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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: STELLA LA GALLINA CANTERINA
Genere: Romantico, Commedia, Comico, Fantasy, Song-fic, Kid-fic (per bambini)
Rating: Per Tutte le età
Autore: strega12 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/01/2008 23:29:39 (ultimo inserimento: 19/10/17)

Una sorta di musical per bambini
 
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STELLA
- Capitolo 1° -

Era il primo giorno di primavera quando nella dodicesima stia della fattoria Sole Splendente, sulle splendide colline toscane, la signora Crestina fece un enorme coccodè di felicità. L’uovo che aveva covato per venti lunghi giorni si era finalmente schiuso e in mezzo ai pezzetti di guscio rosa, c’era un bellissimo pulcino giallo oro. Aveva gli occhietti neri e minuscoli.
- Benvenuta al Mondo, piccola mia!- esclamò la neomamma.
Prese tra le sue ali arancioni la sua pulcina e, cullandola dolcemente, la portò fuori dalla stia, dov’era attesa da tutte le sue amiche galline.
- Care amiche, vi presento Stella!

Stella crebbe carina e in salute.
Ogni giorno andava nella settima stia dalla signora Corvina, dove imparava a leggere, scrivere e lavorare a maglia.
Nel tempo libero, stava in compagnia delle sue migliori amiche, la maialina Caterina e la puledrina Marianna, al centro della fattoria, dove tutti gli animali s’incontravano per stare insieme.
Il giorno del suo terzo complemese, Stella ricevette in regalo una sciarpa rosa fatta a maglia da sua madre, una collana di margherite da Caterina e un ferro di cavallo con sopra inciso il suo nome da Marianna.
- Grazie a tutte, i vostri regali sono bellissimi.- disse la giovane gallina con affetto.
- Certo che le piacciono quelle cosette da niente, non può permettersi di meglio!- disse una voce per niente amica.
Era Claudia, la gallina più antipatica della fattoria. Andava sempre in giro con il becco truccato, un enorme fiocco bianco e pieno di brillantini sopra la cresta e un gruppetto di amiche che obbedivano ai suoi ordini. Adorava sentirsi superiore agli altri, soprattutto con le galline che vivevano in una stia più piccola della sua.
- E poi… con le amicizie che si ritrova! Ragazze, guardate quella maialona che non riesce a resistere un giorno senza ingozzarsi e quella cavalla che vuole essere sempre perfetta, come se fosse possibile!- commentò con fare snob e scoppiò a ridere. Le sue amiche la imitarono.
Caterina e Marianna volevano schiacciare Claudia con le loro zampe, ma Stella e la signora Crestina le fermarono in tempo.
- Oh, guardate, la maialona e la cavalla hanno le guardie del corpo! Per forza, Stella non ha niente, solo quelle sciocche della sua mamma e delle sue amiche, io invece ho una stia perfetta, un sacco di amiche e un fratello cantante, così tutti sanno chi sono!
Persa la pazienza, Stella lasciò andare le sue amiche, saltò addosso a Claudia e la riempì di pugni e beccate.
Non riuscendo a fermare le due giovani galline, la signora Crestina andò a chiamare Anacleto, il grosso gatto nero a capo della fattoria.
- Smettetela immediatamente! MIAO!- esclamò furioso.
Appena sentì la voce di Anacleto, Stella si staccò da Claudia, lasciandola a terra con il fiocco slegato e il vestitino stropicciato.
- Ha cominciato lei, Anacleto!- piagnucolò la gallina egoista.
- Stai zitta, Claudia! Non m’interessa chi ha cominciato! Non voglio vedere cose di questo genere nella mia fattoria! Se dovesse succedere un’altra volta, sarò costretto a mandarvi via da Sole Splendente! Sono stato chiaro?- dichiarò Anacleto.
Le due giovani galline annuirono e Claudia se ne andò con le sue amichette, lasciando Stella in lacrime davanti ad Anacleto.
- Che cosa ti aveva fatto, mia cara?- le chiese il gatto togliendole dolcemente una lacrima dalla guancia con un artiglio.
- Criticava mia madre, le mie amiche e me, diceva che non sono niente! E forse aveva ragione...- mormorò Stella.
- Che sciocchezze! Tu sei migliore di lei, Stella! Sai fare un sacco di cose che lei non farebbe mai per paura di rovinarsi le ali e la cresta!- disse Anacleto e se ne andò.
Stella salutò Caterina e Marianna, raccolse i suoi regali e tornò nella sua stia con la sua mamma.
Anacleto chiuse prima il quartiere delle galline, poi quello dei maiali e dei cavalli e infine quello delle mucche e tornò nella sua casetta di legno.
I quattro quartieri erano divisi ognuno in due parti: la parte dei ricchi e quella dei poveri. Claudia stava nella parte dei ricchi perché il suo papà era il capo del quartiere delle galline, proprio come lo erano i padri di Caterina e Marianna nei quartieri dei maiali e dei cavalli. Inoltre, suo fratello Alex era il gallo cantante che svegliava ogni mattina la fattoria. Stella e sua madre, invece, vivevano nella parte dei poveri da quando il padre di Stella aveva abbandonato la signora Crestina per vedere il Mondo.
Nonostante Caterina e Marianna fossero dello stesso stato sociale di Claudia, lei le trattava male perché non erano galline.
- Mamma, secondo te, io ho qualcosa che mi distingue dalle altre galline?- chiese Stella a sua madre.
- Perché? Tu vorresti essere diversa da loro?
- Sì. Vorrei avere qualcosa che mi distingua e chi faccia diventare qualcuno che conta... come il fratello di Claudia.
- Tesoro, tu non devi desiderare di essere diversa da come sei per gli altri, ma per te stessa. E quando arriverà il momento in cui potrai dimostrare quello che sai fare, io ti sarò vicina.- le spiegò la signora Crestina con grande orgoglio.
Entrate nella loro stia, madre e figlia si sistemarono nei loro letti di paglia morbidi, ma Stella restò sveglia a guardare la luna da un buco nel muro, ripensando alla breve conversazione con sua madre.
A mezzanotte, andò sopra il tetto della sua stia ad osservare i tetti dei quartieri della fattoria.
Senza accorgersene, intonò a bassa voce una canzone suggerita dal suo cuore:

Cosa c’è
dentro di me
che non conosco?
C’è o non c’è
qualcosa che
posso dimostrare a tutti?
Sono stufa
di essere
una gallina come le altre.
Sono stufa
di fare
ogni giorno le stesse cose.
Io voglio vedere il mondo,
voglio viverlo.
Voglio aprire il mio cuore.
Voglio essere speciale.
Ognuno ha la sua stella
che brilla ogni notte
nel cielo.
Sa che brillerà
per sempre.
Ma io non so
se c’è una stella
anche per me
o un buco nero.

 
Continua nel capitolo:


 
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