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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA CHIAVE
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: micia991 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/01/2008 11:34:30 (ultimo inserimento: 16/02/08)

Un'assassina che uccide per divertimento, una fanciulla che le chiede di aiutarla..Cosa è accaduto al mondo per andare a chiedere aiuto ad un sicario
 
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UCCIDERE PER VIVERE
- Capitolo 1° -

Capitolo uno: Uccidere per vivere





Plic plic plic…



Sentivo solo questo oltre ad un silenzio assordante intorno a me…Nessuno sembrava avere intenzione di spiccicare una minima parola, mentre mi guardavano sbalorditi, come se fosse la prima volta che guardavano la vera io. Un ragazzo davanti a me, a terra, un rivolo di sangue che gli macchiava i vestiti, non si muoveva più…Solo le mie mani ancora nervose si agitavano in grembo, mentre stringevano qualcosa di orrendamente simile ad un pugnale, dalla lama molto affilata.
- Che hai fatto? Sei impazzita! E’ morto!
Voci, voci che si rincorrevano senza un significato preciso per me, solo rumori indistinti che si facevano strada a fatica fino al mio cervello...Osservai con sguardo vacuo le mie mani coperte di sangue, mentre con uno sbuffo riportavo al loro posto i ciuffi di capelli ribelli che mi finivano davanti agli occhi color blu notte. Un altro sguardo come a cercare di capire cosa volesse tutta quella gente intorno a me…Sempre gli stessi visi sbalorditi, sbalorditi perché non pensavano affatto che una ragazza beneducata e composta come me sapesse uccidere…Sì, è una cosa che ho sperimentato parecchie volte, e le reazioni sono sempre state quasi tutte uguali…Forse è per colpa del mio comportamento che sono sempre costretta a trasferirmi, vagare di paese in paese, senza una meta ben precisa…
- Chiamo i guardiani!
Sì, chiamate i guardiani…tanto contro la ragazza della notte potranno fare ben poco…Ragazza della notte…un simpatico nomignolo che mi avevano affibbiato in un paesino poco lontano da questo, ancora non ho capito il motivo…Forse perché riesco sempre a sparire prima che faccia giorno…Sì, la ragazza della notte non colpisce alla luce del sole, la ragazza della notte si muove nell’ombra…Ancora uno sguardo vacuo alle mani rossastre prima di sparire in un vortice di petali di ciliegio, diretta chissà dove…
La luce del sole mi fece sobbalzare. Probabilmente era stato un altro incubo, o forse la più orrenda realtà ad augurarmi il buongiorno la mattina seguente…Non sapevo dove mi trovavo, l’ambiente attorno a me somigliava vagamente ad un bosco, un fitto bosco che lasciava trasparire qualche timido raggio di sole…Un mio sguardo bastò a farmi capire cosa indossassi…Probabilmente un abito da combattimento, una sorta di armatura leggera, protettiva certo, ma leggera…Quella era la parte importante, quando ti dovevi muovere agilmente e senza lasciare tracce…Con passo stanco e le occhiaie agli occhi, camminai fino ad un ruscello poco lontano dalla radura in cui mi ero risvegliata, dove mi lavai per bene le mani, ancora macchiate del sangue di quel ragazzo che avevo ucciso la sera precedente…Ormai era quasi un rituale…Mi stanziavo in un paese facendo la ragazza beneducata e rispettosa delle leggi, e quando meno se lo aspettavano, la ragazza della notte colpiva indisturbata…Sì, mi piaceva molto comportarmi in quel modo, forse era per vendicarmi di un torto subito nel passato, o forse per mero divertimento…Tutte e due le possibilità erano parecchio allettanti, non mi ero ancora decisa…Mi guardai con aria poco convinta le mani ora di quel solito pallore che mi faceva somigliare vagamente ad un fantasma, per poi rimettermi in marcia, meta: sconosciuta. Ancora non avevo trovato una mappa del continente, spesso camminavo per giorni fino ad incontrare finalmente il prossimo paesino dove colpire…Camminavo da circa quattro giorni, a giudicare dal continuo morire e sorgere del sole, ma non ero per niente stanca: la ragazza della notte è sempre vigile e attenta, quando finalmente arrivai ad un paesino che alle porte recava scritto: Benvenuti a Wimbledon! Vi auguriamo una buona permanenza!
Lo guardavo diffidente quel cartello semi sbilenco, sinceramente non mi importava granché di avere una buona permanenza…non erano questi i miei obiettivi…Arrivai a quella che sembrava una sorta di locanda, dove chiesi subito una stanza e qualcosa da mangiare, per poi rimanerci fino al calare del sole…Mentre mangiavo, le immagini ancora vivide di quel ragazzo morto mi scorrevano nella mente, come una sorta di strano film incapace di fermarsi…I capelli neri spettinati gettati alla rinfusa sul terreno, il rivolo di sangue che usciva dal capo, gli occhi aperti in una smorfia di stupore, uguale a quella di tutti gli altri presenti…Appoggiai con aria schifata le posate al loro posto, quel cibo non mi soddisfava per niente…Ma non avevo voglia di chiederne altro, da qualche giorno a quella parte il mio unico sostentamento era il sentimento di vendetta che covavo in un angolo recondito del mio cuore…Decisi di andare subito a letto, se così lo possiamo definire…Un po’ di paglia sparsa a terra e un pezzo di pelle squadrato a mo’ di coperta…La locanda era davvero misera, ma dovevo accontentarmi…E fu quella notte che un sogno mi cambiò la vita…Mi trovavo ancora nella radura dove mi ero svegliata quella mattina, ma aveva qualcosa di diverso…Al centro, seduta su un tronco, stava una ragazza bellissima, dagli occhi azzurro cielo e i capelli color oro puro…Mi guardava e mi invitava ad unirmi a lei, con un gesto ripetitivo della sua piccola mano…Decisi di non deluderla, prendendo posto accanto a lei e continuando ad osservarla, mi piaceva anche il suo vestito: tutto bianco, candido e morbido…
- Siamo in pericolo, tutto il mondo è in pericolo, mi devi aiutare te ne prego…- Mi disse quella con voce pressoché lamentosa, una cosa da fare venire i nervi solo a pensarci.
- E perché dovrei? Non so se ti sei accorta che il mio lavoro è uccidere…Ho dedicato la mia vita fino ad ora a questo scopo, e non ho intenzione di smettere.- Sentenziai secca, forse anche un po’ troppo, tanto che la misteriosa ragazza si mise a piangere.
- Se non ci aiuterai tu, non ce la faremo mai…Abbiamo bisogno del tuo aiuto, dobbiamo impedire che le sette chiavi finiscano in mano a persone che potrebbero usarle per distruggere tutto…- Continuò lei, probabilmente non aveva ascoltato quello che le avevo detto, il che mi rese ancora più arrabbiata, anche se in un certo senso mi dispiaceva vederla piangere.
- Perché vuoi proprio il mio aiuto? Io sono un’assassina, di solito non mi abbasso ad aiutare la gente solo perché me lo chiede.- Ora ero del tutto spazientita, le mie mani si strinsero in due pugni identici, quasi non volevano stare tranquille.
- Perché sei l’unica che può aiutarci…Nessun affetto, non hai niente da perdere…Sei perfetta per il nostro scopo.- Asserì la ragazza, smettendo tutto d’un botto di piangere, mi fissò con i suoi dolci occhi azzurri, capaci di convincere chiunque. Le sue ultime parole mi colpirono nel profondo, mi fece capire in pratica di essere una persona senza sentimenti, una macchina…E questo non mi dispiacque affatto, anzi mi convinse ad annuire leggermente con il capo, segno che avevo accettato di aiutarla.
Mi sorrise radiosa non appena capì che avevo accettato e mi mise in mano una chiave argentata, molto più piccola delle chiavi normali, ma aveva uno strano simbolo sopra…Un sole, un sole dai raggi splendenti.
- Che cosa me ne devo fare?- Chiesi alla fanciulla che non aveva accennato ad abbassare lo sguardo.
- Questa ti servirà in futuro, sappi solo che non appena sarà il momento di usarla, mi farò viva…Per ora devi trovare qualcuno che ti accompagni nella tua missione, non sarà per niente facile, ma sono certa che ce la farai…Ah a proposito, il mio nome è Shizu, ricordalo bene…Ora ti devo lasciare, mi sono anche trattenuta troppo a lungo nei tuoi sogni…Cerca dei compari, ti chiedo solo questo…- Le ultime parole riecheggiarono nella mia mente mentre la radura e Shizu scomparivano e io mi ridestavo dal mio sonno…Tra le mani avevo quella piccola chiave che mi aveva appena consegnato, la guardai con tanto d’occhi per qualche secondo, prima di richiuderli e mettermi a pensare…
- Allora non è stato solo un sogno…- Mormorai stesa sulla paglia, mentre rigiravo l’oggetto tra le mani, e poi mi risuonavano nelle orecchie le sue ultime parole… “Cerca dei compari, ti chiedo solo questo…” ma lei aveva sempre agito da sola, sarebbe stato troppo chiederle di viaggiare insieme a qualcun altro…Ma poi posi un freno ai miei pensieri, se le sue parole erano vere avrei dovuto viaggiare ancora e mi servivano tutte le mie forze…
- Buonanotte Shizu.- Mormorai ancora, prima di cadere in un sonno senza sogni, che fortunatamente nessuno venne a disturbare.
 
Continua nel capitolo:


 
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