torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Hunter X Hunter
Titolo Fanfic: SORELLA MORTE
Genere: Sentimentale, Azione, Avventura, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: ladyhell galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/01/2008 19:57:47 (ultimo inserimento: 24/01/08)

Io sono Kelleni Zaoldyeck, gli amici mi chiamano Kelly...o almeno lo farebbero se ne avessi... sono la sorella maggiore di Killua, molto piacere...
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
...L'INIZIO PERFETTO DI UNA VACANZA PERFETTA....
- Capitolo 1° -

Mia prima fan fiction su Hunter x Hunter...ditemi cosa ne pensate e se è il caso di continuarla...ai posteri l’ardua sentenza!!!A presto coi commnti!!!



Sembrava una mattinata normale, anzi normalissima, per i quattro amici hunter che avevano scelto di concedersi una breve ma meritata vacanza in un piccolo angolo di paradiso, l’isola di Shining Wood. Il posto era stato saggiamente scelto dal leader morale della spedizione, un ragazzino biondo e molto sveglio che portava il nome di Kurapica, non solo per il suo grande interesse paesaggistico ( natura incontaminata, spiaggia dorata, aria pulita) ma anche per il fatto che l’isola era completamente isolata dal resto del mondo, disabilitata alle comunicazioni via radio, il che significava pace assoluta, nessuno scocciatore di nessun genere....paradiso tropicale!!! Il resto del gruppo, composto da Gon, Killua e Leorio, si erano trovati d’accordo con lui che sarebbe stato magnifico passare lì qualche giorno di ferie da trascorrere immersi nella più totale tranquillità e lasciarsi così alle spalle tutta la fatica e gli affanni delle loro missioni da Hunter....
Nella foresta vergine, tra la rigogliosa vegetazione e la lussureggiante fauna che mandava in visibilio il cuore del piccolo Gon Freeks, stava la pittoresca casetta di legno in cui gli amici avrebbero preso alloggio durante la vacanza. Si trattava di un piccolo ma accogliente rifugio, della cui segreta esistenza erano venuti a conoscenza sul sito internet degli Hunter. Tutto sembrava perfetto per trascorrere qualche giorno in santa pace, circondati solo dagli amici e dalla natura...

Il piccolo Gon si svegliò ascoltando il cinguettare degli uccellini sulla sua finestra e lo sciabordio delle onde che poco lontano si infrangevano sulla spiaggia. Si alzò facendo molta attenzione a non svegliare Killua, che divideva il letto con lui, e dopo una veloce toeletta scese al piano di sotto.
Fu seduta stante accolto da un gradevole profumo di ciambelle appena sfornate, evidentemente Kurapika si era alzato prima di loro per preparare la colazione...e infatti...

-Gon! Finalmente sveglio, accomodati la colazione è servita!- lo accolse Leorio, che comodamente seduto alla tavola imbandita si era già riempito il piatto delle ciambelline calde sfornate dal giovane Kuruta.

-Deliziose!!- commentò il ragazzino, assaggiandone una alla crema pasticcera.

-Killua?- chiese Leorio a bocca piena, allungando a Gon anche una ciotola di cereali e latte.

-E’ ancora di sopra...- rispose Gon mentre si stropicciava gli occhi con la mano, come per scacciare le ultime tracce di sonno- mmm... davvero buona questa colazione!

-Ehm...non guardare me, il merito è tutto di Kurapika!- disse Leorio indicando il biondo Kuruta che era ancora alle prese coi fornelli. Questi si limitò ad assentire col capo facendo un sorriso.

-Non avevo avuto dubbi- confessò Gon sorridendo.

-Certo, se calcoliamo che il SIGNOR Leorio è assolutamente negato per la cucina e su te e Killua non si può certo contare, dato che come prevedibile avete passato la prima notte nella baita a fare a cuscinate e poi avete dormito fino a metà mattina, se non ci avessi pensato io saremmo morti di fame!- fece notare il biondo con un sospiro di rassegnazione, mentre girava una omelette sul fuoco.

-Ehi, non farmi passare per l’imbranato di turno: certo che io so cucinare!- protestò Leorio, fingendosi indignato per l’insinuazione.

-Nei tuoi sogni- replicò l’altro con una calma encomiabile.

-Grrrrrr....mocciosetto, cosa credi?! Io sono in verità un grande chef, il più grande! Oltre che un ragazzo affascinante e pieno di pregi, ahahah!!!!- si esaltò allora Leorio.

-Si certo...e io sbaglio le coniugazioni dei verbi!- sibilò Kurapika di rimando.

Leorio fece finta di non notarlo e continuò a mangiare avidamente quello che aveva nel piatto.
Gon non potette fare a meno di lasciarsi sfuggire una risata, che presto contagiò anche gli altri due.

Dlin Dlon!

D’un tratto i tre sentirono il campanello della camera suonare. Il fatto era molto strano da momento che nessuno doveva esser a conoscenza dell’ubicazione di quella casa.

-Ragazzi...ma chi può essere?- chiese Leorio a bassa voce -E adesso che si fa? Rispondiamo?

-Che domande certo che si!- asserì Gon curioso più che mai.

-No aspetta Gon, non ti sembra strano? Nessuno dovrebbe sapere dove ci troviamo!Voglio dire... siamo in mezzo al nulla in una baita sperduta nota solo agli Hunter! Meglio essere prudenti.

-Magari solo un viandante che si è smarrito...o qualcun altro che ha sbagliato strada, o peggio qualche superstite di un naufragio che ha bisogno di soccorso- suggerì Kurapika ragionevole come sempre.

Dliiiiiiiiin Dloooooooon!

Questa volta il campanello si fece sentire con più decisione. Gli amici decisero di comune accordo che non valeva la pena di temporeggiare ancora...qualsiasi cosa fosse stata dietro quel campanello loro l’avrebbero affrontata!

Fu Gon ad alzarsi e ad andare ad aprire tranquillamente, trovandosi davanti una bellissima giovane donna dall’aria tutt’altro che minacciosa, ma a dir la verità altrettanto inquietante.

La ragazza dimostrava circa diciassette/diciott’ anni, indossava un lungo ed elaborato kimono blu scuro perfettamente intonato al colore dei suoi occhi, che aderiva perfettamente alle sue forme come una seconda pelle. Ricami azzurri e argentati con fantasie floreali si alternavano sul voluminoso obi scarlatto. I lunghi capelli neri erano raccolti sul capo da una serie di graziosi pettinini di giada in un’elegante acconciatura a spirale. Le labbra erano evidenziate da trucco scarlatto, mentre la zona intorno agli occhi, appena sopra la riga nera dell’eye liner, era di una sfumatura di rosso più tenue. Il resto del volto era interamente dipinto di bianco, eccetto la zona dietro il collo e le orecchie.

Una geisha?

Quel trucco esaltava i lineamenti sottili della fanciulla e contemporaneamente ne mascherava l’espressione del viso, dando la sgradevole impressione di trovarsi davanti a una bambola parlante più che ad una persona. Era un effetto mostruoso...eppure così affascinante.

-Khonichua– disse con una voce melodiosa e fredda come un cristallo - io sono Kelleni Zaoldyeck, gli amici mi chiamano Kelly...o almeno lo farebbero se ne avessi... sono la sorella maggiore di Killua, molto piacere.- la ragazza col kimono fece un piccolo inchino formale

STONK!!

Premettendo che al cognome Zaoldyeck i presenti avevano fatto un balzo indietro, tutto sommato la ragazza vi era abituata, Kelleni sorrise lievemente all’espressione di totale sbalordimento dei ragazzi.

-Non intendo disturbarvi più del necessario, devo solo parlare un attimo con Killua. Qualcuno di voi può chiamarmelo un momento?- non era una richiesta quella che la ragazza aveva fatto con un tono tanto perentorio e sbrigativo, quasi di comando, anche se aveva mantenuto una cortesia più che formale. Sembrava innaturale, come una nota stonata su un pianoforte...

Di nuovo la perplessità generale.

Alla fine fu Gon il primo a riprendersi e a domandare candidamente:

-Senti signorina Kelleni...non è che sei qui per portare via di nuovo Killua?

-Si e no- rispose lei atona- Killua dovrà tornare a casa con me, ma ci resterà solo per qualche giorno dopo di che sarà libero di tornare da voi.

-Perchè?!- chiese il bambino, per nulla intimorito dalla cupa figura.

-Motivi di famiglia- tagliò corto lei- allora, lui dov’è?

-Cosa ti fa credere che te lo diremo così facilmente?- chiese Leorio in un impeto di coraggio, tirando indietro Gon come per proteggerlo.

La ragazza lo fulminò praticamente con lo sguardo.

-Ve lo sto chiedendo gentilmente- sottolineò indispettita -so bene quanto siano importanti per mio fratello i suoi amici e voglio che sappiate che non ho nessuna intenzione di portarvelo via per sempre.

-Allora è tutto a posto!- saltò avanti Gon, con un gran sorriso- Devi proprio perdonarci signorina Kelleni...è solo che noi che pensavamo che alla famiglia di Killua non importasse niente di lui e dei suoi sentimenti !

Prima che Leorio o Kurapika potessero fargli notare che la sincera verità poteva risultare alquanto offensiva in quella situazione la ragazza accennò un lieve sorriso, meno freddo del precedente.

-Tu devi essere Gon...Killu mi ha parlato di te quando è tornato a casa dall’esame... mi ha detto che siete diventati amici...strano, ma non che la cosa mi dispiaccia. E voi dovete essere Leorio e Kurapika, ho detto bene?

Quella domanda suonava più come un’affermazione. Il tono era quello di una persona che non ama essere contraddetta, così che questi non fecero che annuire cortesemente, un po’ sulla difensiva.

-Ehm...si, piacere!- fecero i due citati in coro.

-Quanto alla domanda...- proseguì la ragazza disinvolta- comprendo la vostra diffidenza...ammetto che non siamo esattamente un esempio di affetto familiare.

Qualcuno mascherò un’esclamazione con un colpo di tosse.
Kurapica si affrettò a battere un colpo sulla schiena di Leorio, per rendere la tosse più credibile.

La ragazza lo squadrò malissimo, come si potrebbe guardare un misero insetto.

“Chi me lo fa fare di parlare con questi?” si chiedeva Kelleni.
“Le starò antipatico? E io che ci avrei provato volentieri...” si diceva sconsolato Leorio.
“Come è bella la sorella maggiore di Killua!” pensava Gon.
“Questa da qui a un po’ ci ammazza tutti!” ragionò Kurapika, sconsolato.

-Mettiamola così... – disse infine Kelleni- tra tutti i membri della famiglia io sono quella meno rigida su cose come questa, e per questo motivo sono quella che è in migliori rapporti con Killu.

-Questo dovrei essere io a dirlo onee-san - disse il ragazzo in questione scendendo le scale.

Killua rimase fermo a metà rampa fissando intensamente negli occhi la sorella, poi la sua espressione fredda cambiò completamente e si andò a gettare tra le braccia di lei sfoggiando un ampio sorriso – mi sei mancata molto Kelly onee-san!

-Mi sei mancato anche tu Killu-chan...quanto sei cresciuto. Temevo di vederti deperito... – disse lei con calma, accarezzandogli pacatamente i capelli argentei, la sua voce tranquilla che mascherava qualsiasi sentimento si era addolcita di una nota.

-Kelly... c’è qualcosa che non va?- chiese lui in un sussurro contro il suo petto.

-Ne parliamo dopo, non temere- sussurrò lei di rimando.

In effetti Kelleni non sembrava particolarmente felice di rivedere il fratello, o almeno non in quella particolare circostanza. Strano dal momento che tra tutti erano loro i membri della famiglia Zaoldyeck con il legame di simpatia, se non di vero affetto, più forte.

-Quando sei arrivata qui? E da dove? Hai notizie da casa?- domandò Killua a d alta voce, conducendo dentro casa la sorella e facendola accomodare nel salotto.

Gon, Kurapika e Leorio li seguirono.

-Dunque... la mamma come al solito ti invia i suoi striduli saluti e ti prega di tornare a casa, di fare il bravo bambino, ecc. ecc. Papà è impegnato ad evitare le sue crisi di nervi, il nonno la ignora per quanto riesce. Illumi è sempre spiritoso ed emotivo come lo ricordiamo, Milky si sta seriamente impegnando a dar fondo a tutte le nostre scorte di cibo, Karuto come immaginavamo è decisamente passato all’altra sponda...poverino lo abbiamo perso il giorno in cui si è provato uno dei miei kimono... Per il resto tutto normale- riassunse lei sedendosi su una poltroncina di fronte al caminetto.

Leorio si stava per sedere accanto a lei, quando la ragazza sollevò con una movenza molto aggraziata una mano ordinando semplicemente: - Un the, prego...niente zucchero.

Il povero medico, trattato alla stregua di un cameriere non potè far altro che ubbidire e andare in cucina a preparare il the per tutti...intanto la conversazione in salotto procedeva a stento, malgrado Killua avesse intavolato un vago discorso per smorzare la tensione.

-Ma esattamente cosa ci fai qui onee-san?- domandò allora il ragazzino con fare sospettoso.

-Mmm...- Kelleni fece un sorriso astuto- ...se ti dicessi che ero venuta a svolgere un lavoretto in zona e così ho pensato di passare a vedere come stavi mi crederesti sulla parola?

Alla parola “lavoretto” i tre ragazzi dietro di loro deglutirono...

-No, direi che c’è dell’altro...- affermò Killua tutto serio.
Il suo viso si era impercettibilmente rabbuiato.

-Infatti è così :il fatto è che tra una settimana mi sposo e sono venuta a chiederti di partecipare alla cerimonia che si terrà nella nostra tenuta sul Kukuro.

-Davvero ti sposi sorellina? Con chi?- chiese Killua, molto sorpreso da quella notizia.

In effetti la ragazza non sembrava entusiasta della notizia, anzi, malcelava un certo scontento.

-Kami-sama, vorrei saperlo!!- esclamò Kelleni, spalancando gli occhi cerulei.

-Eh?- chiese Gon esterrefatto- Non sai con chi ti stai per sposare?!

Kelleni rispose con una risata sarcastica, una risata fredda e sprezzante.

In quell’istante entrò Leorio col the, premurosamente ne mise prima una tazza davanti a Kelleni... La ragazza lo fissò scettica, dicendo solo: - Non per me....io bevo solo the verde.

“Ah, questo domestico lascia alquanto a desiderare, in più non sa servire il the giapponese come fa Goto!” pensò sconsolata ala ragazza.

Liquidato da quella frase, l’aspirante dottore si ritirò nel suo angolino dietro Kurapika, con una vena ballerina sulla fronte...ma chi si credeva di essere quella strana tipa col kimono?!?!

-Verrai fratello?- chiese dunque Kelleni.

-Verrò.

-E la vacanza?- chiese Gon timidamente.

-Rimandata- Killua fece spallucce.

-Non sarà necessario- disse Kelleni- possono venire anche loro, se lo desiderano...sarei onorata di avervi al mio matrimonio- queste parole le disse senza enfasi, come se non le importasse praticamente nulla della loro presenza. Forse era davvero così.

-Siiiiiii!!!! Sarà fantastico- annuì Gon , al settimo cielo, evidentemente immaginandosi il clssico matrimonio in cui la sposa e lo sposo si baciano mentre tutti i festosi invitati li applaudono gioiosi.

Kurapika e Leorio annuirono a loro volta anche se meno convinti. Killua non sapeva se portarli al matrimonio di sua sorella, al quale per inciso partecipava tutta la famiglia, fosse un bene o un male, però nel dubbio non sollevò obbiezioni.

-Allora è deciso- concluse Kelleni- si parte tutti per il monte Kukuro.









 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
giulyosaki92 - Voto: 14/09/08 19:39
E' stupenda! Mi ha emozionata tantissimo l'ho letta tutta dun fiato XD
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: