torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: L'amore non fa per me
CrossOver: Paris Hilton
Titolo Fanfic: I SEGRETI DI PARIS HILTON
Genere: Sentimentale, Intervista
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver, One Shot, OOC
Autore: strega12 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/12/2007 13:16:59

In questo libro, scritto da Federica Bosco, Paris viene intervistata dalla protagonista.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
NELLA LIMOUSINE CON L'EREDITIERA
- Capitolo 1° -

Questo libro è il seguito del primo libro di Federica Bosco, Mi piaci da morire che racconta di Monica, 31 anni, vive a New York ed è... cronicamente single! Lavora per due acide vecchie zitelle in un negozio di stoffe pregiate, ma il suo sogno è diventare una scrittrice, come Salinger, autore per il quale ha una vera e propria passione. Convive con una cantante di colore esperta di astrologia e un gay che vorrebbe adottare un bambino, e tutti gli appuntamenti al buio che gli amici le organizzano finiscono puntualmente in disastri sentimentali. Almeno finché...

Ve lo consiglio.

Questa invece è la trama del seguito.
Monica è in partenza per la Scozia dove l'aspetta il suo principe azzurro. Tutti i suoi sogni stanno per realizzarsi: va a vivere con l'uomo che ama, il suo libro sta per essere pubblicato e le si schiude una nuova carriera. Ma d'improvviso gli eventi precipitano: la convivenza mette in luce i "piccoli difetti" di Edgar, il paese in cui si trasferiscono è sperduto nella brughiera, andare d'accordo con la suocera è impossibile e di tanto in tanto David, una vecchia fiamma, lancia messaggi seducenti....Riuscira Monica a trovare finalmente un equilibrio e riconquistare la felicità?

Quasi alla fine del libro, Monica intervista Paris Hilton per un fan club inventato da alcune ragazzine che hanno letto le cose che scriveva Monica sull'ereditiera.
Questo capitolo mi ha colpito moltissimo.

********************************************************************

MONICA SI TROVA IN COSTA AZZURRA AL NOGA HILTON (UNO DEGLI ALBERGHI DI PARIS).

Stasera c'è una mega festa al Jimmy'z Club di Montecarlo, con il meglio del jet set e lei non può mancare.
L'Hotel è enorme, un po' anni '70 per i miei gusti, ma è incredibilmente lussuoso.
All'ingresso ci sono parcheggiate solo Lamborghini, Ferrari e Rolls, tanto per scoraggiare chiunque arrivi con qualcosa da meno di trecentomila euro, e il portiere in livrea mi blocca subito all'entrata.
Chissà come si dice in francese: <<Ho lasciato a casa la cintura imbottita di tritolo>>.
Entro dalla porta girevole e osservo, strabiliata, la hall enorme.
La sala è luminosissima e disseminata di divanetti di pelle rossa (nel senso degli indiani d'America).
Alla reception do il mio nome, il ragazzo mi squadra da capo a piedi e telefona a non so chi dicendo che sono arrivata...
Devo dire che "Madame Monicà" mi piace, anche se fa bordello parigino di fine Ottocento.
Mi fanno aspettare una ventina di minuti, finchè vedo scendere un paio di enormi tizi di colore, che immagino siano le guardie del corpo, seguiti da una specie di corteo formato da addetti stampa, tirapiedi vari, truccatrici, e altre facce viste sui giornali, tutti rigorosamente al telefonino.
Nel mezzo, minuta ma molto disinvolta, spicca Paris Hilton vestita di Chanel bianco e nero, che fa molto principessa Grace.
Sembra la Barbie.
Non mi degna di uno sguardo e mi passa davanti parlando al cellulare, questo mi costringe ad esibirmi in una specie di "passo del giaguaro" per entrare nel suo campo visivo prima che se ne vada.
Una guardia del corpo immensa mi sbarra la strada con un gomito grande come la mia testa. Gli dico che devo intervistare la signorina Hilton, ma anche lui mi ignora.
Qui le cose si complicano notevolmente, speravo di essere accolta da un'assistente che mi avrebbe fatta entrare nella hall della sua suite, offrendomi acqua Evian, invece lei fa tutto da sola. Probabilmente Mr Angus (IL CAPO DI MONICA) ha avuto la soffiata che lei fosse qui e per il resto me la devo cavare da me.
Respiro forte e sfodero il sorriso più accattivante e amichevole che ho, senza sembrare una reporter d'assalto in cerca di scandali. Se poi ci sono anche quelli meglio.
Il problema è che sta dirigendosi verso l'uscita a passo svelto e devo attirare la sua attenzione prima che sia troppo tardi.
Finalmente chiude il suo telefono, ho una frazione di secondo per infilarmi fra lei e la porta girevole senza farmi spaccare una rotula e dirle qualcosa che possa incuriosirla.
Come alternativa estrema posso svenire.
<<Paris, perdona il disturbo, mi chiamo Monica, sono venuta da un paesino della Scozia per farti una rapidissima intervista, c'è un paese intero che ti ama alla follia, decine di ragazzine che sfidano il freddo per vestirsi come te, sono carinissime, le adoreresti, sono arrivata un'ora fa, non mi sono potuta fare nemmeno una doccia perché sto in albergo di merda, dato che ho ricattato il mio capo, l'uomo che amo è tornato a vivere da sua madre, dopo che ho scoperto che il suo migliore amico scopava sua moglie morta, la mia migliore amica (UNA CANTANTE NERA APPENA DIVENTATA MAMMA)si dev'essere cacciata in un brutto guaio, ma è alle Bahamas e non posso vederla e insomma... In generale non me la passo troppo bene, ti chiedo solo cinque minuti del tuo preziosissimo tempo, e poi sparirò per sempre dalla tua vita>>.
Paris mi guarda inclinando la testa di lato, senza scomporsi, poi mi chiede: <<Scopava la moglie morta?>>
<<No... da viva, la scopava da viva>>.
Mi studia. Sta decidendo se farmi sbranare da Tinkerbell che, per fortuna, mi annusa la mano. Dicono che sia il cane a scegliere i fidanzati.
<<Okay, stiamo uscendo, puoi venire nella limo con noi>>.
In limousine con Paris Hilton? Oddio ora svengo sul serio.
Saliamo su una limousine chilometrica dove ci accomodiamo in un vero salotto di pelle nera (nel senso degli schiavi d'America).
Penso all'abisso che c'è tra le nostre vite e a come dev'essere vivere da miliardaria, mi sento in imbarazzo.
<<Okay>>, dico tirando fuori un taccuino e una penna che spero scriva. <<Vuoi parlarmi di qualcosa in particolare?>>
<<Di solito non me lo chiede nessuno>>.
<<Lo so, ti fanno tutti le stesse domande. Tengo una rubrica su di te e leggo continuamente di feste, fidanzati, shopping e videocassette, mi chiedevo se avevi voglia di parlarmi di qualcos'altro>>.
Esita un attimo, forse la domanda è troppo ampia e sto subito per fare dietro front e chiederle quale sia la sua marca di biscotti preferita, ma lei mi batte.
<<Cosa avrei voluto fare>>.
<<Come scusa?>>
<<Nessuno mi chiede mai cosa avrei voluto fare se fossi stata una persona normale, voglio dire come te>>.
<<Ah certo, come me. E cosa ti sarebbe piaciuto fare?>>
<<Avrei voluto fare la dentista>>.
<<La dentista?>>
<<Sì, da piccola giocavo con mia sorella, fingevo di trapanarle i denti, poi lei piangeva>>.
<<E perché non lo hai fatto?>>
<<Scherzi? Mettere le mani in bocca alla gente? Mia madre non lo avrebbe mai permesso, però mi sarebbe piaciuto>>.
<<Puoi sempre cominciare però>>.
<<Non è la stessa cosa. Vedi, io le cose se le voglio le compro, posso produrre dischi, film, creare linee di abbigliamento, catene di alberghi, ho pensato anche a una linea aerea Paris Hilton, aerei rosa super stilish, il fatto è che mi annoio subito, non sono come te che devi lottare per poter mangiare>>.
<<Eh sì, là fuori è una giungla...>>.
<<A volte vorrei essere povera come voi, per poter capire cosa ci prova ad avere bisogno di qualcosa, io non ho mai bisogno di nulla>>.
Sto per proporle uno scambio. <<Qual è la cosa che ti manca di più? Quella che non puoi comprare>>.
Fa una faccia smarrita. <<Non c'è nulla che non si possa comprare...>>
Non ha tutti i torti in effetti.
<<... Il passato, non posso ricomprarmi il passato, anche se sono miliardaria non posso tornare indietro a correggere i miei errori>>.
Però! Questa uscita è degna di una laureanda in filosofia.
<<Ma gli errori li facciamo tutti, sono il bello di noi, ci rendono umani e anche simpatici>>.
<<Nessuno mi trova simpatica>>.
<<Ma come no, e Nicole Richie? Non è la tua migliore amica?>>
<<No, è una stronza, è sempre stata una stronza manipolatrice, ma i produttori di Simple Life ci obbligano a dire di essere le migliori amiche, per poi inventare che abbiamo litigato, così il programma fa un boom di ascolti, ma in realtà ci siamo sempre odiate. Poi dopo quello che mi ha fatto...>>.
La vedo agitata. Anche il chihuahua se ne accorge e tremando mi si accuccia in grembo. <<Vuoi dire che quando vai d'accordo con lei, stai fingendo?>>
<<Esatto, ed è schifoso. E' come baciare un attore che non ti piace>>.
<<Immagino... ma, cos'è che ti ha fatto?>>
<<Indovina chi ha messo su internet il film?>>
<<Quello con te e Rick Solomon?>>
<<Ma no, non quello, quello era soltanto sesso, il filmino del mio compleanno a 11 anni in cui ho l'apparecchio!>>.
<<Ma Paris, un sacco di bambini portano l'apparecchio, non è un disonore!>>
<<Io non lo volevo e tutti mi prendevano in giro, a partire da Nicole, per questo volevo fare la dentista, avrei inventato apparecchi belli, magari rosa, ma all'epoca non li facevano>>. Si sta commuovendo, sembra tornata la bambina di 11 anni con l'apparecchio che tutti prendono in giro.
<<Paris, forse non conterà nulla, ma tu mi sei simpatica>>.
<<Non lo dici perché devi farlo?>>, le scendono le lacrime.
<<No, perché dovrei? E hai dei denti bellissimi!>>.

E QUI FINISCE L'INTERVISTA! NON SO VOI, MA A ME HA FATTO UN PO' RIDERE ED UN PO' PENA! FATEMI SAPERE! CIAO A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: