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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: ORIONE
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Fantascienza, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: toba galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/12/2007 20:38:51

Ho provato a espandere i miei confini sulla solita tesi,basandomi sulle stelle.Il resto dovete leggervelo voi altrimenti dove sarebbe il bello.^^
 
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ORIONE
- Capitolo 1° -

ORIONE



Nessuno era riuscito a capire a fondo il significato del calendario Maya,i linguisti e gli archeologi erano solo riusciti a capire la data in cui un era stava giungendo al termine.

21 DICEMBRE 2012.

Le tre piramidi dell'antico Egitto erano parte di questo calendario,e rappresentavano le tre stelle di Orione.
Gli Antichi lo sapevano,noi invece avevamo abbandonato quelle antichissime radici che ci avevano messo in guardia del pericolo.
Milioni di anni fa una Supergigante Rossa collassò su se stessa generando un'immane esplosione che stravolse i sistemi planetari e stellari a migliaia di anni luce distanti.

L'onda d'urto di quella stella che aveva dato origine alla Nebulosa di Orione ci aveva raggiunti solo ora con effetti catastrofici non solo per la Terra,ma per l'intero Sistema Solare.
Stavo camminando con la mia ragazza Cheyenne su un caldo terreno,annerito dalle pomici e polveri vulcaniche che continuavano a cadere ininterrottamente da giorni.

Il diavolo aveva spalancato le sue fauci,e da esse aveva vomitato tutto il calore e le ceneri dell'Inferno...

Tutt'attorno a noi si estendeva un paesaggio costellato da almeno una decina di alberi morti;il terreno sepolto sotto mezzo metro di ceneri e pomici; e per fortuna un capanno su cui fermarsi a riposare.

Non mangiavamo da due giorni,ma a preoccuparmi erano le condizioni di Cheyenne.

I suoi occhi color ambra davano un'aspetto vuoto alla sua espressione;i lunghi capelli biondi invece avevano perso la loro tonalità di colore,ed avevano preso una tonalita di un grigio cenere per via della pioggia di polveri.

-Vuoi che ci fermiamo laggiu' in quel capanno?-le chiesi indicandoglielo con l'indice della mano destra.

-L'idea non mi dispiacerebbe affatto.-commentò lei sorridendo lievemente,e poi,sotto il mio sguardo,i suoi occhi parvero indebolirsi e il suo corpo si accascio' a terra svenuto.

-Oh Dio,Cheyenne!!!-mi chinai rapido su di lei,ma poco a poco la mia preoccupazione si alleviò.

A causarle quello svenimento non era stato nient'altro che la mancanza di alimentazione.

Sotto quella odiosa pioggia di cenere,la sollevai tra le mie braccia e senza troppa fatica mi diressi verso il capanno,con la sua chioma sventolante per aria e il suo respiro farsi normale.

Spalancai la porta del capanno con un calcio ben assestato,subito dopo entrai e posai dolcemente Cheyenne sul pavimento in legno.

Chiusi rapido la porta dietro quell'inferno di saette,raggiunsi la mia ragazza e provai a svegliarla.

Lei aprì gli occhi.

-Come ti senti?-le chiesi dolcemente.

-Non male-rispose lei-però un bacio mi tirerebbe un po più su!-soggiunse poi con un debole sorriso.

-Volentieri.-risi.

Mi chinai su di lei e le nostre bocche si sfiorarono dolcemente.

Fu un bacio casto,un semplice sfregamento di labbra,poi io mi distaccai dolcemente da lei aspettando la sua reazione.

Non fu come me l'aspettavo,lei esigette oltre.

Mi tirò a se con vigore e mi baciò con passione ardita.

La sua bocca si schiuse seguita dalla mia,e le lingue si incontrarono dolcemente in una lenta e dolce lotta.

Perchè lo stavamo facendo?

Forse per trovare un po di conforto dalle paure che ci aspettavano fuori da quella porta...

Sotto quella pioggia di cenere...

Immezzo a quel paesaggio ormai privo di vita...

Adesso stavamo lì,l'uno nell'altra,a dedicarci tutto l'affetto che riuscivamo a trarre dalla nostra storia.

Quando ci distaccammo avevamo entrambi le labbra arrossate.

-E tu saresti debole?-le feci io con sarcasmo,sorridendole a fior di labbra.

-No,sono solo all'inizio.-disse lei.

Mi rialzai in piedi,le tesi una mano e la aiutai a rialzarsi.

Mi guardai in giro nella possibilita' di trovare qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti.

Frugai in una credenza e,dopo aver rovistato a lungo tra borse e sacchetti carta marrone un'odore molto familiare mi giunse alle narici,e poi giu' fino ai polmoni.

Estrassi dal mobile un sacchetto di carta marrone e, sotto lo sguardo sorpreso di Cheyenne,ne estrassi un bel pezzo di salame ancora in ottime condizioni.

Trovai un coltello,un po sporco ma era tutto quello che avevamo in quel momento,feci del salame diverse fette per me e per lei,con quel bel pezzo di carne potevamo momentaneamente sentirci fortunati.

Negli ultimi giorni il cibo era notevolmente scarseggiato un po ovunque.

Ci trovavamo parecchi chilometri piu'a nord di Milano,ma da quando aveva avuto inizio quella Catastrofe nulla era piu' riconoscibile.

Tutto era iniziato tre settimane fa con la comparsa di intense aurore boreali che si estendevano dal Polo Nord fino al ventesimo parallelo;e dal Polo Sud fino al Nord dell'Australia.

Tutto ciò non era che il Preludio,rispetto quanto stava per succedere su vasta scala.

In quel periodo ci stavamo solamente avvicinando all'onda d'urto innescatasi da Orione milioni di anni prima.

Neanche una settimana dopo vulcani come il Tambora(responsabile del cosidetto Anno Senza Estate del 1816),il Krakatoa(famoso per una devastante eruzione avvenuta nel 1883),e numerosi altri entrarono improvvisamente in eruzione a causa di forti mutamenti del campo magnetico terrestre che spinsero imponenti masse di magma nelle zone piu' attive del pianeta,con devastanti eruzioni su scala globale.

Le nubi eruttate da tali vulcani oscurarono la luce del sole facendo calare il pianeta in una calda notte vulcanica.

Calda perchè il terreno sottostante i nostri piedi aveva cominciato a scaldarsi,come avevano cominciato a scaldarsi gli oceani per la forte emissione di magma lungo le dorsali oceaniche.

Tale calore impedì il crescere di qualunque forma di vita vegetale al di sopra di 400 metri di altitudine.

Quando gli animali cominciarono a morire,la fame e la carestia indussero le parti rimanenti della civiltà a scegliere inferi ben peggiori di quelli innescati dalla natura.

I primi fenomeni di cannibalismo furono all'inizio casi isolati,poi la carneficina si diffuse come un'epidemia.

Se prima a finire al macello erano anatre,vacche e capre,ora a sarebbe stata la razza umana.

Non si poteva piu' andare giro senza portarsi appresso un coltello o una pistola,con il rischio che un qualche cannibale uscisse da dietro l'angolo con l'intenzione di fare delle tue chiappe delle fette di prosciutto o salame.

Quand'e' la Fine,l'Inferno è sempre seminato dalla stessa umanità che se lo coltiva.

Quando io e Cheyenne finimmo di mangiare,potevamo definirci sazi anche se in realta' non lo eravamo per niente.

Decidemmo di riposarci per un po,in attesa di riprendere le forze e ricominciare il viaggio.

Dove?

Non lo sapevo neanche io,ma in un modo o nell'altro dovevamo sopravvivere.

Sopravvivere.

Stessa parola che aveva indotto al cannibalismo centinaia di persone.

Facemmo dei cuscini con le nostre giacche,per le coperte non ce ne era alcun bisogno,tanto era caldo che mi sarei spogliato piu' che volentieri.

Io Cheyenne ci scambiammo un lungo e dolce bacio.

-Buonanotte,svegliami quando ti svegli tu!.-mi disse mentre si sdraiava.

-Va bene,Buonanotte.-le risposi stanchissimo.

Dio quanto avrei voluto un letto su cui dormire..

Chiusi gli occhi,e lasciai che tutta l'oscurita piombasse su di me.

Il mondo stava morendo...

"Morendo" ma non "morto".

Quando giunse "Fury" nulla fu più lo stesso.....









Spero vi sia piaciuta.

Questa e' la Prima Parte,la Seconda sarà VM18 e per leggerla dovrete registrarvi.

Sarei lieto di ricevere qualche commento (anche consiglio)

grazie ciao.
 
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