LA SPIA - Capitolo 1° -
Io e te...
Echeggia la campanella, un lungo suono attraversa la mia mente.Sto prendendo gli ultimi appunti di Storia, voglio trascrivermi tutto, d’altronde lo studio è il mio impegno e la mia vita è concentrata solo su questo enorme edificio. Certo le amicizie … ma esiste davvero l’amicizia??…fino a quel momento non ci avevo mai riflettuto, il sabato uscivo con qualche mia compagna di classe, ma , come posso dire…non sentivo che tra di noi, poteva esistere quel confidarsi tutto , dirsi tutto…no, non volevo. Avevo posto una barriera di fronte a me, un immensa barriera, difficile da scavalcare, perché si presentava imponente, a chiunque tentasse di oltrepassarla. Riposi con cura i libri, posti sul mio banco…guardai fuori dalla finestra, notandovi i soliti “marinatori della scuola”…che cosa si sono iscritti a fare??.questo era il mio pensiero, e niente mi poteva far cambiare idea, perché io dovevo essere l’esempio della scuola, della classe, dei professori…io ero tutto in quella scuola : rappresentante d’istituto, rappresentante di classe e allieva modello dei professori. No…non potevo permettermi di pensarla diversamente. Ormai mi avevano etichettato.Io ero la brava ragazza, sempre seduta al primo banco, che prende appunti, e con decine di fogli nello zaino, colmi di parole…quella sempre vestita compostamente, la “secchioncella” a volte, ero anche chiamata così… Ero quella che diceva sempre la cosa giusta al momento giusto, quella che tutti avrebbero voluto mandare a “fanculo”( termine usato dai miei compagni di classe)perché non ti faceva copiare, o perché faceva da spia alla professoressa se avevano fatto qualcosa di male..come ad esempio fumare nei bagni o ancor peggio, spacciare. A scuola si era distribiuta questa voce…io per loro ero “la spia”…e si sa, che come la pensa uno, la pensano tutti. Che stronzi. Io non cambiavo le mie idee, né i miei ideali.Io ero una ragazza seria, che si impegnava al massimo a scuola, ero quella che “stava sempre con la testa sui libri”, beh cosa c’è di male. La mia routine era quella.
Ma forse qualcosa o per meglio dire qualcuno…cambiò le mie abitudini , rivoluzionando la mia vita e dargli quel leggero pizzico di follia che è l’adolescenza….sapete no, quelle cazzate che si fanno una volta nella vita…lui aveva cambiato la mia vita. Non sapevo neanche io se in meglio o in peggio.So solo che mi piacque. Tutto cominciò da quel giorno…quando decisi di imboccare un'altra strada. E da lì…il Grande Demone Celeste, aveva iniziato il suo conto alla rovescia, facendomi vedere, una nuova sfumatura della vita, più bella, più giocosa, meno seria…ma anche pericolosa e a volte insicura. |
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