.:MEMORIE NON TROPPO LONTANE:.
- Capitolo 1° -
Capita a tutti,nella vita di ogni giorno di incontrare persone che vorremmo accanto per sempre:individui speciali che riescono a farci battere il cuore,a farci scoprire sensazioni che non sapevamo di poter provare.
Ma.. è altrettanto comune trovarle al momento sbagliato,quando le circostanze sono avverse e tutto ci spinge nella direzione opposta a quella che vorremo prendere.
Una via quasi deserta,l’ora in cui le persone attraversano da sole le strade della città è passa da un pezzo e in giro quasi nessuno:è piovuto da poco e il cielo ingombro di nuvoloni scuri incupisce ancora di più questa lunga notte senza stelle.
I passi tranquilli di un’individuo si alternano sul sentierino che conduce al complesso residenziale poco distante.
Tap-tap-tap..
Si muove senza fretta l’insolito nottambulo sospirando di tanto in tanto,accelera leggermente rassicurato dalla luce fioca di alcuni lampioni a pochi metri di distanza:un’odinata sequela di luci che rischiarano a malapena l’ambiente attorno a loro.
Si muove guardandosi attorno l’esile figura e finalmente raggiunge il pallido fascio di luce che tanto bramava.
Tap-tap-Tap..
La sua identità viene finalmente svelata ma gli unici spettatori sono due gatti intenti a rovistare nell’immondezza di un ristorate nascosto in un vicolo.
Solleva il capo rivelando una lunga chioma vermiglia che scopre un viso grazioso dall’espresione imbronciata,la donna misteriosa avanza titubante..sembra essersi perduta.
Completamente annientata proseguo,
non ho mantenuto fede alle mie promesse.
Ho permesso di mostrarmi fragile
ho lasciato che la tua luce mi abbagliasse.
Come avrei potuto fare altrimenti?
Come resistere al tuo fascino,
come non perdersi nei tuoi occhi..
Eppure è sbagliato e io lo sò bene,
non dovrei essere quì,
non è il mio posto.
Ma chi ha deciso il mio posto?
La mia paura,le mie insicurezze,
il mio disperato bisogno di controllo.
Ho la risposta a questa domanda.
Non ora Cray,non ora.
Per un’attimo ancora vivi
cerca di non pensare.
Lascia che sia l’istinto a guidarti
e agisci semplicemente.
Le parole mentono.
Ecco improvvisamente muovere alcuni passi,esitanti,in direzioni di un portone nascosto dall’insegna di un locale..
La donna sembra sollevata e avanza spedita in direzione della tanto agognata meta..ma a metà strada si blocca,prende un profondo respiro e compie un mezzo giro su se stessa..che voglia tornare indietro?
Tap-Tap-Tap..
Decisa,abbassa lo sguardo colta da un’attimo di completo panico..un nodo allo stomaco la blocca,improvvisamente la testa si affolla di mille pensieri e le è impossibile pensare di andare avanti.
Il battito del suo cuore aumenta e anche il ritmo dei sui passi in direzione opposta all’insegna del locale.
Tap-tap-Tap..
Agrappata al flebile ricordo di una promessa infranta tormenta con le dita quell’oggetto così importante chiedendosi se ne vale la pena.
Scopre il polso con orgoglio e la superficie lucida del suo bracciale diventa improvvisamente così rassicurante..
Si ferma per una seconda volta e torna sui suoi passi,gli occhi socchiusi nel tentativo di ritrovare una calma apparente,che presto le sarà indispensabile.
Era rassicurante,prima,
pensarti così lontano e irraggiungibile.
Potevo osservarti a distanza
bramarti nell’ombra del tuo disinteresse.
Facile..Forse stavo meno male.
Invece,ho ascoltato le tue parole,
amato i tuoi lunghi discorsi.
Ho pensato,
riflettuto sulle tue frasi lasciate a metà.
Invidiato la tua forza.
Tu hai deciso per entrambi
cosa era meglio.
Ma io sono fragile,
dovresti saperlo ormai..
Io non posso.
Non posso rinunciare ad averti..
ancora per un pò ti prego
lasciami vivere quest’attimo.
Sò bene che non può essere per sempre,
Ma lascia che io ci speri.
Eccola finalmente davanti all’infinità di nomi riportati sulla spoglia superfice del citofono..una targhetta bianca e il suo dito si muove senza esitazioni.
Preme una,due,tre volte..Poi il rumore del portone che si apre:via libera.
La rossa si stringe nel giubbino scuro avanzando incerta percorre una rampa di scale e cerca di ricordare dove.
Tap-Tap-Tap..
Finalmente riconosce l’ingresso varcato una volta soltanto.
Ancora un sobbalzo nel ricordare quel momento:il nodo allo stomaco diviene sempre più molesto,insistente..continuando imperterrito a ricordare quanto sia gravoso dirgli addio.
Tap-Tap-Tap..
Gli ultimi passi che la separano dall’uscio dischiuso,avanza ed eccolo lì..
La sigaretta tra le labbra e l’aria stralunata di chi non dorme da un pò.
“Perchè sei quì?”
“Volevo vederti..”
“Cray lo sai come la penso..”
“Ti prego..Una volta soltanto,permettimi di vederti una volta ancora..”
“..Una volta sola.”
Sò che farà male.
Sarà solo un’addio più lungo,
più straziante.
Ma voglio crederci ancora un pò,
Finchè posso.
Poi prometto,sparirò.
Tornerò alla mia vita
lontano da te.
Ritornerà tutto come tu vuoi,
come mi hai chiesto.
Sarò solo di passaggio
non ne parleremo più.
Ti regalo me stessa,
una volta sola.
Spero tu faccia lo stesso.
Non posso scegliere,
ma giuro che ti vorrei.
Non ti chiedo di credermi,
non lo faresti.
Dammi solo un giorno,uno ancora.
E allora cosa rimane di noi?
Vivere nella speranza di un destino magnanimo che ci permetta di ritrovare ciò che in quel momento abbiamo perduto..Goderci quegli attimi anche se sappiamo che non dureranno,sorridere senza pensare perchè è meglio vivere di rimorsi che di rimpianti.
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