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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: FOLLETTO IN BORGHESE
Genere: Comico, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC
Autore: grake galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/12/2007 18:43:20

questo in verità è il compito di antologia per Natale, ma mi è piaciuta così tanto ke l'ho voluta pubblicare. niente anticipazioni...
 
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- Capitolo 1° -

Com’è bella la notte. È la parte di giornata che tutti preferiscono. Le persone tornano stanche dal lavoro e si rilassano con le loro famiglie e poi, dopo una cena calda e gustosa, appoggiano la loro testa sui cuscini e si abbandonano ai loro pensieri, progetti, sogni. La giornata finisce così, una giornata come un’altra, attaccata a quella precedente e a quella successiva. Ma c’è una notte che non finisce mai, dove la speranza non è mai persa, dove un uomo porta la felicità con la sua slitta, in una notte speciale, nella notte di Natale.
Mancavano 10 giorni a Natale. Suonava la campanella delle 14:00, i ragazzi uscivano dalla scuola. Camminavano tutti insieme dirigendosi ognuno verso le proprie abitazioni, contando di rivedersi nel pomeriggio. Un ragazzo dagli occhi scuri, i capelli dorati , ricci e alto, appena uscito si diresse fuori dalla scuola e andò verso un uomo anziano che lo aspettava con gli occhiali scuri ed un impermeabile tipo agente segreto.
?- hai portato quello che ti ho chiesto?
Joseph- si, ecco. Questo è il resoconto di questa settimana d’avvento.
?- OK, grazie. Tienimi aggiornato, mi raccomando.
Joseph- certo Babbo N.!
Babbo n- ci sentiamo, Joseph.
Detto questo l’uomo si incamminò svanendo nel nulla.
Un ragazzo con lo sguardo vispo e un sorriso da furbo correva verso casa. Aprì la porta con un movimento veloce e fece per correre verso la sua camera dopo aver salutato la famiglia. Mentre correva per il corridoio, però il ragazzo si sentì stringere il collo. Era la madre che era piombata con un ringhio dietro di lui.
Mamma- VIENI QUI DISGRAZIATO!!! Cos’è ‘sta cosa? Questa lettera dice che l’alunno Stephen Wright, che se non l’avessi capito sei TU, assume un comportamento sleale e scorretto verso i suoi amici e fa di nascosto gestacci ai professori.
Stephen- n-n-non capisco. I-io mi dichiaro innocente, non ho alcuna colpa!!! Deve esser…
Mamma- OBIEZIONE!!! Non esistono molti Stephen Wright, nella tua scuola e soprattutto nella tua classe. Hai qualcosa da dire in tua difesa?
Stephen- io voglio un avvocato penalista che assuma le mie difese!!
Mamma- per il momento l’unica cosa che avrai è una punizione. 3 mesi di pena da scontare senza TV, PC e PSP!!!
Stephen- NOOOOOO!!!! (tanto la PSP la posso usare da Lucas)
Mamma- ah dimenticavo. Non puoi andare a casa dei tuoi amici.
Stephen- DOH!!!
Dopo aver chiuso il figlio in camera con un pranzo a base di pesce e rape con pasta cozze e patate, cibi che Stephen odiava, la madre era uscita per comprare altre verdure. Approfittando di quei minuti, Stephen chiamò il suo gruppo di amici. Una cosa lo lasciò perplesso.
Stephen- pronto, Alex, sono io Stephen.
Alex- ciao amico!! Come ti butta?
Stephen- dire male è troppo poco, non indovinerai mai quello che mi è successo.
Alex- prima devi ascoltare quello che è successo a me! Mi è arrivata una lettera che diceva tutte quelle cose che tu sai che noi facciamo agli altri che non sanno che noi sappiamo che loro non sanno che noi facciamo degli scherzi. Fammi riprendere fiato, un attimo.
Stephen- incredibile!! Anche io ho ricevuto la lettera e mia madre mi ha messo a dieta sia di cibo che di divertimento.
Alex- forse anche Elizabeth e October hanno ricevuto la lettera.
Stephen- andiamo a controllare!!
Alex- ma come? Siamo bloccati nelle nostre stanze!!
Stephen- è giusto. Però possiamo chiamarle!
Alex- OK, io penso a October, tu chiama a Elizabeth.
Stephen- d’accordo, ci sentiamo fra 10 minuti.
I 10 minuti passarono. Tutti e due ebbero la conferma dalle loro amiche. Elizabeth, non aveva ancora ricevuto la cartolina visto che la madre non era tornata dal lavoro, così approfittando dell’informazione era corsa giu a prelevare la lettera e distruggerla con le forbici per salvarsi la vita. October non era stata fortunata invece. Era stata la madre a trovare la lettera e quello che le era successo non lo volle dire, per avere ancora un po’ di dignità. Alex e Stephen si sentirono di nuovo.
Alex- ehi amico, October ha ricevuto la lettera e non le è andata tanto bene.
Stephen- Elizabeth invece ha avuto una fortuna sfacciata, come sempre. Quando la passa liscia, non la sopporto.
Alex- però a divulgare la notizia non può essere stato un docente, ergo uno dei nostri compagni ha fatto l’infame, ergo dobbiamo scoprire chi è e fermarlo.
Stephen- si hai ragione. Domani a scuola indagheremo!!
Alex- d’accordo, a domani.
Il giorno dopo, avevano l’occasione adatta per indagare. Per loro era importante trovare il colpevole perché se avesse divulgato altre informazioni il loro Natale sarebbe stato rovinato. Il giorno successivo c’era la giornata sportiva dove le diverse scuole medie della città si affrontavano in gare sportive. Però loro si esonerarono dal partecipare falsificando delle giustifiche. Oltre loro anche Joseph non partecipava. Ecco il primo bersaglio della loro lista. In fondo era nuovo, non aveva stretto molte amicizie e dopo Natale doveva trasferirsi in un’altra città. Si avvicinarono a lui ed incominciarono a parlargli.
Stephen- ciao! Sai chi sono? Sono Stephen, comunque, ti volevamo chiedere se ti andava di passeggiare insieme a noi visto che non possiamo gareggiare.
Joseph- ehm, no grazie, devo sbrigare un paio di faccende.
October- che faccende dovresti svolgere rimanendo ad osservare quelli che giocano?
Elizabeth- ma su, ma dai, cosa ti costa? Vieni con noi! Vogliamo solo conoscerti!
Joseph- ehm, se insistete, vengo…
Iniziarono a passeggiare, insieme, parlando. Per modo di dire ,parlando. Il gruppo faceva domande ma Joseph non dava risposte chiare. Il ragazzo era un po’ strano. Faceva cose che non erano normali. Conosceva come si costruiva un cellulare ma appena gliene diedero uno, non sapeva usarlo. Li, vi era un negozietto che vendeva oggetti. Loro presero un paio di cose e al momento di incartare i regali, notarono che Joseph era molto abile e che adornava i pacchetti regalo con una facilità e velocità disumana. Si fermarono anche ad un bar, li il gruppo chiese una crèp calda mentre Joseph insisteva nel chiedere dei trifogli con le bacche. Era una persona veramente strana ma dopo giorni passati a studiarlo si accorsero che non poteva essere lui il colpevole. Era il giorno prima della Vigilia di Natale, tutti si stavano dando gli auguri. Elizabeth si stava dirigendo verso l’armadietto di Joseph per dare gli auguri anche a lui. Arrivò davanti al suo armadietto, Joseph se ne stava andando e non si accorse che dall’armadietto era caduto un foglio. Elizabeth lo prese senza farsi notare e lo lesse. Incredibile, sul foglio c’erano tutte le cattiverie che avevano fatto in quei giorni.
Elizabeth- NUUUUU!! INFAME!! ERA LUI E NON CE NE SIAMO ACCORTI!!
Corse verso gli amici e dopo averli raggiunti raccontò loro tutto.
Alex- questa è una fotocopia, il foglio originale lo ha lui. Dobbiamo fermarlo prima che lo porti ai nostri genitori. Ehi, October, dove stai andando?
October- oh, prendo il mio corredo da guerra. Penso che alla mamma non dispiacerà se prendo la sua frusta in prestito!!
Stephen- ehm, non esagerare, basterà parlare con lui.
October- tu ci parli mentre io lo frusto!!
Elizabeth- avanti su, la violenza è il peggior modo di risolvere un problema!!
October- ma sta zitta, Fey.
Elizabeth- non dire così, Von Karma!!
Dopo una lunga lite decisero di muoversi. Dopo essere tornati a casa, di soppiatto uscirono dalla porta e andarono verso casa di Joseph. Lo videro mentre usciva di casa. Dall’altra parte della strada c’era un uomo grasso, grosso e con l’impermeabile, rosso. Sembrava un teletubbies troppo cresciuto. Si scambiarono due parole e poi l’uomo invitò il ragazzo a salire sulla sua macchina rossa fiammante. Però prima di salire, Joseph volle che l’uomo vedesse una cosa, un’altra lista che aveva in casa. I ragazzi approfittarono di questo momento per infilarsi nella vettura aperta. Quando i due tornarono, Stephen si accorse con sgomento che stavano volando. La macchina su cui erano saliti non c’era più, ora erano su una slitta, rossa fiammante. Dopo circa 30 minuti di viaggio, la slitta atterrò in una distesa di neve. Quando si accertarono che Joseph e l’uomo erano entrati nella casetta li vicino, uscirono.
October- ahhh!! Sto congelando!!
Alex anche io, non mi sento più le dita!!
Elizabeth- ma che belle renne che ci sono laggiù, vado ad accarezzarle!!
Stephen- attenta, potrebbero avere le pulci natalizie…
Entrarono nella casetta, li vi erano tanti folletti che lavoravano per costruire dei giocattoli. Un folletto stava portando un carico di giochi appena costruiti quando si scontrò con Stephen.
Folletto1- attenzione, attenzione!! Ehi, tu, folletto!! I trampoli li costruisci per i bambini non per giocare!!!
Stephen- scusami! Ma vedi che io non ho trampoli!
Folletto1- umani!!! Date l’allarme a Babbo Natale!!
Stephen (indietreggia per paura)- n-no aspetta!!
Folletto2- attenzione, attenzione, carico di Ciccio Bello che sbrodola e Gormiti mithos magnetici in arrivo!!
Il secondo carico colpì in pieno Alex che andò a cadere sopra un pulsante di un macchinario che lo mandò in sovraccarico distruggendo tutto il lavoro dei folletti.
Folletto3- NOOOO!!! Cattivo, cattivo, io, io, io adesso, mi metto a piangere!!!
Elizabeth- ops, forse, è meglio scappare, ne?
October- e lo chiedi pure? VIA!!
Joseph- Alex, Stephen , Elizabeth, October. October?
October (incavolata nera)- tu!! Vieni qui che ti devo frustare!! Sottospecie di elfo troppo cresciuto!!
Joseph- veramente io sono un folletto. E il mio compito era quello di dire a Babbo Natale chi si fosse comportato male e chi bene. Quelle lettere che ho inviato, servivano per farvi cambiare atteggiamento prima di Natale in modo tale da potervi dare anche un piccolo regalo. Ma adesso che avete combinato questo disastro, nessuno potrà avere i regali.
Stephen- se, e chi ci crede più a Babbo Natale. È da una vita che per noi i regali li portano i nostri genitori, ed è così.
?- allora, io dovrei essere uno di quei miei insignificanti cloni che cantano la mattina sotto casa elemosinando. Quello che avete fatto è imperdonabile. Carbone. Così imparate.
Alex- ma il carbone non lo portava la befana?
?- non chiamare “befana” mia moglie!!
Alex- scusi…
?- io posso aggiustare la macchina ma non farò mai in tempo a ricostruire tutti i giocattoli.
Con un cenno della mano, la macchina ritornò come prima. Funzionante. Ma come poteva fare?
October- incredibile, non ho più voglia di inseguirti, Joseph. Ma allora, tu sei veramente Babbo Natale?
Joseph- come lo chiamo io, Babbo N.
Babbo N- si lo sono.
Elizabeth- ci dispiace tantissimo, vorremmo rimediare al danno. Facciamo così, se noi riusciamo a rifare tutti i giocattoli entro Natale, lei ci leva dalla lista dei cattivi e in più… io vorrei un regalino.
Babbo N- cioè?
Elizabeth- quella bellissima renna con il nasone rosso!!
Babbo N- ma no!! Rudolph no! Mi serve per illuminare la notte!!
Elizabeth- ma io la voglio!!
Babbo N- se te ne do un’altra con il naso… rosa?
Elizabeth- SIII!!!
Babbo N- adesso però lavorate!!!
Dopo 2 giorni di estenuante lavoro, il gruppo riuscì a finire la costruzione di giocattoli. Dopo l’insistenza di Elizabeth, Babbo N le diede la renna col naso rosa e la chiamò “spider- reindeer”. Il problema che l’assillava era un altro.
Elizabeth- ma come faccio a convincere i miei a tenere una renna?
(silenzio tombale)
Tutti- I NOSTRI GENITORI!!!!!!!!!!!!!! CE NE SIAMO DIMENTICATI!!
Stephen- mia madre avrà mandato una mia foto a Chi L’ha Visto?!
October- la mia avrà convinto a suon di frustate l’esercito internazionale a cercarmi!!
Babbo N- non ci son problemi, ricordatevi che io sono Babbo N e posso fare magie.
Schioccò le dita. Ognuno si ritrovò nella propria casa. Era il 25 dicembre. October aveva ricevuto dei guantoni da Box da alternare alla frusta; Stephen aveva ricevuto un libro “ come difendersi dalla madre avvocato”; Alex aveva avuto un paio di pattini ultramoderni ; Elizabeth…non aveva avuto una renna vera ma una di peluche gigante con il nasone rosa. Tutti e 4 pensarono: “grazie, chiunque tu sia, per questo regalo. Ma non è bello spiare la gente!!!”
FINE




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