PREMESSA
- Capitolo 1° -
Forse, forse se le avessi creduto, se non le avessi detto quelle cose, se l'avessi guardata negli occhi...in questo momento non sarei qui, la pioggia non si starebbe scatenando su di me, e le mie lacrime non starebbero cadendo verso il basso, il basso, dove mi sento io adesso, io...
Cominciamo dall'inizio, questa è una storia complicata, ma allo stesso tempo semplice, una storia di qualcosa, qualcosa che non è mai potuto sbocciare, qualcosa più importante di tutto...l'amore.
3h am, i suoi occhioni, cerchiati da ombre nere, segno di frequente insonnia fissano il soffitto senza interesse, come se potessero vedere attraverso creando due punti rossi nel tetro buio.
Tende l'orecchio per sentire il rumore del vento, che anche se ostacolato dalle finestre serrate è ben scandito...se si presta attenzione si può anche udire il rumore delle foglie degli alberi che frusciano.
I suoi occhi ora tornano a fissare il soffitto, tutto è calmo, addormentato, come se qualunque cosa si fosse dimenticata di tutto,se non stesse pensando...tutti tranne qualcuno, Krishel.
Ora vi starete chiedendo chi sia, uomo? donna? ma chiedetevi anche un'altra cosa, ha davvero importanza saperlo?
Ha deciso di alzarsi, i suoi piccoli passi riecheggiano sul pavimento affiancati dal un lieve strusciare, il suo orsetto, se così si può chiamare, viene trascinato per il corridoio.
Ora i due punti rossi vagano per il corridoio, come se fossero in cerca di qualcosa, qualcosa di...
-Ehi, cosa ci fai qui a quest'ora?-
Un sussulto, gli occhi rossi spariscono per lasciare il posto a due occhioni blu, che, nella notte sono come invisibili.
-Ma..mamma!-
-Si, sono io, ma che ci fai fuori dal letto a quest'ora di notte?- Un sorriso sincero si fece largo nel viso della madre, i lunghi capelli marroni le cadevano sulle spalle, indossava un pigiama bianco...sembrava un angelo.
-Io, non ho sonno, tutto qui-
-Su dai, a nanna, ti porto una tazza di latte, ok?-
-Ma...-
-Fila, su su!- La madre diede una piccola spinta a quel piccolo fagottino, che per poco non inciampò sul lungo pigiama che portava, era decisamente troppo grande.
Sorrise, era felice, si mise a correre verso la camera, si era proprio felice.
Appuntamento al prossimo capitolo^^
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