il resto attaccatevi al tram!! ^^ altro avvertimento! Questa storia e stata ispirata alla FF di Dark-Angel666!
Firmato MIKOL PS quando un discorso e tra le stelline * e il pensiero di un personaggio!

Capitolo uno
E un lunedì mattina come tutti…il sole sulla bella Firenze splende come il diamante piu luminoso…le strade sono piene di gente che corre come matta a destra e a sinistra. I bar sono aperti da ormai due ore giudicando che sono le 8. quando improvvisamente….
Sveglia: oggi e una giornata stuuupenda!!^^ siamo lunedì! Sono le otto dal vostro DJ Angelo su Radio DJ!!!
A quel punto una sagoma oscura si alza da un letto caldo come il deserto piu arido…l immagine raffigurava una giovane ragazzina di 13 anni ormai…si stropiccio gli occhi e guardo la sveglia con aria scocciata…dopo un istante spalanca gli occhi verdolini e grigi
Ragazza: ME**A!!!!! O_O sono le 8!!!!><
La ragazza scese dal letto ma inciampo nelle scarpe che aveva lasciato il giorno prima sul pavimento! Batte la testa contro la libreria…la ragazzina spara una bestemmia degna di un livornese.
Corse a vestirsi. Si mise un paio di jeans a vita bassissima, una maglia a maniche corte con scritto “ i love copenhagen “ e le sue scarpe vans nere a scacchi bianchi. Prese lo zaino nero e corse fuori casa. Per la strada vide Dario…un suo amico che la saluto.
Dario: ciao linda!!
Linda: cazzo! Chiamami Mikol se no ti stacco le vertebre e le uso come sotto bicchiere <_<
Dario: okok!!! O_O ma non ti arrabbiare! Non voglio fare la fine di Ivan!
Gia…ivan! Il suo amico che aveva brutalmente picchiato dopo una lite furiosa per una cosa da nulla…il problema era che Mikol aveva seri problemi con la sua rabbia…picchiava i ragazzi piu grandi di lei ma nessuno ha mia capito il perche di tutta quella rabbia.
Mikol arriva alla scuola. Il cartello con la scritta “ SCUOLA GIOVANNI PUCCINI” era sbiadita terribilmente. Appena entro nel aula…gli occhi di 26 ragazzini erano puntati su di lei…la professoressa la fisso con aria come dire “ da ora in poi la tua vita e finita “
La giovane si mise nel suo banco con aria disinvolta quando…la prof disse
Linda linda linda… perche sei in ritardo?
Mikol: saranno ma cazzi mia non crede?
Prof: ma come ti permetti??!!
Mikol: come lei si permette di rompermi le palle per diverse ore io mi permetto di offenderla le pare?
Prof: ora basta! Dammi il quaderno delle note che tene faccio una!
Mikol: vorrei…ma e troppo ottusa per capire che lo lascio a casa ogni volta.
Prof: basta! Ora ti porto dal direttore!
Mikol:oh certo! Il direttore! Quello che si scopa per avere piu diritti e piu ore libere no?
La professoressa la guarda con rabbia e la prende per un braccio e la trascina dal preside.
Preside: ehhhh Linda Linda Linda…come mai offendi i professori?
Mikol: vuole che offenda anche lei?
Il preside dopo una lunga chiacchierata la fa tornare in classe…la ragazza nascondeva il volto con un lungo ciuffo che le copriva l’ occhio sinistro…il suo passo era lento. Teneva le mani nelle tasche e i suoi occhi risaltavano sotto la potenza del trucco nero. I ragazzi si affacciavano dalle aule per vedere quella ragazzina tetra e fredda che con un occhiata faceva rabbrividire.
Alla fine dell’ orario di scuola Mikol aspetto il fratellino di 11 anni. La sua amica Virginia stava con lei perche adorava tornare a casa con lei, ma soprattutto perche almeno dimostra che Mikol era umana e non un mostro assassino che dorme a testa in giu avvolta in un bozzolo formato dalle sue ali.
Quando il fratellino Andrea usci si diresse insieme alla sorella e alla sua amica per la discesa che congiunge la scuola alla chiesa. Dopo un po di battutine, sorrisi e altre cazzate che fanno le adolescenti una voce irritante si aggiro per l’ aria…era Pierluigi! O meglio Pigy come lo chiamavano tutti.
Pigy: ciao mostrolindo!
Mikol: senti piccione perche non vai a leccarti un bel pezzo di pane?
Pigy: molto divertente =.= senti perche sei cosi giu?O.o
Mikol: cazzi miei non ti pare?
Pigy: hey non ti ho mai vista cosi nervosa…che ti succede?O.o
Mikol: NIENTE!
Mentre pronuncio quella unica e singola parola, una lacrima taglio il suo viso come una lama. Pigy sene accorse e disse
Pigy: hey tutto bene?
Mikol( tenendosi una mano sulla fronte ): sto bene! Che cavolo!
Cavolo…non usava mai quella parola…imprecava di continuo…
Pigy: cavolo??? Oddio Linda! Ma sei sicura di stare bene?? Tu imprechi come un livornese!
Mikol: si ma…no…basta…non cela faccio
Mikol corse via con lo zaino in spalla lasciando gli amici e il fratellino indietro. I suoi capelli racchiusi in un cappellino nero e in un elastico si sciolsero muovendosi al ritmo del suo passo veloce. Arrivo verso una parete,quella di un condominio. Con le mani batte contro il muro con tutta la forza che aveva. Lascio diverse crepe sulla parete e pianse a lungo. La piccola si sedette a terra, mise le mani sulle ginocchia e la testa sulle mani. Passarono le ore e Virginia era preoccupata. Per la sua amica salto il pranzo e fece preoccupare la madre. Cerco Mikol ovunque. La trovo dietro al Circolo Dei Nove, un noto club fiorentino sulla strada di fronte alla casa dell’ amica.
Virgy: linda? Hey…che ci fai qui?
Mikol(piangendo):vattene virginia
Disse con voce soffocata
Virgy: ma cosa ti e preso? Non ti ho mai vista ridotta cosi! Di solito sei cosi solare, cosi agitata e imprechi troppo.
Mikol: va…via
Virginia rimase per qualche secondo con lo sguardo abbandonato e triste.
Mikol: VA VIA!!!!!!
Virginia si spavento. La sua amica d’ infanzia sembrava veramente arrabbiata con il mondo intero! Cosi si incammino verso casa sua con lo sguardo perso nel vuoto.
Mikol era a terra…e quella giornata di sole si rannuvolo d’ un tratto e inizio prima una goccia…poi un'altra…un'altra…e ancora una…finche non inizio un vero e proprio acquazzone. Mikol guardo in alto…il cielo era nero. Sembrava notte. Si tiro in piedi e corse a casa. Apri il portone, che era pesantissimo da smuovere, sali le scale fino al 3 piano dell’ antico edificio. Le scale erano rovinate,muri e scalini erano piene di scalfitture, crepe, e la ringhiera era di quercia antica, pero anche quella era completamente distrutta. Apri la porta di casa e tutto cambio come d’ incanto. Il pavimento di parquette copriva tutto il soggiorno, la sala da pranzo, la cucina e il corridoio. Una scala in legno in tinta con il pavimento portava a un soppalco senza ringhiera perche Mikol si era appena trasferita. La parete piu grande aveva una finestra che portava sulla strada, era in pietra ( la parete ) con a fianco un televisore a LCD e di fronte a circa due metri un divano bianco in pelle. Appena Mikol mise piede in casa il suo gatto, CiuCiuf, la accolse con un docile “MIAO”, Mikol si chino, accarezzo la bestia e si diresse nella sua stanza. Lungo il corridoio giro a destra e entro nella camera ancora oscurata dagli scuri che aveva lasciato chiusi dal mattino. Li apri con forza visto che erano vecchi. Lancio lo zaino sulla sedia e si stese sul letto. Era distratta da tutti i poster di Bill Kaulitz e dei Tokio Hotel. Alcune volte rimaneva ore e ore a fissarli completamente persa nei suoi pensieri. Strinse il cuscino tra le braccia. Una lacrima cadde dal suo viso distrutto dall’angoscia. Quando era finalmente rilassata CiuCiuf le salto sullo stomaco.
Mikol: OOOH >< CiuCiuf!! Che diamine!
Il suo modo di parlare era cambiato. Le sue imprecazioni erano continue. Ogni giorno imprecava piu di parlare normalmente. La dolce bestiola si stese sulla pancia della padroncina che scocciata lo butto in terra.
Il grasso gatto fece uno tonfo sul pavimento, si tiro sulle zampe e sene ando senza uno sguardo. Mikol rimase a pensare al suo futuro e dopo pochi minuti si addormento. I suoi sogni riflettevano immagini di morte, violenza, tristezza…faceva sogni cosi da quando aveva picchiato il suo amico. Ma i suoi sogni furono distrutti dalla voce stridula di sua madre Marina, una donna di 44 anni con lunghi capelli neri e rossicci, occhi verdi e un lungo vestito rosso bordo.
Madre: Linda! Dannazione! Cosa fai qui? Ti avevo detto di andare da Duccio!
Duccio era il cugino maggiore di Mikol, aveva 18 anni ma nell’ anno 2008 ne avrebbe fatti 19 essendo del 89.
Mikol: cosa?? Oddio! Mi sono addormentata!!!O_O
La madre era sbalordita! Non aveva imprecato nemmeno una volta!!! Beh che perche dovrei continuare a dirvelo?? Ormai lo sapete che Mikol imprecava come uno scaricatore di porto e tutti non l’ avevano mai sentita parlare cosi!
Madre: senti tra poco tuo fratello sara a casa…
Mikol: e allora?
Madre: e allora aprigli perche io vado sotto la doccia ora!
Mikol si era scocciata della voce della madre. Quella donna che lei definiva truzza era come un ossesso!
Mikol si era rotta di stare a casa e decise di uscire di casa, prese il giubbotto,il cappello nero e si rifece il trucco sotto gli occhi. Sbatte la porta di casa e scese le scale a corsa. Il cielo si era rasserenato, vi splendeva il sole in tutta la sua bellezza. Mikol lo scruto per pochi secondi ma essendo una ragazza oscura distolse lo sguardo per non far vedere il suo viso alla gente vicina. Chino il capo verso il basso, l’ ombra del cappello nascondeva gli occhi verdognoli e grigi, le mani nelle tasche e la schiena ricurva, in quella posizione stava particolarmente comoda perche era malata di cifosi. Passo per la piazza dove era solita ritrovarsi con i suoi amici dopo l’ accaduto. E tanto che vi parlo di quel avvenimento, i fatti stanno cosi: Mikol e il suo amico Ivan hanno avuto un battibecco, Ivan aveva detto alla professoressa d’ inglese che non aveva fatto degli esercizi, cosi le ha messo un rapporto. Mikol inizio a parlare a Ivan, poi iniziarono le accuse,le offese e alla fine alle botte. Ivan si ruppe il naso e tutti gli amici di Mikol avevano paura di lei e della sua violenza. Rimase sola e solo Virginia e Pigy rimasero con lei. Ma torniamo alla nostra storia!^^ dopo aver passato la piazza passo davanti alla sua scuola delle elementari, nella piccolissima piazzetta che precedeva i cinque portoni si ritrovavano adolescenti di 15-17 anni. Erano loschi, violenti e molti di loro fumavano o bevevano. Mikol li odiava con tutta se stessa. Odiava i fumatori e i drogati e molti di loro erano entrambi. Dopo aver passato la scuola arrivo davanti al video noleggio, al parco, al cinema e infine alla sua meta, il centro commerciale. Era stato aperto dal 2005 radendo al suolo un mercato e chiudendo un supermercato al quale molta gente era affezionata. Il centro commerciale era di fronte alla casa della sua amica Giulia che lei chiamava Giul o Julay. Entro nel centro commerciale. Nell’ atrio il silenzio ma appena superato il caos piu totale. Vecchie donne spettegolavano sulla gente che passava, ragazzine di 16 anni facevano le oche con le amiche, e zitelle arrabbiate giravano arrogantemente per i negozi facendo piazza pulita di tutti i prodotti in commercio. Mikol si sentiva a disagio. Non andava mai in luoghi pubblici senza Julay ma in quel momento era rabbiosa e voleva spendere in qualcosa che le piacesse. Passo da 3 negozi di video giochi, 2 sportivi e da 4 bagni diversi ma non sapeva cosa comprare visto che non era brava nelle scelte. Poi i suoi occhi si posarono su un negozietto di abiti. Si sentiva strana. Sua madre non voleva dare sfogo alla sua moda e al suo stile di vita Emo. Sene infischio delle regole della madre e entro nel negozio. C’erano diverse donne,una commessa bionda e qualche ragazzo di 17 anni. Voleva comprare dei Jeans che aveva trovato a solo 10euro. Era un po indecisa perche non sapeva cosa fare. Rimase circa 5 minuti a pensarci quando si avvicino un ragazzo. Aveva i capelli biondi come i suoi, corti e tenuti ritti dal gel, occhi marroni che sfumavano sul verde e un orecchino.
Ragazzo: indecisa?
Mikol: si…
Ragazzo: non per essere invadente ma ti consiglio questa maglia
Mikol: uh? E perche?
Ragazzo: beh a giudicare da come ti vesti devi essere Emo, quindi perche non comprarsi una maglia bianca a strisce nere?
Mikol guardo attentamente la maglia. Era molto soffice, bella e era bella a vedersi.
Mikol: beh in effetti e molto bella!
Ragazzo: perche non tela provi?
Mikol: uh…
Mikol era imbarazzata. Non riusciva a parlare con dei ragazzi perche nessuna la trovava attraente. Guardo il ragazzo negli occhi.
Mikol: ah si perche no ^^
La ragazzina entro in un camerino e dopo un minuto usci con la maglia addosso. Si guardo per un momento. Ci stava bene ma aveva paura del giudizio altrui.
Mikol: mmm…
Ragazzo: hey ti sta bene ^^
Mikol: non lo so…
Ragazzo: perche?
Mikol: perche ho amici che tifano per la Fiorentina, come me del resto,e ho paura che mi scambieranno per juventina.
Ragazzo: e a te che importa! Se la gente giudica una persona per come si veste o per la squadra che tifa che razza di persona e?
Mikol rimase incantata per un momento con lo sguardo fisso sull’ orecchino del ragazzo ma due secondi dopo si scosse.
Mikol: si hai ragione
Il ragazzo accompagno Mikol alla cassa e quando la commessa bionda le diede lo scontrino e il resto di dieci euro disse
Ragazzo: come ti chiami?
Mikol: Linda…purtroppo
Ragazzo: perche purtroppo?
Mikol: perche e un nome orrendo
Ragazzo: a me piace
Mikol: mah gusti tuoi…comunque chiamami Mikol tu
Ragazzo: perche?
Mikol: e il nome che mi spetta e mi faccio chiamare cosi da tutti.
Ragazzo: ah capisco ^^
Mikol: tu come ti chiami?
Ragazzo: Mirko, sono di Roma
Mikol: ah Roma bella ^^ non ci sono mai stata
Mirko: beh non e male
Mikol gli sorrise teneramente come non aveva mia fatto con nessuno. Ma dopo poco le squillo il cellulare. La suoneria era quella che aveva associato al nome di suo cugino. Perche mai l’ aveva chiamata?
Rispose e senti la voce di suo cugino Duccio preoccupata.
Duccio: erm…Linda??
Mikol: che c’e Duccio?
Duccio: vieni subito qui!
Mikol: qui dove?
Duccio: arg…sono anche io al centro commerciale! Sono sulle scale mobili
Mikol guardo in alto e vide il cugino con aria arrabbiata e il cellulare in mano. Duccio corse da lei,la prese per un braccio e le parlo in privato.
Duccio: cha diavolo stai facendo?! I tuoi ti ammazzeranno se ti vedono con un ragazzo!
Mikol: non mene fotte! Stavamo solo parlando!
Duccio: ahhhh…ok pero ci tengo a te e perciò non fatti beccare dai tuoi!
Mikol: tranquillo!
Duccio lascio la cugina e si diresse verso un altro negozio…saluto molto semplicemente Mirko e spari dietro il cartellone del negozio. Mikol torno verso Mirko che le disse.
Mirko: wow! Che fratello grande!
Mikol: e mio cugino non mio fratello…mio fratello e piu piccolo di me
Mirko: ah capisco ^^
Si senti in lontananza la voce di un uomo. Mirko rabbrividi al suono di quella voce.
Mirko:oooopsO_O
Mikol: che succede?
Mirko: mio padre ^^’ mi dispiace ma devo andarmene subito ^^’
Mikol: oh tranquillo ^^
Mirko: senti prima che mio padre mi uccida di botte posso chiederti una cosa?
Mikol: dimmi
Mirko: posso avere il tuo numero? So che sono molto impulsivo ma se non vuoi darmelo ti capiro!
Mikol: certo!
Dopo aver scritto il numero su un foglietto Mirko si diresse verso il padre che gli mise una mano su una spalla e lo porto via con se. Mikol si rese conto dopo di non avere il numero del suo nuovo amico e quindi doveva sperare che la chiamasse per avere di nuovo un contatto con lei. Tornando a casa Mikol penso parecchio a lui…
Mikol: mmm.,. che idiota che sono! Sono sicura che non mi chiamerà mai!
Ormai giunta a questa conclusione, la ragazza si diresse verso casa ma per strada incontro Julay.
Julay: LINDAAAA!!
Mikol: hey Giul! Come va?
Julay: bene…senti domani vieni alle prove?
Mikol: prove?
Julay: si alle prove! Dobbiamo esercitarci! Se no che razza di band siamo
Mikol aveva una band…si chiamava “ Black Pain ” cioè dolore nero. Lei era la bassista della band. Ne era orgogliosa! Scriveva lei i testi e in ognuno di essi c’era molto dolore.
Julay: allora? Vieni?
Mikol: non lo so domani e martedì!
Julay: e allora?
Mikol: e allora su Mtv c’e anime nigth e non voglio perdermelo!
Julay:mmm… fa come vuoi! Comunque ciao!
Mikol: ciao Giul!
Julay si diresse dalla parte opposta di Mikol che torno a casa esausta come no mai. Appena apri la porta di casa era pronta alla solita ramanzina della madre quindi si preparo.
Madre: Linda dove sei stata?
Mikol: in giro
Madre: in giro dove?
Mikol: al centro commerciale!
Madre: oh dove ci sono tutti quegli adolescenti che potrebbero aggredirti?
Mikol: so difendermi!
Madre: come hai fatto con Ivan?
Mikol rimase immobile…non sapeva che la madre sapesse di quello che era successo…si spinse verso il muro e con occhi spalancati disse tremando.
Mikol: come…come sai di Ivan?
Madre: ha chiamato ora Elisabetta, sua madre, mi ha raccontato tutto.
Mikol rimase immobile
Madre: sei in punizione per quattro settimane…non voglio saperne di nulla!
Mikol corse in camera e sbatte la porta. Si stese sul letto in attesa di un suono, un segno, un avvertimento…nulla…
Mikol fece per addormentarsi…ma poi penso…
Mikol:* cavolo devo ancora fare i compiti*
Erano le 18 ormai ma essendo abituata a studiare tardi si mise alla sua scrivania, prese il libro di aritmetica e studio tutta la notte. Era strano da parte sua visto che odiava la matematica piu di qualunque altra cosa. Cosi non usci dalla sua stanza fino a che non ebbe finito tutti i compiti. Alle 21 senti un rumore provenire dal cellulare. Guardo…era una chiamata…indovinate dai chi? Da Virginia ( fregati!). Mikol rispose
Virgy: Linda! Come stai?
Mikol: bene perche?
Virgy: oggi eri strana forte e volevo sentire come stavi…sai Pigy era preoccupato…ma soprattutto Ivan.
Non voleva che fosse colpa sua.
Mikol: ivan?
Virgy: si dai che sai chi e smettila!
Mikol rimase in silenzio e poco dopo disse a Virginia
Mikol: sto bene comunque!
Virgy:…ok…riguardati!
Mikol: si si tranquilla!
Mikol era terribilmente stanca. Si stese sul suo lettuccio, mise le mani dietro la testa e fantastico.
Poco dopo senti il cellulare squillare…cosi con aria scocciata rispose pensando che fosse Virginia
Mikol: che VUOI ANCORA?? STO BENE!!!
Ma non era Virginia
Mirko: Mikol?
Mikol: oh mio dio! Scusami tanto! Sei Mirko?
Mirko: si sono io ^^ perche quella reazione?
Mikol: ho avuto un problema con una mia amica e pensavo fossi lei.
Mirko: ah capisco comunque sei a casa?
Mikol: si…ho appena finito di studiare.
Mirko: ahahah
Mikol: che ridi?
Mirko: niente tranquilla…comunque vuoi venire a prendere una pizza o un gelato non so.
Mikol: beh un gelato e freddo per questa stagione pero una pizza mi andrebbe!
Come ho accennato prima erano le 21 e sua madre non le avrebbe MAI permesso di uscire. Cosi quatta quatta usci dalla porta e si precipito alla pizzeria “PIZZA DAY” un piccolo ristorante di pizza al taglio molto amato dagli adolescenti. Faceva freddo, Mikol aveva il fiatone e si vedevano le macchine sfrecciare sull’ asfalto ancora bagnato. I lampioni color arancione davano un espressione di tristezza per quelle dolcissime strade fiorentine. Giunse alla pizzeria. Mirko era li che la aspettava. Mikol era nervosissima…non era mai uscita con ragazzo. Ormai si erano fatte le 21.15 e Mikol era infreddolita. Si avvicino a Mirko con uno sguardo tenero.
Mikol: ciao
Mirko: hey ciao Mikol! Come stai?
Mikol: eh…bene ho solo un po di freddo.
Mirko si tolse la giacca e la mise addosso a Mikol
Mirko: con questa starai calda!
Mikol imbarazzata si alzo in piedi di scatto con la giacca in mano.
Mikol:NO! Non posso prenderla!
Mirko: eddai e solo una giacca niente di che!
Mirko sistemo la giacca su Mikol e lei arrossi.
Mirko: entriamo? Se no ci prendono tutti i pezzi migliori!
Mikol annui e i due ragazzi entrarono nella pizzeria.



Capitolo2
Era tanto che Mikol desiderava di uscire in un orario “ tardo “ per i suoi genitori, sapeva benissimo che l’ avrebbero uccisa e aperta in due come un’ ostrica ma il desiderio di infrangere le regole era troppo forte. Il brivido che le dava era una sorta di piacere infinito al quale non poteva fare a meno. Appena entro nella piccola pizzeria si sedette all’ ultimo tavolino. Il pavimento del locale era di un verde acido con a terra sporcizia varia, segni di scarpe e qualche cartaccia qua e la. La pizzeria aveva un impianto stereo per trasmettere la musica.
Mikol era nervosa. Non era mai uscita con un ragazzo e aveva paura di fare brutta impressione. Appena si sedette tenne la testa bassa per non farsi guardare negli occhi. Il suo amico si mise di fronte a lei, la guardo e le chiese
Mirko: come mai stai sempre piegata in avanti?
Mikol: per non farmi vedere
Mikol teneva sempre il ciuffo sugli occhi. L’ ombra che esso proiettava sul suo volto nascondeva gran parte del viso. Gli occhi risplendevano come la luce nell’ oscurità.
Mirko: cosa prendi?
Mikol: eh…sono un po’ indecisa…sono tutte cosi sfiziose…
Mirko: pensaci ^^ comunque io prendo un pezzo di pizza con i funghi.
Mikol odiava i funghi. Le rimanevano sullo stomaco e la facevano stare malissimo. Poi si decise.
Mikol: io prendo uno spicchio con wurstel.
I due ragazzi andarono a prendere quello che volevano mangiare e tornarono a quel tavolino nascosto nell’ ombra. Mentre mangiavano parlarono di cose varie, delle loro famiglie squilibrate e delle loro scuole.
Mikol: scusa ma tu quanti anni hai?
Mirko: non tel’ho detto?O.o
Mikol: no
Mirko: ah scusami ^^ comunque ho quasi 14 anni.
Mikol: io ne ho 13…compiuti all’ inizio dell’ anno.
Mirko: quindi sei del 95?
Mikol: si
I due rimasero a parlare per parecchio tempo e dopo aver finito il cibo andarono a pagare. Mikol tiro fuori il portafoglio con scritto KillerLop ma quando volle tirare fuori i soldi si accorse di non averne.
Mikol(sussurrando): non ho soldi
Mirko(sussurrando): nemmeno io! Sono al verde!
Mikol e Mirko molto lentamente uscirono dalla pizzeria senza farsi notare, ma la cassiera li vide
Cassiera: HEY VOI DUE!!! TORNATE QUI!!! NON AVETE PAGATO IL CONTO!
Appena i due udirono le parole della cassiera corsero via a tutta randa per strada. La cassiera li insegui per le fredde vie di Firenze. Mirko prese per mano l’ amica e la condusse verso un vicolo oscuro. La cassiera era ancora dietro di loro, allora i ragazzini corsero verso il luogo piu buio e piu vicino. La cassiera li perse di vista. Giro la testa a destra e a sinistra ma nulla, i ladri ( come li definiva lei ) erano spariti nel nulla.
Cassiera:* cosa li rincorro a fare se il conto era di 4 euro?*
La cassiera si allontano e Mikol e Mirko erano con le spalle al muro dentro al vicolo
Mikol:c’e mancato poco!
Mirko: a chi lo dici! Data la stazza di quella donna ci avrebbe uccisi XD
Mikol:gia XDD
Mirko: e la prima volta che non pago il conto
Mikol: anche per me! E devo dire che e una bella sensazione!
Mirko: e vero! Lo rifarei subito
Ora vi aspetterete un momento romantico da film o telefilm e invece NO! Buahahahaha XD continuate a leggere e saprete cosa succede!
Mikol guardo Mirko…era felice di stare vicino a lui,le dava una sensazione di protezione, ma quel momento fu interrotto dalla voce della madre che li aveva visti
Madre: LINDA! COSA DIAVOLO CI FAI QUI?! PERCHE NON SEI A CASA!!!
Mikol era stata beccata! Povera, sua madre l’ avrebbe uccisa di sicuro. La ragazza scrisse sulla parete il suo indirizzo cosi che Mirko lo leggesse. La madre di Mikol la prese per un braccio e la trascino via dal vicolo.
Appena le due furono a casa la povera ragazzina fu rimproverata dalla madre e dal padre.
Madre: come cavolo ti e saltato in mente di uscire di casa a quest’ora?SONO LE 23!!!
Mikol: perche mi state sempre addosso! Non ne posso piu dei vostri continui rimproveri, delle vostre regole e di tutti i vostri divieti!
Madre e figlia litigarono a lungo, Marina concluse.
Madre: ora va a letto.
Il padre mise una mano sulla spalla a sua figlia e le disse sotto voce
Padre: Linda non ti preoccupare. Io non sono arrabbiato! E quella acida di tua madre che non vuole che tu VIVA!
Mikol: puoi smetterla di difendermi sai?
Padre: invece no. Tua madre ha esagerato! Sta sera gli parlerò io.
Mikol annui con la testa e ando in camera, Si spoglio e ando a letto.
Non riusciva a dormire. Pensava sempre e Mirko. Non riusciva a toglierselo dalla testa. Tento di addormentarsi ma nulla. Rimase per 3 ore sveglia perche era nervosissima. Poi lentamente i suoi occhi cominciarono a chiudersi e la piccola si addormento.
Capitolo3
Era un’ altra mattinata di scuola, da quel fatidico giorno era ormai passato un mese e Mikol si vedeva spesso con Mirko. Come sempre la nostra protagonista si sveglio di cattivo umore siccome stava dormendo cosi bene e subito dopo suono la radio-sveglia con DJ Angelo che alle sette diceva sempre
“SIAMO SU RADIO DJ”. Era la sua stazione radio preferita e ogni giorno si metteva ad ascoltare i servizi della Pina ( nota DJ delle stazione radio ) e di Linus. Mikol si preparo per uscire, si vesti, fece colazione, si lavo il viso, si pettino e si mise il suo solito trucco nero sotto gli occhi. Usci di casa velocemente, passo davanti al forno, all’ edicola e al Calamai Tecno ( un noto negozio di video giochi di Firenze ). Quando sali per la strada che portava alla scuola si fermo.
Mikol: * un attimo…perche dovrei andare a scuola? Oggi non faremo altro che parlare di cazzate! *
Mikol si guardo intorno per esser sicura che nessuno la vedesse, poi senza dare nell’ occhio corse verso una stradina che portava alla casa dove abitava in passato. Le batteva forte il cuore, non perche era la prima volta che saltava la scuola ma perche temeva di incontrare di nuovo la madre. Poi penso che era strano incontrarla durante l’ orario di lavoro e cosi si calmo. Dopo aver fatto circa 2 chilometri a corsa rallento il passo e mise le mani nelle tasche. Cammino per diversi minuti quando passo davanti a una scuola. L’ edificio aveva due piani, finestre con contorni blu e le pareti grigie. La ragazza si avvicino e vide una classe con le finestre aperte. In quel aula…non poteva crederci! C’ era davvero lui! Mirko! Lo vide con lo sguardo fisso sulla professoressa e con l’ aria annoiata. Fece in modo che la vedesse, agito le braccia, si mise a fischiare con le dita ma nulla, Mirko rimase li a fissare la professoressa annoiato.
Si avvicino alla finestra e finalmente Mirko si accorse di lei.
Mirko: hey che ci fai qui?
Mikol: ho fatto forca ( forca = saltare la scuola in Toscano )
Mirko: ahahah XD tua madre ti ammazzerà se lo scopre!
Mikol: lo so non ricordarmelo T^T
Mirko:ahahah! Senti tra poco stacco perche ci manca una professoressa, se vuoi usciamo insieme non so…
Mikol: ma certo ^^ a che ora stacchi?
Mirko: alle 12
Mikol guardo l’ orologio, ormai si erano fatte le 10. Annui con la testa, saluto l’ amico e si diresse verso la piazza piu vicina, sparendo nella nebbia.
Mikol si mise a pensare, penso alla reazione della madre alla notizia della sua “fuga “ e a come l’ avrebbe punita. Cammino per un po’ e alla fine si fermo su una panchina vecchia e scolorita. Passarono dieci minuti e lei si annoiava, cosi passo da un bar e si prese qualcosa da mangiare e qualcosa da leggere nell’ edicola accanto. Torno alla sua postazione e lesse qualche notizia che interessano solo alle ragazzine modaiole e oche. Non si era mai annoiata tanto. Odiava quei stupidi servizi su Zack Efron e su i ragazzi che andavano di moda in quel periodo. Poi i suoi occhi si posarono su un test. Si chiamava “ sai amare?”
Lei lo fece…segno prima A poi B poi di nuovo A ecc.
Alla fine lesse i risultati che dicevano
“ maggioranza di B: beh non si puo dire che non sei una buona partner ma nemmeno che sei il nolplosultra! Comunque non disperare! Ci sara sempre qualcuno disposto ad amarti!”
Dopo aver letto poso il giornale sulla panchina e sene ando lasciandolo li. Passeggio per il parco, amava vedere come i bambini di 3 anni si divertivano sulle altalene e sugli scivoli, li faceva sembrare meno rompi scatole. Si soffermo a guardare una bambina…aveva i capelli color miele e ricci e gli occhi verdi-grigi come i suoi. Stava giocando con la mamma e a Mikol torno in mente quando era piccola lei e quando giocava con sua madre. Gli mancavano quei momenti perche a quel tempo era molto legata a lei ma ora, invece, non puo vederla. Scosse la testa e continuo a passeggiare, teneva le mani nelle tasche, come sempre, e la testa bassa. Ad un certo punto si chiese che ore erano, tiro su la manica e guardo nell’ orologio l’orario, erano le 11 e 50. si ricordo che alle 12 usciva Mirko e allora si mise a correre per tornare alla sua scuola. Arrivo appena in tempo, erano le 11 e 58 e di Mirko nemmeno l’ ombra. Si mise a sedere su un’ asta per ciechi e lo aspetto. Quando finalmente furono le 12 vide uscire dei ragazzini, erano circa una ventina e alla fine arrivo Mirko. Scese dall’ asta e ando da lui.
Mikol:ciao
Mirko: hey Mikol!
Mikol: erm…e ancora valido l’ invito oppure hai da studiare troppo?
Mirko: no non ti preoccupare non ho nulla per domani!^^
Mikol: oh bene!^^
Mirko: dove ti piacerebbe andare?
Domanda di ghiaccio…Mikol non ha mai saputo decidersi!
Mikol: * cacchio O__O ora che faccio?! Butto un nome così a caso!*
Mikol: erm…che ne dici se andiamo non so, un po’ un centro?
Mirko: perché no!
La ragazza sorrise, il che era strano visto che era sempre cupa e oscura.
Sì gente…questa storia è romantica…mi dispiace T^T non è da me ma ne avevo voglia dopo aver letto la FF di Dark-Angel666!!! Ma torniamo al nostro interminabile racconto!(XD)
Il ragazzo porse la mano alla nostra protagonista la quale, timida com’ era, arrossì
Mikol: O\\\\O
Mirko:??
Mikol: s…scusami…sono un po’ nervosa…O\\\O
Mirko: ti capisco…comunque se non vuoi non c’ è problema!^^
Mikol: no! Cioè sì! Cioè…non lo so…O\\\O * oh perché sono così >< !!! che faccio ora?? Gli prendo la mano o no?! Ohhhh al diavolo il grande demone celeste!!!!ç__ç* erm…
Mirko si avvicinò a Mikol lentamente e con delicatezza le prese la mano.
Mirko: tranquilla mica mordo^^ * Mirko sei un imbecille ç__ç *
Mikol: O\\\O
Mirko appena vide che l’ amica arrossiva le lasciò la mano di scatto
Mirko: scusami sono un idiota ><
Mikol: oh…no tranquillo ^__^ comunque ora andiamo, se i miei scoprono che ho fatto forca mi uccideranno XD
Mirko annuì e i due ragazzini si diressero verso una tabaccheria per comprare i biglietti, andarono a una fermata dell’ autobus e aspettarono il numero 23 il quale li avrebbe condotti nel centro di Firenze.
Mikol: ma quando arriva =.= è sempre in ritardo!
Mirko: cacchio hai ragione =.= sarà mezz’ ora che aspettiamo =.=
Mikol: il comune dovrebbe mettere più autobus, ho visto un servizio su Striscia La Notizia che sono lenti perché non cene sono abbastanza =.=
Mirko: già…
Aspettarono diversi minuti e dopo un po’ il desiderato mezzo arrivò.
Mikol: finalmente! Che diavolo!
Mirko: uff era ora!!!
I due adolescenti salirono sull’ autobus ( pieno come sempre ) ma stavano parecchio stretti ( poveri XD ).
Mikol: grrr ma non è possibile ><
Mirko: non respiro O___O AIUTOOOO><
Mikol trovò un “ buco “ dove potevano stare un po’ più larghi. Prese per mano l’ amico e lo portò nell’ insenatura
Mirko: ah >< grazie ><
Mikol: di nulla O___O cavolo ma quanti sono??!!
Mirko: parecchi
I nostri protagonisti rimasero dentro il bus per una ventina di minuti e quando giunsero in via nazionale dove c’erano parecchi negozi di vestiti tra i quali Emily The Strange e American Transfers.
Mikol: guarda c’è il mercato di San Lorenzo!
Mirko: il mercato di San Lorenzo? Cos’ è?
Mikol: è una serie di bancarelle allestite da piccoli commercianti che passa da via nazionale fino a piazza San Lorenzo ^__^
Mirko: ah capisco! Ci andiamo? *___*
Mikol: XD ahahah ok! Ok!
Mirko era eccitato all’ idea di vedere un mercato come quello, tra i fiorentini è molto famoso e apprezzato soprattutto.
Mikol illustrò all’ amico le varie bancarelle, comprarono diversa roba, un cappello, due magliette e una cravatta per Mikol e per Mirko dei jeans, anche lui un cappello e una maglietta con scritto sopra “ Dio Ha Messo La Fiorentina Sulla Terra Per Insegnare Il Calcio Alle Altre Squadre “. I ragazzi si divertirono un mondo! Oltre al mercato visitarono la chiesa di San Lorenzo e qualche negozio di video game. Firenze in quel momento agli occhi di Mirko sembrava meravigliosa! Ma in realtà non era così bella come credeva.
Mikol adorava stare con Mirko, come ho accennato prima, la faceva sentire sicura di se e protetta. Ad un certo punto, mentre erano a Santa Maria Del Fiore, Mikol si sedette su una panchina.
Mikol: wow XD sono stanca morta XD
Mirko: cacchio scusami ^^’ mi sono lasciato prendere la mano ^^’
Mikol: nono tranquillo ^^ con Julay facevamo tutto il giro di Firenze a momenti XD
Mirko: chi è Julay?o.O
Mikol: la mia miglior amica ^^ si chiama Giulia ma la chiamo Julay ^^
Mirko: ah ecco ^^
Mirko si sedette accanto a Mikol. La ragazza lo guardò negli occhi, quei due bellissimi occhi che sembravano prima verdi e poi marroni. Mikol appoggiò le mani sulle cosce e chinò la testa verso il basso, come era solita a fare.
Mirko: che c’è?
Mikol ( tirando su la testa ): nulla ^^
Mirko: scusami per quello che sto per fare.
Mikol:???
A quel punto Mirko avvicinò il viso verso quello della piccola Mikol, era un momento magico, il ragazzo mise una mano sulla guancia dell’ amica e la avvicinò a se. Pochi istanti dopo, le fredde labbra di Mikol colpirono, come una pioggia di stelle cadenti, la bocca di Mirko. La ragazza arrossì ( e di brutto ), i suoi occhi erano spalancati ma poco dopo si rilassò e li chiuse molto lentamente. Per lei era il momento sognato da tutta una vita, il primo bacio che aveva sognato era finalmente realtà. Mikol mise le braccia intorno al collo di Mirko e lo avvicinò a se per non farlo andare più via. Qualche minuto dopo Mirko lasciò le labbra di Mikol
Mirko: perdonami
Mikol: per cosa?
Mirko: per averti baciata…scusami ma non sapevo come dirtelo…era un desiderio che mi tenevo dentro da tanto tempo…e solo in questo modo potevo dirtelo…ti amo….
Mikol rimase immobile, con lo sguardo perso e alla fine concluse dicendo
Mikol: Mirko…
Mirko: si?
Mikol: ti amo anche io…è tantissimo che volevo dirtelo
Mirko: beh il sentimento e reciproco…
Mikol abbracciò il suo amico con forza…non voleva che la lasciasse sola…lo amava con tutta se stessa…e la loro storia continuerà per sempre.

FINE

La cosa più importante che tu possa imparare è amare e lasciarti amare
Freom Moilin Rouge
why does my heart cry? Feelings I can’ t fight! You’ re free to leave me but just don’t deceive me and please believe me when I say I LOVE YOU
from Sting ( Police ) song ROXANNE


( trad. Perchè il mio cuore piange? Sentimenti che non riesco a combattere! Sei libero di lasciarmi ma non tradirmi e ti prego credimi quando dico che ti amo )










Continua…




P.S. voglio un sacco di commenti u.u ( positivi )
Firmato
Mikol

 
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VOTO: (0 voti, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
lord-flash 06/05/08 16:49
e brava la mia piccolina XD mi piace la fanfic^^

ps: ti amo^O^
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