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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
CrossOver: Eragon
Titolo Fanfic: TRA AMORE E MAGIA
Genere: Sentimentale, Avventura, Drammatico, Fantasy, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver
Autore: darkflame galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/01/2008 21:11:42

un mix tra personaggi e luoghi di harry potter ed eragon che con un pò di fantasia si sono combinati per dare vita al mio primo racconto...
 
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L'INIZIO DI UN'AVVENTURA
- Capitolo 1° -

Capitolo 1

L’inizio di un’avventura


Ultima settimana di agosto. Il caldo era insopportabile. Dalla finestra aperta della camera di Saphira Hadway entrò uno strano uccello. Dapprima lei non lo riconobbe ma poi si accorse che era una fenice. Essa portava legata ad una zampa una pergamena. Era una lettera indirizzata esattamente a Saphira Hadway, Cameretta, 3^ stanza, secondo piano, Liverpool St. 15, Londra. Il mittente era Albus Silente. La lettera diceva:

Cara sig.na Saphira,
Le invio questa lettera per informarLa che dovrà presentarsi il 1° settembre alla Scuola di Magia di Hogwarts. Per giungere ad essa dovrà prendere il treno delle 11 del binario 9 ¾ della Stazione King’s Cross di Londra.
Le allego qui di seguito il materiale necessario per il corrente anno scolastico:
- tre completi da lavoro in tinta unita (nero)
- un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
- un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
- un mantello invernale (nero con alamari d’argento)
N.B. tutti gli indumenti devono essere provvisti di una targhetta con il nome.

inoltre dovrà essere provvista dei seguenti libri di testo
- L’Antica Lingua vol. 1;
- Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, di Emeric Zott
- Infusi e pozioni magiche, di Arsenius Brodus
- Gli animali fantastici: dove trovarli, di Newt Scamandro
- Le Forze Oscure: guida alla protezione, di Dante Tremante
- Storia della Magia, di Bathilda Bath
- Mille erbe e funghi magici, di Phillida Spore
- Teoria della Magia, di Adalbert Incant
- Manuale degli Incantesimi, di Miranda Gadula


Infine dovrà possedere i seguenti accessori:

- 1 bacchetta magica
- 1 calderone (in peltro, misura Standard 2)
- 1 set di provette di vetro o cristallo
- 1 telescopio
- 1 bilancia d’ottone

Gli allievi possono portare un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo.

Cordiali saluti
Professor A. Silente


“Una scuola di maghi? E chi è questo Albus Silente?” A Saphira girava la testa. Non ci credeva, era un sogno; provò a pizzicarsi e si fece male, “quindi è tutto vero” pensò. Era confusa,ma entusiasta e con tutti questi pensieri in testa si addormentò.
La mattina a colazione decise di parlare della missiva: -Mamma, papà, ieri sera una fenice mi ha portato questa lettera in cui c’è scritto che devo presentarmi il 1° settembre alla Scuola di Magia di Hogwarts partendo con il treno delle 11 del binario 9 ¾ della Stazione di King’s Cross- - Ma è fantastico! Era ora che arrivasse! Quest’oggi ti porto a prendere i tuoi libri e il materiale che occorre! Oh! Come sono felice! Su mangia e vai a prepararti! Staremo fuori casa tutt’ oggi, ci vuole molto ad arrivare…- rispose la madre. Il padre rimase in silenzio. Saphira finì in fretta di mangiare e andò a prepararsi. Intanto in cucina Arixa e Simon discutevano: - Ma deve proprio andarci in quel posto?! Non può andare in una scuola normale!?!?!- disse Simon – No! Lei andrà ad Hogwarts il Wyrda ha deciso così e guai a chi lo cambia! Solo Saphira può cambiare la sua vita! Ma ad Hogwarts ci andrà…che tu lo voglia o no.- rispose Arixa –Ma…- inziò Simon - Niente ‘ma’…quella era la mia ultima parola.- ribattè Arixa poi con un tono più dolce chiamò – Saphira sei pronta?!- - Sì, ora scendo!- rispose la ragazza. Cinque minuti dopo madre e figlia uscirono per andare a Diagon Alley per comperare il materiale scolastico.
Arrivarono in paese intorno a mezzogiorno benchè fossero partite molto presto. Così decisero di pranzare prima di addentrarsi per i negozi. – Però prima ci servono i soldi!- disse la madre – Perché? Non li abbiamo?- chiese Saphira – Certo ma i nostri soldi non vengono riconosciuti nel mondo dei maghi. Perciò la nostra prima tappa è Gringott! La Banca dei maghi!- disse Arixa. Così partì spedita per la strada principale affollata di gente seguita a ruota da Saphira.
“ sembra che conosca questo posto come se ci fosse venuta mille volte!” si ritrovò a pensare la ragazzina. Decise così di chiederle come mai era così felice e come faceva a conoscere quel posto alla perfezione. –Mamma…- iniziò Saphira.
- Eccola! Siamo arrivate!- il grido della madre la fece sussultare; si trovavano di fronte ad un edificio bianco come la neve. Ritto in piedi, dietro un portale di bronzo brunito, con indosso un’uniforme scarlatta e oro c’era una strana creatura che Saphira non aveva mai visto in vita sua – Cos’è quell’essere all’entrata della banca?- chiese alla madre – Un Folletto!- le rispose come se fosse una cosa ovvia e quotidiana vedere un folletto all’entrata di una banca.
Il Folletto arrivava a malapena all’altezza delle spalle di Saphira. Aveva un viso dal colorito scuro e dall’aria intelligente, una barba a punta e dita e piedi molto lunghi. Dopo una decina di passi si trovarono di fronte ad una seconda porta, sulla quale era incisa la seguente frase:

Straniero, entra, ma tieni in gran conto
Quel che ti aspetta se sarai ingordo
Perché chi prende ma non guadagna
Pagherà cara la magagna
Quindi se cerchi nel sotterraneo
Un tesoro che ti è estraneo
Ladro avvisato mezzo salvato:
Più del tesoro non va cercato.
Quando attraversarono la porta (questa era d’argento), una coppia di Folletti si inchinò e le condussero in un grande salone marmoreo.
Arixa si diresse verso uno sportello libero e disse - Buongiorno. Sono venuta a ritirare dei soldi dalla cassaforte numero 32056190 -
- Ha la chiave?- chiese il Folletto. – Si certo! Eccola!- disse estraendo dalla tasca una piccola e lucida chiave d’oro.
- Bene. Ora vi chiamo qualcuno che vi accompagni- così dicendo suonò un campanellino e dopo qualche minuto arrivò un Folletto basso e tarchiato di nome Belin Belan Belandi (per brevità chiamato Belin).
Belin le portò attraverso uno stretto passaggio di pietra illuminato da torce. Dopodichè salirono su un carrello che scese sferragliando su binari che scendevano ripidi e scoscesi. In men che non si dica arrivarono alla cassaforte 32056190 e scese dal carrello seguirono Belin che aprì la cassaforte con un click che echeggiò nel vuoto. Quando Arixa ebbe ritirato una borsa di monete, risalirono sul carrello e tornate alla luce del sole si diressero a pranzo.
Pranzarono al Paiolo Magico, un posto un po’ squallido ma assolutamente comodo e il pranzo era eccezionale! Mentre pranzavano Saphira cercò di riprendere il discorso iniziato precedentemente – Mamma, come fai a conoscere questo posto? –
La madre dopo un po’ di esitazione rispose - Devo riconoscere che è giunto il momento di raccontarti tutto…- continuò – Devi sapere che io provengo da una famiglia di maghi molto antica e che, alla tua età, anch’io fui chiamata a frequentare la più grande scuola di magia…- -Hogwarts- disse Saphira – Esatto.- rispose la madre, poi continuò – …e sono molto felice che anche tu possa andarci! - - Ma papà sa di tutto questo?- chiese la ragazza. – Si è fatto tardi dobbiamo muoverci!-
Dopo mangiato andarono da Madama McClan: abiti per tutte le occasioni.
Quando entrarono una donna sulla cinquantina le accolse amorevolmente - Benvenuta Arixa! Quanto tempo dall’ultima volta che ti ho vista! Qual buon vento ti porta qui?- Arixa indicò la figlia. – Oh, certo certo. Anche tu ad Hogwarts, eh! Vieni. Ti prendo le misure- e così dicendo tirò fuori il metro e iniziò a misurarla. – Bene bene. Torno subito!- disse Madama McClan. – Tornò poco dopo con le divise.– Ecco qua- disse, -Quanto le devo?- chiese Arixa – 20 galeoni e 15 falci-. Dopo aver pagato si avviarono verso Il Ghirigoro per comprare i libri, poi presero calderone, provette e gli accessori in un negozio antico e oscuro. Alla fine mancava solo la bacchetta magica. Si diressero allora da Olivander.
Il negozio era angusto e squallido. Sullo stipite della porta c’era una scritta: Olivander: Fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C. Olivander era un uomo anziano con occhi grandi e scoloriti che illuminavano la penombra del negozio come due astri lunari. – Salve- disse l’uomo con voce sommessa. – Ehm…Salve…- disse Saphira intimidita.
- Mentre scegli la bacchetta io vado un attimo in giro per il paese. Devo assolutamente prendere una cosa. A dopo piccola.- disse la madre uscendo dal negozio. – Bene bene. Tu sei Saphira Hadway- disse Olivander.
- Si, sono io.- rispose Saphira. – Grande strega tua madre..si si…Bando alle ciance! E’ ora di scegliere la tua bacchetta. - disse poi iniziando a estrarre dagli scaffali scatolette contenenti bacchette di tutti i tipi. Dopo varie prove Olivander disse: -No no no. Non va bene neppure questa. Stai tranquilla che troveremo quella che fa per te.- così dicendo sparì tra gli scaffali più interni del negozio tornando dieci minuti dopo con una bacchetta diversa dalle altre – Questa bacchetta è di legno di frassino contenente una piuma di fenice- disse il negoziante – La provi, la provi- riprese. Saphira la prese in mano e un calore la invase illuminando gli oggetti attorno a lei.
-Perfetto!…Gliela impacchetto subito!- disse Olivander. Saphira pagò 7 galeoni e 20 zellini e uscì dal negozio ove la madre la aspettava con una gabbia contenente un gufo reale che Saphira decise di chiamare Corth. Arixa si accertò che ebbero preso tutto l’occorrente prima di avviarsi verso casa.
La sera Saphira uscì con i suoi amici, ma mentre questi si divertivano, lei era presa dai dubbi “ Lo dico ai miei amici o no? Almeno a Callahan, il mio migliore amico…se lo venisse a sapere di sicuro lo perderei perché avrebbe paura di me…oh…cosa posso fare!!!!!!!!!! Devo tenere il segreto…ma come faccio a spiegare che non sarò in questo paese per un anno scolastico intero, che non potrò vederli tutti i giorni? Come farò a tenermi in contatto con loro?….” pensò Saphira. – Ehi, Saphy che hai?-chiese Callahan preoccupato. –Niente…niente…-rispose e decise di divertirsi con tutti.
La sera prima della partenza, Saphira decise di passarla libera da ogni preoccupazione assieme ai suoi amici. Quando venne il momento dei saluti si rattristò a tal punto che tutti se ne accorsero. Allora spiegò che l’indomani sarebbe partita per scuola.– I miei hanno deciso di mandarmi in una scuola a nord del Paese…e…- -..E..?- chiesero i ragazzi -…e…non potremo vederci più fino a Natale.- continuò quasi piangendo – Ma non ci sono problemi! Potremo sempre sentirci e vederci con i cellulari!- esclamò Alex. –Magari fosse così facile…In quella scuola i cellulari sono vietati.- rispose Saphira. Tutti rimasero in silenzio pensando ad una soluzione per riuscire a vedere la loro amica; alla fine Saphira disse: - Beh…si è fatto tardi…devo andare…ciao a tutti- e dopo aver salutato tutti si avviò verso casa seguita a ruota da Callahan che voleva saperne di più su questa scuola dove sarebbe andata.
Alla fine esausta di tutte le domande Saphira disse –
Senti, sei il mio migliore amico,ma non posso spiegarti niente. Ti prego non rendere le cose più difficili di quanto siano! Ti posso dire solo questo: l’unico mezzo di comunicazione sono le lettere. Queste ti arriveranno di sera tramite un gufo reale. Saprai che è il mio perché avrà legato al collo un mio oggetto personale. Questo non ti deve uscire di bocca. Mi fido di te. Ciao ci vedremo a dicembre. Ti voglio un bene infinito!- -Anch’io- rispose Callahan. Prima di andarsene Callahan soggiunse -Cerca di farti degli amici in quella scuola, ma non dimenticarti di me.- - E come potrei dimenticarti! Tu sei il mio migliore amico!- e così dicendo Saphira rientrò a casa. Prima di addormentarsi pensò “ Dopotutto nuove amicizie non mi faranno male! E poi posso avere le prova dell’amicizia di Callahan…”ma non finì mai quella frase poiché si addormentò.

*
La mattina, Saphira si svegliò all’alba agitatissima. Ricontrollò per l’ennesima volta il baule per essere certa di aver preso tutto. Si vestì e attese il risveglio dei genitori che l’avrebbero accompagnata in stazione.
Dopo aver fatto colazione partirono tutti e tre verso la stazione di King’s Cross. Arrivarono in stazione alle 10.45 dopodiché Arixa accompagnò la figlia al binario 9 ¾ dove un treno a vapore era in attesa. Il binario era gremito di studenti e di genitori che salutavano i propri figli. Arixa aiutò Saphira a salire sul treno e a sistemare il baule poi le diede un biacio e se ne andò. Saphira restò sola nel suo scompartimento a pensare ai suoi amici e al tempo che trascorrerà prima che possa rivederli quando la porta dello si aprì. Sulla soglia c’era un ragazzo alto e con aria molto familiare…- Callahan!!!!C..Che ci fai tu qui!!!!!????!!!- esclamò Saphira stupita. – Sorpresa!!!!!!!- disse il ragazzo. – Non sei contenta di vedermi?- esclamò Callahan con aria da finto offeso – Certo che sono contenta, ma perché non me l’hai detto?chiese la ragazza. – Era una specie di sorpresa. Comunque loro sono Drajl e Seithr – indicò i due ragazzi dietro di lui. – Ciao – dissero i due all’unisono. – Ciao – rispose Saphira. – Ti dispiace se stiamo qui con te? Gli altri sono pieni. – E me lo chiedi pure?!-. Si aprì di nuovo la porta ed entrò una ragazza della stessa età di Saphira. – Scusate…posso stare con voi? Gli altri scompartimenti sono tutti occupati…-chiese. – Certo!- rispose Saphira. – Piacere, io sono Thrysta.- -Piacere, Saphira, e questi sono Callahan, il mio migliore amico, Drajl e Seithr. Sono amici di Callahan e li ho appena conosciuti..- -Ciao, piacere!-dissero i tre. Passarono gran parte del tempo a parlare e a conoscersi. – Meglio cambiarsi, siamo quasi arrivati.-
Si cambiarono prima le ragazze mentre i ragazzi, usciti dallo scompartimento, aspettavano girovagando per il corridoio.
Prima che il treno si fermasse Saphira chiese a Callahan: - Come fanno a decidere in che Casa dovrai andare?- e lui rispose solamente – vedrai vedrai-
Saphira lo guardò offesa.
Dopo essere scesi dal treno gli studenti del primo anno vennero guidati da Hagrid, un uomo alto e robusto, a delle barche. Attraversarono il lago e arrivarono sulla soglia del castello di Hogwarts. Entrano poi, nella Sala Grande, ove si svolgevano la colazione, il pranzo e la cena, ma anche i grandi banchetti come quello di inizio e fine anno. I ragazzi vennero accompagnati fino al tavolo degli insegnanti dove di fronte a esso era posto
uno sgabello cui vi era appoggiato un vecchio e logoro cappello.
– Questo è il Cappello Parlante. È lui che vi smisterà nelle varie Case. Silenzio prego.- disse la prof. Mc Grannit. Dopo qualche minuto il cappello iniziò a cantare. Quando ebbe finito tutte le persone presenti si unirono in uno scroscio di applausi e Silente disse: - Che inizi lo Smistamento-.
Ad uno ad uno gli studenti vennero chiamati a indossare il Cappello Parlante. Quando toccò a Saphira tutti rimasero tesi, in silenzio. Il Cappello annunciò: - SERPEVERDE!- tutti i ragazzi presenti fissavano la ragazza e mormoravano tra di loro finchè la prof. Mc Grannit chiamò: -Thrysta Rotwoof- allora i bisbigli cessarono e l’attenzione si spostò sulla studentessa chiamata. Il Cappello esclamò ancora –SERPEVERDE- e Thrysta corse a prendere posto vicino ai suoi nuovi amici.
Quando lo Smistamento fu terminato Silente si alzò – Benvenuti! Benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts! Non voglio dirvi molto. Solo poche regole e annunci. Primo. È vietato l’ingresso nella Foresta circostante alle scuola. Secondo. La Biblioteca presente nei sotterranei dell’istituto non può essere utilizzata salvo in casi eccezionali e comunque sottoscritti da un professore. Credo di avervi detto abbastanza…che inizi il Banchetto!-. Davanti agli occhi degli studenti comparvero succulenti pietanze di tutti i tipi. Gli studenti del primo anno restarono meravigliati.
Saphira e Thrysta si servirono di tutto. Alla fine del banchetto tutti gli studenti si ritirarono nelle loro Case. – Saphira Hadway…che piacere conoscerti.- disse un ragazzo di Grifondoro avvicinandosi a Saphira – mi chiamo Richard e questi sono Yawë e Orik.- -Si si piacere. Lei è Thrysta.-rispose Saphira un po’ scocciata. Quel ragazzo gli stava antipatico già dal primo momento che l’aveva visto. -Helton! Che piacere vederti!- dissero in coro Callahan, Drajl e Seithr. – Ti avvisiamo che se ci provi con una di queste due ragazze ti lanciamo una bella Maledizione Senza Perdono.- continuò Callahan – E sappiamo bene che il tuo paparino le conosce a meraviglia- continuò Drajl.- - Ragazzi che succede? Siete appena arrivati che già combinate casini? - I ragazzi ammutolirono. Il professor Piton era dietro di loro. – Ehm…niente, professore. Le nostre nuove studentesse stanno facendo “amicizia” con quelli di Grifondoro…- rispose Seithr. – Non me la dai a bere, so benissimo che voi e quei tre siete nemici per la pelle.- - Infatti noi siamo intervenuti prima che le due ragazze del primo facessero incontri sbagliati.-intervenne Callahan. Piton li guardò sottecchi poi disse – Forza tornate ai vostri Dormitori. Muoversi!- tutti se ne andarono senza fiatare, i Serpeverde erano seguiti dal professore.

 
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