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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Cavalieri dello Zodiaco, I (Saint Seiya)
Titolo Fanfic: GRIEF
Genere: Sentimentale, Fantascienza, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC, What if? (E se...)
Autore: rekka galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/03/2008 19:56:32


 
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- Capitolo 1° -

SAINT SEIYA

GRIEF



Ricordo che nessuno dei personaggi e` di mio diritto (trane Raisa), i Saint Seiya appartengono al Masami Kurumada.

Be questa non e` la mia prima ff, che ratraga Milo e Camus, lo so, dirette che sono ossesionata ed e` pure la verita`, sono veramente i miei personaggi preferiti di Saint Seiya, ma con questa ff ho provato a dare anche spazio a Hyoga.

Bacioni a tutti i lettori, fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie.



Erano le tre di mattino. Milo era ritornato a casa sua un giorno dopo la fine della lotta con i bronze saints. Era distrutto e niente riusciva a farlo alzare il morale. Tanto era successo, tanto lo era capitato. La perdita di Camus... il suo migliore amico, il suo unico raggio di sole nei lontani giorni d'addestramento in Grecia. Girava e rigirava nel suo letto, le lacrime erano ancora l'unica cosa facile che riusciva a fare. Si chiedeva repitivamente a se stesso quant`acqua c`aveva in se da versare perché proprio non riusciva a trattenere quel fiume di lacrime salate. Alzandosi poi improvvisamente e entrando nella camera da bagno che aveva acanto alla sua stanza si fece una doccia fredda non riuscendo ugualmente a fermare le lacrime. Cercava di non fare troppo rumore per non svegliare sua sorella con la quale adesso era tornato a stare. Anche se il suo dovere forse era ancora quello di dover stare alle stanze del grande tempio lui evitava il farlo. Non aveva intenzione di spendere tutta la sua vita la dentro per nessunissima ragione al mondo. Rimase fermo sotto la doccia per più di un kwarto d`ora non sapendo cosa altro poter o dover fare. Non più senza Camus, niente più adesso faceva più senso e la vita era spenta e vuota. Usci appena pronto e di nuovo si sdraio sul suo letto a guardare infinitivamente verso il tetto.



Il giorno dopo Raisa preparava la colezzione per entrambi loro. Erano le sette e mezzo e Milo scese se pur senza voglia. Cerco di sorridere per non rattristare ulteriormente sua sorella che gia stava male per conto suo. Lei lo do il buongiorno e poi lasciandolo in pace nei suoi pensieri continuo in silenzio i suoi preparamenti per poi quando fini lo porto il suo piatto di cereali e si sedete acanto a lui. Era chiaro che il ragazzo aveva poca voglia di mangiare ma che per non rattristarla avrebbe mangiato tutto. Lei lo guardo per un po ancora indecisa e poi decise di parlarlo sperando in qualche modo di aiutarlo,

'Vai da qualche parte oggi?'

'Io... non saprei ancora. Perché?'

'Eco, pensavo... chissà forse magari dovremmo andare con Mu in ospedale.'

Lei esito un po ma quando riusci a dirlo il suo pensiero lo guardo sperando che non lo avrebbe fatto arabiare troppo. Lui si fermo e rimase per un po a guardarla. Niente faceva più senso per lui, niente. Andare in ospedale? Si ricordava che Mu gli aveva detto che sarebbe andato a trovare i bronze saints. Più che probabilmente anche gli altri sarebbero andati con lui, ma lui... che ci andava a fare? Per chi? Cosa poi lo interessava dei bronze saints? Lo avevano portato via la sua ragione di vita... uno di loro lo aveva fatto per l`ezatessa. Il ricordo di Hyoga... il ricordo che fu lui stesso a lasciarlo andare avanti, come se lo aveva dato lui il permesso di salire da Camus e portarselo via. Quel pensiero era il suo tormento fin dal istante in qui Camus...

Raisa riprese la sua attenzione nel riparlarlo se pur nuovamente con esito e lui poteva capire co che tanto provava di fare,

'Scusami sai non volevo rattristarti di più, solo che... stando qua non risolvi niente. E poi vengo con te.'

'Non ti disturbare, forse e` meglio che non gli vedi.'

'Perché? Stano tanto male?'

'Si un bel po.'

'Io... voglio venire. Voglio conoscerli.'

Lui rimase un po a guardarla e lei inchino lo sguardo non volendolo dire la verità. In realtà lei era interessata solo a conoscere Hyoga. Milo le aveva racontatto tutto in lacrime il giorno prima. Era rimasta a bocca aperta alla notizia della scomparsa di Camus, e il vedere Milo cosi mal ridotto le aveva strapatto il cuore. Milo era tutto per lei, il suo unico fratello, la sua unica famiglia e in più andavano molto daccordo. Era diventato cavaliere proprio per poterla proteggere da ogni insidie. E Camus... era venuta a conoscere Camus quando da picolli lui e Milo si erano fatti amici e da sempre lei aveva simpatia per il ragazzo. A volte poi quando Camus non era in Siberia ad allenare i suoi allievi stava da loro nella loro picollo casa in Grecia, cosi lei aveva imparato a conoscerlo e a volerlo un sacco di bene. Era diventato uno di loro. Raisa aveva sperato tanto che dopo la lotta con i bronze saints i due avrebbero vissuto per sempre con lei sotto quel tetto magari assieme anche a Mu, con il quale la ragazza andava veramente daccordo... solo che ora...

Milo notando i suoi pensieri le parlo, faceva veramente tutto per lei e non le avrebbe strapatto il cuore neanche se col portarla la sarebbe stato il suo a venire strapatto,

'Se voi cosi tanto andarci, ti acompagnio.'

'Ma tu ne hai voglia?'

'Non pensarci, ci voi andare?'

'Io... si tanto.'

'Allora preparati quando sei pronta.'

Lei lo fece un senio d`accordo e mangio cercando di soffocare i suoi pensieri. Voleva conoscere questo misterioso allievo di Camus, vedere come poteva una persona arrivare a tanto. Ma non intendeva parlare dei suoi intenti a suo fratello. In un modo o in un altro avrebbe fatto modo di farla pagare al cavaliere di bronzo per il dolore che aveva causato a Milo e per averli portato via Camus cosi crudelmente. Era decisa nel suo intento e niente l'avrebbe fatta cambiare idea.

Erano le undici, Raisa scendeva le scale dopo aver sentito un busso alla porta, comunque Milo aveva gia aperto e fatto entrare Mu dentro. Lei si avvicino con cautela a loro. Aveva addosso un vestito lungo fino a un po di più delle ginochie ed era un verde scurissimo quasi nero. Non era una ragazza molto alta, ma aveva una figura tutta femminista se pur magra. Con curve che davano tanto nei occhi senza che lei pero provava a farli apparire. I suoi capelli erano lunghi e riccioli di un blu molto scuro e i suoi occhi invece erano neri. Milo invece portava dei jeans blu scurissimo che mostravano tanto della sua bellissima figura, e poi una camicia bianca. Era veramente un ragazzo bellissimo in tutti i lati. Mu gli osservo entrambi in silenzio era ovvio erano in lutto e i loro atteggiamenti erano pieni di rispetto verso il loro vecchio amico Camus. Inchino lo sguardo al solo pensiero, desiderava tanto aver potuto far qualcosa per impedire l`accaduto, ma cosa? E poi si sentiva più triste nel ricordarsi che Saori non voleva accettare la sua richiesta di far tornare in vita i cavaliere d`oro persi in battaglia. Sembrava avere qualche ragione precisa del quale pero non parlo neanche con lui. In silenzio i tre andarono per l'ospedale. Guidava Milo con la sua macchina e ogni volta che guardava verso il posto acanto al suo dove cera ora Mu, sentiva una stretta al cuore. Fin a quel giorno quel posto era sempre stato di Camus, mai nessuno si era seduto la acanto a lui oltre a Camus e qualche volta naturalmente sua sorella. Lo rimpiangeva il cuore al solo pensiero, Camus lo mancava proprio tanto, in ogni piccolo dettaglio della sua vita in qualche modo cera il suo ricordo, ma cercava di non piangere di nuovo di fronte alla sorella che gia soffriva cosi tanto.

In perfetto silenzio i tre arrivarono al ospedale. Fuori cera a sorpresa di Milo, Shaka che gli attendeva. Era vestito con colori scuri e Milo lo saluto quando noto che il ragazzo si avvicinava proprio a lui. E senza esitare Shaka lo abbraccio parlandolo in orecchie,

'Amico, mi spiace tanto. Se avrai bisognio di qualcosa facci sapere miracomando.'

Ma Milo non riusci a dirlo niente solo a stringerlo un po a se per mostrarlo che gli era gratto. Poi Milo lo presento sua sorella e i 4 salirono insieme per l'ospedale. Arrivarono poi alla stanza dove c`erano i bronze saints. Raisa si fermo per un po assaporando ogni istante e notando lo sguardo di Milo restringersi. Era ovvio che avrebbe tentato di mostrarsi normale se mai poteva. Lei invece era pronta a tutto. Entro dietro a loro. La stanza era enorme. C'erano 5 letti pieni, due dei ragazzi erano sullo stesso letto. E altri due erano seduti su due letti in paralleli, entrambi discutevano tra loro di qualcosa. Poi cera acanto alla porta e questo era solo un altro ragazzo che era sdraiato e se pur sveglio non faceva caso a loro. Rimase come era e dava persino la schiena hai altri 4 ragazzi suoi compagni. Milo non guardava verso nessuno in particolare e cosi Raisa non poteva avere idea chi tra i cinque era Hyoga. Uno dei ragazzi la guardava e lei lo dette uno sguardo duro, poi Mu notando co rizze un po e parlo al ragazzo,

'Shiryu, ragazzi lei e` Raisa la sorella di Milo.'

I quattro ragazzi la guardarono incuriositi e uno di loro Shun le saluto. Lei lo guardo per un po, era un bellissimo ragazzo e sembrava più che altro nobile di certo decise non poteva essere lui Hyoga. Forse quello acanto a lui, perché quello appariva un po freddo e un tipo terribilmente deciso. Poi Mu notando che la ragazza osservava un po tutti i ragazzi e capendo il suo intento decise di aiutarla se pur sperava che avrebbe cambiato presto parere su Hyoga. Si avvicino a lei e mentre le mostrava uno ad uno i ragazzi le dava il loro nomi lasciando per ultimo Hyoga di proposito,

'Eco Raisa, lui e` Shun e suo fratello Ikki. Poi come gia ti ho presentato ce Shiryu e Seiya. E quindi Hyoga.'

Hyoga era l'unico che non la saluto perché non si volto neanche e pure era a lui che la ragazza dava la maggior attenzione rimanendo a guardarlo. Milo era andato acanto alla finestra non volendo vedere nessuno dei cinque e Shaka invece si reco se pur non evitava di guardare preoccupato verso Milo acanto a Ikki e lo spettino un po i capelli,

'Tutto apposto cavaliere?'

'Non ce male. Voi altri invece?'

'E be...'

Shaka guardo verso Milo facendolo capire che non tutti stavano proprio bene, ma Ikki mica poteva sapere cosa tormentava lo scorpione. Fu Seiya a peggiorare la situazione di Milo perché non trovando molto simpatico il ragazzo dal loro incontro nel ottesima casa lo parlo costringendolo a girarsi,

'Allora Scorpione ti sei bevuto la lingua adesso. Hai smesso di fare l'eroe?'

Milo era gia sul punto di dire la sua quando Hyoga si volto appena e dette uno sguardo di star zitto a Seiya per poi rimettersi giù e chiuse gli occhi. Nessuno cappi il suo gesto neanche Seiya pero co dette del tempo da riflettere a tutti. Capendo poi il loro silenzio e che di certo lo osservavano Hyoga si copri dalla testa hai piedi mostrandolo chiaramente che non intendeva vedere ne parlare con nessuno. Raisa lo guardava al quanto irascibile e poi si avvicino a Milo,

'Ma cosa siamo venuti a fare qua? E` solo una perdita di tempo, non riavremo acanto i nostri amici perduti.'

Nessuno parlo e Milo inchino lo sguardo sentendosi non poco giù e poi Raisa peggioro tutto costringendo Hyoga a guardare verso di lei,

'Se solo avessi saputo... non avrei mai permesso a Camus di uscirne quel giorno.'

E lo sguardo di Hyoga era pieno di pianto che Raisa inioro di capire e lo dette uno sguardo furiante incolpandolo di più del accaduto. Milo si volto capendo dal silenzio il fare di sua sorella e Hyoga. Inchino pero lo sguardo quando il cavaliere del cinio guardo verso di lui, per chissà cosa. Certo il suo sguardo era uno suplicativo, ma Milo non aveva il coraggio di dire niente. Cosa dirlo poi? Era ovvio che il cavaliere non intendeva uccidere Camus, ma Camus lo aveva costretto a farlo e Milo questo lo aveva capito prima. E per co si senti più in colpa per non aver tentato di più per fermarlo. Certo lui era stato convinto che alla fine Camus avrebbe trovato un altro metodo per dare i suoi migliore inseniamenti al suo adorato allievo, o che per lo meno Hyoga neanche sarebbe stato al altezza di vincerlo. Ma come dire cose simili a Hyoga, dopo tutto e` stata più che altro colpa sua il fare del cigno, lui lo aveva lasciato continuare a vivere. Lui aveva ezitatto ad ucciderlo e per co lui lo porto via il suo migliore amico. Hyoga per conto suo non aveva niente da dire e dopo un po inchino lo sguardo sentendosi più che altro solo e confuso. Neanche i suoi amici avevano detto niente per difenderlo, e pensare che lui aveva continuato a combattere per permettere loro di continuare ad andare avanti. Mu comunque cerco di calmare la tensione capendo più che altro i pensieri di tuti e sapendo più che altro che nessuno era colpevole di niente.



Passarono alcuni giorni. Raisa era in giardino con Mu il quale andava spesso da loro, mentre Milo puliva il cavallo della sorella da solo in silenzio. Era stato cosi per un intera settimana ormai e la ragazza ne era preoccupata. Da dopo il suo incontro con i bronze saints era ancor più furiosa perché conoscendo il volto di Hyoga adesso non si dava neanche pace, voleva tanto farlo pagare per la tristessa che aveva causato a suo fratello e per la perdita di Camus. Mu leggendo bene i suoi pensieri le parlo, era giù perché non sapeva come convincerla e nello stesso tempo desiderava aiutare lei e Milo, il suo tono era veramente gentile se pur abbattuto perché proprio non sapeva come farle cambiar idea dal voler a tutti i costi falla pagare a Hyoga,

'Gli e` andato di nuovo a trovare in ospedale?'

'No a saputo da Shaka che Hyoga ha voluto essere messo in una stanza tutto per se nel ospedale. Son certa lo abbia fatto per paura che se tornassimo a trovarlo... a paura della sua sporca coscienza.'

'Raisa io... non per difenderlo, ma forse dovreste provare a parlarlo e conoscerlo, sai son certo che anche lui soffra per la perdita di Camus.'

'A si? E cosa telo fa pensare?'

'Infondo era il suo maestro no? E poi ricordi ieri le parole di Milo, ha detto che era tutta l'intenzione di Camus farsi battere da. E io sono pianamente daccordo con lui, certo a me non ha mai detto niente, pero...'

'Si certo e Hyoga non ha ezitatto a farlo.'

'Aveva dei amici da proteggere.'

'Tu al suo posto avresti fatto come lui? Avresti davvero ucciso Shion per i tuoi amici?'

Mu inchino lo sguardo, quello non lo avrebbe mai fatto, pero era vero che non aveva mai avuto il suo maestro come nemico per poter dire. Lei non esito a riparlare,

'Visto anche tu in fondo lo trovi un essere spregevole.'

'Son certo non lo sia, e son certo che soffre tanto più di tutti.'

'Cosa? Come ti permetti, credi lui soffra più di me e Milo intendi?'

Mu la guardo non sapendo come farle capire quel che intendeva senza farle sofrire di più. Accettava la sua furia perché sapeva cosa passavano lei e suo fratello per la mancanza di Camus, ma di certo non poteva costringerla a capire i suoi pensieri. Cerco di non dire altro per non peggiorare la situazione e poi decise che doveva provare, conoscendola di certo l'avrebbe calmata,

'Andiamo a trovarlo insieme e lasciami parlarlo. Poi a seguito di co mi scuso se ho torto, se no... ti servirà a sentirti un po meglio.'

'Sentirmi un po meglio? Tu non sai che dire.'

'E invece si, il vedere che lui non intendeva fare co che ha fatto ti fara sentire meglio. '

'Guarda Mu lo so che tu sei capace di leggere il cuore e la mente del tru, pero... dubito che riesca a perdonarlo, come ha potuto? Era il suo maestro? Il nostro migliore amico!'

'Tu vieni con me dai tempo a te stessa per capire meglio cosa voglio dirti, non lo posso fare con parole purtroppo. Non ci metti niente.'

Lei si also furiosa e riguardo per un po verso suo fratello. Come poteva lei sentirsi meglio vedendo Milo in quello stato? E come poteva Mu insistere cosi tanto? Si allontano da lui non avendo voglia di sentire altro e rientro dentro. Dopo averci pensato un po sopra Mu si avvicino a Milo che sentendolo arrivare si volto con un sorisso picollo,

'Ciao Mu, mia sorella e` dentro?'

'Gia... senti Milo...'

'Si?!'

'Posso farti una domanda, lo so forse ti fara male, ma....'

Per un po Milo rimase a guardarlo poi alzandosi perché puliva le zampe del cavallo lo parlo preparato a tutto,

'Chiedi pure.'

'Eco, tu... come tua sorella, celai ancora con Hyoga per...'

Milo non parlo per un lunghissimo tempo era una richiesta che di certo non aspettava poi accarezzando il cavallo lo disse quasi da sotto voce perché il suo tono era rotto,

'La colpa e` solo mia, lo lasciato io andare avanti.'

'Milo ma... se lo hai lasciato andare avanti e` perché credevi in lui o sbaglio?'

Milo lo guardo furioso per un po ma Mu sapendo che in realtà la rabbia di Milo era diretta a se stesso non asceso lo sguardo. Poi Milo lo riparlo inchinando lo sguardo,

'Camus ci teneva tanto a lui.'

'Ma non lo hai lasciato andare solo per co, vero Milo. Si sincero con te stesso per lo meno.'

'Mu... per favore non farmici pensare più. Mi sento in colpa di averlo lasciato andare per poi quando faccio questi pensieri mi risento in colpa di desiderarlo morto. Cerca di capire per quanto posso trovarlo un buon ragazzo... il miglior amico che io abbia mai avuto e` morto per lui, per mano sua. Io e Camus... eravamo amici da più di 12 anni, tutta la mia vita lo trascorsa con lui e ora... sapevo il suo piano e non potevo impedirielo anche perché ero convinto Hyoga non avrebbe mai e poi mai potuto superarlo, ho sbagliato ed e` troppo tardi per fare qualcosa.'

'Camus non avrebbe voluto il tuo far qualcosa pero, giusto?'

E Milo lo guardo come un gatto furiante poi pero inchino lo sguardo,

'Avrei dovuto farlo lo stesso. Tu non penseresti lo stesso se si tratase di qualcuno a te caro.'

'Si senz'altro. '

'Bene allora mi poi capire.'

'Io si... pero io voglio andare a conoscere Hyoga per quello che e` cosi come dobbiamo fare con gli altri, non possiamo adesso limitarci a conoscerli soltanto con nome e costellazione ma andare oltre, non credi che se Camus ha voluto che lui lo avesse superato lo ha voluto bene? Non credi che vedendoti cosi arrabbiato con lui lo rattrista? E` solo e triste, anche lui si sentirà in colpa per l`accaduto ne sono convinto. Tu hai tua sorella e me, lui...'

'Lui ha i suoi amici!'

'Shaka dice che sta solo.'

'Shaka?! Ho capito hai parlato con Shaka di questa situazione.'

'Io... si ma non e` stato lui a farmi dirti questo telo giuro.'

'Mu... se voi andare a vedere Hyoga vai pure non hai bisognio del mio permesso.'

'Si ma vieni anche tu.'

'Scordatelo, lo aggiusto l'armatura e poi e` l`ultima cosa che avrò a che fare con lui mettitelo in testa. E ora lasciamo perdere non ho voglia di trovare rabbia anche verso di te.'

'Io... daccordo, ma se cambi idea... faresti più felice Camus ne sono certo.'

E cosi dicendo Mu si allontano sapendo che Milo lo guardava con furia e lo capiva ma ormai i due lo erano amici da tanto e intendeva aiutarli a mettersi il cuore in pace. Una volta dentro rimase a guardare verso Raisa che cucinava in pace. Sembrava veramente abbattuta e desiderava non rattristarla di più per co le ando acanto sorridendole con gentilezza se pur lei rimase a guardarlo,

'Io... domani vado in ospedale, se cambi idea ti aspetterò alle 9 fuori. Ti attendo fino alle 9 e 30 e poi se non vieni vorrà dire che ancora non hai deciso di darmi retta. Spero mi capisci, non voglio farti soffrire.'

'E allora perché fai questo? Perché ti interessa Hyoga?'

'Ti sbagli a me interessa solo che tu e Milo vi metette il cuore in pace cosi come avevate fatto con me anni fa quando Shion morri. E poi a nessuno piace stare solo.'

Cosi dicendole lui si arrossi e poi le bacio la fronte. Poi la saluto e usci ridandola solo uno sguardo. Quando lui zvanni lei tocco la sua fronte e con lacrime di confusione continuo a preparare la cena.



Il giorno dopo alle 9e20 Mu guardava verso il suo orologio di fronte al ospedale. Sospiro ma rimase fermo ad attendere pregando che sarebbe arrivata altrimenti proprio non sapeva cosa altro fare. Si sedete s`un muro e quando ad un tratto la noto arrivare saltello di gioia e le corse acanto prendendola per mano,

'Ero certo che saresti venuta. Ti voglio bene.'

Lei rimase a guardarlo non avendo mai sentito quelle parole dalla sua bocca e lui capendo d`essersi lasciato andare si arrossi non poco e inchino lo sguardo. Ma le teneva ancora la mano e lei sorridendo le la strinse,

'Ti voglio bene anche io, pero Mu... cambierai idea quando saremmo dentro. Io non voglio avere niente che fare con lui.'

Lui sorisse soltanto e le susero in orecchie,'

'L`importante e` che mi voi bene.'

Poi corse costringendola a seguirlo dentro l'ospedale. Lei cappi che lo faceva più che altro perché si sentiva in imbarazzo e lo lascio fare perché dopo tutto non sapeva neanche lei come altro comportarsi al suo improvviso affetto. Sapeva che le cose tra loro andavano proprio a quel punto e era felice che il ragazzo cominciava a capirlo e tentava di fare qualcosa.

Una volta di fronte alla stanza dove adesso cera Hyoga, Raisa si fermo e Mu capendo i suoi tanti pensieri le guardo riprendendola la mano,

'Non pensare a niente altrimenti va peggio, ne parliamo dopo. Coraggio su, pensa soltanto che Camus lo voleva bene non sara felice di vederlo cosi solo. Tu conoscevi più di me Camus, per co sai che ho ragione.'

Lei non disse niente e lo lascio trascinarla dentro. Busarono e quando nessuna risposta arrivo cosi come gli aveva avvertito Shaka, Mu decise di aprire ugualmente la porta. E il ragazzo che cera nel letto si copri tutto volenteroso di sfuggire ad ogni sguardo di chiunque egli fosse. Raisa strinse i pugni di rabbia dal suo fare, ma Mu le fece un segnio e poi si avvicino al suo letto chiamandolo per nome. Hyoga non si muovo cercando di capire a che apparteneva quella voce e poi quando cappi di non riconoscerlo usci da sotto le coperte incuriosito. Si penti subito pero non appena vizze la sorella di Milo. L'ultima volta lei lo aveva guardato incolpandolo e il suo sguardo lo aveva proseguitatto per un intera notte. Le rimase a guardare aspettando un qualsiasi rimprovero e sia lei che Mu capirono i suoi pensieri. Mu pero impedi co e avvicinandosi un po di più lo parlo come se lo conoscesse da sempre per attirare la sua attenzione,

'Va un po meglio Hyoga?'

Hyoga pero rimase a guardarlo e dopo un po Raisa parlo attirando subito l'attenzione di Hyoga che era più incuriosito da lei fin dal inizio,

'Sei cosi maleducato da non osare neanche rispondere a chi e` preoccupato per te? Ti sei rinchiuso qua da solo, di cosa hai paura?'

Lui non ebbe il tempo di rispondere perché Mu la guardo supplico,

'Di prego Raisa calmati, ci siamo rivolti la parola soltanto qualche volta, lui non mi conosce molto. Comunque Hyoga, sono Mu del Ariete, Shaka mi ha detto che ti sei isolato dai altri, perché lo hai fatto? ... conoscevo anche io Camus dubito voleva vederti agire cosi.'

Alla nominazione di Camus, Mu noto che gli occhi del ragazzo cintilavano di tristessa e poi si risdraio guardando verso il tetto iniorando ogni loro parlare e pensiero. Intendeva rinchiudersi a se stesso qualsiasi cosa i due intendevano portarlo davanti. Non voleva pensare ne ricordare... voleva essere lasciato in pace nel suo dolore, possibile neanche quello lo era permesso? Perché i due erano arrivati a rovinare di più la sua giornata? Mu pero non si arrese e avvicinandosi a lui avendo capito il suo intento lo riparlo con gentilezza, certo che il ragazzo lo stava vedendo come qualcuno che lo voleva giudicare,

'E conoscendo Camus, son certo che se lo hai battuto e` perché lui voleva co non te. Camus parlava di te spesso, ti voleva bene.'

Raisa era furiosa con Mu per le sue parole, ma si calmo non appena vizze come Mu le lacrime del biondino, e egli non sapendosi trattenere si volto coprendo il suo volto tra il tessuto, ma non riuscendo a trattenere i suoi singhiosi. Mu guardo poi verso Raisa e lei capendo la tristessa del amico si avvicino a lui e inchino lo sguardo per un po. Che forse Mu aveva avuto più che ragione?! E poi Mu sospiro in silenzio e lo riparlo alzando un pochino la voce per essere certo di farsi sentire,

'Nessuno di noi capisce il suo fare, son certo neanche tu... ma Camus era fatto cosi dobbiamo accettare il suo volere. E di certo non era sua intensione far star cosi male nessuno di noi... te incompreso.'

Allora Hyoga si also di furia aprendo due ferite allo stomaco e con occhi pieni di lacrime lo di furioso a morte più che altro con se stesso,

'E tu che ne poi sapere? Certo che mi voleva vedere cosi, lui mi detestava a morte, avrebbe trovato altro suo fare per farmi acquisire il settimo senso e non questo. Di certo non era stufo della sua vita.'

Furiosa Raisa si avvicino a lui e lo schiaffo più che forte s`una guancia e poi lo riparlo non sapendo neanche lei cosa le prezze e perché al improvviso le era venuta l'urgenza di far co,

'Ma come ti permetti di pensare che ti voleva far soffrire quando si e` sacrificato per te?! Credi forse non sapeva cosa stava facendo o cosa in realtà lui voleva?'

'E cosa voleva?'

'Tu dovresti saperlo meglio di me, eri tu il suo allievo, no?'

'Perché, perché siete venuti qua? Cosa volete da me? Farmi ricordare che lo ucciso? Non ho bisognio d'altri a ricordarmelo, non lo voluto fare d`accordo mi ci ha costretto... avrei dovuto lasciarlo sconfiggermi ma io... non so perché ho continuato a lottare. Era co che lui voleva e io non lo mai disobbedito... avrei dovuto farlo pero stavolta. Sono stato un idiota. Mi spiace daccordo anche se so che col mio dispiacere non lo faro tornare tra voi, ma mi spiace.'

E Hyoga si rivolto ricoprendo tutto il suo volto. Mu guardo verso Raisa che era confusa tra tanti pensieri. La tocco la mano e lei lo guardo con esito facendolo capire che ancora non sapeva cosa voleva. Lui pero le sorisse se pur con sofferenza e poi si sedete sul letto di Hyoga riparlandolo se pur dando tutti e due la schiena uno l`altro,

'Se voi fare qualcosa per rispetto a Camus allora riprenditi e vivi per lui, son certo che e` co che vuole anche lui altrimenti non avrebbe tentato di darti ogni possibilità di salvezza a lui possibile. Camus manca a tanti incompreso a te... se pur siete diversi questo e` chiaro. Andavi daccordo con lui?'

Hyoga non parlo per un po e Raisa stava per parlare ma Mu le prezze la mano impedendola il fare. Poi dopo un lunghissimo silenzio Hyoga lo parlo,

'No, lui mi rimproverava di essere un buon a nulla e di essere un eterno sentimentalista.'

'Gia tipicamente Camus, anche nel vederti cosi direbbe lo stesso, sbaglio?'

Raisa allora cappi per la prima volta i pensieri e le ragioni di Mu e inchino lo sguardo sentendo giuste i motivi del amico. Poi sorisse appena, doveva aiutarlo e aiutare Milo, cosi strinse forte la mano di Mu che la guardo pieno di speranza e lei facendolo un segnio con la testa parlo a Hyoga,

'Mio fratello ti ha salvato la vita al ottesima casa, son certa che i suoi buon motivi c`eli aveva anche lui. Trovi i loro fare inutili?'

'Tuo fratello... se avrebbe saputo cosa avrei commesso di certo non lo avrebbe fatto. Di certo ora se ne pente amaramente.'

'E come fai a dirlo?'

'Son certo erano grandi amici, durante la mia lotta con Milo... tuo fratello mi ha fatto capire quanto conosceva in fondo il mio maestro più di quanto non conoscevo io Camus. Con me Camus non si e` fatto mai capire... tuo fratello invece...’

'Ogniuno ha la sua persona ideale con qui confidarsi non credi? Non ogniuno trova facile parlare e farsi capire da tutti. E poi tocca a noi capire quelli vicini a noi, anche se provano a non farsi capire.'

E cosi dicendo lei guardo verso Mu ringraziandolo in silenzio d`averla aiutata a fare co con Hyoga. Poi quest'ultimo gli parlo con un tonno fragile,

'Perché fatte questo per me? Conoscevate Camus dovreste odiarmi a morte per la sua perdita.'

'Ma non capici vero? Vedi per quanto non lo capiamo accettiamo il suo volere. Per quanto sofferente. E poi ti devi far forza proprio per il suo volere.'

'Io ti ho odiato al inizio, be avresti fatto lo stesso al posto mio... Camus era una persona ecesionale. Per co se ha fatto co per te magari ti considerava molto più che un semplice allievo. Tirati su e aiuta mio fratello...'

Per un po ci fu un silenzio eterno e poi Hyoga si volta verso di loro guardando verso di lei,

'In che modo posso aiutare Milo?'

'Aiutalo a non stare solo con l`angoscia di sentirsi in colpa. Aiutalo ad uscire fuori dal enorme tristessa in qui si e` rinchiuso, io purtroppo non riesco a fare niente per lui.'

'Si ma cosa ti fa capire che invece io posso?'

'Il fatto che Camus e` morto proprio per te. Se lo avrebbe fatto per qualche altra persona... Milo l'avrebbe gia uccisa. Ma te, anche Milo ti considera qualcosa di grande perché se no non ti avrebbe lasciato andare durante la lotta telo gia detto. Quindi e` ovvio che Camus era consapevole anche di co.'

Nessuno di loro disse altro poi e dopo qualche tempo i due uscirono per recarsi a casa della ragazza persi nei loro pensieri. Raisa pensava ad un modo per convincere il fratello ad andare a rivedere Hyoga e poi si fermo ad un tratto. Mu capendo co si fermo e rimase a guardarla attendendo di sentire cosa le passava in testa,

'Forse ho trovato un metodo di convincere Milo.'

'Cosa intendi dirlo?'

'Ecco...'

Cosi una volta entrata in casa la ragazza si reco acanto al fratello in camera sua e busso. Lui sapendo fosse lei le fece entrare e lei sospirando entro con l`aria preoccupata facendolo alzare dal propri letto,

'Qualcosa non va?'

'Eco io... Hyoga sta male.'

'Cosa? ... sei andata a trovarli?'

'Si con Mu.'

Lei non disse altro e dopo un po Milo credendo non continuava perché non voleva metterlo giù le richiese se pur con esito,

'Cosa ha?'

'E` cosi solo... io non ci volevo andare al inizio a vederlo, ma Mu...

'Ti ha costretto e`, lo stesso ha tentato di fare con me, non preoccuparti lui ha i suoi amici.

'Ma Mu... non mi ha costretto, certo al`inizio anche io la credevo cosi. Milo vai a trovarlo per piacere.'

'Cosa?'

'Si sente solo e poi... eco Mu non voleva dirti questo neanche Shaka ma... lo sai che ha tentato un suicidio?.'

'Non e` possibile non farebbe mai una cosa del genere. Lui non e` cosi, non può aver...'

Lei rimase a guardarlo dispiaciuta che doveva proprio andare contro i desideri di Shaka e Mu ma non aveva altra scelta, fosre la verita era co che gli poteva aiutare. Le parole della ragazza e i pensieri di Milo riguardo a co mettevano il ragazzo veramente in ansia. Poi inchino lo sguardo pregando che l'avrebbe ascoltata,

'Forse se tu lo vada a visitare...'

'Io, e cosa potrei fare io scusa?'

'Eco tu lo avevi salvato e poi sa che sei grande amico di Camus, magari potresti darlo un po di coraggio a guardare avanti. E poi il tuo starlo vicino visto che conoscevi Camus, di sicuro lo fara sentire meno turbato.'

'Non ci penso neanche... sorella scusami ma se sei anche tu dalla loro parte... non ne voglio sentire daccordo...'

'Milo, non sono dalla parte di nessuno, per favore ascoltami...'

Ma il ragazzo non le dava più attenzioni e lei dovette uscire da quella stanza più triste di come era entrata. Anche durante cena quel giorno Milo non le aveva neanche guardata in faccia e lei quella sera non era riuscita a chiudere occhio. Forse dopo tutto aveva ragione Milo! Perché lo stava difendendo dopo tutto chi meglio di lei conosceva la tristezza del fratello, chi meglio di lei sentiva quanto lui la mancanza di Camus?! Ma qualcosa nelle parole di Mu e Hyoga quel giorno le aveva fatto vedere qualcosa che forse rischiava di rimuovere dalla testa, anche se il suo cuore le diceva di no. Hyoga era veramente solo e non solo... soffriva più di loro per quanto la cosa poteva sembrare impossibile. Nei suoi panni non avrebbe forse agito nello stesso modo? Sembrava molto sincero, e turbato dalla morte di Camus e certamente sia lui che Milo si sentivano colpevoli allo stesso punto.

Il giorno dopo quando Milo di nuovo faceva il testardo e non le voleva parlare, la ragazza usci, doveva andare in ospedale a trovare Hyoga da sola. Pioveva molto fuori e doveva andare con un autobus, Milo non le avrebbe portato la. E` vero non era riuscita a convincere il fratello a andare con lei e di certo Hyoga non attendeva altro che di vederlo. Le aveva detto che lo avrebbe fatto piacere parlarlo un po, ma adesso non aveva intenzione di dirlo che il fratello rifiutava il farlo, dopo tutto un giorno o l`altro ci sarebbe riuscita a convincere Milo.

Ma una volta al ospedale non aspetto co che trovo. Cera un caos totale, anche Saori era la. Lei senti non appena dentro che qualcosa era successo e entro con il cuore nella gola. Riusci ad attirare l'attenzione di Shaka che lei ancora non aveva notato, lui le ando subito acanto preoccupato,

'Raisa, ma che ci fai qua?'

'Io... Shaka cosa e` successo?'

'Be e` una lunga storia.'

'Raccontamela... sono venuta a trovare Hyoga, ho provato a convincere Milo a venire, ma...'

'Non ha voluto e`?! Be forse e` meglio cosi, vedi Raisa, Hyoga, ha lasciato l'ospedale.'

'Cosa? Come sarebbe a dire ha lasciato l'ospedale?'

'Be, non saprei dirti, non ha detto niente a nessuno, se ne sia andato tutto qua.'

'Stava ancora troppo debole pero, come hanno potuto lasciarlo andare i medici?'

Shaka le guardo per un po prima di inchinare lo sguardo,

'Non capisci, e` scappato via, non ha parlato neanche con i medici, se ne andato e basta.'

'Andato, dove?'

Ma subito dopo aver fatto la domanda lei sospiro aveva fatto una domanda stupida, se lo avessero saputo di sicuro non stavano ancora la. Si guardo un po di intorno e la domanda lo usci spontanea,

'Dove sono gli altri Bronze saint? E Mu, e Aioria?'

'Mu e Aioria sono usciti a cercarlo da qualche ora ormai... gli altri, non gli abbiamo detto niente per non farli preoccupare.'

'Per non farli preoccupare? Sono suoi amici dopo tutto, voi altri gold saints sentite quando uno di voi sta male o e triste. Loro no? Non ce questo legame tra loro? Io credevo di si.'

'Si che ce?'

E allora Raisa lo guardo più arrabbiata che poco prima, i suoi occhi cintilavano di furiosita e non badando a Saori che la sentiva urlo a Shaka, se pur come ben tutti capirono la rabbia non era minimamente diretta al cavaliere della vergine,

'E allora se ce, non hanno tentato di fermarlo? Se sono come voi, se capiscono i dolori d`un l`altro, possibile che a nessuno di loro e` venuto in mente, che se ne andava? Nessuno di loro sente dove sia o come sta? Dove sono?'

Saori era sul punto di andarle acanto, era un po arrabbiata con la ragazza per i suoi metodi di parlare, ma Shaka intuendo co e capendo che la ragazza dai capelli violi era più che altro arabiata perché sentiva nelle parole della sorella di Milo un pizzico di verità, le aiuto a sedersi su un divano provando a calmarla, e nello stesso tempo portarla lontano da Saori.

'Calmati vedrai che lo troveremmo. Mi fai ridere lo sai, e pensare che due giorni fa neanche volevi che ezisteese più.'

Lei si arrossi alle sue parole e ancor di più alla sua rizzata, e poi nel tentativo di non farsi sentire troppo gentile da Shaka lo disse,

'Forse lui mi serve per far sentire meglio mio fratello.'

'Be Raisa, e` ancora presto, entrambi loro hanno i loro problemi che per giunta sono problemi causati da se stessi, non fraintendermi nessuno di loro nei miei occhi e` colpevole, ma nei loro cuori, si incolpano a vicenda. E non solo danno la colpa pure a se stessi, gli ci vorrà del tempo per cominciare a credere in se stessi e in un l`altro va a pensare ad aiutarsi a vicenda.'

'Ma Mu dice...'

'Mu a volte e` troppo positivo nelle cose, non sempre le cose sono cosi semplice da aggiustare.'

'Può darsi... ma vedi Shaka, sono convinta che Mu sa il fatto suo e poi... non che voglio contraddirti sai, ma a volte e` nel aiutare gli altri che si aiuta se stessi.'

Shaka le fece un segno era anche lui daccordo con co solo che non vedeva la cosa cosi semplice in quel momento. Lei si also allora e iniorando Saori che ancora le guardava lo disse,

'Andiamo da Ikki e gli altri?'

'Per far cosa?'

'Per dirli cosa sia successo.'

'Ma Raisa ragiona, gli farai stare in ansia.'

'Io invece credo che il non dirli del accaduto non fara altro che di peggiorare la situazione. Hanno ogni diritto di saperlo, più di chiunque, sono suoi amici no? E poi magari potranno aiutarci a rintracciarlo, non serve a niente correre per la città alla sua ricerca. Chissà dove possa essere?!'

Shaka rimase fermo a pensare per un po e poi le fece un senio di si. Era inutile dire i loro pensieri a Saori lei gia aveva detto il suo no ha dire del accaduto a Seiya e compagni, quindi chiese alla ragazza di uscire con lui fuori dal ospedale. Lei al inizio non lo cappi ma lo obbedi, fidandosi di lui. E dopo lui con un piccolo sorisso si teletrasporto con la ragazza nella stanza del ospedale dei 4 ragazzi.

I quattro venero prezzi di sorpresa dal apparizione di Shaka e Raisa cosi al improvviso nella loro stanza. Erano tutti seduti sui propri letti e a quanto pareva discutevano allegramente di chissà che. Raisa si arrabbio alle loro face da divertiti, quando invece dovevano essere preoccupati per la scomparsa di Hyoga. Shaka pero le npedi di parlare lei, sapendo che se l'avrebbe lasciata fare gli avrebbe fatto stare in ansia più del dovuto,

'Shaka... qualcosa non va vero?'

'Io... si ragazzi sono qui per chiedere il vostro aiuto... e` una cosa che Saori non approva, ma... abbiamo bisognio di voi, quindi.'

Seiya si also in piedi con le poche energie che aveva e lo stesso fecero Ikki e Shiryu. Shaka gli guardo per un po e poi gli racconto tutti facendoli promettere di stare calmi e di non rovinarli tutto nel andare a raccontare a Saori che sapevano dei fatti.

Appena Shaka fini di raccontarli l`accaduto a Hyoga, i 4 ragazzi rimasero in silenzio increduli e anche sentendosi colpevoli. Come avevano fatto a non accorgersene? Perché poi non gli aveva detto niente? Raisa notando i loro pensieri gli parlo non sapendo a chi tra loro ezatamente rivolgersi, ma automaticamente il suo volto case su Shun, in qualche modo vedeva in lui la preoccupazione più totale tra tutti quanti,

'Non avete qualche idea di dove possa essere andato.'

'... non ci ha detto niente.'

Lei rimase a guardarlo e poi lo ripetette,

'E con il vostro cosmo? Non sentite niente di lui? Non ce qualche posto dove credete possa volere andare per stare in pace?'

Shun inchino lo sguardo e poi le disse,

'Mi spiace ma dubito che Hyoga conosca qualche posto qua d`intorno e poi...'

Shun si fermo e quando nessuno più parlo e Shaka gli guardava un po arabiato Ikki lo parlo,

'Ho appena provato a contattare Hyoga, ma non risponde... non vuole comunicare temo.'

'Se prova qualcun altro di voi?'

'No... neanche quando era qua da noi abbia mai tentato di comunicare con noi... non so cosa lo stia succedendo.'

'Gia e poi ha voluto lui starci lontano, ha persino chiesto di venire ricoverato in un altra stanza.'

Loro non guardavano più verso Shaka e Raisa e la ragazza gli disse furiosa e con sarcasmo, non per niente era la sorella di Milo,

'Ma se ha agito cosi, qualcosa, di sicuro qualche problema aveva no? Non lo avete chiesto il perché agiva cosi?'

Di nuovo i ragazzi non parlarono e non solo non la guardarono in faccia, allora Shaka parlo al posto della ragazza un po arrabbiato,

'Lo avete lasciato solo? Ve ne rendette conto di quanto triste era?'

Fu Ikki a rispondere al cavaliere della vergine e sta volta non inchino lo sguardo,

'Che ci possiamo fare noi se lui e` cosi testardo. Certo che abbiamo cercato di aiutarlo, ma lui non ce ne parlo neanche dei suoi problemi. E poi ogniuno di noi a i suoi di problemi in questo momento.'

Shaka guardo senza risponderlo verso tutti gli altri studiando i loro pensieri e il loro metodo di agire. Poi capendo che non avrebbe ottenuto niente da loro, gli disse ormai arezo,

'Daccordo, vorrà dire che proveremmo a trovarlo noi, pero ragazzi... credevo che il sacrificio da lui fatto per voi durante le sue lotte potesse meritare un po di più. Peccato ho compresso male direi.'

E Shaka fece poi un senio a Raisa per uscire, lei rimase per un altro secondo a guardarli aspettando che magari qualcuno di loro avesse detto qualcosa ma le sue aspettative non venero esaurite. Cosi usci. Rimase fermo acanto alla porta come se fosse in trans e Shaka le lascio fare, quando lei torno al presente dai suoi pensieri lo disse da sotto voce,

'Credevo lo avrei odiato per sempre... speravo di riuscire in qualche modo a vendicare la morte di Camus, ma ora... cosa mi succede? Nel vederli cosi, stare li a non fare nulla come se niente fosse successo mi ha fatto sentire una terribile rabbia dentro di me. Milo mi ha detto che erano grandi amici, se sono cosi gli amici ne farei a meno.'

E lei comincio a scendere le scale. Shaka al`inizio non la segui la guardo soltanto, poi la raggiunse e la fermo dal polso,

'Non possiamo lasciare che Saori ci veda, su vieni con me.'

Lui uso il teletrasporto e con la ragazza arrivo in un parco vicino al ospedale. Le parlo dopo un po sperando di sollevarla un po,

'Il fatto e` che Hyoga e` un po diverso da loro, nel senso tiene a se i suoi pensieri. Lo so che questa non e` una ragione valida per lasciarlo in quel stato da solo, ma quel che voglio dirti e` che sicuramente loro hanno tentato qualcosa per sapere cosa lo faceva cosi triste. Di certo lui non ne ha voluto parlare ed era per quella ragione che ha voluto un altra stanza per fuggire dalle loro richieste. Più che probabilmente non si sentiva ancora pronto a darli spiegazioni di co che lo e` successo con Camus. Come darlo torto non e` cosi facile in fondo! E forse ora... loro credono che non vuole aprirsi con loro.'

'Si ma....'

'Raisa non si può aiutare qualcuno quando quel qualcuno fugge in continuazione al tuo aiuto. Mica lo possono costringere a parlare o a stare con loro.'

'Certo ma potevano provare a distrarlo o di farlo sentire meno solo. E magari sembrare un po più in ansia per lui, ora che nessuno sa dove sia. Si sono gia arezzi dal cercarlo.'

'Perché sano che sa quel che fa.'

'Certo perché non sano che gia aveva tentato un suicidio, giusto?!'

E su quel argomento Shaka non poteva contraddirla. Girarono un po per la città, non sapendo neanche dove andare o da che punto cominciare.



Intanto Milo saliva le gradinate del grande tempo, ci aveva pensato tanto il giorno prima e anche quel mattino, certo di quel posto era ormai stufo anche perché non avrebbe più trovato il suo miglior amico ad attenderlo, ma doveva andare. I corpi dei 5 cavalieri doro erano statti sepolti dietro alle stanze del grande sacerdote, dove cera un giardino simile a quello che cera nella casa della vergine e cerano anche le tombe di tanti altri grandi cavalieri una volta apartenuti alla stirpa dei cavalieri d`Athena. Ancora non sapeva cosa lo aveva spinto ad andarci, ma ci teneva a fare visita alla tomba del amico.

Saliva le scale che da quelle della bilancia davano alla sua quando senti un cosmo fittissimo. Si fermo scossato, chi mai poteva essere dentro alla sua casa? Si concentro per cercare di capire a chi apparteneva quel cosmo, ma egli era cosi fitto, cosi debole che proprio non riusciva a decidere a chi apparteneva. Entro con cautela ma con orgoglio, sapeva il punto esatto dove trovarlo. Chiunque fosse era fermo in un posto unico. Si reco proprio la, e poi fermo il camino stupito. Per qualche secondo non si muovo neanche era pietrificato, poi fece un passo avanti provando ad essere più sicuro dei suoi movimenti e meno scosso. La di fronte a se, cera Hyoga, era seduto a terra col muro, troppo stanco e debole per continuare il camino. ‘Il camino’ penso Milo, dove era diretto? E poi doveva essere al ospedale non qua. Si avvicino di più allora e arrivato vicino a lui, s`inchino toccandolo la spalla, evidentemente penso tra se Milo, Hyoga non si era neanche accorto della sua prezensa e cappi d`aver avuto ragione proprio perché il biondino venne un po prezzo di sorpresa da lui, per poi quando cappi che si trattava di Milo inchino lo sguardo e cerco di alzarsi, pero trovando di non avere la forza necessaria si arrese e si risdraio sconfitto, da chissà che. Milo non disse niente, sperava fosse lui a spiegarlo il suo stare la ma il ragazzo non parlava neanche e Milo noto del sangue sul suo stomaco, di certo aveva aperto delle ferite. Allora Milo decise di provare a trovare le parole giuste, doveva essere cauto di come parlare, forse era l`ora di cominciare a dare ascolto hai pareri di Camus, l`amico lo diceva sempre che col suo modo di parlare a delle volte sembrava più duro persino di lui. Era vero in fondo sapeva di essere troppo orgoglioso nel suo modo di agire per qui almeno per una volta voleva tentare di dare ascolto al amico, in suo rispetto,

'Hyoga... non dovevi essere ancora in ospedale?'

Ma di nuovo il ragazzo non rispose e Milo perse un po la pazienza,

'Guarda che la mia casa non e` un luogo di riposo, che ci fai qua?! Ti decidi a rispondere o... e` un ofezza per me il tuo stare qua.'

Milo si accorse tardi del suo comportamento e Hyoga provando a raccogliere le sue forze riusci ad alzarsi, solo che poi un forte giramento di testa lo prezze e con enorme forza stava per cadere. Milo fu sveglio a trattenerlo perché cadendo al indietro rischiava di colpire la testa col muro e riusci a fermarlo da co per un pello. Rimase a guardarlo, era ancora cosciente, perché lottava a rimanere tale, ma co aumentava di più la debolezza in lui. Milo lo raccolse tra le braccia allora e lo porto in una delle stanza, dove aveva la sua camera da letto,

'Se solo ti decidi a dirmi cosa ti ha portato qua. Perché sei cosi taciturno?'

Hyoga riusci a guardarlo allora e non appena Milo lo stesse sul letto lo parlo con fatica, facendo capire al altro che aveva la febbre,

'Mi devi detestare a morte adesso.'

Milo rimase per un po pietrificato e poi lo riparlo non togliendo il suo sguardo dal suo neanche per un secondo, provando a tenere un po di argomento con lui, non sapendo neanche lui il perché.

'E perché dovrei secondo te?'

Hyoga rizze sarcasticamente se pur cosi non fece altro che di peggiorare il suo mal di testa che in quel momento sentiva esplodere,

'Se tu non avessi salvato me, il tuo amico sarebbe ancora al tuo fianco.'

Milo non parlo ma rimase a guardarlo, certo ci aveva pensato severe volte ma poi sempre arrivava alla stessa conclusione, Camus non sarebbe stato felice del suo ato se lui avrebbe lasciato morire Hyoga quel giorno. E poi qualcosa in questo ragazzo anche adesso lo faceva vedere la speranza anche nel più buoioso momento. Hyoga prendendo il suo silenzio come se era daccordo con il suo dire lo disse con pianto in tono,

'Mi spiace tanto... non avrei dovuto continuare a lottare... non melo perdonerò mai.'

E Hyoga non trattense le lacrime, e i ricordi di quella lotta cosi inutile e pure cosi significativa non riuscivano più a rimanere chiusi in se e salivano in superficie facendolo passare quel dolore un attimo ancora. Milo venne trasportato da quella tristesa, era molto simile alla sua, se non peggio. Si sedete sul letto allora e lo tocco la fronte coprendolo,

'Spiace a tutti, ma doveva succedere credo... Camus sapeva quel che faceva.'

'Te ne aveva parlato?'

'Si. Certo non credevo sarebbe finita cosi, ne che avrebbe osato cosi tanto... ma più il tempo passo più mi convinco che era veramente co che lui voleva. E` colpa di tutti e di nessuno nello stesso tempo se capisci cosa intendo. Riposati adesso hai la febbre, ti porto al ospedale tra poco. Adesso ho una cosa da fare.'

Ma mentre Milo stava per uscire si fermo perché Hyoga si rialzava dal letto e lo parlo con fatica,

'Vai da Camus... andavo proprio la, per piacere fami venire con te, dove` sta lui?'

'Hyoga... sei debole.'

'Te ne prego. Non ti saro di pezzo.'

E Hyoga si avvicino a lui e lo sorpasso aprendo la porta, Milo lo segui per un po e poi notando l'immensa fatica che faceva si fecce coraggio e lo appoggio una spalla intorno alla sua lasciandolo stupito. E ancor di più quando sorisse,

'Non chiedere spiegazioni, dopo pero ritorni al ospedale. Come sei arrivato qua?'

'Sono scappato.'

'Cosa? Non hai avvertito nessuno? Ti starano cercando.'

'O no, non se ne accorgeranno neanche vedrai, hanno tutti i loro problemi a qui pensare.'

Lui pero sospiro e cerco di comunicare con Mu, il ragazzo lo rispose subito e fu non poco sollevato della sua notizia di Hyoga essere la vicino allo scorpione. Da co Milo cappi che a contrario di co che aveva creduto Hyoga i ragazzi ci pensavano e come al suo ben essere. Mu disse a Milo che sarebbe stato da loro non appena avrebbe avvertito gli altri ma rimase sorpreso alle parole di Milo che se pur esitativi erano volenterose,

'No Mu, lascialo a me... be lo riteletrasporto al ospedale in men che non si dice vedrai.'

'Ma Milo, se e` debole...'

'E` un saint Mu ricordatelo, ed e` anche degno del nome che porta se e` arrivato qua debole come e` per la sola forza della volonta, non credi. Stara meglio dopo, vedrai.'

'Milo... spero starai meglio anche tu dopo.'

Ma Mu non ricevete nessuna risposta da parte di Milo e decise di lasciarlo in pace nei suoi pensieri. Forse era meglio cosi, forse entrambi potevano essere d`aiuto di uno al altro, non aveva poi visto male in loro. Sorisse e cerco di contattare tutti quelli che gli cercavano per tranquillizzarli. Hyoga era acanto a Milo, forse non poteva essere in nessun posto migliore in quel momento per entrambi. Sorisse a se stesso e poi ando a cercare Shaka e Raisa.



Hyoga dormiva tranquillamente nella stanza del ospedale da quasi due ore ormai. Milo lo aveva trasportato la dal grande tempio anche se era anche lui stanco e un po debole. E ora lo rimase acanto, seduto su quella sedia cosi scomoda. Aveva avvertito Mu e gli altri che il ragazzo era di nuovo in ospedale e dopo gli esami e i controlli che i medici avevano fatto al giovane era rimasto acanto a lui per un motivo anche a lui sconosciutto. Raisa era a casa e con lei sapeva che cerano Shaka e Mu. Shaka lo aveva anche racontatto del fatto di quel mattino e lui nel ricordare le sue parole sorrideva, certo che sua sorella lo assomigliava veramente tanto, non aveva paura mai di dire co che veramente pensava neanche di fronte a Saori si era trattenuta. Pero la sorella aveva avuto ragione, e Milo si chiedeva tuttora in cuor suo come era possibile che gli altri ragazzi non se ne erano neanche accorti di co che il loro amico passava? E se co poteva essere possibile, perché a lui erano sembrati troppo uniti per credere ad un simile comportamento, e pure la verità era che non erano neanche usciti a cercarlo. Forse pero dipendeva dal fatto che si fidavano di lui e che sapevano che lui sapeva quel che faceva e come agiva, pero a ripensarci, era anche vero che lui era debole e non poco dipresso. Aveva capito co una volta di fronte alla tomba di Camus. Hyoga aveva perso tutta la sanità di fronte a quella tomba e incurante delle ferite che si riapriva aveva persino sbattuto la testa contro quella roccia desideroso di affondare con ella. Milo lo aveva trattenuto impaurito, non aveva creduto che poteva agire in tale modo, ma poi era anche vero che pure lui sentiva una morsa letale al cuore, una morsa che se l avrebbe lasciata guidarlo lo avrebbe riportato al impazzata. Sospiro nel ricordo, era stata dura tenere calmo il cigno, e alla fine quando ci riusci il biondino era pieno colmo di sangue, avendo aperto parecchie ferite. E per di più sfinito da pianto dolorante che sembrava infinito, e Milo lo aveva abbracciato lasciandolo svogarsi e si svogo pure lui assieme al biondo di nascosto, gli serviva entrambi. Poi quando Milo noto che il giovane cavaliere aveva scesato di piangere, si accorse che aveva in qualche modo perduto conoscenza, non sapeva esattamente pero se fosse perché stanco dal pianto o per via della febbre. Si era alzato con lui in braccia e dando un ultimo sguardo verso la lapida del mai indimenticabile amico inchino lo sguardo e si teletrasporto con Hyoga al ospedale.

Decise dopo due ore di uscire un po da quella stanza e ando con calma verso quella dei altri quattro, busso e poi entro. I ragazzi erano ancora la seduti che parlavano di chissà cosa e rimasero sorpresi del trovare Milo. Lui capendoli gli disse con tono fiero,

'Sono qua da due ore, immagino ve ne eravate accorti.'

Fu Shiryu a risponderlo impedendo a Seiya di dire qualcosa di incorreggibile,

'Si, be... come mai?'

Milo rimase a guardarli con uno sguardo che tagliava i vetri, poi si ricompose,

'Il vostro amico aveva bisognio di un po di sostenio.'

'E` a te cosa interessa scorpione? Eri l'ultima persona di qui poteva aver bisognio.'

'Certo Seiya hai ragione, perché dopo tutto ha voi, di me quindi non ce ne bisognio!'

E il tono di Milo era stato veramente sarcastico e pieno di veleno. Shun gli parlo allora anche se intimidito,

'La lotta e` finita, ragazzi smettiamola con questi liti per piacere.'

Ikki fece un segno daccordo e si also avvicinandosi alla finestra, pero rivolse il volto a Milo,

'Come sta?'

Milo era tentato di dire qualcosa tagliente, ma si contemplo, lo sguardo di Ikki lo mostro che cera sincerità nella sua richiesta,

'Posso farvi io una domanda prima di tutto? Come avete fatto a non accorgervi che stava cosi male?'

'Non potevamo aiutarlo in nessun modo, certo che ce ne siamo accorti che stava male. Ma lui non voleva il nostro aiuto, ne lo vuole... '

Le parole cosi al improvviso di Shiryu presero l'attenzione di tutti e quando Milo stava per replicare, Ikki interveni,

'Posso dire per una volta che lo capisco, e` stufante essere chiesto ripetitivamente di aprirsi se non si sia pronti a far co.'

Shun fece un segno daccordo alzandosi e avvicinandosi al fratello,

'Forse Hyoga credeva che non lo potevamo capire o aiutare in nessun modo e allora non riusciva ad aprirsi con noi. Con te... sei riuscito a tirarlo su?'

Milo sorisse sarcasticamente, un po di verità leggeva nelle loro parole, pero per lui che lo aveva visto sacrificare cosi tanto di se per loro, meritava più saporto, più coinvolgimento. Si volto per ritornare da Hyoga nel caso si sarebbe ripreso, aveva una cosa da chiederlo, e tante altre cose lo incuriosivano di lui,

'Mica lo conosco quanto voi per consolarlo a vicenda... e` vostro compito cavalieri di bronzo.'

E con co dicendo lo scorpione usci soddisfatto come sempre del suo sarcasmo. I ragazzi rimasero zitti per un po, poi Seiya riusci a parlare,

'Ma chi si crede di essere quello, non mi va giù.'

Shiryu pero non continuo con lui e Ikki rimase fermo acanto alla finestra, era tempo per lui di allontanarsi ormai stava meglio e poi Shun non aveva più bisognio di lui. Guardo verso di lui, pero non gli di niente, sapeva che il fratello non era un ingenuo e sospettava il suo prossimo fare. Quella sera avrebbe lasciato quel ospedale e come sempre nessuno di loro lo avrebbe trattenuto, comunque ora era ancora la e valeva la penna trascorrere un po di tempo con Shun, cosi lo disse con un sorisso,

'Riesci a fare qualche passo fuori da questa dannata stanza?'

'Certo, ti va di uscire un po, giusto?'

E cosi i due scesero nel giardino del ospedale a parlare di cose che gli altri due erano curiosi di sapere.



Intanto Milo quasi dormiva su quella sedia quando sentendo un respiro ancora debole da parte di Hyoga riapri gli occhi curioso. Rimase pero fermo dove era, Hyoga aveva aperto i suoi occhi e senza muoversi si guardava intorno era ovvio che cercava di capire dove era e cosa lo era successo. Lo dovete un po di tempo prima di portare a se gli immagini del santuario, di Milo e della tomba... poi noto la sedia e Milo. Volto sguardo verso di lui non sapendo pero cosa dire, tutta via non inchino gli occhi dai suoi neanche per un istante, cosi come neanche fece lo scorpione. Hyoga lo parlo dopo un po incerto e con co facendo fecce sorridere Milo,

'Perché sei ancora qua? Non ti annoio abbastanza?'

'Grazie del ringraziamento cigno non dovresti sai.'

Ma nei occhi di Hyoga, Milo visse che non cera nessun tipo di sollevamento e sospirando si also in piedi,

'Cerca di non essere cosi otuzo, col tempo si sistimera tutto, spero.'

'Tu... ti sei gia dato una calmata dal accaduto a Camus?'

'Ti sembro uno che sta meglio?'

Hyoga non saportava proprio il tono sarcastico di Milo e volto sguardo,

'Mi fai vomitare quando parli cosi.'

E Milo non lo dette il tempo di continuare perché lo rispose subito,

'E` quello che sempre mi diceva il tuo venerabile maestro, e` inutile che provi a ferirmi o qualcosa del genere per farti odiare da me, ti ci vorrà molto prima di convincermi.'

Allora si che Hyoga lo guardo stupito e senza rimpianti lascia le lacrime scendere,

'Perché? Non mi odi forse gia abbastanza? Non dire di no perché non ti crederò mai e poi mai.'

Milo rimase fermo come se pensava per quello che a Hyoga parse un eternità poi lo disse toccandolo la mente per vedere se la febbre era calata,

'Se lo dici tu sapientone, sara cosi.'

Hyoga lo tocco la mano allora, non aprendo neanche i suoi occhi, erano troppo invasi dalle lacrime salate, se gli avrebbe aperti ugualmente non avrebbe visto chiaro, invece quella mano calda e sicura sulla sua mente, lo faceva tornare un po di serenità. Milo sorisse al suo gesto e lo riparlo con tanta cura, neanche lui sapeva di sapere parlare cosi,

'Ti fa ancora male? Sembra la febbre sia calata un po.'

'No... va meglio. Eri... eri sempre cosi con Camus?'

'Io... cosi come?'

Hyoga apri gli occhi allora ma sta volta gli basso e Milo si sedete su quel letto, assaporando ogni istante di quella discursata, non ci avrebbe mai creduto ma lo faceva veramente sentire un po meglio il stare la vicino al allievo favorito di Camus, quello per il quale il suo amico aveva dato cosi tanto, quello che lo aveva tolto cosi tanto grazie anche alla sua stessa decisione al ottesima casa quel dannato giorno. Il tono di Hyoga era ancora una volta disperato,

'Gentile... non mi parevi gentile al ottesima casa... non finché... non mi salvasti la vita. Chissà come ti rimpianti adesso del tuo gesto.'

'Hyoga, doveva capitare, neanche io riesco a comprendere come abbiano potuto succedere tante cose... ma sono successe e forse dovremmo guardarci avanti... e` difficile per te cosi come anche per me, ma pensa... Camus non ci vorrà vedere cosi.'

E Hyoga lo stupi ancora una volta con la voce che prosegui dopo, also il volume e il tono era furiante tanto più odioso, odioso niente meno che verso se stesso,

'Non vorrà vedere te intendi... lui mi ha odiato fin a questo punto, non ci credo ancora, e` morto felice proprio perché di me era stufo, lo annoiato, mi ha odiato fino a questo punto...'

Pero Hyoga non potete più continuare perché Milo lo schiaffo in quel istante furioso per le sue parole di ingratitudine e urlo più di lui,

'Non osare mai più parlare o pensare di lui in questo modo, telo proibisco. Ma non ti senti, sei un ingrato, lui ad odiarti? Ma che sciocesse vai dicendo, ha dato tutto se stesso per te e tu lo ringrazi in questo modo, tu sei malato amico mio, niente altro che insano.'

E Milo si also da quel letto e si avvicino alla finestra pregando di calmarsi, si chiedeva come poteva quel ragazzaco mettersi in testa cose simili, proprio lui al quale Camus aveva donato la sua vita e poi lui sapeva quanto ci teneva Camus a quel mosciosetto, cosa avrebbe pensato adesso nel saperlo pensare cosi poco di lui, e cosa aveva in qualche modo costretto il biondino a fare dei pensieri cosi? La voce di Hyoga lo sorprese dopo un po e ancor di più il tono del ragazzo cosi ancora pieno di domande. Domande al quale risposte Milo non sapeva se avesse, ma sentiva che cosi anche come Hyoga capiva, solo a lui poteva farle, si volto allora corisponendolo,

'Ti ha mai parlato di me? Eri un suo grande amico?'

'Era il mio migliore amico, fin dal infanzia. E tanto perché tu lo sappia, non era un tipo cosi freddo e misterioso quanto voleva farsi mostrare. Aveva un cuore buono e duro, solo che la sua testa era più dura del cuore,'

E a quel ricordo Milo sorisse col cuore incuriosendo Hyoga che si sedete sul suo letto guardandolo pieno di aspettative. Milo lo accontento neanche ci aveva pensato a far co, ma si avvicino di nuovo a lui e sedendosi sul suo letto lo racconto tanto di Camus che Hyoga proprio non sapeva. Del primo incontro di Milo e Camus al grande tempio quando i due erano poco più di due bambini. Della loro amicizia nata solo dopo un paio di giorni, dei sogni, delle cose che tanto piacevano al ormai defunto cavaliere del acquario. Durante il racconto Milo spesso sorrideva e Hyoga lo guardava con più curiosità a quel suo gesto, cera tanto di Camus che mancava a questo ragazzo, tanto che lui non aveva conosciuto. Invidiava Milo per il suo conoscere cosi tanto Camus, ma ancor di più invidiava Camus per questo amico che si era fatto, cosi orgoglioso ma nello stesso tempo cosi umile e con un animo cosi caldo e affettuoso. Tanto affettuoso che Hyoga rimase quasi affascinato, lui non aveva mai avuto un amico cosi. Magari Shun era un po simile, ma solo nella gentilezza, Milo invece dava tutta la sua amicizia a Camus. Inchino lo sguardo, certo lo aveva dato talmente tanto d`aver aiutato anche lui. Milo aveva letto questo pensiero di Hyoga, le lo si leggeva in faccia e lo sorisse, dopo tutto quel giorno le lo aveva chiesto tante volte, Hyoga era certo che lui si pentiva d`averlo lasciato andare, e la verità era che nei primi istanti dopo la morte di Camus era veramente morso dai sensi di colpa. Ma adesso nel vedere una ragione nei atti di Camus si era dato una calmata ed era finalmente anche pronto a darlo una risposta onesta,

'Hyoga, tu odi te stesso per l`accaduto di Camus e credi che io odio me stesso per averti lasciato andare... al inizio si, ho pensato fortemente che era stata tutta colpa mia, che non avrei mai dovuto sottovalutarti, ma poi a ripensarci... a ricordare le mie motivazioni d averti salvato, ridoveti zmentire i miei pentimenti... non era perché ti avevo sottovalutato che ti avevo liberato dalla fine della cuspide scarlatta ma perché mi avevi incuriosito e avevi asceso una luce davanti a me spenta da tanto. Una luce che certamente pero non si era mai spenta nel anima di Camus, altrimenti non avrebbe cercato di darti cosi tanto sfondo.'

Hyoga voleva tanto dire qualcosa ma non sapendo cosa rimase a guardarlo e per un altro bel po i due non si parlarono finché Milo non dovete ritornare a casa. Fu prezzo di sorpresa da Hyoga quando prima ancora che lui uscisse lo disse,

'Riverai... a trovarmi?'

Milo si volto sorridendo, e facendolo solo un senio di si con la testa lo saluto e usci a sua stessa sorpresa sentendosi gia meglio. Non appena chiuse la stanza venne faccia a faccia con Ikki che rimase a guardarlo e poi lo disse,

'E` sveglio vero?'

'Si...'

'Devo salutarlo, be i miei saluti anche a te scorpione.'

'Vai dove? Sei ancora debole?'

'O non farmi predice ne farei volentieri a meno, sto molto meglio di quanto non credi credimi. Tornerò in caso di bisognio quindi tranquillo.'

Milo inchino lo sguardo con un sorisso enorme, era intrigante il conoscere questo tizio, decise, e gia proprio un tipo divertente da conoscere. Allungo una mano mentre lo riguardo e Ikki scambiando il sorisso le la affero,

'Direi scorpione che co che ho sentito di te e` proprio vero, sei più acido del tuo veleno, ma più caldo della tua costellazione.'

'Davvero? Mai giudicare un libro dalla copertura mio giovane osservatore. E ora telo affido, non stancarlo troppo miracomando.'

E poi Milo lo saluto e Ikki entro con cautela nella camera di Hyoga. Quest'ultimo era ancora sveglio e rimase al quanto sorpreso nel vedere la porta riaprirsi pochi istanti dopo che Milo l`aveva chiusa. Stranamente aveva sperato che aveva fatto marcia indietro per qualche sua ragione, ma poi l'illusione cesso quando visse entrare Ikki. Certo questo il cavaliere della fenice riusci a capirlo subito anche se non capiva il come mai Hyoga pero lo era parso cosi sollevato nel penare che fosse Milo avrebbe rientrato quella stanza. Cerco di non farlo sentire a disaggio con il suo silenzio e si avvicino un po,

'Va meglio?'

'Si. E voi invece?'

'O be io sto benone, gli altri cosi anche come te si rimetteranno presto.'

Hyoga sorisse un po allora e lo riparlo,

'Scommetto te ne vai!'

'E gia, non ce più bisognio di me qua a quanto pare... abbi cura tu di Shun per me nel fra tempo, fara bene anche a te.'

Ma a quel pensiero Hyoga volto lo sguardo verso la finestra,

'Chiedilo a Seiya o a Shiryu non credo di poter essere di compagnia a nessuno in questo momento.'

'Gia sapevo avresti detto co, ma forse non mi hai capito, be mi sono spiegato male, sara lui di compagnia a te ne avrai bisognio e poi sai dicendo tra noi, lui fa sempre un effetto da medicina quando uno si senta come nel tuo caso.'

Hyoga rimase a guardarlo per un po e poi lo ridi ancora incerto di tanto,

'Non ti prometto niente. Tu fai attenzione e`... non credo questo silenzio di pace resterà a lungo.'

'Neanche io ma sai cosa ti dico, io melo godo finché ce`. Prova a fare lo stesso, a un altro consiglio... quel Milo era veramente preoccupato per te, non essere troppo freddo come sempre.'

E poi facendolo l'occhialino Ikki usci salutandolo e sorisse appena chiusa la porta, doveva tornare al più presto alla regina nera, sperando che quando pero sarebbe ritornato i suoi compagni di lotta sarebbero statti in forma di nuovo...



Il giorno dopo pero Ikki non era ancora partito perché Mu lo aveva impedito il farlo, aveva sentito da Milo cosa il cavaliere della fenice aveva intenzione di fare e teletrasportandosi acanto a lui mentre si recava verso il porto lo aveva detto che avrebbe potuto partire il giorno dopo, dopo che loro goldsaints avrebbero riparato le loro vestigia. E Ikki a stupore di Mu aveva accettato senza tante storie e quindi passo quella notte con Shaka e gli altri al grande tempio, anche se pur se ne stava solo. Alle nove del mattino, tutti gli altri suoi compagni arrivarono al grande tempio con la macchina che Saori aveva preparato loro di proposito. Hyoga usci per ultimo dal auto e guardando verso i gold saints che gli attendevano cerco subito lo sguardo di Milo. Non appena i loro volti s`incontrarono Milo lo sorisse e lui inchinando lo sguardo non volendo mostrarlo la sua gratitudine ne tanto meno la serenità che sentiva in se, si avvicino al suo cloth sparso per il pavimento di fronte allo scorpione. Quest'ultimo lo parlo con sicuresa e con un tinto di sorisso,

'Buongiorno ingrato! Vedrai che questo cloth grazie a me sara più potente di come era.'

E Hyoga lo guardo ricambiando il suo sorisso da furfante rasenerando a sua insaputa anche i suoi amici bronze saints. Tutti e cinque poi affidarono le loro vestigia hai cavalieri doro che gli ripararono con il loro sangue stupendoli e preoccupandoli non di poco. Ma alla fine tutto era andato bene a risolivamente di tutti.

Ikki parti subito dopo per la terra della regina nera, mentre Seiya, Shiryu e Shun erano andati con Saori per le ultime visite al ospedale prima del loro ritorno a nuova luxor. Hyoga gli disse che gli avrebbe ragiunto a luxor qualche giorno dopo, aveva accolto l'invitto di Milo di restare per qualche giorno la con lui al grande tempio.



Di nuovo i due erano di fronte alla tomba di Camus, forse entrambi un po meno turbolenti se pur ancora doloranti. Hyoga tolse dal suo colo la croce regalatolo da sua madre e baciandola con effetto la mizze sulla croce della lapida del maestro versando ancora lacrime amare. Milo lo lascio fare e poi Hyoga prezze la sua attenzione mentre scendevano le scale del grande tempio a fianco,

'Ieri io e Ikki abbiamo sentito l'avvicinamento di una nuova battaglia. La senti anche tu vero?'

'Io... si.'

Milo si fermo allora e rimase a guardarlo studiando un chissà che, che Hyoga non poteva minimamente capire, poi lo disse,

'Saori senti co subito dopo la lotta contro Saga ma non ci disse niente, Mu le lesse la mente rivelando il suo pensiero a noi. Be non sono bravo quanto Mu sicuramente non nel capire l`avvenire, ma nel capire la forza delle persone, sono ancora meglio di lui. Cela farete Hyoga ancora una volta, perché se pur diversi siete uniti... e vi fidate d`un l`altro anche nei momenti più difficili. Melo prometti che metterai a parte i tuoi sensi di colpa? E soprattutto che la smetti di pensare che Camus o... io ti odiassimo?'

Hyoga lo sorisse intimidito poi lo richiese sperando di non causarlo rabbia,

'Non... mi odi?'

Milo rizze ad alta voce facendolo arrossire non poco e poi lo disse sarcasticamente ma gentilmente,

'Figurati ad odiare una mosca simile, non ho tempo da perdere io.'

Poi i due continuarono la dicessa e le ultime parole di Milo quel giorno Arrivarono alle orecchie di Hyoga come un soffio di vento dolcissimo e accogliente,

'Appena tutto questo fracasso finisca, andiamo in Siberia insieme? Ci andavo ogni anno con Camus.’

Hyoga lo guardo con un sorisso regalandolo il suo si, forse aveva perso un maestro ma vinto un nuovo amico. Un amico rubato a Camus... guardo verso il cielo al pensiero, forse a Camus doveva il suo stare vicino al suo migliore amico, forse in qualche altro modo oltre al essere forte come lo aveva insengiato, una altro modo per mostrarlo la sua gratidine cera.



The end!!
 
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