torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: . CADE LA PIOGGIA .
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...)
Autore: honeyelric galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/11/2007 20:16:25

Ci sono solo briciole, attorno a noi. Briciole di pane raffermo, e pezzi di carta stracciati più e più volte, nel tentativo di [...] RoyxEd
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
. CADE LA PIOGGIA .
- Capitolo 1° -

. Cade la pioggia .

Perché una RoyEd? Perché amo troppo l’Elricest per permettere che quei due tati stiano così male ;O; Quindi, non vogliatemene male. Non è il mio campo. Ma volevo scrivere qualcosa e bum, questo è venuto.

Mi identifico così tanto con l’Elricest che mi si spezzerebbe il cuore.

Or dunque, che dire. Le parti in corsivo sono tratte da “Cade la pioggia” dei Negramaro, più precisamente questa è solo la parte finale, cantata da Jovanotti – prendetela come songfic se volete, in teoria dovrebbe esserlo. Sinceramente non lo so.

FMA non mi appartiene e le solite stronzate.

Dedicato a chi mi segue giorno per giorno. Anche se non vorrei dedicarvi mai qualcosa di triste, ma finché ce n’è, meglio prendere, no?

Un abbraccio particolare a Elyxyz. Fight.

La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
Scrivi tu la fine
Io sono pronto
Non voglio stare sulla soglia della nostra vita
Guardare che è finita

E cosa è rimasto, di noi due?
Cosa è rimasto di quelle giornate passate davanti al camino, a raccontare di quando eravamo poppanti e rotolavamo per le colline, sfracellandoci le ginocchia e piangendo per invocare le nostre madri?

Lontani fisicamente, lontani per l’età, lontani e basta.

Come adesso.

Cosa è rimasto di quell’affetto che mostravi solo sotto le coperte, quando mi prendevi in giro per la mia statura – ancora, dopo anni. Cielo, non cambierai davvero mai. – quando mi illudevi con false promesse di amore eterno, quando stringevi le tue dita alle mie?

Cosa è rimasto, di noi due?

Cosa è rimasto dei tuoi “Non ci sarà nessuna donna, ma solo tu, sempre tu, soltanto tu.”, dei fiori di plastica sul cuscino al mattino – perché non appassiranno mai, mi prendevi in giro – e della colazione al mattino che preparavi mentre cantavi, sicuro di non essere sentito?

Ci sono solo briciole, attorno a noi. Briciole di pane raffermo, e pezzi di carta stracciati più e più volte, nel tentativo di cancellare quello che c’è stato, quello che c’è adesso, e probabilmente quello che ci sarà da qui a poco.

Sei cieco, e io soffro.

Sei cieco, e io continuo ad aggrapparmi a qualunque tua parola, alla ricerca di una sola che sia per me e me soltanto.

Ma è così difficile.

Soldi, potere, fama, gloria. E l’esercito da mandare avanti, e il patrimonio da gestire, e le guerre da fermare prima ancora che nascano.

E io, in tutto questo, Roy, dove sono?

E io, in tutto questo, ci sono?

Nei tuoi pensieri qual è il mio ruolo? Quale lo spazio che occupo nel tuo cuore?

Non capisco più se per te sono la persona più importante, o solo un’ombra che ti segue fedele.

E io sto perdendo la voglia di stare al gioco, sinceramente.

Nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi
E ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi
La strada che noi abbiamo fatto insieme
Gettando sulla pietra il nostro seme
A ucciderci a ogni notte dopo rabbia
Gocce di pioggia calde sulla sabbia

“Non dormi?”

“Finisco il capitolo e vengo...”

Non dividiamo più neanche il letto. Non vuoi disturbarmi perché devi alzarti presto al mattino, lo dici sempre, quando tento di intrufolarmi tra le tue coperte.

E puntualmente mi allontani, con quella dolcezza fredda, con quel sorriso di modesta falsità che solo in te può essere trovato.

“È tardi, Fagiolino, vai a dormire…”

Ormai non mi arrabbio neanche più. Ormai vivo di baci sulle labbra, di ginocchia che rimbalzano sul materasso per qualche attimo, prima che i piedi poggino sul pavimento freddo e a passi lenti esco dalla stanza.

Ormai vivo aggrappandomi a quello che eri. A quello che diceva che mai e poi mai avrebbe smesso di amarmi, a quello che prometteva la dolcezza della Luna e delle stelle, e il calore del Sole.

Mi sento quasi una femminuccia, sai Roy?

Sai le stronzate che dicono, no? Che se si è forti si è forti sempre, poco importa se hai perso un braccio e una gamba o se il tuo ragazzo ti ignora.

Ecco.

È l’ennesima prova che io quella fottutissima forza non ce l’ho. Non ho avuto la forza di darti quel che volevi – ho potuto darti solo quel che il mio cuore sapeva darti, ti ho dato il mio cuore, la mia mente, il mio corpo, ma non sono bastati a renderti felici.

E io mi incazzo per questo. Ma non con te.

Non ci riesco, e non sai quanto vorrei. Vorrei liberarmi del peso che ho sul petto, del dolore che provo a sentirti parlare solo dei tuoi ragazzi all’esercito – oggi i novelli, domani la promozione di qualche vecchio elemento – e di sentire sulla tua pelle un odore che non è né il tuo, né il mio – perché il lupo perde il pelo ma non il vizio, sacrosanta verità.

“Edward, è l’una… Quanto è lungo ‘sto capitolo?”

Lo sibili, quasi ti desse fastidio parlarmi.

… Forse sono paranoico. Ma ormai come posso fidarmi, se non vedo prove concrete del tuo pseudo-amore così tanto decantato fino a qualche mese fa?

“Una decina di pagine… Dormi, non ti preoccupare.”

E scuoto la mano, sorridendo come sempre.

E tu, un cenno col capo. E amen, a domani.

… Quando abbiamo iniziato a prendere percorsi differenti? Perché non me ne sono accorto prima?

Quand’è che mi hai indicato un’altra via, dicendomi Non seguirmi, io cambio strada?

È tutto così… vuoto.

Amore, amore mio
Questa passione passata come fame ad un leone
Dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi
Tu non ricordi ma eravamo noi

Non so neanche se declassarti da Amore a Roy e basta.

Non ha senso faticare per reggere la barzelletta che stiamo diventando. Non ha senso, se io devo continuare a far finta di essere felice di stare al tuo fianco.

Non sono felice, cazzo, apri gli occhi! Il mio sorriso è falso come un cielo di zucchero filato – ti ricordi quando volevi imbambolarmi con le tue frasi da gran figo, e ottenevi soltanto prese in giro? –, è falso come il respiro di un morto, è falso.

Falso, falso, falso! Non esiste niente, non c’è più niente! Non c’è per te, e io ci provo a fare altrettanto, Dio se ci provo!

E ottengo solo ulteriori lacerazioni del cuore, brandelli del mio amore che cadono sul pavimento e vengono spazzati con una scopa – “Alza i piedi, su, devo pulire!” – come se non valesse più nulla.

E non so dirti basta, dopo quello che abbiamo passato, non so dirti che non voglio continuare, perché ho più paura della solitudine, di continuare ad essere ferito da te.

Perché ormai hai succhiato tutto me stesso, ogni fibra del mio corpo è marchiata dalle tue labbra, dai tuoi denti, dalle tue mani. E a me non è rimasto niente di me stesso.

Dio, se qualcuno sentisse quello che sto pensando, penserebbe che sono matto. O malato.

Non sono più me stesso.

Mi sono lasciato prendere troppo. Lo sapevo.

Non mi dovevo fidare di te, delle tue avances, dei tuoi bisbigli all’orecchio, e quei baci sul collo che ogni tanto Ops, scappavano.

Noi due abbracciati fermi nella pioggia
Mentre tutti correvano al riparo

Eppure in quei momenti ti maledicevo – e come dimenticare, dannato Colonnello, delle volte in cui ho desiderato bruciare le scartoffie per il gusto di metterti nei guai, e come dimenticare la tua mano calda che sfiorava il mio collo, implorandomi di cedere?

Ti ho maledetto migliaia di volte, perché stavi addestrando il cane dell’esercito, perché lo stavi rendendo mansueto, e docile, e servizievole.

Pensavi davvero di amarmi, quando mi stringevi sotto la pioggia a discapito del tuo fuoco? Pensavi davvero che sarei stato la tua vita, mentre la gente ci diceva di ripararci sotto i portici mentre scappavano come topi impazziti?

Oppure era tutto mera illusione?

Hai giocato sul mio essere solo, di avere solo mio fratello, oppure non te ne rendi neanche conto?

Forse non sono mai stato importante.


E il nostro amore è polvere da sparo
Il tuono è solo un battito di cuore
E il lampo illumina senza rumore

Magari sono stato, che so, un colpo di fulmine.

Qualcuno sostiene che esista. Io so solo di essermi innamorato della tua ostinazione, della determinazione che brillava nei tuoi occhi, come quelle stupide scintille che l’ultima volta stavano per bruciarti la divisa.

… Ti avessero bruciato, penso ora.

Perché forse avresti visto la mia preoccupazione negli occhi, e avresti capito che ancora qualcosa esiste, anche se tenti di ignorarlo.

… No, non tenti, riesci a farlo solo perché è nella tua natura.

Ma io non posso fare nulla, ormai, se non stare sul limitare della nostra storia, e vederla scivolare sempre più in basso.

Non ho voglia di combattere.

Non ho voglia di riconquistarti, non ne ho la forza. Starò qua finché potrò e poi, valigia in mano, si torna a casa.

Un biglietto e via.

Sono sicuro che neanche lo noteresti.


E la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
Ma scrivi tu la fine
Io sono pronto.

Sono stanco. Stanco.

E non ho la forza di lasciarti.

Dammi lo scacco matto, Roy, ti prego. Mollami, arrabbiati, picchiami e lasciami solo.

Sarebbe un dolore minore di questo, sarebbe un dolore curabile in poco tempo, non come questo supplizio che continuerà in eterno, se andiamo avanti così.

Sei tu quello forte tra i due, no?

“Edward…”

“Finito…”

Ed è un tonfo sordo, quello delle pagine che si chiudono.

Non posso sopportare oltre, Roy, ti prego.

Scrivi tu la fine di tutto questo, non lo vogliamo né tu né io.

Mostrati per quello che sei. Forte, imbattibile, invincibile.

In fondo, è sola una parola che andrà persa tra le altre.

Scrivi la fine.

Scrivila.
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: