1° CAPITOLO
- Capitolo 1° -
1° CAPITOLO
Dopo la scomparsa di Lord Voldemort per mano di Harry potter mi ero illusa che tutto fosse finito, mi ero trasferita in Italia per allontanarmi dai mie sensi di colpa e per dimenticare, ma quella sera di inizio estate tutto il mio passato mi si è ripresentato davanti senza preavviso e quel dolore all'avambraccio sinistro per la mia anima è stato peggio che ricevere mille cruciatus..... il Signore Oscuro era tornato. Ho aspettato tre settimane prima di comprare la gazzetta del profeta per avere conferma, avevo paura, molta paura pur sapendo che non ero più la ragazzina sprovveduta di sedici anni fa.
Era da qualche anno che non avevo contatti con il mondo magico ma, quando ebbi il coraggio di comprare il giornale capii che Lui era tornato nonostante ogni articolo dicesse di no, perchè di certo Caramell non avrebbe mai avuto il coraggio di ammetterlo. Non sapevo cosa fare, rimanere lì a non fare niente non poteva sopportarlo però tornare avrebbe voluto dire riaffrontare il suo passato. Mancava poco alla fine dell'estate quando presi una decisione: dovevo tornare; perché non l'avevo ammesso nemmeno a me stessa ma Londra mi mancava. Quella sera stessa mandai una lettera a Silente nella quale lo informavo che sarei tornata e chiedendogli di poter soggiornare ad Hogwarts fino a che non avessi trovato un posto dove stare. Naturalmente mi rispose che per lui non c'era nessun problema, anzi era molto contento di potermi rivedere anche se la situazione non era delle migliori.
Ed ora eccomi qua sull'espresso di Hogwarts, sono arrivata un po' prima in modo da non dover essere guardata in modo curioso da troppi ragazzini e soprattutto per evitare di condividere lo scompartimento con essi sperando che vedendolo occupato se ne vadano. Non fraintendetemi non odio i ragazzi, solo ho bisogno di passare un viaggio tranquillo in modo da potermi tranquillizzare, ho il cuore che batte a mille al solo pensiero di rivederlo.
Dopo qualche minuto fuori si cominciano a vedere gli studenti con i loro enormi carrelli, ma uno mi colpisce in particolare, perchè io adoro gli animali e questo ha sopra di se una gabbia con dentro una bellissima civetta bianca, l'uccello sentendosi osservato si gira incontrando il mio sguardo, purtroppo però sparisce dalla mia visuale troncando il contatto visivo.
Come previsto tutti gli studenti evitano il mio scompartimento se non per due ragazzi e una ragazza che, essendo arrivati appena in tempo, sono costretti ad entrare nel mio.
-Scusi sono occupati questi posti?- chiede gentilmente la ragazza
-No, accomodatevi pure- rispondo io cercando di essere il più cortese possibile
-grazie- risponde il ragazzo più basso andandosi a sedere accanto al finestrino di fronte a me e dopo che si furono sistemati iniziarono le presentazioni:
-Piacere io sono Hermione Granger- si presenta la ragazza porgendomi la mano
-Miriel, piacere mio- dico stringendogliela
-Ronald Weasley piacere- dice il ragazzo più alto con i capelli rossi, al quale rispondo con un cenno del capo
-Harry Potter- dice infine il ragazzo con gli occhiali e i capelli arruffati.
Ok sono decisamente stupita non mi aspettavo di vederlo così presto
-Molto lieta- rispondo
-Scusi non vorrei essere invadente, ma per caso lei è la nuova insegnante di difesa contro le arti oscure?- mi domanda Ron con uno sguardo decisamente curioso
-prima di tutto evitate di darmi del lei mi fa sentire vecchia e poi no non sono io la nuova insegnante mi spiace-
-oh capisco- poverino c'è rimasto male evidentemente devo avergli fatto una buona impressione.
Il viaggio è stato tranquillo Harry e Ron hanno parlato di tutto il tempo di quiddich mentre Hermione leggeva un libro.
Quando il treno si è fermato ho aspettato che la maggior parte degli studenti scendesse per prima in modo da non essere spintonata, in fondo non avevo alcuna fretta. Quando l'ondata di ragazzi era ormai diminuita scesi anch'io, mi accorgo immediatamente che c'è uno strano silenzio ed appena alzo lo sguardo capisco chi ne è la causa Severus Piton è a qualche metro da me con uno sguardo che dice chiaramente di camminare lontano da lui e di fare silenzio. Molto probabilmente è stato mandato da Silente per accompagnarmi, ma nonostante continui a ripetermelo il mio cuore non smette di galoppare come un cavallo imbizzarrito. Mi avvicino a lui che con un' occhiata mi fa capire che devo seguirlo, non mi ha salutato ma non mi offendo lo conosco e so che odia i convenevoli, quindi mi limito ad andargli dietro.
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Quando Silente mi ha detto che stavi tornando ho pensato che fosse uno scherzo. Ripensandoci però non così strana questa tua improvvisa decisione, sicuramente il tuo marchio ha ripreso a bruciare e per avere delle risposte stai
venendo qui; anche se sinceramente non ho mai capito perchè te ne sei andata.
Sono arrivato alla stazione con qualche minuto di anticipo, ma si comincia già a sentire il rumore del treno, stai arrivando.
Quando il treno si ferma gli studenti cominciano subito a scendere spintonandosi e facendo baccano, ma appena mi vedono si azzittiscono immediatamente. Eccoti finalmente, sei molto cambiata, il tuo corpo ormai è quello di una donna, i tuoi capelli color del rame sono cresciuti molto e ti ricadono dolcemente sulle spalle e sulla schiena, solo i tuoi bellissimi occhi verdi
non sono cambiati più spauriti come sedici anni fa.
Ti avvicini guardandomi in modo che non riesco a decifrare, con un'occhiata ti faccio capire che devi seguirmi e tu ti limiti a questo senza chiedermi niente.
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