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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Cavalieri dello Zodiaco, I (Saint Seiya)
Titolo Fanfic: BUON COMPLEANNO MILO
Genere: Sentimentale, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...), Lemon
Autore: rekka galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/03/2008 20:11:30


 
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- Capitolo 1° -

Si sveglio col suono del tuono… be in realtà poco era riuscito a dormire quella sera, sapendo che per lui il giorno successivo era un giorno importante. Be forse non per se, se fosse stato un giorno importante per se stesso neanche avrebbe fatto caso, ma visto che riguardava Milo tutto cambiava. Si sedete sul suo letto pensando, non aveva fatto altro per tutto la notte, guardando verso l`orologio acanto al suo letto capi che erano appena le cinque del mattino. Sospiro annoiato dalla sua indecisione e poi uscendo dal letto si reco verso il picollo tavolo che aveva in stanza. Ascese la luce e poi sedendosi rimase a fissare per un po il paco che aveva di fronte. Era picollino e ben impacato con un bel foglietto blu di seta. Si arosi al solo pensiero di darlo al destinario, e poi sdraio il suo volto sui palmi delle sue mani. Come avrebbe fatto a darielo? Quello era il problema. Nei loro venti due anni, Camus non aveva mai regalato qualcosa a Milo, mai. Eppure lo scorpione lo faceva sempre dei regali e le gli dava senza alcun esito. Perché lui lo era cosi diverso? Perché per lui la cosa era cosi complicata?
Sospiro per l`enezima volta a ricordarsi le parole di Aphro il giorno prima quando lo era andato a trovare lasciandolo a bocca aperta. Lui e Aphro non andavano molto daccordo, erano troppo diversi caratterialmente e l`averlo trovato di fronte alla sua casa che attendeva di dirlo qualcosa lo aveva un po sospettato. Poi con quel suo sorisso sarcastico e seducente il cavaliere dei pesci lo aveva detto che il giorno dopo tutti I ragazzi erano stati daccordo a fare una festa per il compleanno di Milo, visto che il ragazzo ci pensava sempre a tutti loro quando avevano I compleanni. Questo fatto aveva deluso un po Camus, lui pensava che Milo in realtà faceva dei regali solo a lui. Si era calmato da quel pensiero geloso solo dopo un bel po, dopo tutto lui lo conosceva bene e sapeva che il ragazzo pensava sempre a tutti e tutto, non doveva prendersela cosi. Aphro lo aveva chiesto se ci sarebbe andato e che il festeggiamento lo avrebbero fatto proprio alla dodicesima casa, una cosa che infurio Camus. Gia Aphro aveva un debole per Milo, poteva immaginare il perché lo aveva proprio fatta la giù. Era tentato dal dirlo che non voleva andare ma poi a capire che cosi avrebbe solo acontentato i suoi piani lo chiese l`orario a stupimento visibile di Phis. Fu cosi che Camus se pur non ne aveva voglia si mizze in testa di andarci, era chiaro che se no avrebbe fatto piacere al cavaliere della dodicesima casa e non era proprio il caso penso Camus. E poi come poteva non andarci al compleanno del suo migliore amico?
Il regalo le lo aveva comperato da più di una settimana e ora era più difficile pensare a come e dove darielo. Di sicuro gl`altri sarebbero andati alla festa con I loro regali e se lui non avrebbe fatto lo stesso si sarebbe sentito in imbarazzo, ma a darielo di fronte a tutti… quello si che era imbarazzante. Si arrossi al solo pensiero e sdraio il suo volto sulle braccia sul tavolo, triste. Stava per rialzarsi e andare a dormire quando qualcosa attiro la sua attenzione, un cosmo si era bruciato al ottessima casa. Camus si also allarmato… di chi era quel cosmo e perché era andato da Milo? Al inizio rimase immobile e poi strinse le mani a pugni… Aphro. Usci dalla casa e per un po rimase sulla porta a guardare le case sotto di se. Sicuramente nessun`altro se ne era accorto penso Camus, di sicuro gli altri a contrario suo e a quanto pare di Aphro dormivano ancora. Gia e come lui Aphro stava sicuramente pensando a Milo, perché altrimenti non sarebbe andato proprio da lui. Incapente della sua ansia uso anche lui il teletrasporto e recandosi alla settima casa che era vuota per non attirare l`attenzione di nessuno sali poi verso l`ottava casa. Neanche capiva il suo gesto e si dovete fermare poi al entrata della casa perché fu fermato dalla voce vispa e allegra di Milo. Si sentiva chiaro che Milo si era appena svegliato, la voce di Milo tradiva sempre il suo stato penso sorridendo Camus, il suo sorisso pero calo quando senti l`argomento tra i due e la voce insopportabilmente sensuale come sempre di Aphro,
‘Accidenti Aphro non dovevi proprio… neanche mi hai dato il tempo di acorgermente che era il mio compleanno accidenti.’
‘Volevo essere il primo infatti a farti gli auguri e farti sentire un re per un giorno, e ci sono riuscito, giusto?’
Milo rizze, certo poteva capire dal suo tono cosa intendeva e anche se non condiveva i suoi stessi sentimenti, doveva ammettere che era riuscito a rubare non poco la sua attenzione. Lo trovo praticamente irresistibile a quel punto e lo abracio ridendo,
‘Un re dici? Per un giorno? Ma dai sono io il re di questo posto, giusto e non per un giorno.’
‘Se ti sente Aioria.’
‘E gia dimenticavo il re Leone.’
Entrambi risero e poi Camus gli sentiva uscire dalla stanza da letto di Milo e entrare nella picolla e calda cucina dello scorpione, il posto più scaldevole che Camus aveva mai visto in vita sua. Era gratto che nessuno dei due se ne era accorto della sua presensa e nello stesso tempo voleva tanto scomparire, ma sapeva che se lo avrebbe fatto gli avrebbe fatto notare la sua presenza e cosi si sarebbe sentito più imbarazzato, cosi non aveva altra scelta adesso che di rimanere dove era.
Milo acese la sua cucina e chiedendo ad Aphro di sedersi si avvicino alla catella per accenderla e preparare qualcosa al visitatore e a se stesso. Rizze pero quando vicino a ella vizze una cartolina e poi Aphro andandolo praticamente dietro prezze per lui la busta e riparlandolo con sensualità lo disse facendolo rabrevidere dalla sua troppa vicinanza,
‘Chissà di chi e` questa… posso aprirla?’
Milo lo guardo anche se neanche riusciva a voltarsi a lui se non di pochi centimetri. Era convinto che era un idea sua la busta ma non volendo rovinarlo piani trovando i suoi stuzici al quanto piacevoli e sentendosi di un buon umore lo fece un segno positivo. Rizze poi al fatto che per stuzzicarlo di più il ragazzo apriva con atroce calma la busta fingendo di non volerla rovinare e poi quando riusci ad aprirla, invece di portare fuori la cartolina guardava aspettando la reazione di Milo che si rendeva un po nervoso adesso. E poi anche stupido, ma cosa stava lasciando Aphrodite fare? Lo parlo cercando di tornare in se e di non farsi giocare cosi dal metodo furfante del pesce,
‘La fai finita adesso? E` tua giusto?’
Phis lo guardo intrigato e poi baciandolo una guancia lo disse rosso in faccia,
‘Di chi altro stupido! Credi che qualcuno altro più di me ti pensa cosi?’
Milo rimase senza parole, uno perché si sapeva che il ragazzo aveva un debole feroce per lui e che non nascondeva mai co ne con lui ne di fronte hai altri. Secondo perché sembrava il averlo detto co per ferirlo e farlo credere che esisteva solo lui. Sapeva che più che probabilmente Phis sapeva che lui invece aveva un debole per qualcuno altro e non poteva non saperlo visto che lo spiava ogni istante del giorno. E quindi le sue parole lo fecero credere che aveva detto co per chiederlo di scordarsi del altra persona. Milo apri la cartolina e poi la lesse e la mizze sul banco liberandosi poi dalla prezza di Phis e lo sorisse se pur si comporto di nuovo normalmente con lui,
‘Grazie, ma non dovevi e lo sai.’
‘E perché no? Sei speciale per me, quindi…’
Milo lo ringrazio e accendendo la catella preparo due bicchieri con del cappuccino non chiedendo neanche a Phis se ne voleva. Quest`ultimo fece un occhiata disgustata, lui odiava il caffee o cose simile, ma decise di non dirlo niente e andò a sedersi fingendo che tutto era apposto Ma dallo sguardo che dava a Milo uno poteva capire che non era cosi, aveva letto nella voce dello scorpione una risposta non detta… Milo amava solo una persona e lui non sarebbe mai riuscito a farielo togliere dalla mente neanche se avrebbe provato tutte le cose del mondo. Era co la risposta che lo scorpione lo aveva lanciato senza neanche parlarlo. Strano penso tra se, il ragazzo che tutti credevano un macchio, il ragazzo che si faceva credere di essere un dongiovanni, era legato ad una sola persona. Una persona che dal tronde non meritava neanche di esistere penso crudelmente tra se Aphro. Cosa aveva quello più di lui? Niente sicuramente e co neanche Milo lo poteva negare, ma allora perché? Perché non riusciva mai a far suo Milo? Ci riusciva con tutti, perché con questo che tutti credevano ci andasse con tutti, non ci riusciva. Prezzo dalle domande Aphro neanche se ne accorse che bevete tutto il cappuccino…
Camus scese alla settima casa dopo un po, l`ottava casa era in un silenzio umicidiale per lui e la cosa lo annoio a tal punto da decidere di scendere di la. Avrebbe preferito sentito co che i due dicevano che sentire un silenzio atroce che lo rendeva più curioso. Entrando nella sala principale della settima casa si sedete su un sedia al grande tavolo che cera e guardava il vuoto di quel posto, era cosi che si sentiva dentro di se, tutto era vuoto per lui. Si sdraio poi con la schiena della sedia e muovo I suoi capelli bagnati dalla pioggia, a guardare i suoi cappelli lo vene un idea di come uccidere il tempo e alzandosi continuo la dicessa dal tempio per recarsi in città…

Erano le sette di sera la dodicesima casa era alucicante come non mai, nel enorme sala che cera prima di entrare alla vera casa tutto era preparato per una vera e propria festa di compleanno, luci acezzi, tavoli pieni di delizie e di bevande. Non mancavano di certo le roze, in realtà in quella sala si udiva di più l`odore delle roze che di qualsiasi altra cosa. Tutti in realtà si chiedevano perché si erano fatti convincere da Phis di fare proprio la la festa, di solito la facevano alla tredicesima casa ma Aphro aveva insistito talmente tanto di farla alla dodicesima casa che nessuno poteva negarli il fatto. Solo che ora la maggior parte di loro erano contrari, perché il solo udire delle roze gli faceva venire il mal di testa. Erano quasi tutti la, trane il festeggiato che era in compagnia di Mu che era stato chiesto di tenerlo compagnia e tenerlo lontano, per poi portarlo sopra e poi mancava anche qualcuno altro di qui pero nessuno noto.
Kanon che era vicino al entratura della casa entro correndo prendendo l`attenzione di tutti,
‘Presto ragazzi spendete tutto e mettetevi hai vostri posti, Milo e Mu stano salendo.’
Come non detto, immediatamente tutte le luci si spensero e tutti si nascosero bene dietro il grande tavolo in mezzo alla sala, tutti trane Phis che con un volto vispo e sorridente si sedete proprio sul tavolo con in mano una bottiglia di champagne e una scintilla nei occhi… quella sera avrebbe fatto di tutto per realizzare il suo sogno e Milo ci sarebbe stato ne era certo.
Milo saliva le scale assieme a Mu anche se non capiva il perché, certo non ci faceva caso l`argomento tra se e il ragazzo era cosi scottante che neanche gli interessava il dove andava. Aveva sempre sospettato del fatto che il rapporto tra Mu e Shaka era cresciuto, ma mai si era sognato che si erano messi insieme e Mu lo stava chiedendo dei pareri riguardo a che tipo di vacanza avrebbe dovuto fare. Mu rizze, si era dovuto inventare una scusa banale per tenere i pensieri e sospetti di Milo lontani, ma nello stesso tempo si sentiva imbarazzato, aveva dovuto svellare il suo rapporto con Shaka per riuscirci. Si chiedeva cosa avrebbe pensato Shaka a riguardo, ma poi decise di non pensarci. Quando i due stavano per entrare alla dodicesima casa, Milo si fermo capendo finalmente che cera qualcosa che lo insospettava e ridendo fervosamente Mu lo spinse dentro. Milo moriva dalla voglia di dirlo quattro non capendo il suo atteggiamento, quando le luci della sala si acezero e Milo rimase a dir poco stupito quando tutti uscirono da dietro il grande tavolo a cantarlo buon compleanno. Gli guardo tutti e per un po il suo volto case su Phis che seduto seducamente su quel tavolo in mezzo lo guardava spinto da tanto. Milo poteva capire co che passava in testa al cavaliere e si senti arrossire, neanche si vergoniava di mostrare tutto di fronte a tutti penso. Pero sicuramente l`idea di quella festa era anche merito a Phis penso Milo che sapeva pensare a tutti i lati e lo era gratto di co. Si avvicino in fatti a lui se pur ringrazio tutti e Phis stupi lui e anche tutti loro perché quando Milo lo era praticamente vicino lo saltello sul colo ridendo e abraciandolo,
‘Buon compleanno amore mio, sei una favola lo sai vero.’
Milo si gratto i capelli a vedere tutti gli altri che ridevano e facevano i birbanti, poi si libero dalla sua prezza ringraziandolo, ma per evitare che si ripeteva lo stesso comportamento andò a prendersi un bicchiere. Lo stava riempiendo quando un pensiero lo passo in testa e also il volto guardandosi in giro un po in panico. Non ci aveva neanche pensato e si dava dello stupido per co… poi ritorno la sua attenzione al bicchiere con delusione… lui non cera, era da aspettarselo penso… perché avrebbe dovuto esserci in fondo? Cosa lo importava di Milo? Non le ne era mai importato, per quanto lui provava e riprovava a stringere amicizia con lui in tutti i modi possibili. Sorisse ormai doveva essere abituato a non averlo prezente nei suoi comeleanni… torno un po in se decidendo di chiudere il suo dolore dentro di se, quando Aioria e gli altri lo andarono acanto per parlarlo. Tutti erano felici e tutti lo mostravano la loro amicizia, doveva esserli gratto, sapeva di essere ben voluto da tutti loro in realtà e di co si sentiva fortunato. Era forse l`unico che tra i ragazzi non aveva nessuno con qui non andare daccordo. Perché Milo accettava i loro caratteri diversi e con tutti loro aveva un modo diverso di comportamento. Riusci a scordarsi per un po la sua tristezza se pur in ogni cosa che diceva o che faceva una sola immagine continuava a tormentarlo il cuore…

Erano le nove passate, Camus saliva di corsa verso la dodicesima casa, era senza fiato, ma talmente in panico che neanche riusciva ad usare il teletrasporto. Si sentiva impazzire… era in ritardo di due ore, non ci era andato alla festa del suo migliore anzi unico amico… si sentiva un tirano, un traditore, ma cosa ci poteva fare se si era incastrato in un treno mentre tornava dal parrucchiere. Aveva prezzo un treno per ritornare il più presto possibile e invece quel treno si catapulto e lui doveva aiutare le persone ad uscirne, non sela era sentito di lasciarli cosi… correva e correva verso la salita, anche se neanche riusciva a vedere bene e infatti caze due volte, la prima nella casa del cancro dove tremava tutto, era il posto più terrificante che mai aveva visto e per oltre passarlo doveva solo chiudere gli occhi e correre a sparsi fiato e poi ricade di fronte al ottava casa. Neanche se ne era accorto dove era, ma si fermo quando caze a prendere fiato, per poi quando alzo lo sguardo e capi dove era, rinchilo lo sguardo non trattenendo le lacrime. Era in ritardo di due ore, era stanco morto, vestito a tracci e udiva di fumo. Si rialzo non badando neanche ad asciugare le sue lacrime e continuo la corsa verso la dodicesima casa, oltrepassando l`undicessima neanche entro a prendere il suo regalo.
Quando finalmente arrivo di fronte alla dodicesima casa si fermo, poteva sentire tutti che ridevano, le luci erano bellissime tutto era di festa. L`odore del cibo misto con un odore di roze contribuiva al suo stordimento e alla tristezza immensa nel suo cuore. Sali con una tristezza ineguagliabile e quando fu al entrata rimase a guardarli tutti. Tutti ridevano, bevevano, ballavano, nessuno se ne era accorto della sua mancanza a quanto pareva. E poi il suo volto caze su Milo… il festeggiato beveva una tazza di vino e rideva e parlava con Phis. Gia sorisse sarcasticamente tra se Camus, dove altro doveva essere? Rimase cosi per un altro po a guardare inutilmente Milo e tutti gli altri e poi con un sorisso sarcastico si preparo a riandare in camera sua. Tanto era meglio non farsi notare vestito cosi si accorse poi sentendosi in imbarazzo e fecce per sbrigarsi, doveva assolutamente evitare di farsi vedere cosi da Milo, si sarebbe fatto una figura da scemo. Ma neanche quel suo desiderio venne esaurito, perché fu notato da Shura e il ragazzo lo chiamo ridendo e attirando l`attenzione di tutti,
‘Camus, accidenti sei venuto anche tu e`! Dai su vieni a bere qualcosa con noi, che ti riscaldi un po.’
Camus si fermo sentendosi ingelidito, neanche in siberia si era mai sentito cosi. Giuro che neanche nudo in quel posto avrebbe mai sentito quel gelo accarezzarlo. Si volto con lacrime nei occhi nel sentire tutti ridere e poteva immaginare i loro rimarci al suo metodo di vestirsi per una festa di compleanno, si volto piano e senza neanche volerlo il primo volto che incontro fu quello di Milo e il suo volto si fermo la. Milo… il ragazzo lo guardava incredulo mentre Phis rideva e si abraciava al seno del ragazzo. Lo sguardo di Milo era incredulo e senza esprezione… cosa pensava Milo? Di sicuro niente di buono penso tutto ad un tratto Camus, si era presentato alla sua festa per rovinarla, era vestito sporcamente e non adatto per una festa, con se non aveva niente da regalarlo e tutti ridevano di questo nuovo arrivato come se si trattasse di un allieno. A quel pensiero Camus si rivolto lasciando sfuggire le lacrime e scese la scale con più agilità di quanto non avesse usato per salire.
Milo era rimasto incredulo e senti il suo cuore fermarsi quando prezzo dalla voce di Shura si fermo a guardare Camus. Il suo Camus era la, presente alla sua festa da compleanno… ma perché pero lo guardava cosi? Perché i ragazzi lo avessero deriso e messo in imbarazzo… poi a vedere Camus correre giù ferito muovo da se Phis e senza badare a niente lo segui sfrenato, Camus… perché Camus era cosi triste? Cosa lo era successo… non pensava ad altro che a co e ragungendolo nelle ultime scale tra la dodicesima e l`undicessima casa lo fermo dal polso. Entrambi non dissero niente, Camus fu prezzo di sorpresa dal venire fermato cosi e quando si accorsi da chi, non parlo, ne si giro. Entrambi rimasero cosi per un bel po, prendevano fiato e forse anche cercavano di capire se stessi. Milo continuo a trattenere Camus per il polso e quando entrambi tornarono in se e ripresero fiato entrambi sentendo quel contatto si arrossirono un po e poi Milo sorisse,
‘Camus, tutto bene?’
‘Io…’
Camus si volto… doveva per lo meno augurarlo il buon compleanno… neanche le lo aveva detto. Ma si trattense, neanche co riusciva a dire e a capire co s`inchino al suono non resistendo al pianto. Milo per conto suo se pur non lo capiva sentiva penna per lui e toccandolo le spalle lo scese acanto,
‘Sono statti degli stupidi a ridere cosi, mi sentirono pero. Dai su Camus non fare cosi, ti e` successo qualcosa vero?’
‘Milo…’
Poi Milo noto i suoi capelli e per un po rimase a guardarlo… aveva tagliato i suoi capelli… non tanto, non erano proprio corti, ma un bel po, erano alla misura di Hyoga penso. Le gli tocco spinto da curiosità e lo parlo incredulo,
‘Ti sei tagliato i capelli… ej guardami.’
E notando che non lo avrebbe fatto Milo lo also con gentilezza il volto e poi sorisse,
‘Accidenti ti stanno proprio bene, mi piaci…’
E subito aver capito cosa aveva detto Milo si arrossi e rizze grattandosi i capelli. Camus rimase a guardarlo e stava per inchinare lo sguardo, sicuramente Milo aveva parlato a vampera, ma fu sorpreso dal seguito di Milo,
‘Certo anche coi capelli lunghi pero sei carino… sei andato in città?’
‘Io… si e… tornavo con un treno ma si e` catapultato.’
‘Cosa? Cosa hai detto? Tu stai bene? Non hai niente vero?’
La voce di Milo era piena di panico e Camus riusci a sorridere gentilemtne a quel fatto rilassandosi anche,
‘No, come vedi sono intanto… scusa Milo… volevo arrivare in tempo alla tua festa… volevo vestire adeguatamente e portarti il mio regalo, ma dovevo aiutare la gente che si era incastrata tra quel fracasso, non mela sono sentito di andare via cosi… io mispiace tanto come vedi neanche sta volta sono stato ingrado di augurarti un buon compleanno come dovuto… e pensare che sei l`unico amico che ho… sono una frana.’
Milo rimase a guardarlo, era la prima volta che sentiva Camus parlare cosi a lungo e cosi dolcemente e a lui poi! Lo guardo incredulo e senza fiato, perché nessuno più di lui conosceva Camus e sapeva che co che lo aveva appena detto era pura e semplice verità Camus non lo do il tempo di pensare o dire qualcosa perché lo riparlo se pur da sotto voce,
‘Scusa ti sto annoiando e poi ti sto rovinando la festa, vai dai altri… magari ti raggiungo più tardi, quando mi saro messo un po apposto.’
Camus inchino lo sguardo, era una promessa difficile da mantenere, si sarebbe sentito troppo a disaggio nel farlo, ma per Milo era pronto a farlo. Quest`ultimo pero sorisse e alzandosi lo spinse dalle mani ad alzarsi,
‘Sai una cosa, non mi va di risalire.’
‘Cosa?’
‘Gia, preferisco venire con te, ti attendo a fare un bagno caldo prima che ti amali cosi consciatto e poi se ti va, mi racconti tutto co che ti e` successo, se no farai come sempre e ti rinchiudi dentro di te… e poi Camus…’
Entrambi si guardarono un po confusi e Milo decise di tentare. Se pur con trema lo abracio e lo disse in orecchio,
‘Preferisco stare acanto a te e festeggiare con te… Camus non odiarmi, ma io… ti amo. Da impazzire anche.’
Camus tremo per un po e poi se pur esitando riusci ad abraciare Milo sdraiando il suo volto sulla spalla del ragazzo,
‘Non riuscirò ad odiarti neanche volendo scorpione… non sono molto bravo a parole, ma… temo di amarti anche io.’
Milo rizze al suo metodo di dire le cose e se pur imbarazzati i due si lasciarono andare e scesero gli ultimi gradini per la l`undicessima casa. Camus andò a farsi una doccia calda e poi uscendo entro in camera sua per prendere il regalo che doveva dare a Milo solo che fece un passo indietro prezzo da sorpresa nel vedere Milo proprio nella sua stanza da letto che apriva da se il regalo. Certo su egli cera scritto che era indirizzato a Milo, ma lui neanche lo aveva dato il permesso di entrarci. Pero sorisse, da quando Milo aveva bisogno del suo permesso per entrarci? L`undicessima casa era stata dopo tutto da sempre casa di Milo quanto la casa di Camus. Cosi anche come l`ottava casa era casa sua quanto di Milo. Si avvicino a Milo che adesso lo guardava ridendo, aveva aperto il picollo paco e trovato l`pendalo a forma di anello. Guardando verso Camus avvicino l`anello alle sue labbra e lo bacio stuzzicando Camus che ridendo si avvicino a lui e si sedete acanto a lui,
‘E` mio vero?’
‘Potrei dirti di no, ma tanto sarebbe inutile temo. Vero?’
‘Certo, perché e` un si pero.’
‘Gia… non sapevo come… dartelo e nello stesso tempo… forse e` un po…’
‘Invitante?’
‘Cosa?’
‘Sembrerebbe una proposta. Un anello… troppo originale, mi piace troppo Camus.’
‘Io… sono felice che ti piace, in realtà non sapevo cosa prenderti… ma a guardarlo mi tornavi in mente, quindi…’
Milo avvicino il suo volto al suo allora e arrossendo Camus chiuse gli occhi permettendolo di baciarlo e se pur con esito continuo con lui. Milo lo abracio dopo un po e Camus sorridendo si sdraio a lui, era più bello sentirlo veramente vicino, più bello di quando lo sognava, lo riparlo con gentilezza,
‘Lo so che e` tardi Milo, ma buon compleanno?’
‘Tardi? Camus ho bisogno di dirtelo io che questo e` il più bel compleanno che abbia mai avuto fin ora? Non senti a che velocità batte il mio cuore, per te?’
Camus sorisse, se per Milo quello era il compleanno più bello della sua vita, per lui era il giorno più bello… si senti uno stupido di non averlo parlato prima, ma poi decise di non pensarci più per non perdere altro di quel giorno cosi importante…

 
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