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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: NARUTOMYSERIE
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Drammatico, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...)
Autore: kiarily galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/02/2008 20:16:45

E se in 'Naruto' ci fosse un'altra pers? E se proprio di questa pers si fosse innamorato Sasuke? E se lei decidesse di seguirlo? Leggete!
 
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CONSEGUENZE E RICORDI
- Capitolo 1° -

Saaaalve a tutti...! Questa è la mia primissima fanfic... Spero ke vi piaccia!!! Beh, devo dire ke cn le fanfic nn me la cavo benissimo, quindi accetto più che volentieri critiche, consigli e incoraggiamenti! Quindi comment please!!!!!!!! Io adoro Naruto, Dragon Ball (la mia 2a fanfic si kiama Dragon Ball S5, se volete leggerla mi farebbe piacere!!!!) Beh, ke altro dire... Per il personaggio di Kiara mi sono ispirata a me! E la cosa ke mi ha reso più felice scrivendo questa fanfic è stato descrivere Sakura mentre è rimasta incul''a!!!!!!!!!!!!!!!! O BIMBA, SASUKE NUN TE CE STA!!!! (Come scusa??? Stai parlando di me, Chairina??? ndr Sakura) (^^" Io? Ma ke vai a pensare...) Fiuuu...!




Epilogo: Ambientato nell'episodio 'La mossa del suono'. Sasuke se n'è andato, e Kiara, la giovane nunja entrata a far parte del Team-Kakashi, l'ha seguito. Naruto non ce la fa ad accettarlo... Speor che vi piaccia, anke xk è la mia prma fanfic! Non siate troppo crudeli, mi racc...!!!

Legenda: [] pensieri
* ricordi

Conseguenze e Ricordi


Naruto:[Sembra impossibile, ma è così… No, non riesco a crederci……NON VOGLIO CREDERCI! Eppure…se ne sono andati, Sasuke e…lei. Perché? Le due persone a cui tengo di più… Sasuke, compagno di tante avventure e…Kiara, l’amore della mia vita, colei che per prima ha fatto nascere dentro me qualcosa di nuovo, meraviglioso e inspiegabile… Non doveva andare così… Sembra solo ieri quando è entrata a far parte del Team-Kakashi…]

* Tutto cominciò 3 mesi fa, il Team-Kakashi , composto da Naruto, Sasuke, Sakura e il loro maestro, si era formato da molto e ormai questi avevano imparato a crescere insieme, a collaborare l’uno con l’altro, non avendo più segreti tra di loro. Ma nessuno si aspettava cosa sarebbe successo di lì a poco. Il maestro Kakashi, la sera prima, aveva dato appuntamento ai suoi allievi, dicendo di trovarsi alle 6.00 precise di mattina davanti al Bosco Verde, perché aveva una sorpresa per tutti loro. La mattina dopo, come stabilito, i 3 ragazzi, entusiasti e super-curiosi, si ritrovarono davanti al bosco, non trovandoci però il loro maestro. “Che strano, non è da Kakashi-sensei arrivare tardi ad un appuntamento…” “Che bello, non vedo l’ora che arrivi!!! Secondo voi di che sorpresa potrebbe trattarsi? Un’arma??? Una nuova tecnica????” “Non ne ho idea e sinceramente non mi incuriosisca tanto la cosa…” “Oh, Sasuke, come fai a non essere elettrizzato?! Mah, proprio non riesco a capirti!” “Veramente ci sono tante cose che non riesci a capire, Naruto!” “SCUSA, COME HAI DETTO?!?!” “Bah, sei più zuccone di una capra, non RIUSCIRESTI A CAPIRE…” “COOOME?!?!? Sasuke, io ti…!!!!” “E piantala, Naruto! Stai frignando come un bambino!” “Ma…Sakura! È lui che… Non sono io che… Ma…Ma…Perché dai sempre la colpa a me?!” Sakura perse la pazienza e mollò al povero Naruto un pugno in testa. “AIOH!!!” “Così impari a non fare sempre la lagna!” “Uffa, non è giusto!” “Ehi, guardate. È arrivato.” “Oh, maestro, finalmente!” “Allora, di che sorpresa si tratta?” “Calmi, calmi… Scoprirete tutto molto presto, ve l’assicuro!” Sasuke fu l’unico a notare qualcosa, o per meglio dire, qualcuno, dietro al maestro Kakashi. “Questa SORPRESA…è quella cosa che nasconde dietro?” “Uh?” “Eh?” Naruto e Sakura, osservando bene Kakashi-sensei, notarono a loro volta qualcuno dietro le sue spalle. “Ma…cos’è?” “O per meglio dire, chi è?” “Ragazzi, questa è Kiara, e d’ora in poi farà anch’essa parte del Team-Kakashi. Ha superato gli esami genin con il massimo dei voti e vi assicuro che ha un futuro molto promettente come ninja!” Il maestro si spostò un poco, lasciando in bella vista la ragazza carinissima che nascondeva dietro di se. “Salve, sono molto contenta di fare la vostra conoscenza! Spero vivamente di instaurare un ottimo rapporto con ciascuno di voi!” Il sorriso della ragazza arrivò dritto al cuore di Naruto, che rimase a guardarla ad occhi aperti. Un brivido caldo gli percorse la schiena e sembrò non esistere altro che Kiara, la ninja dagli occhi profondi, l’espressione dolce ma decisa, il corpo leggero e ben delineato e la voce di chi ha appena ricevuto il regalo dei suoi sogni per Natale.
“Spero vivamente di instaurare un ottimo rapporto con ciascuno di voi!” Era questo ciò che aveva detto. “AH, CI PUOI SCOMMETTERE!!!!” Naruto fece uno scatto improvviso, ritrovandosi letteralmente faccia a faccia con la ragazza, che, presa alla sprovvista, indietreggiò ed inciampò su un sasso, finendo a terra. “Naruto, non ti smentisci mai! Con la tua brutta faccia l’hai spaventata a morte!” Naruto fece la linguaccia a Sasuke e Kakashi-sensei pensò a tirare su la ragazza da terra. Però, non si può dire che qualcosina non abbia provato anche Sasuke, guardandola. Il suo sguardo era diverso da quello di Sakura e da quello di ogni ragazza di Konoha. Ma…perché?
“Beh, Kiara, questi, come avrai certamente capito, sono i miei allievi. Sono sicuro che ti troverai benissimo insieme a loro.” “Non ho dubbi, maestro Kakashi!” “Beh, ora direi di iniziare con le presentazioni! Sakura, vuoi iniziare tu?” “Certo, sensei! Ciao, il mio nome è Sakura Haruno! Sono una ragazza solare, decisa, ma a volte anche molto timida!” Disse, dandosi una pacca sulla testa. “Mi diletto abbastanza bene con le arti illusorie e spero un giorno di poter diventare un grande ninja medico!” “Piacere di conoscerti, Sakura!” “E ora Sasuke!” Disse il maestro Kakashi guardandolo. Sasuke, girò la testa dall’altra parte e si presentò tutto d’un fiato. “IosonoSasukeUcihasofarequalsiasicosaenonhodichelamentarmi.” Per qualche secondo, tutti rimasero in silenzio a guardare l’amico. “Felice di conoscerti Sasuke!” Sasuke arrossì un po, girandosi completamente dall’altra parte per non incrociare lo sguardo della ragazza. “Bene, e ora che abbiamo finito con le presentazioni, direi di cominciare ad allenarci!” I ragazzi, entusiasti e impazienti, annuirono.*

Naruo: [Già, non sembrerebbe, ma è passato tanto tempo da allora. Non scorderò mai quando io e Sasuke facevamo di tutto pur di attirare la sua attenzione, sfidandoci a vicenda. Il bello è che, mentre Sasuke ripeteva sempre che io non avrei mai potuto suscitare un qualche interesse nei suoi confronti, lei mi considerava esattamente al suo livello, diceva che continuando a crederci, giorno per giorno, avrei potuto anche superare Sasuke-kun…]

*“Faresti meglio a tornartene a casa, Naruto! Questo non è posto per te!” “Sta zitto, Sasuke!” “Che c’è, la verità fa male?!” “Per tua informazione, il sottoscritto potrebbe batterti in qualunque momento! Non sono inferiore a nessuno!” “Questo lo dici tu! Illuditi, finchè puoi!” “Sas’ke-kun!!!” Kiara, sentendo quella conversazione, si prese la libertà di intervenire, provocando per l’ennesima volta l’imbarazzo di Sasuke. “Non dire così a Naruto-kun! Con la determinazione e la forza di volontà si può fare qualsiasi cosa, dovresti saperlo!” “Tsk!” Sasuke si girò dall’altra parte, come era solito fare, e andò a sedersi poco più in là. “Ah, quel pallone gonfiato, chi si crede di essere?!?!” “Naruto! Guarda che non hai più diritto di lui ad offendere le persone!” “Ma…guardalo! Si crede chissà chi, quando invece è solo un…” “…un ragazzo in gamba, proprio come te! E tutti e due farete molta strada in futuro!” “Già, soprattutto il sottoscritto! Perché il mio sogno è quello di diventare Hokage e niente e nessuno potrà mai ostacolarmi!” “Bravo, è così che si parla!” La ragazza si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia. “Ce la farai, Naruto, ne sono certa!”*

Naruto: [Legati al suo ricordo ci sono moltissimi momenti di pura felicità, ma anche altri di delusione completa, come quella volta che…]

*Era una fresca serata autunnale, il nuovo Team-Kakashi stava in piedi da quasi un mese e gli allenamenti del giorno erano finiti ormai da un po. Dopo una cenetta assieme a Kakashi-sensei, Naruto, Sasuke, Kiara e Sakura, dovevano tornare a casa.
Sasuke e Kiara se ne andarono assieme, seguiti a distanza da Naruto e Sakura. “Non capisco perché quei due debbano andarsene insieme!” Sbuffava Sakura, al limite della gelosia. “Concordo! Dopotutto meglio soli che male accompagnati!” “Già, hai perfettamente ragione!” Intanto, più in là, Sas’ke-kun e Kiara-chan erano intenti a parlare e a commentare ironicamente alcuni atteggiamenti del maestro Kakashi. “Bah, secondo me quell’uomo prende tutto troppo alla leggera…Gli allenamenti dovrebbero farsi con un minimo di serietà in più…” “Eddai, Sas’ke-kun! A volte penso che se non ci fosse capitato Kakashi come maestro…sì, insomma…non sarebbe stato di certo uguale!” “Toglimi una curiosità…Ma tu sorridi sempre?” Kiara annuì. “Sì, mia madre da piccola ripeteva sempre che il sorriso è l’arma migliore per entrare nel cuore delle persone!” “Deve proprio essere una bella persona tua madre.” “Sì, lo era!” “Cosa?” Sasuke si fermò di colpo. “Cosa…che vuol dire ERA?!” “Beh, mia madre non c’è più, Sasuke. Ci ha lasciati quando ero solo una bambina. E mio padre, non riuscendo a colmare quel vuoto che aveva dentro, se ne andò di casa, lasciando completamente soli me e mio fratello.” … … “Cosa? Ehi, Sakura, tu lo sapevi che Kiara aveva un fratello?!” “No, te l’assicuro!” “Uhm…non mi piacciono tutte queste confidenze…” “Ah, a chi lo dici!!!” … “Non sapevo avessi un fratello.” “Si chiama Hito, ha cinque anni più di me e…indovina? È partito anche lui, in cerca di fama e rispetto. Qualche anno fa si diceva in giro che era entrato a far parte di un’organizzazione segreta, formata da ricercati di livello S…” Quelle parole fecero sussultare Sasuke, che strinse forte i pugni. Anche il suo, di fratello, era un ricercato di livello S. “…ma sinceramente non me ne importa nulla! Ora siete voi la mia famiglia!” … … “Ben detto, Kiara!” Naruto, che aveva ascoltato tutto, parola per parola, ora come non mai era pronto ad appoggiare sempre e comunque la sua ‘amica’.
“Sei molto determinata.” “Sì, lo so!” Kiara sorrise e fece l’occhiolino a Sasuke. “Non avevo mai incontrato una ragazza come te, prima d’ora.” “Ah, no? Perché, come sono le ragazze?” “Sono tutte delle…oche noiose.” A quelle parole Sakura sussultò, ricordandosi di quando Sasuke, l’amore della sua vita, le aveva dato della ‘noiosa’. “Sta buona, Sakura! Vuoi che ci scoprano?!” “Certo che no!” … … “Oche noiose, eh? Questa sì che è buona!” “Ti fa tanto ridere?” La ragazza annuì. “E queste ‘oche noiose’ comprenderebbero anche Sakura?” “Soprattutto!” Disse spedito Sasuke, senza neanche pensarci. … … “MA CHE COSA?!?!” “Shhh, Sakura, mantieni la calma!!!” “Quello non è Sasuke!!! Sasuke non avrebbe mai detto una cosa del genere!” “Shhh!!!” “Oh, è sicuramente tutta colpa di quella…quella…quella STREGA!!! Sta confondendo il mio povero Sasuke!” “Non ti permetto di dare della ‘strega’ a Kiara, mi sono spiegato?!” “OH, STA ZITTO, NARUTO!!!” Sakura rifilò un pugno in testa a Naruto, facendo ‘un po’ di rumore. “Cos’è stato?!?!” Domandò Kiara intimorita, stringendo forte il braccio a Sasuke. “Deve essere stato un gatto.” “Dici?” Sasuke annuì. “Ti ricordo che siamo al centro di Konoha, non c’è alcun pericolo di incrociare ninja pericolosi.” “Se lo dici tu, Sas’ke-kun…” Sasuke la guardò per un po’, poi alzò la testa al cielo. “Però, che bella luna che c’è stasera!” “Uh?” La ragazza alzò la testa per vederla, ma fu presa completamente alla sprovvista dal ragazzo che la prese dolcemente, l’avvicinò a se e la baciò. … “COOOOOOSA?!?!?!?!?!?!?!?” Naruto e Sakura rimasero a bocca aperta, completamente incapaci di pensare o agire. Ebbero entrambi una profonda fitta al cuore. “Sas’ke-kun…” Le lacrime cominciarono a rigare il volto di Sakura, che era totalmente incapace di fermarle. “No…non ci credo…” Naruto fu capace solo di pronunciare queste poche parole, incredulo e disperato. Una vampata di calore avvolse Sasuke, facendogli provare un’emozione che mai in vita sua aveva sperimentato. Kiara chiuse gli occhi. A quanto pare quel gesto inaspettato non l’aveva turbata più di tanto e non sembrava dispiacerle.*
[Eh, si, quella volta non ho mangiato per ben tre giorni!] Naruto sorrise. [Ma nonostante tutto…ne abbiamo passate tante insieme…è stato bellissimo!]

*Una settimana dopo, Kakashi-sensei mandò i suoi allievi in una missione di livello B per recuperare uno dei rotoli segreti del villaggio della foglia, volendoli mettere alla prova. Sasuke propose di dividersi in due gruppi, così sarebbero andati più veloci. Il ragazzo non finì nemmeno di parlare: Naruto con un rapido scatto prese Kiara per un braccio e se la portò accanto. “Io e Kiara andremo insieme, mentre tu, Sasuke, starai in squadra con Sakura. Sasuke lanciò un’occhiataccia a Naruto, che gli rese pan per focaccia. “Essia. Andiamo, Sakura.” Disse freddo, in tono di sfida. Gli occhi di Sakura si illuminarono e la ragazza annuì felice. “Bene, Kiara, per di qua!” La ragazza annuì, confusa ma divertita.
I due si inoltrarono nella foresta, saltando da un albero all’altro. “Il maestro Kakashi ha detto che potremo imbatterci in dei ninja abbastanza pericolosi! Ma tu non ti devi preoccupare, ti proteggerò io!” Kiara si mise a ridere. “Allora sto tranquilla!” Anche Naruto si mise a ridere. “Eccoci, è quello il punto!” “Prendiamo il rotolo e andiamocene, Naruto. Ho uno strano presentimento.” Il ragazzo annuì. I due si avvicinarono al tempio dove doveva esserci riposto il rotolo ma, stranamente, lì non c’era niente. “Ma…ma che storia è questa?!” “KIARA, ATTENTA!” Con un balzo Naruto si fiondò addosso la ragazza, facendola rotolare per qualche metro. Qualcuno aveva tirato un kunai mirando Kiara, ma prontamente Naruto gliel’aveva fatto schivare.
Il ragazzo tirò via il kunai che si era incastonato sull’asta del tempio. “Vieni fuori e combatti, vigliacco!” Disse, tirando l’arma addosso al nemico, che aveva individuato dietro un albero. “Naruto, credo che siano più di uno!” Sussurrò Kiara che era ancora a terra. “Si, me ne sono accorto…” “Non hai una mira eccellente, ragazzo.” Da dietro l’albero uscì un ninja con l’occhio bendato, che teneva in mano il rotolo. Questo fece un fischio acuto, facendo uscire allo scoperto altri tre ninja. “MA QUANTI SONO?!” Kiara finalmente si decise ad alzarsi e si avvicinò a Naruto. “Che facciamo?” “Se ci attaccano, ci difendiamo!” “Bene bene, cosa abbiamo qui?” “Due mocciosi in cerca di guai, eh?” “Perché vi meravigliate, Yunai ce l’aveva detto che un gruppetto di genin della foglia avrebbero cercato di recuperare il rotolo!” I quattro ninja sorrisero e non staccarono nemmeno per un momento gli occhi da Naruto e Kiara. “Fatevi sotto!” “Non ci fate affatto paura!” Dicevano i due, sicuri di se. “Chi siete?! Da dove venite e cosa volete?!” “Vacci piano, principessa! Non così tante domande tutte insieme!” “Però…Non male la ragazza!” “Sì, carina e attraente, fin troppo per una ragazzina della sua età!”
“BASTA, MI AVETE STUFATO! Tecnica della moltiplicazione del corpo!!!”
“EHI, MA QUANTI SONO?!?!” “Sei grande, Naruto!!! Sei il meglio!!!” Kiara faceva il tifo per l’amico, tenendosi però a debita distanza da tutti. “Scommetto che puoi batterli tutti da solo!” “Ci puoi scommettere!” Dissero in coro tutti i cloni, alzando il pollice all’amica. “Beh, io invece non ci scommetterei tanto, pivello!” Il terzo ninja che era sbucato poco prima, lanciò un kunai ai cloni che erano più vicini a lui, facendoli sparire. “Bene, 20 in meno!” “Ora restano solo gli altri 110!”
“COLPO CONCATENATO DI NARUTO UZUMAKI!!!” I 110 cloni di Naruto si fiondarono in un perfetto attacco simulato, mettendo a K.O. il quarto ninja e riprendendo il rotolo dalle mani del primo.
“Sì!!! Naruto, sei grande!!” I cloni si dissolsero e Kiara corse ad abbracciare l’amico. “Ne mancano solo tre!” “Lascia che uno lo sistemi io!” “Daccordo!”
“Cosa pensate di fare, mocciosi?!” “Fin’ora avete avuto solo fortuna!” “Questo lo dici tu! Vai Kiara!” “COLPO POTENTE DI KIARA!!!” Il chackra della ragazza si accumulò nella mano destra, chiusa a pugno, che colpì in pieno petto il terzo ninja, facendolo sbattere violentemente contro un albero. “Yuko!” Il primo ninja andò dal compagno, ferito e stordito, cercando di farlo riprendere. “Hai appena segnato la tua fine, ragazzina!!!” Il primo ninja si fiondò su Kiara ad una velocità a dir poco impressionante, colpendola ripetutamente, senza sosta, non lasciandole il tempo di difendersi. “KIARA!!!” “Non ti intromettere, ragazzino!!!” Il secondo ninja raggiunse Naruto, dandogli un deciso e ben mirato colpo allo stomaco. Il ragazzo s’accasciò a terra. Con un ultimo attacco dritto al volto, il primo ninja fece sbattere la ragazza contro un’asse del piccolo tempio, ferendola gravemente alla testa. “Ah!!!” “Sappi, principessa, che noi qui siamo come una famiglia e se colpisci uno di noi, è come se ci hai colpiti tutti. Quindi saprai che non posso proprio lasciarti in vita…” Il ninja si avvicinò a Kiara, la prese per il mento per guardarla meglio da vicino e poi la fiondò addosso a Naruto, che stava ancora a terra, piegato in due dal dolore. “Kiara…” Naruto guardò la ragazza distesa vicino a lui. “Naruto, dobbiamo chiamare aiuto…” Il secondo ninja prese Naruto per i capelli e lo sbattè violentemente a terra. “Naruto…Nò…” “Non preoccuparti, farete entrambi la stessa fine!” Disse il primo, estraendo la sua spada. “Beh, addio mocciosa!” Kiara socchiuse gli occhi, la spada stava per trafiggerla, quando. “Yunai…Il ragazzo…Guarda il ragazzo…” Il primo ninja si voltò verso Naruto, vedendo che da lui fuoriusciva uno strano chakra color rosso. “Ma che diamine…” “Naruto…cosa stai…?” Il ragazzo si alzò da terra. Era avvolto dal chakra della volpe a nove code e Kiara l’aveva riconosciuto quasi subito. “Come hai osato… Anche solo toccarla…” Naruto camminava verso il primo ninja che, spaventato, indietreggiava. “La pagherai molto cara.” Il secondo ninja se la diede a gambe levate, lasciando solo il compagno. “SEI SOLO UN VIGLIACCO!!” Urlava il primo ninja all’ex amico, che se l’era svignata. “Tu…non sei certo da meno…Prendersela con una ragazzina…” “Calmati adesso…Se…se era il rotolo che volevi…ora ce l’hai…” “TACI!!!” Naruto si fiondò sul nemico, riempiendolo di calci e pugni, mettendolo a K.O. Il ninja si gettò a terra agonizzante, un altro calcio e sarebbe morto. “Ti prego…abbi pietà…Ti prego…” Naruto si avvicinò a lui con il chiaro intento di farlo fuori, ma, proprio quando il destino del primo ninja sembrava essere ormai segnato… “BASTA, ANRUTO, FERMATI!!!” Kiara corse e lo strinse a se con un abbraccio, proprio come tempo prima aveva fatto Sakura con Sasuke. Era una missione di livello B e non valeva la pena fare vittime. A quelle inaspettate parole, Naruto si calmò, il chakra si dissolse ed il ragazzo svenne. “Per quanto riguarda te…Vattene. E non farti più vedere da queste parti.” “Sì…si…grazie…grazie tante…” Il ninja, anche se un po malandato, corse, inoltrandosi nel bosco.
Quando Naruto aprì gli occhi, si ritrovò sdraiato sul letto dell’ospedale. Sul davanzale della finestra c’erano tre fiori azzurrissimi ben riposti in un bellissimo vaso. ‘Questi sono di Kiara’, pensò subito, sorridendo. Per quanto si sforzasse non ricordava niente di cosa era successo prima, nel bosco. TOC TOC TOC. “Naruto, posso entrare? Sei sveglio?” “Kiara! Entra pure… Grazie per i fiori, sono bellissimi!” Kiara si sedette vicino al ragazzo. “Come fai a sapere che ce li ho messi io?” “Sono azzurri. E poi c’è il tuo profumo nell’aria, vuol dire che sei già entrata in questa stanza. Kiara sorrise. Si piegò in avanti, ritrovandosi faccia a faccia con Naruto, che era ancora disteso. “Grazie per avermi salvato la vita oggi. E pensare che Sasuke e gli altri ci hanno raggiunto dopo un’ora buona! Grazie, Naruto…” La ragazza diede un bacio (bacio bacio, s’intende) a Naruto, che restò rigido, freddo e immobile, colpito da quel gesto inaspettato. Dopo circa cinque secondi, che a Naruto parvero centinaia e migliaia, Kiara si alzò dal letto e mentre stava per uscire dalla stanza, si girò verso il ragazzo e gli fece la linguaccia. “Hai un buon sapore, sai! Dovresti salvarmi la vita più spesso!” La ragazza se ne andò, lasciando Naruto completamente paralizzato, rosso come un peperone troppo maturo e con il cuore che ormai non era più ne in petto, né in gola.*

[Ih, ih, ih! Come ci sono rimasto! Ero pallido come uno straccio per l’emozione! Ma perché è dovuta arrivare quella maledetta sera?! Quando Shikamaru mi ha riferito ciò che era accaduto mi sentii perso, incredulo… Ma…cosa dev’essere successo a quei due per fargli prendere una decisione così…? …]

*Era una serata come tante: luna piena, freschina, ma piacevole. Però…stava succedendo qualcosa di insolito al villaggio della foglia, ma nessuno se ne accorse. Quattro losche figure si prostrarono dinanzi a Sasuke Uchiha e Kiara Amagi, che stavano con le spalle al muro, pronti a proteggersi. Uno di essi, che si presumeva essere il capo, e sembrava quello più forte e temibile, si chiamava Sakon. Quello alla sua destra, Kidomaru, era un uomo con sei braccia, tre per parte. Quella alla sua sinistra, invece, era una donna dall’aria beffarda e alquanto minacciosa. Il suo nome era Tayuya. L’ultimo, quello che stava appoggiato ad un albero, era un tizio enorme, che potrebbe essere stato benissimo il doppio di Kiara, Naruto, Sakura e Sasuke messi insieme. Esso era Jirobo. “Posso chiedervi chi siete, signori?” I quattro non risposero, ma si lasciarono sfuggire delle risatine divertite. “Non avete sentito il mio amico?! Avanti, rispondete!” “Curioso. Il capo non ha parlato di una ragazza!” “Infatti. È solo una poverina che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, tutto qui.” “Bada a come parli, razza di mostro!” “Di preciso cosa cercate?” “A dire la verità siamo venuti per te, Sasuke Uchiha.” “Io? E di grazia cosa vorreste da me?” “Il nostro capo desidera che tu ti unisca a noi…e a lui.” “Il vostro capo?” “Si vede da come vestono e da come parlano…Questi sono scagnozzi di Orochimaru, Sasuke!” “Molto scaltra ragazza! I miei complimenti!” “E saprai anche che Orochimaru ottiene sempre quello che vuole…ad ogni costo e con ogni mezzo…” “Non mi fate paura. Su, avanti, fatevi sotto!” “Ti copro le spalle, Sasuke!” “…Di lei cosa ne facciamo?” “Mi sembra più che ovvio, la eliminiamo. Niente testimoni.” “Si, certo!” Disse l’altro ridacchiando. “Ah, io non la farei così facile! Temo che mi abbiate un pochino sottovalutata, signori! Scommetto che non riuscirete neanche a scalfirmi!” Disse lei, beffarda. “Lo vedremo.” “Forza, attacchiamo!” “Sembrano decisi. Sei pronta?” La ragazza annuì. “ADDOSSO!!!” Il quartetto del suono piombò sui due con una rapidità ed una forza incredibile, che riuscivano a stento a parare i colpi dell’avversario. ‘Che velocità inaudita! Non riuscirò a parare tutti i colpi!’ Kiara stava combattendo contro Tayuya, che la stava pian piano portando con le spalle al muro. La ragazza ebbe giusto il tempo di voltarsi un attimo per capire l’intento dell’avversario, distraendolo e colpendolo sul petto. La donna urlò per il dolore. “Sappi…” Disse Kiara con il fiatone. “…che io so vedere i punti deboli dei nemici…anf… Non te l’aspettavi…pant…eh?” “Bella mossa!” Senza accorgersene, mentre parlava, Kiara stava indietreggiando, ma si fermò quando senti bruscamente che c’era qualcosa, anzi, qualcuno, dietro di lei. Si voltò dietro di scatto, ma un rapido e potentissimo pugno la colpì al volto, facendole sbattere violentemente la testa contro un albero. “KIARA!!!” Lo sharingan di Sasuke si attivò immediatamente. Con un potente calcio colpì l’avversario, Kidomaru, facendolo cadere sopra a quello che aveva colpito l’amica. Si precipitò rapido dalla ragazza, sperando che non si fosse fatta niente di grave. “Kiara! Avanti, rispondimi! Apri gli occhi dannazione!” “Sasuke… Mi…mi ha colpito alle spalle… non è corretto…” “Siete solo una massa di vigliacchi!” Disse, rivolgendosi ai quattro con disprezzo. “Beh, saremo pure dei vigliacchi, ma dei vigliacchi gentili e pazienti. Quindi ti chiederemo un’altra volta, con le buone, di seguirci. Se accetti, non verrà fatto alcun male ne a te, ne alla tua amichetta. Anzi, ci occuperemo noi stessi di portarla al sicuro nella sua confortevole dimora. A te la scelta, piccolo Uchiha.” “Non ascoltarlo, Sasuke! Ti ordino di non dare retta a quell’uomo! Sai benissimo che ci ucciderà entrambi comunque!” “Taci ragazzina, che ne puoi sapere tu?” “Il nostro signore si preoccupa molto del piccolo prodigio, e tiene particolarmente alla sua vita.” “Sasuke, fai fuori questi tizi. Cominciano davvero a stufarmi.” Kiara era ancora a terra, con la schiena appoggiata al tronco dell’albero. Il colpo inflittole da Jirobo era stato particolarmente doloroso. “Devo avvertirvi.” Disse allora Sasuke rivolto ai quattro. “Stasera sono di pessimo umore. Volete davvero continuare a battervi?” Sakon sorrise. “Sasuke pensi di essere chissà chi ma sei solo uno sbruffone!” Sasuke lo guardò male. “Su da bravo, vieni un po qui! Mi è venuta voglia di suonare tutte le note musicali…PIZZICANDO SULLE TUE COSTOLE!”
“NO, SASUKE!” Urlò Kiara, ma Sasuke si lanciò contro Sakon, e lui gli si fiondò addosso. Sasuke estrasse dalla tasca dei pantaloni un filo sottilissimo e quasi invisibile e mentre il suo avversario cercava di colpirlo, lo annidò attorno alle sue caviglie, immobilizzandolo. Proprio mentre Sasuke stava per colpirlo in piena faccia con un pugno, Sakon sorrise. “Ora sentiamo se sei accordato…FA!!!” Una luce bianca e luminosa avvolse Sasuke, che fu scagliato lontano dal nemico. “RE!!!” Il ragazzo fu sbattuto violentemente contro un albero e il dolore cominciò a farsi sentire. “SASUKEEE!!!” … “Accidenti…” Mormorò debolmente il ragazzo. “…Da dove mi sta attaccando…?” “Le tue ossa emettono un suono un po basso, si sentono appena.” Continuò Sakon. “Proviamo ad aumentare il livello! Che ne dici?” Sasuke fissò in cagnesco l’avversario, non sapendo cosa fare. “SASUKE, ATTENTO!!!” Da un lato, ad una velocità impressionante, Kidomaru stava per attaccando, sperando di coglierlo di sorpresa, ma Sasuke con un balzo lo evitò. Ma non era finita. Il nemico sparò dalla bocca una sorte di ragnatela che bloccò le braccia di Sasuke. Il ragazzo fu sbattuto addosso a Jirobo che con una spallata lo portò faccia a faccia con Sakon. “La prossima volta voglio sentire un bell’accordo MI-FA-SOL!” Sasuke schivò il pugno del nemico e lo colpì in piena pancia facendolo scagliare lontano. Il ninja lo colpì poi da dietro mentre erano in aria. “MI HAI PROPRIO STUFATO! ATTACCO CONCATENATO DEL LEONE!!!” Un muro di polvere si alzò, rendendo impossibile vedere i due combattenti. “SASUKEEE!!!”
La coltre spessa di polvere si dileguò e comparse Sakon che teneva stretto Sasuke per una caviglia. “Siamo sicuri di aver preso il ragazzo giusto?” Disse beffardo. “Orochimaru vuole davvero lui? …Ascoltami.” Aggiunse, rivolgendosi a Sasuke. “Se preferisci rimanere in questo posto sperduto nel nulla sarai condannato a restare un mediocre per sempre. Non conoscerai mai la vera potenza.” … ‘Come ha fatto? Eppure non mi sembra di aver commesso errori… Incredibile. Questo tizio non ha neanche un graffio…” Pensava Sasuke, con la testa a ciondoloni verso il basso. “Se vuoi continuare a giocare al nija insieme ai tuoi amici marcirai nel fango per il resto dei tuoi giorni.” “BASTA, LASCIALO ANDARE!” Kiara comparve dal nulla, ma prima che potesse attaccare, fu sorpresa alle spalle da Tayuya, che la immobilizzò. “No, lasciami, lasciami!! Sasuke!” “Se accetti di venire con noi puoi essere certo…” Disse Tayuya. “…che Orochimaru ti regalerà un potere immenso.” Il segno maledetto di Sasuke cominciò a bruciare e il ragazzo emise un gemito. “Sasuke! Cos’hai?” Kiara strinse i denti e fissò Sasuke. Immaginava cosa poteva essere successo. “Ci ha detto che non dovevamo costringerti con la forza,” Continuò lei. “tocca a te decidere.” “Allora, che cosa vuoi fare? Vieni con noi, oppure… NO?!” Disse Sakon, scaraventandolo addosso al muro. “AAAH!!” “SASUKE!!!” Kiara si liberò dalla stretta e corse dall’amico. Il ragazzo gemeva di dolore e Kiara gli stette vicino, appoggiandosi a lui. Erano entrambi in un vicolo cieco. “Allora, ti vuoi decidere? I mocciosi imbranati come te mi viene voglia di schiacciarli sotto i piedi! Ti avverto che potremo prendercela anche con la ragazza. E non credo che tu sia in grado di difenderla.”
“…Mettimi alla prova.” Il braccio di Sasuke fu percorso da strisce prima rosse e poi nere, sotto lo sguardo atterrito dei quattro. “No, Sasuke…” Gemette Kiara, spaventata. Lo sharingan tinse di rosso gli occhi del ragazzo, che guardava i cagnesco il quartetto del suono. Non sembrava più un nija qualunque, ma un mostro. Kiara si portò la mano alla bocca e si allontanò di qualche centimetro da lui, tremando.
‘Ma guarda un po…quello è il segno maledetto.’ Sasuke partì all’attacco e si fiondò con tutte le sue forze su Sakon, che con un movimento della mano, lo rigettò addosso al muro. “Oh, no Sasuke! Come stai?!” “Mi dispiace deluderti moccioso ma da queste parti non sei l’unico pupillo di Orochimaru!”
Sasuke lo guardò atterrito. Kiara aveva una paura tremenda. Più per l’amico che per se stessa. “Dovresti stare più attento a usare il segno maledetto. Oltretutto ho la sensazione che tu non sappia nemmeno come controllarlo…Se lo richiami per lunghi periodi di tempo, di sicuro finirà per divorarti tutto il corpo.” Le strisce nere del segno maledetto di Sasuke cominciarono a ritirarsi. “Mi sembra di capire che sei ancora fermo al primo livello quindi il rischio è più limitato. Ma se il segno dovesse avere il sopravvento non riuscirai a trovare te stesso e sarai perso per sempre.” Kiara guardò prima Sakon, poi Sasuke. Poi il suo sguardo si soffermò su Tayuya, che aveva cominciato a parlare. “In cambio dai poteri conferiti dal segno maledetto ci siamo legati a Orochimaru e non abbiamo più quella che chiamiamo libertà. Del resto per ricevere, bisogna anche dare, questa è la regola. Quali sono i tuoi obbiettivi? Vuoi restare per sempre vicino agli abitanti di un villaggio così triste? Vuoi dimenticare che in giro c’è ancora…tuo fratello Itachi?” Gli occhi di Sasuke si spalancarono e un misto di fiamme e fuoco lo pervase. “Non dimenticare lo scopo della tua vita. Questo posto ti impone troppi limiti, dovresti saperlo. Devi tagliare tutti i legami che ti tengono qui perché solo in questo modo riuscirai a ottenere un potere superiore. E potrai finalmente raggiungere i risultati che sogni. A te la scelta!’ E così com’era apparso, il quartetto del suono sparì tra il vento e le foglie. Kiara e Sasuke rimasero in silenzio per alcuni minuti. Sasuke tese la mano e una foglia vi ci posò sopra. L’immagine chiara e nitida di Itachi gli sfiorò la mente come un lampo rapidissimo e il ragazzo chiuse con ferocia la mano. “Sasuke…non penserai davvero di…” “Si.” “Ma Sasuke…” “Devo.” “No che non devi…” “Se voglio uccidere Itachi, questa è l’unica strada.” “Ti uccideranno.” “Non lo faranno.” “Poco fa stavano per farlo.” Sasuke la fissò improvvisamente, freddo e aggressivo. “Non guardarmi così.” La voce di Kiara non era più scossa, flebile e indecisa. Era chiara, fredda e precisa. “Cosa ne sarà del Team-Kakashi se tu te ne vai? E se non dovessi più tornare? I legami che hai istaurato in tutti questi lunghi anni…” “KIARA, IO ROMPERÒ QUEI LEGAMI!” Urlò tutto d’un tratto. “ANCHE CON ME?! VUOI DAVVERO PROVARE A DIMENTICARMI, EH?!” Sasuke ammutolì e la guardò stranito. “ALLORA, SASUKE?” Lei si era avvicinata a lui, urlandole con tutta la rabbia di cui era in possesso. Dopo alcuni minuti di silenzio teso e fitto, Sasuke si decise a parlare. “Verrai anche tu?” “CHE COSA?! E diventare un servo del nemico?! Oh, no, no! Non credo proprio! Intendo utilizzare fino alla fine quel poco buonsenso che mi è rimasto, grazie!” “Pensaci. Insieme potremo aiutarci e sostenerci. E quando finalmente avrò fatto fuori mio fratello, potremo tornare qui. Se lo vorrai ancora.” “Spero che non parli davvero sul serio, Sasuke.” “Devi solo dimenticare. Dimenticarli tutti.” “Non ce la farei mai e neanche tu! Come si può dimenticare Naruto?! Non è il tuo migliore amico, Sasuke?! Eh? Non lo consideri un fratello?!” “La rabbia che provo nei confronti di Itachi è più forte di qualsiasi sentimento, compresa l’amicizia.” “E Sakura?! E Rock Lee? E Shikamaru? E… non pensi al maestro Kakashi?!” “Te l’hò detto, l’odio è più forte dell’amicizia a mezzanotte precisa andrò con loro da Orochimaru.” “No, Sasuke! Ti prego, svegliati!!! Quei tipi ti hanno fatto il lavaggio del cervello!” Ora erano tutt’e due in piedi, faccia a faccia. “Svegliati, Sasuke…” Kiara cominciò a piangere. E le lacrime scesero, incontenibili. “Ormai ho deciso. Ma tu non sei costretta a venire. Puoi rimanere qui con tutti quegli altri perdenti.” “Non ce la faresti mai senza di me! E se fosse una trappola?! E se quelle fossero tutte menzogne, eh?!” Sasuke abbracciò Kiara. E l’abbracciò forte. “Allora vieni con me…” “Ho paura, Sasuke.” “Ci sarò io.” “Non servirà a niente.” “Tu sei diversa da tutti loro. Noi due non sentiamo veramente di appartenere a questo villaggio.” “Non ci riuscirei mai...” “Kiara…io…” Sasuke strinse più forte la ragazza. “Ho bisogno di te.” Kiara smise tutt’un tratto di piangere. Chiuse gli occhi. “Lo so Sasuke.” Anche Kiara abbracciò il ragazzo. “Verrò.”*

[Non riesco ad immaginare cosa diavolo può essere successo quella sera…Ma quella notte… quella dannata notte, perché non sono andato con Sakura?!?!]

*“È mezzanotte, Sakura. Davvero non vuoi che ti accompagni?” “Davvero!” “Ma è pericoloso per una ragazza andare a casa da sola! Di notte poi!” “Naruto, non sono più una bambina, so badare a me stessa!” “Ma…” “Ci vediamo domani, ok?” “Va bene, se lo dici tu… ‘Notte, a domani!” “Ciao, Naruto!” Sakura s’incamminò verso la strada. Era tutto buio, ma lei riuscì a scorgere una figura che si muoveva. Stava andando verso l’uscita del villaggio di Konoha. Un brutto presentimento colpì la ragazza, che si sentì il dovere di seguire quella figura. E così fece. “Kiara…” Sussurrò Sasuke. “Dimmi, sono qui.” “C’è qualcuno che ci sta seguendo, nasconditi dietro quell’albero. Io rallenterò il passo.” La ragazza annuì. A pochi metri da lei, Sasuke la riconobbe.
“È molto tardi. Che cosa fai in giro a quest’ora?” “Bisogna passare di qui per uscire dal nostro villaggio.” ‘È Sakura…!’ Pensò Kiara trattenendo il fiato. Sasuke e Sakura erano faccia a faccia. Sasuke la sorpassò tranquillamente e riprese a camminare. “Torna a casa.”
Freddo, cattivo, faceva male ferirla, ma doveva farlo.
Doveva.
“Dimmi perché, Sasuke…” Una lacrima le rigò il viso. “Perché non mi vuoi spiegare come ti senti? Perché sei sempre così silenzioso? Non mi hai mai voluto confidare nessuno dei tuoi pensie…” “Non vedo il motivo per cui dovrei parlarne con te. Smettila di ficcare il naso nei miei affari. Non intrometterti nelle cose che faccio.” … “Sembra impossibile, eppure io non sono mai riuscita a farmi apprezzare da te…Ti ricordi quella volta che siamo diventati genin e sono state formate le diverse squadre? Per la prima volta ci siamo ritrovati nello stesso posto, noi due da soli. E tu te la sei presa con me.”
Un flashback affiorò nelle menti dei due:

Sakura “Del resto lo sanno tutti che è rimasto orfano da piccolo! E gli orfani, come si sa, non hanno nessuno che li controlla e li rimprovera. Per questo fanno sempre quello che vogliono.”
Sasuke “Però lui è solo.”
Sakura “Come?”
Sasuke “Meglio avere qualcuno che ti rimprovera piuttosto che essere soli.”
Sakura “Non capisco…Ma tu come fai a saperlo scusa?”
Sasuke “Adesso basta. Sei noiosa.”
Sakura “Eh..?”

“Non mi ricordo niente.” Rispose freddo lui. Mentiva. Le lacrime sgorgavano dagli occhi di Sakura sempre più numerose. Ella si sforzò di sorridere. “Beh, non c’è niente di strano…è passato tanto di quel tempo ormai…! Io invece mi ricordo bene anche il primo giorno, quello in cui io, te e Naruto ci siamo trovati tutti e tre insieme con il maestro Kakashi nella prova dei campanelli! È stato tutto così bello…! Conosco la storia della tua famiglia, Sasuke, ma penso…che la vendetta non serva… Non ti farà conquistare la felicità. Devi credermi, Sasuke.” … “È come mi aspettavo.” “Uh?” “Io sono molto diverso da voi. La strada che percorro è incompatibile con la vostra. Siamo stati vicini, è vero, e in alcuni momenti ho pensato che fosse anche la mia strada. Ma ho preso una decisione. Scelgo la via della vendetta. Io non potrò mai essere come te e Naruto.” “Non dirmi che vuoi isolarti un’altra volta perché non lo accetterò! Una volta sei stato tu a dirmi che la solitudine è la cosa peggiore e ora, se tu te ne vai, io saprò anch’io cosa si prova…! Perché senza di te la mia vita non avrà più senso, lo capisci?!” “Da questo momento in poi riprenderemo il cammino su sentieri separati.” “NO, ASPETTA! FORSE NON TE L’HO MAI DETTO CHIARAMENTE MA IO TI AMO!”
Kiara trattenne il respiro. Era rimasta per tutto questo tempo dietro un albero. Se fosse stata Sasuke, a quest’ora avrebbe fatto dietro front e sarebbe tornata al villaggio della foglia, insieme a lei, Sakura. “Se resterai con me non te ne pentirai! Io ti renderò felice, Sasuke! Con me accanto sarà tutto più facile! Oppure se devi proprio partire, portami via con te! Ti aiuterò ad uccidere Itachi e non sarò di alcun peso, te lo giuro! Ti prego, Sasuke…ascoltami…” Sasuke si fermò e si voltò verso di lei. “Avevo ragione quella volta. Tu sei noiosa.” Sakura non credette alle sue orecchie. Il ragazzo si voltò e riprese a camminare. “No, non andartene! Giuro che se fai un altro passo mi metto a urlare!” Con un rapido scatto, Sasuke le si parò dietro, cogliendola alla sprovvista. “Sakura…ti ringrazio tanto.” E dopo averle sussurrato queste parole, le diede un colpetto sul collo, facendole perdere i sensi. “Sasuke…” Mentre la ragazza chiudeva lentamente gli occhi, Kiara apparve da dietro l’albero e Sakura la riconobbe proprio all’ultimo istante. Sasuke prese il corpo di Sakura e l’appoggiò su una panchina. “Ora possiamo andare.” Disse a Kiara, che annuì senza batter ciglio. Poco più avanti, s’una collinetta al limitar del bosco, c’era il quartetto del suono che aspettava l’arrivo dei due. “Ti stavamo aspettando, Sasuke.” Disse il loro capo, impaziente. “Ma lei...” Tayuya indicò Kiara. “Dove vado io va lei. E se lei resta resto anch’io. Non ci sono compromessi.” “Essia. Come vuoi tu” “Ditemi quali sono le vostre intenzioni.” “È stato deciso che saresti diventato il leader nell’istante stesso in cui avessi abbandonato il villaggio.” Disse Sakon. “Ti supplico di perdonare i miei modi bruschi.” E il quartetto del suono s’inginocchiò dinanzi a Sasuke. “Tsk.” Il ragazzo sorrise e cominciò a camminare, superando i quattro, ancora a terra. Kiara lo seguì, tenendogli il braccio. “Non sono i modi che mi interessano.” Il quartetto si alzò. “Andiamo.” Disse Sasuke dopo una breve pausa. “Questo è soltanto l’inizio.”*

[E all’alba di domani dovremo organizzare una spedizione per ritrovarvi… Sasuke, Kiara… siete sei testoni!] Pensò Naruto, sbattendo il pugno sul tavolo. Quella notte, non chiuse occhio. Poco prima Shikamaru aveva bussato al suo appartamento e gli aveva riferito, così, velocemente, quello che era successo. “Sasuke se n’è andato. Sakura ha provato a fermarlo, ma è stato tutto inutile.” “Che cosa?!?! È impossibile! Hai avvertito Kiara e il maestro Kakashi?!” “Naruto…” Shikamaru gli mise una mano sulla spalla. “Se n’è andata anche lei. Mi dispiace.” Naruto indietreggiò. “Cosa…? No, non ci credo…ma come…” “Sakura l’hà riconosciuta pochissimi istanti prima di svenire. Ed il suo appartamento è vuoto.” “No…”
“Domani, all’alba, organizzeremo un salvataggio. Possiamo ancora recuperarli, Naruto. Sei con noi?” “Contaci.” “Bene. Vedi di riposare, stanotte. Sarà una giornata faticosa, domani.” Naruto aveva annuito.

L’indomani, lui e Shikamaru, seguendo l’ordine di Tsunade, erano partiti alla ricerca di altri tre Genin per lo svolgimento della missione. “A parte me, conosci altri Genin brillanti?” Aveva chiesto Naruto. “Si.” Aveva risposto Shikamaru.
I due si fermarono dinnanzi un portone. “Ehi! Svegliati!” Shikamaru bussava ma nessuno si degnava di aprire. “Sei sicuro che sia brillante?” “Non ho altra scelta.” Il ragazzo si mise seduto a terra con le braccia incrociate, e tirò fuori un pacchetto di patatine. “Pa-patatine?” “Sapore barbecue. Aiutami a mangiarle.” “Eh?” I due mangiarono, lasciando solo una patatina. All’improvviso il portone si aprì, e Choji ne uscì in tutta fretta strappando di mano a Shikamaru l’ultima patatina. “Non ve la lascerò mangiare! È l’ultima patatina!” Naruto lo squadrò da capo a piedi, con aria indecisa. “Sono stato molto tempo nella sua squadra. È colui con cui mi intendo meglio.” Spiegò Shikamaru. Naruto gli saltò addosso. “Comprendo, ma ti avevo detto ‘Ninja brillanti!’ Perché non chiedere a Shino o qualcun altro?!” “Calma calma, mi stai rompendo i timpani.” Proprio mentre Choji stava per mangiare l’ultima patatina, un cagnolino gli si fiondò addosso, sperando di rubargliela. “NON L’AVRAI MAI!” E così detto, il ragazzo la ingurgitò. Akamaru si accucciò a terra, triste e mugolante.
“Shino è in missione con suo padre, non sarà della partita.” “…Ehi…non dirmi che…” Disse Naruto, rivolgendosi a Shikamaru. “Si, si, è deciso.” “No!!!”
E i quattro si misero in marcia, verso l’uscita del villaggio della foglia.
Mentre procedevano, s’imbatterono in Neji e Rock Lee, ancora zoppicante sulle stampelle. Shikamaru e gli altri raccontarono tutto a Neji. “…Si, insomma, un altro compagno ci farebbe comodo!” “Si, vai!” Lo incoraggiò Lee. “E va bene.”

“Il momento è giunto.”

“Siamo finalmente 5”


“Qual è il piano, Shikamaru?” “Poiché è una missione di salvataggio, noi siamo gli inseguitori. Questo significa che sarà facile per il nemico dare il primo colpo. E, quindi, per proteggerci dagli attacchi nemici, ora deciderò la formazione.” … “La formazione sarà in fila. La testa che ha il compito più importante sarà… Kiba, sarai tu. Ogni anno viaggi con Akamaru, conosci molto bene il rilievo e la geografia del Paese del Fuoco. Inoltre hai un buon fiuto, potrai facilmente seguire Sasuke dal suo odore, e potrai scoprire le trappole nemiche. Il seconda sarà il leader, io. In funzione della situazione potrò dare degli ordini a Kiba, e gli altri dietro potranno vedere tutti i segnali della mia mano. Al centro, sarà Naruto. Hai i riflessi veloci, di conseguenza la cosa migliore è porti là dove puoi aiutare davanti e dietro. Il centro è perfetto per te. Il quarto sarà Choji. Tu non sei molto veloce, ma sei quello più potente. Sei la forza d’urto nella squadra. Ed infine Neji. Ti lascio il compito più difficile e complicato. Col tuo Biakugan dovrai sempre sorvegliare le parti posteriori della squadra. Bene, assicuratevi di essere sempre in quest’ordine.

 
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