torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: La Leggenda degli Uomini Straordinari
Titolo Fanfic: SIC ET NON
Genere: Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: v-ayumi-v galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/12/2007 14:01:08 (ultimo inserimento: 30/12/07)

La vicenda effettiva è scritta in caratteri normali, le parti in corsivo si riferiscono ai pensieri dei personaggi.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
ASTRA
- Capitolo 1° -

-È sicuro di non voler restare, signor Gray?
-Sono sicuro, professor Moriarty. Ho avuto il mio assaggio di violenza.
-La prego, pensi alla vastità dell’impero che io e lei potremmo controllare.
L’uomo sorrise, accarezzando il pomello del suo bastone da passeggio
-Ho vissuto abbastanza a lungo da sapere che tutti gli imperi sono destinati a crollare, professore, e il suo non farà eccezione.
M sorrise a sua volta
-Vorrei farle vedere un’ultima cosa, se non le dispiace, signor Gray.
-Naturalmente, professore. Sono a sua disposizione.
Lo condusse in una stanza attigua, grande come la precedente e egualmente ben arredata.
L’unica differenza stava nella figura seduta e incatenata su una delle sedie imbottite.
Era una ragazzina, sembrava piuttosto giovane e anche spaurita.
Aveva un bel viso, dai lineamenti eleganti, la carnagione leggermente pallida e I capelli di una deliziosa sfumatura di castano, con adorabili riflessi dorati.
Il resto del suo corpo era coperto da una lunga mantella scura, di tessuto talmente pesante da coprire le sue forme.
-C’era davvero bisogno di incatenarla così pesantemente? –domandò Dorian, osservando I grossi anelli delle catene con aria inespressiva
-Da quello che ho visto, no. Ma la nostra ospite è legata ad uno dei membri della Lega e temo che possa nascondere qualche trucco.
-Capisco. A chi è legata?
Il professor Moriarty rise
-Terrò il segreto per me, se non le dispiace.
Dorian chinò il capo e lanciò uno sguardo alla parete di fronte a lui, dove era appoggiato un quadro, attentamente impacchettato.
-Ah, il mio dipinto.
-Certamente. Può prenderlo e andarsene quando più le aggrada, signor Gray.
-La ringrazio infinitamente.
M sorrise ancora.
-Mi voglia scusare, adesso, ma devo organizzare una guerra.
-Professore.
Dorian lo guardò chiudersi la porta alle spalle e ascoltò I suoi passi allontanarsi dalla stanza.
Perché gli aveva rivelato di avere un ostaggio? Forse non credeva all’esplosione del Nautilus? Eppure era stato attento…e sinceramente dubitava che quell’uomo potesse essere più furbo di lui. Dopotutto aveva avuto parecchi anni per fare pratica.
-Lei è il signor Dorian Gray? –La voce della ragazza lo fece sussultare.
Si era liberata dalle catene, come non lo sapeva, e adesso lo osservava, in piedi di fianco alla sedia.
-Sì, sono io. E tu chi sei?
Lei ignorò la domanda e fece qualche passo verso la parete, lentamente, senza togliergli gli occhi di dosso.
-Dicono che lei non possa morire, signor Gray.
-È così, infatti.
-Davvero?
Il suo tono lo innervosiva. C’era qualcosa di pericoloso in quella figura che avanzava lentamente.
Non diede a vedere le sue emozioni e continuò a sorriderle leggermente.
-Davvero. Tu chi sei, ragazzina?
-La tua morte. –sibilò
Afferrò velocemente il ritratto e vi puntò contro un corto pugnale a doppio taglio, ma non affondò.
Puntata contro il suo collo, infatti, stava la punta della spada di Dorian.
-Un solo gesto, e la tua vita finisce qui.
-Se faccio un solo gesto, morirai tu per primo.
-Di questo non ne sono poi tanto sicuro. Lascia il dipinto.
-No.
Dorian notò per la prima volta I bellissimi occhi verdi della sua probabile assassina.
Erano grandi, dal taglio leggermente allungato; le iridi erano screziate di grigio. Vi si leggeva assoluta determinazione, nessuna incertezza.
La porta della stanza si spalancò di colpo, lasciando entrare I componenti della Lega.
I due non fecero nessuna mossa.
Quatermain si schiarì la voce
-Bene, ehm…chiunque tu sia…lascia cadere il pugnale.
Lei non si mosse, ma rivolse lo sguardo verso I nuovi entrati, perplessa.
-Astra, il signor Gray è dalla nostra parte. Ti dispiacerebbe evitare di ucciderlo? –intervenne Nemo, tranquillo.
La ragazza abbassò la lama e restituì il quadro al suo proprietario.
-Sono profondamente dispiaciuta. –disse. Ma non era vero. Anche uno sciocco avrebbe potuto capire che non era vero.
-Signori –continuò il capitano –Mia figlia, Astra. –si rivolse a Dorian –Posso fare portare il suo ritratto al sicuro sul Nautilus, se desidera.
-La ringrazio, capitano. –lo porse ad un guerriero indiano, che corse fuori dalla stanza, diretto al sottomarino.
Quatermain si schiarì di nuovo la voce.
-Bene. Skinner si occupa di piazzare la dinamite, io e Sawyer seguiamo M. Restano gli scienziati e le loro famiglie.
-Io e Nemo possiamo occuparci degli scienziati. –propose Jekyll, rigirandosi tra le mani una boccetta contenente un liquido trasparente.
-Ottimo.
-Suggerirei di fare attenzione alle cavie…-commentò Dorian, controllandosi le unghie –Stando a quanto mi ha detto M, ci sono un paio di Vampiri ancora vivi. I replicanti di Hyde sono morti dopo poche ore, stanno ancora calibrando il dosaggio della pozione.
-Dei vampiri mi occupo io. –sentenziò Mina –Saremo ad armi pari.
Nemo annuì.
-Mancano le mogli degli scienziati.
-E mancano anche tua figlia e Dorian.
-Sì, Skinner. Ho notato. Se ne occuperanno loro, presumo?
La ragazza strinse le spalle
-Sarà un vero piacere.
-Metà dei miei uomini vi seguiranno e scorteranno donne e bambini sul Nautilus.
Meno di un minuto dopo il gruppo si era sparpagliato in varie direzioni. Silenziosamente e senza perdere tempo.
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: