torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: NARUTO
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Azione, Avventura, Drammatico, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU, Shounen Ai, Yaoi
Autore: dappyna galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/01/2008 19:34:24 (ultimo inserimento: 29/01/08)

[Take it right from the start] L'universo di Naruto in un altro tempo e un'altra dimensione
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CHAPTER I - QUANDO TUTTO COMINCIÒ
- Capitolo 1° -



NARUTO

An alternative universe


CHAPTER I Quando tutto cominciò

Il mercato pullulava di gente che andava e veniva. Ridevano e scherzavano di cose inutili, e portavano sulla fronte dei turbanti che coprivano i capelli insudiciati dal sale del mare. Discutevano d’affari e le loro tuniche erano del colore dell’arcobaleno. Alcuni di loro erano più appariscenti di altri e probabilmente appartenevano ad una classe sociale superiore, ma andava bene così, perché quello che succedeva al mercato restava al mercato.

L’odore di pesce era facilmente distinguibile. C’era gente che toccava salmone e bambini che rubavano merluzzo. Tutto questo faceva parte di una specifica recita. E tra lo schiamazzare della gente si poteva udire in sottofondo il distinto rumore di una nave che salpava per rotte maggiori. E poi c’era il frastuono delle onde. Irrompevano sugli scogli e sulla banchina, lasciando una traccia di bagnato impercettibile, che abbassava il calore del sole sull’asfalto rosaceo. Le piume dei gabbiani si inumidivano in queste chiazze bagnate, per poi ripartire verso il cielo. Affrontavano nuvole di pioggia e venti burrascosi e quando ne erano stanchi, ritornavano a casa, al molo, per mangiare e dormire. I gabbiani erano splendide creature. Viaggiavano senza dover sapere esattamente quale rotta prendere. Il mare era la loro casa e il porto il loro rifugio. Era tutto messo li per loro. O almeno sembrava.

Il suono di un clavicembalo irruppe nel porto e le creature alate seguirono il corso di quella musica. Tra la folla immensa e le mura e le bancarelle stracolme di mercanzia, i gabbiani videro la figura di un ragazzo. Suonava, la in un angolo sperduto del mercato. Nessuno prestava ascolto a quella melodia. La gente proseguiva verso la prossima bancarella e non prestava attenzione a quella bellissima musica. Suonava per se stesso e per la gente che passava. Sembrava triste, ma gli occhi azzurri come il mare esprimevano grinta e forza. La sua tunica, strappata e lacerata dal tempo e dallo spazio, faceva capire a che classe sociale apparteneva, ma andava bene così, perché sembrava come se bastasse suonare per far sparire il malumore. Infatti, non sembrava preoccupato. Non gli importava sapere cosa avrebbe mangiato per mezzogiorno. Non aspettava l’intervento di una mano amica per portarlo via. Non aveva bisogno di niente. C’era solamente la musica del clavicembalo e lo stridio dei gabbiani che sovrastavano tra le mura di marmo del mercato. E i gabbiani volavano. Volavano perché volevano portare ovunque fossero andati il suono del clavicembalo, e mentre lo facevano, guardavano il porto ed andavano verso l’orrizzonte.

La sera giunse in fretta e il mercato fu liberato dalla valanga di gente, eppure il ragazzo dagli occhi azzurri rimase. E dormiva nello stesso e medesimo punto che aveva suonato il clavicembalo quel pomeriggio.

La brezza marina era gelata e il ragazzo non aveva niente con cui potersi coprire. Non aveva niente a parte quel clavicembalo. Non aveva altro che se stesso e la vita che si portava appresso. Si rannicchiò e si strinse dolcemente nello strumento musicale. La tunica non era abbastanza per coprirlo e non portava calzari. Una lacrima scese da quegli occhi azzurri. Una mano andò a pulirsele insistentemente. C’era qualcos’altro alla quale poter pensare domani. C’era qualcos’altro alla quale poter aspettare l’arrivo del sole. C’era sempre il futuro. Forse.

Quando si svegliò, fu perché qualcuno era inciampato ed era atterrato come un sacco di patate sul suo corpo minuto e gracile. Ed era mattina. Non sapeva che ore fossero, ma andava bene così. Il cielo era nuvoloso, ma non si apprestava a piovere. La gente era già al lavoro e riusciva a distinguere l’odore del pesce in lontananza. Gli occhi azzurri fecero contatto con la persona che aveva interrotto i suoi sogni, ma questi non fece troppo caso a quello che era appena successo. Era ubriaco e puzzava. La tunica del color dell’ebano era strappata e gongolava come un animale pronto al macello.
Il ragazzo cercò di sfilarselo di dosso, cercando di non sollevare un polverone. Era pesante e la tunica era sporca di qualcosa di indefinito. Una sostanza appiccicosa. Aveva intuito che cosa fosse appena vi mise occhio. Cercò di non pensarci e quando riuscì a togliersi di mezzo l’uomo era già affamato. Il suo stomaco brontolava in cerca di cibo. Guardò per un nano secondo lo strumento musicale, e portandoselo appresso, andò verso il più vicino pescivendolo. Era inutile dire che c’era già un quintale di pesce. Si fece largo tra la folla e riuscì furtivamente a rubare un minuscolo salmone che aveva destato la sua attenzione.
-Scusami bello, ma ho fame e devo mangiare!-

Ritornò nel suo angolo e dopo aver trangugiato il pesce bello e crudo, prese in mano il clavicembalo e cominciò nuovamente a suonare. E per lui andava bene così.

Forse.

*

Degli occhi verdi si mossero verso la folla di uomini impazziti. Guardavano il corpo di una splendida ragazza in azione sul palcoscenico della locanda puzzolente. Con un top bianco e un paio di mutande che non lasciavano lo spazio all’immaginazione, la ragazza si muoveva con eleganza su un palo, leccandolo e strusciandolo sui suoi abbondanti seni. La folla di uomini inferociti cominciarono ad urlare concerie.

-Quanto signori e signore, per questa giovane schiava?-

Aveva urlato il presentatore. La folla di uomini impazzì.

Gli occhi della ragazza si scolorirono. Una lacrima scese dalle guance arrossate, mentre toglieva l’ultimo indumento rimasto. Le mutande. Le gettò in pasto al branco di uomini inferociti e deliranti e posò lo sguardo sull’uomo che l’aveva costretta a fare una cosa simile. Non andava bene. Cosa sarebbe successo? L’avrebbero veramente data in pasto ad un branco di uomini perversi che non volevano far altro che esaudire i loro desideri? Tremò e guardò il terreno del palco.

-100.000.000 Denari- Aveva urlato qualcuno.

Girò lo sguardo verso un uomo dai capelli grigi e l’aria distinta, e si perse in un abisso.

*

Il cielo si era schiarito. Era ora di partire.

Quando il mare si preparava a colpire bisognava stare attenti.

Il fischio di una balena, lo stridio di un gabbiano e la voce di un uomo fecero capire a tutto l’equipaggio di una nave militare che era ora di partire verso la città che l’avrebbe portato alla conquista del mondo ... Konoha.


TO BE CONTINUED


A/N Questa fanfic è nata perchè volevo provare a ricreare l'ambiente di Naruto in un luogo e momenti diversi. Volevo dirvi che la trama resterà uguale a quella creata da Kishimoto, ma con delle piccole variazioni. Avete capito benissimo. I personaggi si adatteranno all'ambiente che ho sviluppato particolarmente per questo luogo. In genere non pubblico LongFic, ma volevo proporvela perchè trovo che sia un esperimento affascinante che mi ha colpito a suon di campane e volevo vedere come voi fan della saga interpreterete una simile fanfic. La trama vera a propria che ha creato Kishimoto, verrà proposta probabilmente nel 3° capitolo. E per ulteriori spiegazioni, se non avete capito bene, potete mandarmi un messaggio in fermo posta!

A/N Sono sempre alla ricerca di un/a beta e se qualcuno vuole farsi avanti può mandarmi un messaggio in Fermo Posta. Ripeto. Per me sarebbe importantissimo perchè aiuterebbe a migliorarmi sia dal punto di vista grammatico e dialogico.

Grazie per averla letta!

Dappyna
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: