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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: I CAN'T SAY ONLY GOODBYE
Genere: Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: mattamattuz galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/02/2008 19:58:49

Questa è la mia promessa, Konoha. Vendicherò ogni singolo membro della mia famiglia. Ogni membro di Alba!
 
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0.1. RAIN AND PILL OF PAIN
- Capitolo 1° -

Konnichiwa^^
Me è tornata con una nuova fanfic. Ecco, due note piuttosto importanti.
Nota 1: è piuttosto forte, come tematica. Non da arrivare al bollino rosso, claro, ma i 'soggetti psicologici' che sono i miei protagonisti sono piuttosto complessi. Prendete Gaara, metteteci un po' di Itachi e qualche dose di pessimismo alla Sasuke X3
Nota 2: NON HO NIENTE CONTRO I PERSONAGGI CHE MUIONO! ho fatto fatica a far morire il mio Lessie (dai, ke sapete ki è... X3) ma era necessario. Ricordatevi che è solo una fanfic... E i fan dei personaggi che compariranno in questo e nei prossimi capitoli non si sentano offesi! (*_* per favore...)







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0.1. Rain and Pill of Pain.

{Kiba & Shika die}



Per Konoha questo è un giorno di festa.
{E’ Caduta, E’ caduta! La Luna Rossa è caduta!}
Le strade sono deserte, prive di illuminazione, a ricordare con onore chi perse la vita durante quella lotta.
{E’ Caduta, E’ caduta! La Luna Rossa è caduta!}
Piove a dirotto, e come grosse lacrime celestiali ogni goccia bagna avidamente la Konoha in festa. Perché, nonostante il silenzio e l’atmosfera piena di ricordi, in ogni casa c’è acceso un lume di speranza, sotto la quale le famiglie e gli amici si ritrovano per festeggiare.
{E’ Caduta, E’ caduta! La Luna Rossa è caduta!}
Da diciannove lunghi anni, Konoha celebra la morte dei mukenin dell’alba.

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Quest’acqua insistente che copre i rumori è perfetta. Questo silenzio ovattato interrotto solo dallo scroscio libera la mente da ogni pensiero.
{Gocciola, gocciola.}
Mi tocca fredda, ma io non la sento nemmeno. Fisso il cielo con insistenza mal celata. E dentro di me esulto: è arrivato il giorno della nostra vendetta, e il cielo piange lacrime di gioia!
{Gocciola, gocciola.}
Non so più distinguere la pazzia dal dolore. I miei occhi scattano di qua e di là, mai fermi, seguendo il ritmo della pioggia. Il dolore mi rode il cuore, la solitudine mi sta portando sulla strada della follia. Ma che dico, io sono già pazza! Pazza di dolore! Vorrei gridare, piangere tutto il mio male; ma non servirà, e per quanto la mia voce si spezzi in un richiamo disperato, nessun grido mi ha ridato il calore della mia famiglia.
{Gocciola, gocciola.}
In ogni goccia di pioggia che scende vedo riflesso il vostro volto. Vi percepisco così tremendamente vicini… ma non posso toccarvi, né allietare in alcun modo il vostro eterno dolore. Vi vedo accanto a me, pallidi e smunti, l’ombra dei grandi ninja che eravate. La vostra pelle trasparente si confonde con i tratti del bosco, e i vostri gioiosi sorrisi si sono spenti quando avete attraversato i cancelli della morte. Nei vostri occhi leggo solo pena e dolore… e una richiesta.
‘Vendicaci, Saya, Vendicaci!’
{Gocciola, gocciola.}
Per Zetsu, tu, Kiba Inuzuka, dovrai morire.
Per Hidan, tu, Shikamaru Nara, dovrai morire.

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- Dai, Kyoko, vieni a giocare con noi! –
La ragazza mora sbuffò. Guardò dapprima Yuichi e Misa. Il primo aveva cinque anni, la seconda tre. Due adorabili pesti. Ma non ne poteva più di giocare con loro. Il suo sguardo perlato si spostò dai due bambini fino al quattordicenne che sedeva poco distante da loro, con lo sguardo accigliato. Kyoko sorrise perfida e sussurrò all’orecchio dei due:
- Guardate, là c’è Haku tutto solo. Non aspetta altro che giocare con voi!
Misa e Yuichi sorrisero complici e si gettarono letteralmente addosso al ragazzo, scaraventandolo a terra.
- AAAAAH! Misa! Yuichi!! Kyokooooo – Il ragazzo Uchiha lanciò un’occhiata fulminante ai tutti e tre. E, come da copione, Yuichi si gettò piangente fra le braccia del padre, Neji.
- Papààààà…. Mammaaaa… Haku è cattivooooo –
- Dai, Yuichi… non piangere… - mormorò amorevolmente Tenten abbracciando il figlio.
- Haku, devi fare così ogni volta? Yuichi ha cinque anni! – lo rimbeccò sua madre Sakura.
- Ehmbè? Non gli ho mica fatto male!! – esclamò Haku stizzito.
- Sì, ma lo spaventi. – gli fece notare suo padre Sasuke.
- E’ il degno e gelido figlio di Sasuke Uchiha! – gridarono contemporaneamente Kyoko e Naruto. Padre e figlia andavano proprio d’accordo.
- Zitta, megera!
- Zitto tu, sottospecie di carciofo!
Hinata sospirò. Crollasse il mondo, sua figlia Kyoko era timida quanto a lei in questione d’amore. Non ammetteva nemmeno a se stessa di avere una cotta per Haku Uchiha.
- Haku e Kyoko sono arrossitiii … - li canzonarono i gemelli Nara. La reazione di Haku e Kyoko fu istantanea, e in men che non si dica si gettarono addosso a Hideki e Yumi.
- Perché dovete sempre fare casini? - sospirò Shikamaru prendendo il figlio Hideki per l’orecchio.
- Perché sono due piccoli mostri! – ringhiò Haku attivando minaccioso lo sharingan.
- lo sharingan mi fa un baffo!- gridò Yumi cercando di liberarsi dalla stretta di sua madre Temari.
- ancora mi chiedo perché ogni anno ci ostiniamo a riunirci a casa di Naruto. Lo sappiamo che queste quattro pulci fanno casino, no? – borbottò Kiba aiutando Shikamaru e Choji a separare Haku e Yumi.
- Ha chi dai della pulce, Lessie? – lo rimbeccò Kyoko.
- Tu, ragazzina, chiamami ancora Lessie che…-
- calmati, Kiba. Ecco, tieni un po’ tu in braccio Misa.- esclamò Ino porgendo la figlia al marito.
Kiba rimase un po’ interdetto, ma la prese senza esitazioni.
L’atmosfera era calma e tranquilla. Fra mille risate si era riunita in casa Uzumaki tutta la vecchia compagnia. Naruto osservò felice la sua casa così piena di colori e sorrisi. Ogni anno, in occasione della caduta dell’Akatsuki, tutti si ritrovavano nella sua casa per festeggiare insieme e ricordare i vecchi tempi. Con qualche pulce in più.
Era una vita che non vedeva Shikamaru. Quando i gemelli erano nati si era trasferito a Suna con Temari. E lo stesso per Kiba, che viveva da poco con Ino e la sua piccola Misa nel vicino villaggio del vortice. Tutti gli altri vivevano sempre a Konoha… ma tra missioni e lavoro, la possibilità di incontrarsi in pace si riduceva a un giorno all’anno.
Pace e tranquillità. Una pace che Konoha aveva a lungo cercato e che finalmente era arrivata.

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Osservo da lontano quella grande casa. Dall’ampia vetrata esce una luce calda e avvolgente. Dentro quella stanza scoppietta allegro un camino, e le ombre gioiose di chi vive dentro quella felicità mi fanno quasi male.
{ Morti. Andati, persi per sempre. }
Mi ricordano tanto le serate felici che trascorrevamo tutti insieme, quando non c’era nessuna missione in vista. Non sono state molte, ma mi riempiono ancora il cuore di dolore. Sì, di dolore, perché so che non verranno mai più.
{ Morti. Andati, persi per sempre. }
Vedo un uomo con una coda alta che solleva un bambino. E il bambino ride, si sente sicuro dentro quella casa felice che lo protegge dal mondo.
Una volta, anche il mio cuore era così.
{ Morti. Andati, persi per sempre. }
Vi osservo dal giardino buio. Tremo di freddo e i miei vestiti zuppi invocano quel camino caldo. Forse ciò che provo è invidia? Qualsiasi cosa sia, sta rendendo la vendetta sempre più dolce.

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- Shikamaru, aspetta! –
Shikamaru si girò. Kiba gli stava correndo dietro.
- Che c’è? -
- Vengo anch’io. Ho bisogno di una boccata d’aria. –
Il Nara alzò le spalle e s’incamminò con l’amico. Era da parecchio che non vedeva Kiba… ormai, il suo unico legame con gli amici di Konoha era Choji, perché formavano ancora una squadra nonostante vivesse a Suna da molti anni.
Tutta quella pioggia aveva un effetto rilassante. Che pace… finalmente. Aveva sempre desiderato un villaggio tranquillo dove i suoi figli avrebbe vissuto in armonia. Quasi non gli sembrava vero che quel sogno si fosse realizzato.
- E Akamaru? –
- E’ rimasto dentro. Yuichi e Misa ci stavano giocando. – sbuffò Kiba. I due bambini aveva adocchiato Akamaru già da un pezzo. Alla fine erano riusciti a conquistarsi la simpatia del cane con mille carezze.
Si sentiva solo senza il suo Akamaru. Nella notte buia avvertita un pericolo, ma non sapeva dire quale. Con tutta quella pioggia nemmeno i suoi ultrasensi servivano a molto. Cominciò a desiderare di non aver lasciato Akamaru in casa Uzumaki.
- Shikamaru, non avverti qualcosa di strano? – si decise a chiedere alla fine.
Il Nara si fermò di colpo. Kiba aveva ragione. C’era una sorta di tensione nell’aria… no, non nell’aria, nel flusso del chakra.
- Cos’è? – sussurrò allarmato. Improvvisamente la notte divenne minacciosa. Si mise all’erta, preparandosi a combattere.

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{L’ora è giunta}
Per Hidan, tu, Shikamaru Nara, dovrai morire.

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- KIBA! – Shikamaru fissò sconvolto l’amico. Kiba si portò una mano al petto, spalancando gli occhi incredulo. Non aveva visto nulla. Non aveva sentito né udito nulla!
Si accasciò a terra, respirando a fatica, sputando sangue.
Non era una ferita mortale. Ma sentiva che qualcosa stava lentamente risalendo le sue arterie, inoltrandosi in ogni centimetro del suo corpo. Veloce, impossibile da fermare.
{L’ora è giunta}
Kiba alzò gli occhi. Davanti al suo naso c’era qualcosa che credeva non avrebbe più visto.
Una marionetta.
Con indosso i colori dell’Akatsuki!
La marionetta sorrise perfida. Alzò una mano che stringeva un kunai.
La mano di Kiba si alzò contemporaneamente.
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- Akamaru, cosa c’è? – esclamò allarmata Ino, vedendo il grosso cane che aveva iniziato a ringhiare sommessamente.
Akamaru alzò lo sguardo spaventato, indicando la porta.
- Dio santo, no. – sussurrò appena percettibilmente Ino.
- Cosa? – Temari la guardò allarmata.
- Dobbiamo correre! Sta succedendo qualcosa a Kiba! – gridò fra le lacrime Ino.

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Shikamaru scattò di lato, evitando ancora una volta l’affondo di Kiba.
La marionetta lo stava controllando. Quando l’aveva toccato, doveva avergli iniettato un tonico, o un veleno, e ora controllava gli impulsi nervosi dell’Inuzuka!
Era stato incredibilmente veloce. E se Kiba non aveva sentito il suono della marionetta che si avvicinava, significava che la marionetta aveva infranto la barriera del suono!
- Shikamaru! Attento! – gridò Kiba improvvisamente.
{L’ora è giunta}
Il Nara guardò atono la sottile lama che gli aveva attraversato le carni. L’aorta era stata tranciata di netto. Sentì il sangue caldo attraversare la ferita e riversarsi tutto fuori dal suo corpo, prosciugando la vita. Avvertì il cuore rallentare, perdendo battiti ogni secondo.
Guardò perso Kiba, cercando un aiuto. Ma vide solo uno sguardo incredulo e terrorizzato.
Stramazzò a terra esalando l’ultimo respiro.
{L’ora è giunta. Hidan è stato Vendicato.}

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- Kiba! Kibaa! Rispondi! -
Ino si era precipitata fuori dalla casa gridando a squarciagola il nome del marito. Akamaru abbaiava furiosamente, ma con tutta quella pioggia non riusciva a sentire l’odore del padrone.
- Ino! Ino, calmati! – gridò Sakura, appoggiando la mano sulla spalla dell’amica.
- Tu non capisci! Akamaru lo sente! Lo percepisce! Kiba è in pericolo! E anche Shikamaru!
Gli occhi di Ino erano dilatati dal terrore più puro. Stringeva convulsamente la piccola Misa fra le braccia. Kiba… Kiba era in pericolo… e Akamaru non era con lui.
- Dobbiamo trovarlo! – gracchiò supplicandola con lo sguardo.
Sakura annuì.
- Cosa aspettate? – gridò rivolta a tutti i presenti. – Dobbiamo trovare Kiba e Shikamaru! -

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{L’ora è giunta}
Per Zetsu, tu, Kiba Inuzuka, dovrai morire.

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Lo sguardo della marionetta gli da sui nervi. Il sorriso di scherno che le attraversa il volto lo odiava.
- Hai ucciso Shikamaru! – gridò l’Inuzuka.
- No.
Kiba si voltò. Da dove veniva quella voce? Le sentiva ovunque, dietro di sé, sopra, attorno. Ovunque. Gli rimbombava nelle orecchie accompagnata dal continuo suono della pioggia.
- Sei stato tu ad ucciderlo.
Kiba sentì le lacrime solcargli gli occhi. Quella colpa gli stava rodendo il cuore. Ma aveva il disperato bisogno di qualcosa che gli alleggerissi la coscienza…
- Fatti… fatti vedere! -
{L’ora è giunta}
Esco dall’ombra. Tu, Kiba Inuzuka, mi fissi sconcertato. Yeno ti danza davanti, sorridendo. E’ felice, ha raggiunto il suo scopo. Ha fatto sì che tu uccidessi Shikamaru Nara. Ma la mia sete di vendetta non si quieta. Più ti fisso, più il volto di Zetsu mi ritorna in mente.
E la rabbia sale.
{L’ora è giunta}
Li vedi, li vedi Inuzuka? Vedi i loro spettri che mi accompagnano? Guardali negli occhi, fissa la loro perdizione, temi il loro dolore. Pentiti di averli ostacolati!
Perché ora, per mano Xean, la mia marionetta, il tuo corpo invocherà pietà.

{L’ora è giunta. Zetsu è stato vendicato.}









Uaaaaah! e dopo questa dose di pessimismo cosmico, potete tornare ai vostri affari XD
no,dai...
Fine primo cappy!!
XD fa spavento questa fic. O_O
Il personaggio di Saya è complicato, lo ammetto.
Più avanti metterò anche un cappy che spiega la sua forza, compreso una spiegazione dettagliata sulle sue due marionette, Xean e Yeno.
La fic è nata quando ho visto la morte di Itachi. Voglio dire, ho resistito a quella di Sasori. A quella di Hidan. Pure a quella di Deidara. Ma ho saputo come morirà Itachi nn ci ho visto più. Ho capito che moriranno tutti, alla fine. Così è nata Saya, una ragazza che nell’Akatsuki vedeva la sua famiglia. E ora vuole vendetta.
Siccome Kishimoto-sama non ha ancora provveduto, ho inventato gli assassini (me tapinaXD) di qualche membro di Alba =3 {vedi: Zetsu, Konan, Pain, Madara, Kisame, Kazuzu} … ovviamente cercando d nn far fare tutto a Naruto e Sasuke XD
Nn so se sn chiari i legami di parentela fra i ragazzi della foglia.
Sakura Haruno + Sasuke Uchiha = Haku Uchiha {14 anni} [abilità innata: Sharingan]
Naruto Uzumaki + Hinata Hyuga = Kyoko Uzumaki {13 anni} [abilità innata: Byakugan]
Neji Hyuga + TenTen = Yuuichi Hyuga {5 anni}
Shikamaru Nara + Sabaku no Temari = Hideki Nara e Yumi Nara {10 anni}
Kiba Inuzuka + Ino Yamanaka = Misa Inuzuka {3 anni}
Il pairing Kiba/Ino mi sembrava un po’ strano… ma mi attizzava XD

 
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