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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: CAUGHT RED-HANDED
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Slash
Autore: yachiru galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/02/2008 13:53:39 (ultimo inserimento: 16/06/08)

Mantenere il tutto segreto era la loro unica regola. Ma quando questa viene infranta, come riusciranno i gemelli a gestire le conseguenze? [twincest]
 
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CHAP O1
- Capitolo 1° -

L’Amburgo notturna offriva, senza ombra di dubbio, una vasta gamma di alternative per passare una notte in bianco degna di essere ricordata. Una delle scelte più gettonate dai teenagers, e non solo, ricadeva sulla classica passeggiata a Sankt Pauli: tra strip club, sexy shop e bordelli, era matematicamente impossibile ritornare a casa il mattino seguente senza qualcosa da raccontare agli amici.

David li avrebbe sicuramente legati ad un palo e frustati fino alla loro morte, se avesse saputo che avevano messo piede nella Reeperbahn; il manager era stato categorico nel regolare le uscite dei ragazzi: avevano il fine settimana completamente a loro disposizione, a patto che la sera rimanessero nei pressi della zona raccomandabile di Amburgo. In quel preciso istante, infatti, i gemelli Kaulitz avrebbero dovuto essere a un ipotetico party all’IndoChine club: una tipica festicciola da ViPs all’insegna di caviale e champagne, tanto per intenderci. Dopo innumerevoli suppliche, avevano convinto David a lasciarli andare al party da soli: tra le moine imploranti di Bill e le proteste di Tom, non aveva saputo dir loro di no. Ed era per questo che, invece, in quel momento, Bill e Tom stavano uscendo dall’entrata posteriore di un night club che dava sulla Große Freiheit, ridendo come matti: erano quasi le cinque del mattino, e la strada era praticamente deserta. Tom, che tra i due era quello che tollerava meglio l’alcool, era impegnato a sorreggere il fratello, che, al contrario, era completamente ubriaco: lo si capiva dalla maniera in cui squittiva senza alcun ritegno quando il braccio dell’altro che lo teneva su per la vita scivolava pericolosamente verso il basso. D’altro canto, nemmeno il gemello maggiore era poi così sano come voleva dare a vedere: se lo fosse stato, sicuramente gli avrebbe intimato di smetterla di fare la scolaretta pudica e di dare spettacolo in un luogo pubblico.
Quando erano riusciti, con non poche difficoltà, ad arrivare alla Cadillac di Tom, il biondo aveva aperto la portiera e aveva quasi scaraventato sul sedile anteriore il fratello che, per tutta risposta, s’era lasciato cadere senza replicare, prima di afferrarlo per il bavero della t-shirt extra-large e tirarlo verso di sé con l’intenzione di affondare le labbra su quelle dell’altro con tutta la forza che gli rimaneva: si erano separati solamente quando, minuti dopo, avevano avuto la necessità di tornare a respirare. Ancora ansimante, Tom si era staccato dal fratello per raggiungere il suo sedile: poi, aveva messo in moto l’auto e se n’erano tornati all’hotel, come niente fosse.


Essere svegliati alle otto di mattina era al secondo posto nella top-ten delle cose più odiate al mondo da Tom Kaulitz. Specialmente se era domenica mattina, specialmente se si era addormentato da appena due ore, specialmente se avrebbe dovuto fare i conti, non appena alzato, con i postumi imminenti di una sbornia. Ne conseguiva facilmente che non era per nulla compiaciuto del suo risveglio, e, cazzo, chi era quell’emerita testa di minchia che picchiava sulla porta della camera d’albergo e sembrava intenzionato a sfondarla?
« Tom Kaulitz! » sbraitò la voce attraverso il legno massiccio della porta « Apri immediatamente questa fottutissima porta prima che la butti giù a forza! »
Con la mente ancora appannata, il biondo riuscì ad identificare la voce come appartenente a niente poco di meno che David Jost, vincitore del premio per il miglior rompi-coglioni del 2008 e di tutti gli anni a venire. Si alzò di malavoglia dal letto, scostando nell’impresa il braccio di Bill che, avvinghiato al suo, non ne voleva sapere di staccarsi, e, mettendosi addosso la prima t-shirt che aveva trovato sparsa per camera, si avviò alla porta. Non fece tempo ad aprirla che il manager, su tutte le furie, era già entrato e stava strepitando cose senza senso a destra e a manca.
« David? » cercò di attirare l’attenzione il diciottenne, ma la sua voce venne completamente sovrastata dalle grida dell’altro che non ne voleva sapere di smettere.
« Tom, dimmi che tutto questo è un’altra dannatissima cazzata messa in piedi dai paparazzi! Dimmi che non c’entrate niente e che non è successo niente! » David, tra frasi sconnesse e apparentemente sconclusionate, cominciò a fare su e giù per la stanza con passo frenetico, agitando a più non posso un giornale.
Nel frattempo, la confusione portata nella stanza dal manager era riuscita a trapassare la fase REM di Bill, che, tra mugugni privi di significato e movimenti impacciati, s’era seduto sul letto e, con uno sbadiglio, si era stropicciato gli occhi, prima di mettersi a fissare David, in un atteggiamento degno di un malato di mente affetto da turbe ossessivo-compulsive, e poi Tom, che aveva corrisposto il suo sguardo perplesso con un’occhiata altrettanto spaesata.
« Tu! » strillò all’improvviso il manager, puntando il dito contro Bill, come se si fosse accorto solo in quel momento della sua effettiva presenza: e forse era proprio così « Bill, diamine, almeno tu! Abbi la decenza di dirmi che sono tutte puttanate! »
I gemelli si scambiarono l’ennesimo sguardo interdetto « David. » fu Tom per primo ad avere il coraggio di fronteggiarlo « Se, per il sacrosanto amore del cielo, ci spieghi cosa è successo. »
« Questo! » David lanciò il giornale sul letto in malo modo, la pressione oramai alle stelle « Questo è successo! »
Bill, ancora intento ad attivare completamente le sue funzioni mentali, allungò un braccio per afferrare il giornale: quando lo ebbe tra le mani, tutt’a un tratto, la sonnolenza gli passò di colpo. Se Tom aveva sperato che il fratello fosse fautore di buone notizie che gli dessero la conferma dell’ormai instabilità mentale di David e delle sue opprimenti paranoie su qualsiasi articolo che la stampa pubblicava, dovette ricredersi alla vista della sua faccia.
« Oh, cazzo. » fu tutto quello che uscì dalle labbra del moro, dopo un’interminabile silenzio.
« Ma che sarà mai di così sconvolgente? » domandò Tom ad alta voce, oramai irritato all’inverosimile, avvicinandosi al letto e strappando dalle mani del gemello la rivista. Al gesto seguì un altro interminabile ed imbarazzante silenzio, rotto dai borbottii di Tom stesso « No, non è possibile. »
Sulla copertina, in bella vista, una foto altamente compromettente faceva la sua porca figura: Bill, bellamente seduto sul sedile anteriore della Cadillac, con un braccio stretto al colletto della t-shirt del fratello e l’altro avvinghiato al suo collo, bocca a bocca (e, da quel che la foto lasciava ad intendere, probabilmente anche lingua a lingua) con Tom, che pareva molto indaffarato a darsi da fare con il biondo, il quale, a sua volta, non sembrava affatto infastidito; le mani sul bacino dell’altro, anzi, sembravano voler dimostrare tutto il contrario. Evidentemente non convinti che la foto rendesse abbastanza, ad accompagnarla c’era, in basso a destra, una didascalia con uno squallido tentativo di battuta sui “gemelli siamesi” con conseguente invito a sfogliare il giornale per scoprirne di più.
« Allora? » si intromise David, che, a dire la verità, si era aspettato una reazione molto più caotica: Tom che dava di matto, urlando che la diffamazione era penalmente perseguibile e Bill che commentava sulla buona riuscita del fotomontaggio sarebbe stato infinitamente più confortante della loro totale mancanza di parole « Cosa ci vuole a dirmi che è tutta una cazzata? Volete farmi prendere un infarto? »
L’ennesimo scambio di sguardi tra i gemelli servì solo a far aumentare esponenzialmente il nervosismo del manager. Bill, deglutendo, cercò di trovare le parole giuste « Senti, David… Io… Cioè, noi… »
« David, insomma. » Tagliò corto Tom, interrompendo i farfuglii del fratello « Ci spiace che sia successo, ma è tutto semplicemente un equivoco. »
« Cosa?! » urlarono simultaneamente Bill e David, fissandolo con gli occhi sgranati.
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (4 voti, 7 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 7 commenti
Rif.Capitolo: 1
sarettalovesmu
17/04/09 14:02
E' bellissima. Hai un modo di scrivere fantastico..ma perché non posti più il seguito?
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Rif.Capitolo: 7
costant - Voto:
17/10/08 23:24
oddio! secondo me gordon non ci crede che si sono baciati SOLO perchè erano ubriachi....
aspetto il continuo con estrema ansia!!!!
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Rif.Capitolo: 7
lu3
18/06/08 22:55
complimentissimi!
fortunatamente hai aggiustato tutto per il meglio^^
Continua presto e ancora le mie congratulazioni!!!
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Rif.Capitolo: 7
graziamadeinth - Voto:
16/06/08 13:12
Compliments!!!!!!! Continua prestoooo!!!!!
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Rif.Capitolo: 6
yachiru
23/05/08 17:51
Grazie *-*
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Rif.Capitolo: 6
costant - Voto:
21/05/08 19:58
bellissima!!! ti prego continuala!!!
allora al prossimo capitolo!!!
^_^ ciauuuuuuuuu.....
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rosie16 - Voto: 20/05/08 18:10
complimenti è davvero bellissima!!!
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