CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
Ciauz raga, qst è una storia che mi è uscita fuori nn so come, spero solo che vi pioaccia!!!
Gigia: che ne dici? Andiamo a fare shopping?
Stefi: lo sai che è la cosa che amo di più al mondo!!!
Giorgia, chiamata da tutti gigia, era così…si, ERA. Il sorriso sempre sulle labbra, sistemata e perfettina, una vitalità unica, solare e simpatica. Almeno, così era prima. Tutto cambiò l’anno in cui doveva entrare al liceo. La sua vita era sempre felice, fino alla terza media. L’estate la passò, x la prima volta, in solitudine e, arrivata al primo giorno di liceo era cambiata, era così…
Una ragazza cn i capelli neri come la pece, mossi, lunghi fino alle spalle, corpo magro, formoso nei punti giusti, occhi marroni, ormai impenetrabili, jeans stretti, strappati, magliettina nera e giubbotto di pelle. Anelli, collane, agghindata proprio cm una emo, ed era così ormai, emo. Il sorriso che prima c’era nel suo volto era scomparso, lasciando il posto ad una tristezza che faceva paura.
Era diventata così x colpa del divorzio de genitori, il padre era partito e la madre morta in un incidente d’auto pochi giorni dopo.
Ora stava seduta sul muretto della sua “nuova” scuola, una scuola della germania. Si era voluta trasferire lì, xchè sentiva quell’ambiente + vicino a sé, naturalmente x farlo aveva studiato duramente il tedesco e ora lo parlava cm se fosse una di loro.
Viveva in un piccolo appartamento, cosa che nn poteva fare dato che era minorenne e a novembre avrebbe compiuto 15 anni.
Tutti i ragazzi e le ragazze di quella scuola la guardavano male, neanche il tempo di entrare in classe che già l’avevano giudicata, ma a giorgia qst nn importava, aveva l’I-pod a tutto volume nelle orecchie e nn ci faceva caso + di tnt.
Al suono della campana dovette entrare nella sua classe, spense l’I-pod ed entrò.
Dallo sguardo dell’insegnante di matematica capì che nn era simpatica neanche a lei.
Prof: bene, ora che siete tutti presenti farò l’appello e vi lascerò una mezz’oretta di tempo x conoscervi.
Arrivò al suo nome.
Prof: fasitta giorgia…giorgia? Ma tu nn sei tedesca, vero?
Gigia: no prof. Sn italiana. Qualche problema?
Un ragazzino, seduto nel banco dietro di lei, rise silenziosamente.
Prof: nn so cm sn le scuole in italia, ma qui bisogna portare rispetto alle insegnanti!
Silenzio.
Prof: ahi ahi, ragazza mia, se inizi così…ah come ti deve andare a finire!
Ma a giorgia qst nn importava, era lei, e si piaceva così.
Dopo l’appello la prof si mise a leggere e lasciò i ragazzi tranquilli a parlare.
Erano messi tutti in gruppo, tranne lei e quel ragazzino del banco dietro di lei, che qualcuno stava prendendo in giro…
Brad: frocio, frocio! Sei un frocio!
Giorgia si girò x vedere che stava succedendo.
Gigia: mi vuoi dire xchè lo insulti?
Brad: ciao intanto! Mi chiamo brad!
Venne fulminato dallo sguardo di giorgia.
Brad: lo insulto xchè si trucca! Nn vedi cm è conciato? Ha lo smalto nelle unghie, si trucca, si agghinda quasi qnt te! Si capisce che è gay!
Gigia: nn hai il diritto di giudicare una persona solo dall’aspetto!
Aveva alzato un po’ la voce, ma la prof era vecchia, e la sordità si iniziava a sentire.
Giorgia si alzò, andò da brad e lo prese x il collo della maglia.
Gigia: smettila, o te ne pentirai!
Brad: oh che paura!!! Ma xchè nn mi fai un sorriso cucciola!
A quelle parole giorgia nn ci vide +.
Gigia: NN CHIAMARMI CUCCIOLA, CAPITO?
Poi prese x un braccio il ragazzo considerato frocio e lo portò in un angolo dell’aula.
Gigia: stai bn?
Ragazzo: nn potrò mai stare bn, a me piaccio così, ma nn sn gay!
Gigia: io ti credo, cmq ciao, mi chiamo giorgia.
Ragazzo: ciao, io mi chiamo bill.
Gigia: sai, a volte penso che loro siano proprio dei cretini, è da stupidi e da bimbi prendere in giro in qst modo!
Bill: nn devi avere pietà di me, nn nascondere quello che pensi veramente…
Gigia: guardami negli occhi, secondo te so mentendo?
Aveva uno sguardo dolce, che rassicurò molto bill. Quello sguardo giorgia nn lo faceva a nessuno da tnt tempo, ma cn bill era diverso…
Bill: ti credo…
Tom: bill, vedo che hai fatto conoscenza!
Tom, fratello gemello di bill. Era cm lui, solo che aveva i rasta, dei vestiti 5 volte + grandi di lui e portava sempre 1 cappellino.
Dopo le presentazioni tom se ne tornò a sedere dicendo al fratello: lo so che anche questa volta ti prenderanno in giro, ma cn giorgia e me, ce ne sn 2 in meno! Fatti forza!
Bill: ormai mi ci sto facendo l’abitudine…
Giorgia provava pena x quel ragazzo, ma era anche questo che la attirava a lui…
Finì la mezzora e la prof iniziò la lezione, assegnando di già i primi compiti.
Subito dp entrò la prof di musica.
Prof: salve ragazzi! Lo so che è solo la prima lezione, ma se nn vi dispiace, voglio vedere qnt siete bravi in musica. Andiamo tutti a teatro, dv ci sn degli strumenti ed 1 microfono, e divertiamoci!!!
Tutti: si!!!
L’insegnante dubitava della bravura degli alunni, ma nn si sarebbe mai aspettata che tra di loro 3 si sarebbero distinti dagli altri…
Spero che vi sia piaciuta! Mi raccomando, commenti!!! Baci a tutti Gigia.
|
|
achi - Voto: