UNA VISITA INATTESA
- Capitolo 1° -
Iniziamo con i preliminari.
Se già conoscete il carattere basilare di Konstantin, sappiate che non è molto diversa dal solito...
Questa fic è un po' sciocca, e di certo ci sarà qualche problema con la storia originale (sulla quale, lo ammetto, sono poco informata)
Per il resto, siate clementi con me!!!
CAPITOLO PRIMO.
VISITA A SORPRESA
In attesa della Missione Segreta Terribilmente Malvagia per radere al suolo il villaggio di Konhoa, Orochimaru riceve una visita inattesa.
“Toc toc!!” annuncia la porta.
Il Sennin alza gli occhi al cielo
- KABUTO!- ordina – vai ad aprire!-
Ma Kabuto non c’è.
Ovvio che non ci sia, visto che sta recitando la parte del “bravo ragazzo tanto simpatico”.
Orochimaru sbuffa, poi va a vedere chi bussa con tanta insistenza.
- Chi è?- domanda prima di aprire la porta.
- Sono Itachi.- risponde l’essere dall’altra parte.
Orochimaru, riconosciuta la voce, apre senza ulteriori indagini.
Il secondo successivo il Sennin viene investito da una sottospecie di nuvola multicolore.
- CIAO GEMELLINO!!!-
Orochimaru alza gli occhi al cielo. Di nuovo. La seconda volta in pochi minuti.
E c’è solo una persona che riesce, senza neppure impegnarsi, a condannarlo ad un simile stress psicologico...
- Ciao, Connie.- sorride, rassegnato.
- Ma ciao! Come sta’ il mio gemellino preferito dalla lingua serpentiforme?-
Orochimaru vorrebbe unicamente spiegare alla sorella PERCHE’ non può raccontarle nel dettaglio come stia, in quel momento in particolare.
- Me la cavo piuttosto bene, Connie.-
- Perfetto!!-
Konstantin non è una ragazza bellissima. Assomiglia un po’ al fratello, di certo è pallida quanto lui. Ha il naso aquilino ed è di costituzione snella. Diversamente da Orochimaru, lei non pratica le arti dei ninja, anche se qualche trucchetto... insomma, qualche trucchetto è parte integrante del suo patrimonio genetico, come quel trucco che le permette di alterare il proprio aspetto, e la propria voce e farsi passare, ad esempio, per Itachi.
- Che piani hai in questo periodo?- domanda Konstantin. – potremmo andare a trovare mamma e papà... oppure potremmo andare a fare un giro, non lo so... andare a vedere come se la passano i vecchi amici a Konhoa e dintorni...-
- No, Connie. Al momento sono un po’ occupato.-
- Occupato? E che altro hai da fare, se non stare qui a fare le ragnatele?-
Orochimaru non sa cosa dire. Come spesso, quando si trova a contatto con la sorridente gemellina.
-... beh, ho una mezza idea di tornare a Konhoa... e...-
- FANTASTICO!! Io l’ho sempre detto che stare qui ti distrugge...-
- Ma intendo presentarmi là in forze e mettere a ferro e fuoco il posto.-
Konstantin non dice niente. Konstantin non dice mai niente, quando le comunicano notizie scioccanti.
- Sei impazzito, per caso?-
- ... ho un piano. E ne sono dannatamente fiero.-
- Tu vuoi fare del male a delle PERSONE? Perché non me ne sono mai accorta?-
- Senti, Connie, tu non sei Dio ed io ho sempre avuto una notevole capacità nell’arte della finzione. Non sei onnipresente e...-
- Insomma mi hai mentito.-
-... Solo un po’.-
Lo schiaffo parte. Lentamente, la guancia del Sennin più cattivo del mondo diventa rossa.
- Ahia.- è il commento.
- Bastardo.-
Konstantin incrocia la braccia davanti al petto.
- Sono particolarmente incazzata.-
- Ed è esattamente il motivo per cui ho evitato di scriverti in quest’ultimo periodo...-
- Tu non mi scrivi MAI. Sono sempre IO quella che prende iniziative familiari.-
- Senti, io...-
In quel momento la porta si apre, ed entra Kimimaro
- Capo, abbiamo completato i...- s’interrompe – e la ragazza sarebbe?-
Konstantin da un colpo di tosse, si rassetta i capelli e tende una mano al nuovo arrivato
- Sono Konstantin Tepesh, e lui è il mio gemellino.-
Kimimaro vorrebbe tanto poter scomparire istantaneamente
- Beh, allora scusate se ho interrotto la riunione di famiglia... quindi adesso me ne vado...-
- Assolutamente.- lo contraddice Connie. – adesso tu, o perfetto sconosciuto, vai ad informare gli altri complici che il PIANO NON-SI-ATTUERA’.-
- Pensavo che l’attitudine al comando papà l’avesse passata solo a me.- commenta Orochimaru, nascondendo un sorriso dietro la mano – e comunque credo ci siano delle leggi che impediscono ad una sorella di entrare nel territorio del fratello e di mandare all’aria i suoi piani.-
Konstantin ha un’aria molto determinata
- Lo sapevo che sarebbe finita così.- impreca a bassa voce
- E da quando?-
- Da quando hai decapitato la mia bambola!-
- Ehi, ragazzina, mi avevi provocato apertamente!-
- Per Dio, avevamo SEI anni!-
- Comunque.- tossicchia Kimimaro – io mi allontanerò senza dare troppo dell’occhio.- e si gira verso la porta.
- Non provarti a disdire i miei ordini.- gli comanda Orochimaru
- Senza dubbio, capo.-
- Pensi di poter fare un casino terribile SENZA LA MIA APPROVAZIONE?- protesta Konstantin
- E tu pensi di potermi mettere i bastoni fra le ruote??-
- Mi stai sfidando, gemellino?-
- Tu mi stai di nuovo provocando.-
- Oh, allora vedrai come manderò all’aria i tuoi spiacevoli propositi.-
Detto questo, Connie gira le spalle al gemello ed esce dalla porta, furente.
FINE CAPITOLO PRIMO.
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