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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: SWEET CHILD O' MINE
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Sportivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: sumie galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/02/2008 23:27:23 (ultimo inserimento: 31/05/08)

Una ragazza inaffidabile,un fratello bellissimo,Kanagawa e il basket....
 
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ARRIVI
- Capitolo 1° -

La voce formale del pilota annuncia l'atterraggio imminente,allaccio la cintura di sicurezza e stringo i denti,
odio volare e mi viene in mente non so come che la maggior parte degli incidenti....si verificavano durante l'atterraggio...merda...
devo aver parlato ad alta voce,una signora imponente e con l'aria maligna,seduta vicino a me,mi guarda di traverso e lo steward
che ci prova da quando siamo partiti da Los Angeles sorride divertito...
La solita sensazione nauseante mi investe e sospiro tranquilla quando mi accorgo che il veivolo infernale ha toccato terra...andata...almeno non sono morta...
-insomma niente numero...-lo steward mi guarda con aria da play boy fallito,li fanno con lo stampino anche in Giappone penso scocciata.
-no-sussurro gelida,prendo la mia borsa con fare indifferente...ne approfitto per spingere la signora che mi ha guardata male prima,
facendola cadere rovinosamente a terra,un ghigno mi sfugge....
-mi dispiace...-sussurro guardandola soddisfatta,la grassona si alza aiutata dallo steward,maledicendo quella mia generazione maleducata ma tace ad un mio sguardo glaciale.
Muovo leggermente la testa e i capelli,infilò i miei occhiali da sole preferiti...
Il nastro è già in movimento e la velocità con cui arrivarono i bagagli migliora il mio umore nero,non voglio rimanere un attimo di più in questo posto caotico,afferro il trolley,mi incammino verso l'uscita ignorando le occhiate lascive che mi seguono...e qualche fischio di un idiota che ucciderei volentieri...
Ignorando un gruppo di ragazzette sceme frego loro il taxi,sorridendo all'autista come un'oca...mi siedo e do l'indirizzo all'uomo,scocciata noto che il mio giapponese è arrugginito,ho tutto il tempo,penso,quei dementi dei miei genitori mi hanno spedita a Kanagawa come un pacco postale,viaggio di sola andata però,ritorno direi più che incerto impossibile....
Pensano davvero che io mi sia arresa alla loro volontà,in realtà voglio solo staccare un po' e riordinare la mia vita...apro la borsa,trovare il cellulare è come al solito una vera impresa,e compongo un numero che conosco a memoria...
-sono arrivata...vado a casa,ti aspetto lì....-attacco,le telefonate con lui sono sempre brevissime,è fatto così,e io...beh forse sono peggio di lui...mi è mancato e penso ancora che mamma e papà siano stati dei pazzi...lasciarlo solo a Kanagawa,per quanto so
che stravedono per noi due...come un'automa pago il tassista e con le chiavi apro il portone dell'elegante villetta...rimango stupita
per l'ordine,pensavo di dover vivere in un porcile...butto la mia valigia vicino le scale e decido di aspettare Kaede,non voglio
uccidermi,pesano troppo...mi butto sul divano e dopo un secondo mi addormento...
*****************
Apro gli occhi e lancio un'occhiata all'elegante vetrata che da sul giardino,è già sera,scosto la coperta che non
ricordo di aver preso e mi alzo,lentamente,mi dirigo verso la cucina,mi guardo allo specchio e scocciata penso
mentalmente che odio la mia pelle chiarissima,i capelli corvini e lunghi mi incorniciano un viso espressivo e due occhi
azzurri che ora mandano lampi,guardo critica la mia immagine allo specchio,sono dimagrita dopo l'ospedale,sembro troppo
fragile...e non voglio...entro,non è cambiato nulla qui dentro,Kaede girovagava intorno ai fornelli come un'anima in
pena,non è esperto in cucina e il pensiero che lo faccia per me mi strappa uno dei miei rari sorrisi...si accorge di me,lo
abbraccio e mi stringe a se,è un po' che non ci vediamo,da quando ha incominciato il liceo...mi stringe troppo forte e sussulto
involontariamente per il dolore,mi lascia immediatamente...
-sei dimagrita..-non mi chiede spiegazioni e cambia discorso,mi sposta leggermente da se...
-sai com'è...la mia ultima mania,dieta californiana-rispondo acida,a denti stretti-...tu piuttosto,sei cresciuto....che guardi?-oltre la sua spalla noto la solita partita di basket,nba probabilmente,in tv-se torni in America con me ti ci porto qualche volta...-
-Kaoru...non ci metterai più piede...che hai fatto sta volta?-mi chiede,sbuffo rumorosamente,ecco qua,mi sono liberata di quei due loschi figuri dei miei e adesso tocca a lui badare a questa sorella maggiore così inaffidabile,il momento della verità,pur essendo più grande è sempre stato lui il più maturo,mi ha sempre tolta dai guai,ma non ho voglia di una sua ramanzina ora,di malavoglia alzo la maglietta nera che porto e gli mostro i lividi bluastri che "decorano" il mio fianco,ignoro lo sguardo di rimprovero di Kaede e mi siedo piano sulla sedia,ancora non posso fare movimenti bruschi,ma almeno non sono rinchiusa in un ospedale puzzolente,oddio,puzzolente mica tanto,i miei sono ricchi,mi hanno rinchiusa in un centro dei più importanti della California,una specie di gabbia dorata,e anche li ho avuto il mio bel da fare....Kim,il mio infermierie biondo...biondo,biondo,biondo....una stupida associazione di idee...gli scarsi ricordi di quella notte,completamente sbronza,ultima sera di una lunga serie...lui...lei...la rissa..l'ospedale...Amy...poi le urla di mamma riguardo un convento....che il giorno dopo era divenuto Kanagawa.
-non dirmi che non ti hanno detto niente...e non guardami così,non sei un santarellino mi pare..-ghigno,senza aggiungere una parola,
mangio qualcosa e ignoro nervosa mio fratello,so cosa sta pensando "una bella gatta da pelare",non mi ricordava così,l'aria di Los Angeles fa un brutto effetto lo so,ma lui non può controllarmi...nessuno può farlo...forse neanche io stessa ci riesco...
-domani la scuola,usciamo verso le 8e15 da qui,torno verso le 6,ho gli allenamenti,tu fai quello che ti pare...-
-posso venire?-
-dove?-
-a vederti giocare,fratellino...-gli scompiglio scherzosamente i capelli.
-hn...-
-hn..-faccio io di rimando,esco dalla cucina e comincio a salire le scale,maledizione mi sento un'invalida,5 minuti per salire una dannata rampa,ma non chiamo Kaede neanche morta...chiudo la porta della mia stanza e sorrido impercettibilmente quando vedo la mia valigia già disfatta,prendo il mio antidolorifico giornaliero e mi perdo nei miei pensieri....
Continua....

Piccolo precisazione il titolo della mia fic è quello di una delle mie canzoni preferite,targata Guns naturalmente...non so cosa verrà fuori da questa storia,sarà un secolo che non scrivo (mi giustifico già da ora)perciò siate clementi!
 
Continua nel capitolo:


 
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