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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IL SOGNO DEL TRENO
Genere: Sentimentale, Romantico, Autobiografico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: taben galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/01/2008 19:07:05

non aspettere che le cose belle piovano dal cielo rincorrile e non fermarti fin che non le prendi
 
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- Capitolo 1° -

"Scappo altrimenti perdo il treno... a domani..." Dissi cominciando a correre verso la stazione.
"Suzunaaaa! hai dimenticato lo zaino! Niente ormai è andata..."
*****

"Fiuuu...per un pelo..." Sospirai vedendomi chiudere le porte del treno una volta salita.
<Speriamo che ci sia anche oggi...> Pensai sedendomi nel solito posto nello scompartimento sette.
Mi sedetti come al solito vicino al finestrino e rimasi pazientemente in attesa della prossima fermata.
Drriiiin driiiin
Cominciò a squillarmi il telefonino portandomi addosso gli sguardi di un paio di persone; le solo che c' erano per dire la virità.. a quest' ora il treno era poco affollato così da lasciare quasi tutti i posti liberi e a volte penso che sia un bene.
"Si?"
"Non ti mancha qualcosa?" mi chiede la mia migliore amica dall' altra parte dell' apparecchio.
Mi diedi un occhiata e:" Lo zaino... no cavolo un altra volta..." Esclamai portandomi una mano sulla fronte.
"Perchè non te lo cuci addosso una qualche volta?"
"Scusa!...Lo porti a casa te?"
"Eh per forza...sei sempre la solita" Mi sgrida Hina.
<Ma dove cavolo ho la testa?> Pensavo riattaccando.
"No dai sediamoci qui...!" Sentii, e alzando la testa capii che era già arrivata quella fermata.
<E' salito, che carino che è...> Pensai.
Di chi parlao? di un ragazzo che prende sempre il mio treno, e che come me si siede sempre nel solito posto...in realtà non c'è solo lui, sale sempre con un suo amico...parlano e scherzano per tutto il tempo, e a me piace da matti guardarlo.
Il viaggio mi passa in un attimo inventando storie su di lui, immaginandomi chi possa essere, cosa faccia nella vita e altre cose del genere.
Per esempio, dal suo zaino rosso una volta ho visto spuntare delle bacchette da betteria, forse fa il batterista...e magari anche per un gruppo famoso, o forse sono bacchette porta fortuna autografate da Travis Barker, o magari non sono neanche le sue... però il ragazzo ideale per me suona la batteria.
Un altra volta l' ho visto sfogliare col suo amico un giornale di moto... magari lui fa le gare professione, magari sul giornale che stava sfogliando c' era una sua foto, ed è per questo che lo sta sfogliando, o magari è un semplice appassionato.
E' un bellissimo ragazzo dagli occhi marroni e i capelli corvini, le labbra sottili e il naso pronunciato; ha le dita lunghe e sottili, le gambe lunghe ed è molto magro ma si veste largho.
Chissà quanti anni ha? Secondo me 17 quasi 18 però non ha la barba quindi magari è più giovane...
bo, non ne ho idea, ma guardarlo mi piace veramente troppo, ha quel non so che...<Lo guarderei per ore senza mai stancarmi> Pensai appoggiando la testa al finestrino.
Ding dong." Fermata 15 quartiere K!"
"Signorina mi scusi...è il capolinea" mi informò una signora anziana toccandomi appena la spalla...aprii gli occhi incollati dal sonnno guardandomi in giro, sul treno c' eravamo solo io e quella donna.
"Scusi dove siamo?" Le chiedo guardando fuori dal finestrino.
"Siamo nel quartiere K sinorina" Mi informa.
"Oh no qual' è il primo treno che torna indietro su questa linea?!"
"Circa tra un paio di ore"
<Ma porc...> "Okay grazie!" Le dico scendendo dal treno.
Una volta scesa, dopo essermi guardata in torno che dovevo svegliarmi a tutti costi, era un periodo che ero troppo in oca, hina aveva ragione.
" Papà... ciao senti...mmmmm...dove sei?" Chiesi una volta che mio padre dopo una brutale insistenza rispose al telefonino.
"No, dove sei tu!!!"
"Scusa ho perso la fermata, mi sono addormentata sul treno..."
"Vorrei sapere dove cavolo hai la testa in questo periodo!" Mi sgrida lui.
"Eh scusa, devi andare subito al lavoro?"
"Sono già in ufficio per la verità...lo sai che ore sono?" Do una blanda occhiata all' orologio della stazione una volta che mio padre smise di parlare.
< Tre e quaranta>
" Ci vediamo sta sera?"
"HO una conferenza fino a tardi...ci vediamo domani mattina?"
"Ho la prima ora buca quindi prendo il secondo treno, però se vuoi puoi svegliarmi..."
"NO,NO ci vedremo la sera perchè ho un pranzo di lavoro..."
"daccordo a domani!" Dico riagganciando.
Mio padre è sempre molto impegnato, a volte a modo eccessivo. tutto questo lavoro è cominciato quando è morta la mamma, lui dice che è perchè gli hanno dato un ruolo importante, io credo invece che sia lui ha costringere se stesso a lavorare di più per non pensare alla mamma.
Mio fratello invece si è già laureato in giornalismo e ora lavora in america al "New york times", mamma ne sarebbe stata fiera.
******
Una volta a casa andando al piano superiore in camera mia, passai a prendere da bere in cucina e notai il completo disastro, pentole ovunque, del sugo per terra, avrei dovuto pulire, ma non ora...
Salii le scale strette fino a raggiungere la mia stanza, le persiane erano chiuse, non entrava nessuna luce, e la stanza puzzava come un contenitore sotto vuoto con all' interno delle esalazioni tossiche.
Spalancai vetri e persiane ed insieme alla luce filtrava anche la nebbia... ed entrava l' umidità delle tipiche giornate di novembre.
Cmera mia era piccola con il tetto di legno a spiovente, il letto a una piazza e mezzo teneva praticamente tutta la parete di destra, e da parte alla porta c' era una cassettiera che conteneva in modo compresso tutti i miei vestiti, mentre sulla parete davanti al letto troneggiava un enorme murales inconpleto, si tratta solo di una bozza di un angelo con le mani rivolte verso il letto, le ali dispiegate per tutta la parete, dovevano essere di un colore argenteo e trasparente, ma smisi di colorarlo quando morì mia madre e da allora rimase incompleto.
Mi sedetti in fondo al letto guardandolo.<Forse dovrei finirlo...> Pensai lanciando un occhiata alla tavolozza e ai pennelli appoggiati ai piedi del disegno.
Mi rimboccai le maniche preparando il colore marrone per i capelli dell' angelo, intinsi il pennello e lo avvicinai al muro senza riuscire a fare niente, cominciai a piangere.
Posai gli atrezzi a terra e allungai un braccio verso il mio telefonino che stava sul letto.
"Ciao Suzu dimmi!!!" Disse la mia amica rispondendo.
"H...Hina...ho...ho bisogno...Hina... vieni...q...quì..." La pregai in lacrime.
"Arrivo!" Non volle nemmeno sapere cosa fosse successo, riattaccò il telefono e crse da me.
Una volta li mi face sfogare abbracciandomi, poi notò la tavolozza sporca e mi chiese:" Te la senti di finirlo se ti aiuto?"
Annuii.
Cominciammo a spremere l' acrilico in ciotolo e a mischiare le diverse tonalità... si era fatto tardi e a Hina brontolava la pancia ma alle undici e mezza eravamo ancora li a dipingere il muro.
Un quarto alle due ci addormentammo sfinite sul letto e completamente sporche di colore.
la mattina 7 e 30 la radio sveglia si accesse urlando qualcosa di satanico e a me venne un principio di infarto per lo spavento.
Ci alzammo a fatica trascinandoci verso la stazione.
Hina ovviamente avrebbe voluto dormire me dato che non era abituata al rumore delle rotaie non ci riusciva, mentre io che ci sarei riuscita benissimo, costrinsi me stessa a rimanere sveglia per vedere quel ragazzo.
Ero sempre un posto più in dietro di lui, in modo che non mi vedesse mentre lo guardavo.
Quando salì cominciai a osservarlo senza ritegno, mi incantai su di lui dimenticandomi che questa volta accanto a me c' era Hina.
"Suzu posso sapere cosa sti guardando?"
"SUZU!!!" Urlò Hina pizzicandomi.
"AH!"
Subito il ragazzo, il suo amico e altre due o tre persone si voltarono nella nostra direzione.
<Ho mio dio mi ha guardato!!!> Alzai gli occhi e li incrociai con i suoi bellissimi occhi color cioccolato...non si soffermò più di tanto e si girò nuovamente.
"Che ti è preso?" bisbigliai a denti stretti.
"Perchè guardi quel ragazzo?"
"Ssssshhhhh non urlare! E' carino, mi piace guardarlo..."
"Come si chiama?" Mi chiede Hina questa volta bisbigliando.
"boh!"
"Come boh? Che significa?"
"Significa che non so come si chiama...che non gli ho mai parlato e che non voglio farlo..." Le dico bloccando qualsiasi sua possibile domanda.
"posso sapere perchè?"
"la verità?" Le chiesi.
"la verità!" mi confermò.
"beh il fatto è... che mi piace inventare storie su di lui, e se lo conoscessi non sarei più imparziale, di conseguenza non lo voglio conoscere..."
Silenzio.
"Ma tu sei tutta scema!" Concluse Hina.
"No, Hina veramente, questa volta non farò come al solito...non lo aggredirò per dirgli se vuole uscire con me! Voglio solo guardarlo...davvero!"
"Se lo dici tu!"

*******
Arrivate a scuola la professoressa ebbe la brillante idea di fare una lezione all' aperto. ottima idea se non che siamo nel mese di novembre e si muore di freddo...

*******

"Cof Cof Cof Cof Cof...ah mamma mia" Dissi dopo una sonora tossita sedendomi sul treno due giorni dopo.
"Cof Cof Cof..."
<Ecco sta salendo...non deve capire che lo guardo...> pensai cominciando a trafficare dietro il telefono.
"Cof Cof Cof Cof!"
< Oggi è solo... il suo amico non c'è, forse perchè ha duvuto ucciderlo per non farsi saltare la copertura di spia, è per questo che è da un paio di giorni che non lo vedo...>
"Cof Cof Cof..."
<Oh mio dio, si è girato nella mia direzione, forse il fatto che continuo a tossire lo disturba, devo cercare di trattenermi...>
riuscii a stento a non tossire per una decina di minuti, ma poi non fui più in grado di trattenermi...non riuscivo più a smettere...lo scutai con la coda dell' occhio...mi guardava e si girava, mi guaardava e si girava...
<Gli sto dando fastidio, devo prendere una boccata d' aria altrimenti soffoco!>
Mi alzai passandogli da parte e uscendo dallo sconpartimento, una volta li misi il naso fuori dal finestrino e dopo qualche secondo l' attacco isterico di tosse passò, ma mi vergognavo troppo per tornare nel vagane dove si trovava lui.
<Avrà pensato sicuramente che io sia un appestata, e poi ormai si sarà accorto che lo fisso in continuazione, se fossi in lui mi sentirei a disagio. Non voglio fare un ulteriore brutta figura facendomi odiare, non mi siederò più nel vagone sette!>
*******

Non vidi il ragazzo con gli occhi di cioccolato per più di due settimane e mi sembrava di impazzire, avrei voluto a tutti i costi che entrasse a far parte della mia vita...avrei voluto disegnare il viso di quel ragazzo in camera mia, avrei voluto uscire con lui, stargli accanto, baciarlo, farmi abbracciare...per farla breva avrei voluto solamente entrare a parte di quel suo mondo ai miei occhi così speciale.
< ma si in fondo che mi importa inventare storie su di lui, una volta conosciuto le avremmo potute scrivere in sieme...ora devo farlo ora!>
"Stazione esse, chiediamo gentilmente a tutti i passeggieri che devo scendere di apprestarsi a raggiungere le uscite...ripeto...stazione esse..."
Sentii dire dalla voce metallica dell' alto parlante.
<Oh no, è la sua fermata...devo parlargli prima che scenda!> balzai in piedi scappando via.
"Dove vai!?!" Mi urlò Hina che era seduta accanto a me seguendomi con la voce.
"VADO A RINCORRERE LA MIA FELICITA'" Le dissi spingendo la porta del vagone.
Quella che avevo usato era una frase che diceva spesso mia madre, lei sosteneva che non bisogna aspettare che le cose capitassero da sole, ma che dovevamo essere noi a farle capitare, che ognuno di noi era artefice del prorio destino e che la felicità va rincorsa e non aspettata.
Continuai a correre come una pazza spintonando la gente fino allo scompartimento sette.
BIP BIP BIP BIP
< eccolo!> Lo vidi scendere in mezzo alla folla.
<No...no... le porte si chiudno, NO!>
Non arrivai in tempo, le porte si chiusero non appena mi avvicinai ad esse, lo vidi ridere in mezzo ai suoi amici.
"NO!" ringhiai tirando una manato contro il vetro della porta mentre il treno si apprestava a partire.
In quel momento il ragazzo alzò lo sguardo e mi vide... ci scambiammo uno sguardo talmente intenso che fu come se sapessi cosa voleva dire pur non sentendolo... stava guardando me, per un secondo il suo sguardo e la sua attenzione erano tutte rivolti a me, sorrisi.
il suo sguardo sembrava confuso, ma non potei vedere altro perchè il treno si allontanò.
Tornai avvilita nello scompartimento dove avevo lasciato Hina, lei vedendomi si alzò e disse:"Ma dove cavolo sei scappata così velocemente!?!"
"La verità?" Chiesi.
"Non ne sono certa..."
*******

Dopo dieci minuti gli raccontai ogni cosa e la sua risposta fu:" Non glielo puoi dire domani?"
"Stai scherzando? ormai l' effetto sorpresa è andato a farsi benedire...mi ha visto, ormai mi vergogno!"
"Sei stupida? hai appena detto che...oh beh fa come ti pare!"
"No, hai ragione, domani ci sediamo nello scompartimento sette e appena sale vado a parlargli!"
"Come vuoi tu..."
*******

il giorno dopo il ragazzo non venne, e neanche quello dopo ancora...fu così per tutto il mese, ormai non speravo più di vederlo, quando un giorno per sbaglio uscii prima di casa e presi il treno dell' ora prima, e due fermate dopo...eccolo...
Senza pensare mi alzai e prima che lui si sedesse lo fermai:"Scusa!"
"Dimmi..." Rispose.
<E adesso cosa gli dico? Sono stata troppo impulsiva e avventata...>
"Mmmmm...Io...!" il treno in quel momento partì e io mi sbilanciai, ma il ragazzo mi fermò prendendomi per un braccio.
"Sediamoci così mi puoi parlare senza rischiare di cadere..." Rise.
E così mi sedetti di fronte a lui.
<da davanti è ancora più bello, e ora è qui con me...sto per parlare con questo fantastico ragazzo>
"Pensavo che ti vedevo spesso prendere il treno e che potevamo fare amicizia...cioè..."
"Anchio ti vedo spesso..." Mi informò.
"Sei troppo bello...cioè...mmmm....ti guardavo spesso,mmmm cioè...oddio...mmmmm posso baciarti? Ah che sto dicendo...? Scusa no...io...non volevo, è imbarazzante...scusa io...." Cominciai a farfugliare in preda al panico, se prima avevo una possibilita su un milione adesso neanche quella...
"Anche io avrei voluto parlare con te, ci ho pensato spesso...ma non mi scalavo...non sembravi interessata, ogni volta che ti guardavo spostavi lo sguardo quindi ho smesso di prendere il tuo stesso treno, circa un mese fa mi è sembrato che mi volessi parlare ma poi il giorno dopo non ti ho vista così ho deciso di tagliarla corta e ho smesso di..." Non lo lasciai nemmeno finire di parlare, mi allungai svelta verso di lui e appoggiai le mie labbra sulle sue.

Probabilmente sono stata troppo impulsiva quella volta ma l' unica cosa che so è che a distanza di tre mesi sto ancora con quel fantastico ragazzo di nome Andrea...



+DEDICO QUASTA FANFIC AD ANDREA, IL MIO FANTASTICO RAGAZZO DAGLI OCCHI DI CIOCCOLATO+ vi prego commentate :)
 
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