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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Shin Seiki Evangelion (Neon Genesis Evangelion)
Titolo Fanfic: ORBITA CIMITERO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: caskasoryu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/04/2002 22:55:18

talvolta anche se qualcosa ci ferisce, non possiamo fare a meno di desiderarlo...
 
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- Capitolo 1° -


Orbita Cimitero

Il tuo nome scivola sulle mie labbra come la pioggia battente. Fa male, ma mi rende più forte.

Ogni stagione era autunno, prima, e le solite foglie secche scricchiolavano sotto ai miei piedi ad ogni tratto.
E anche il tuo viso, è così, come il cielo d'autunno: ora coperto, ora luminoso.
Ma dalla prima volta in cui le pieghe del tuo vestitino color crema hanno sfiorato i mie occhioni azzurri di bambino, le mezze stagioni sono scomparse dopo anni che si protraevano all'infinito…all'infinito…

Da quel giorno, Asuka, o è estate o è inverno.
E le tonalità tenui della stagione dell'abbandono per eccellenza, sono state schiacciate da quella cremisi assoluta che si staglia violenta ovunque tu passi.

Non so cosa sia successo, ma dalla notte in cui per la prima e unica volta ti vidi versare un lacrima, i tuoi capelli rossi come il fuoco mi hanno attratto a te come un magnete. Quei capelli che mi hanno sempre fatto impazzire.

Ti giudicavo così male, all'inizio.
Eppure chissà, forse ero già inciampato nella rete che stavi tessendo, e che mi avrebbe bloccato, e pian piano legato, poi impantanato, e infine intrappolato…in attesa di essere divorato…
E sto ancora aspettando. Di essere divorato, intendo.
E dire che se solo mi mangiassi, metteresti fine al mio supplizio, fatto di musi ingiustificati, ceffoni immotivati e insulti campati in aria. Se troppo cattiva per porre fine alle mie sofferenze?
Sei davvero una sadica spietata, ma questo l'avevo capito molto tempo fa.
Quando la ragazzina altezzosa e strafottente che da un po' mi girava per casa, siccome si annoiava mi ha sfidato a darle il mio primo bacio come fosse un test scientifico, chiedendomi se mi ero lavato i denti, tappandomi il naso perché il mio respiro non le desse fastidio e dopo aver rischiato di farmi morire soffocato, è schizzata in bagno gridando come un'isterica e facendosi i gargarismi.
Dio, quella è stata la trappola più patetica in cui sono caduto, da quando ti conosco.
E ricordo ancora oggi la rabbia e l'umiliazione bruciarmi sotto la pelle, e ne conservo l'ardore come uno dei miei ricordi più belli…

Quello che ancora non capisco è da dove sia nato. Credevo non ci fosse niente.
Mi chiedo dove abbia potuto picchiare la testa per diventare rincoglionito al punto da desiderare te, solo te, esclusivamente te.
Ho sempre sospettato di essere anormale… ma ora che mi piaci, beh, è chiaro come il sole.

Non so quando me ne sono reso conto, ma ricordo il mio primo pensiero quando, dopo un paio di ore, mi hai fatto notare che avevo guardato te e non il film per tutto il tempo:
Eureka - Mi - Sono - Fottuto.

E lo penso ancora adesso, quando volgi altrove il tuo sguardo, lontano, da tutti, soprattutto da me. Attraversi una soglia che io non posso varcare, e quando ne esci me lo rinfacci senza mezzi termini per giorni interi.

E quando so di non essere nient'altro che un corpicino alla mercé delle tuo notti solitarie.
Chi mi troverò accanto, la Asuka che biascica con la voce da bambina "Shiiiinchaaaan, non riesco a dormire, facciamo l'amore?" o quella che mi spedisce a dormire sul futon prendendosi il letto "Fermo. Finiscila. E non toccarmi razza di cretino, sempre il solito Stupi-Shinji, ho sonno, ma ci senti?! Cazzo!!" ?

E quando devo parlare perché non sopporti il silenzio, e quando devo stare zitto perché la mia voce ti da fastidio.
E quando devo essere allegro perché lo sei tu, e quando devo essere triste perché lo sei tu.
E quando sbaglio, ma non mi è permesso, e la pago troppo cara.
E quando te ne esci con le tue stranezze che non stanno ne in cielo ne in terra. E quando non devo azzardarmi a commentare la sangue-misto che gira per casa in pantaloncini e cannottiera con la finezza di un cammionista bestemmiando in tedesco perché sente nostalgia di casa e non vuole ammetterlo, altrimenti le prendo. E anche forte.

E quando metti il broncio che mi sembra come quello di tutte le ragazze carine che vogliono fare preoccupare il fidanzato, e proprio quando da "illuso" sono passato allo stadio di "illuso-bollito-e- ribollito" scopro che sei dannatamente incazzata per davvero.

Quando faccio finta di non essermi rassegnato all'idea che tu non mi vedrai mai come un uomo in grado di guarire le tue ferite, e mi sento debole, perché se ti confesso di avere paura mi becco anche dell'ignobile-complessato-senzaspinadorsale-propriounuomodellapeggiorspecie-da-non-crederci!

E tutte le volte che mi dai dello stupido senza motivo…e quando litighiamo per cose da nulla…e quando dici che al mondo avrebbe sicuramente giovato se fossi morto in una delle tante battaglia che ho sostenuto…e quando ti faccio notare che ti comporti da bambina…e quando come un'isterica gridi "ICH BIN KEIN KIND !!!"…e quando dici di odiarmi…e quando piango per delle ore intere aspettando delle scuse che so, non arriveranno mai…e quando la porta si apre…e quando ti infili nel mio letto…e quando facciamo pace…e quando facciamo l'amore…e quando mi sveglio, al mattino, così, e ti trovo qui, e mi dici di non toccarti che sono sudato e appiccicoso "Certo che sei proprio asfissiante quando ti ci metti!! Mi hai presa per un kotatsu?! Dammi aria, maledetto Stupi-Shinji!!" …e come ora…e mentre mi scacci, io come un fesso ti guardo estasiato… e mi sento attratto dalla tua pelle chiara come il latte, luminosa…attratto…sempre di più…nonostante tutto…


E' sempre quello l'unico pensiero lucido che mi rimbalza nella testa annaspando tra impulsi sessuali e voglia di una dolcezza che mi concedi una volta su mille per darmi il contentino e farmi stare zitto: Eureka - Mi - Sono - Fottuto.



"Shinji, tu mi ami? La verità, solo la verità!"


Ma la verità non è uno stato definito e immutabile. La verità è nella testa di ciascuno.


Quante volte sono che ci provi, Asuka, a strapparmele dalla bocca, quelle paroline magiche?
Ai quaranta, ho smesso di contarle.
Ma neanche uno Stupi-Shinji è tanto stupido da lasciarsi fregare per l'ennesima volta.
Mi hai fatto girare come una trottola tante di quelle volte con i tuoi capricci, che arrivato a questo punto mi ci sono abituato ai tuoi bronci da bambina viziata.

Mi dispiace, ma non avrai mai la soddisfazione di sentirmi dire Ti Amo.
Non fin che non me lo dirai tu.
Una piccola rivincita. Scusami, amore.
Ma questo è tutto ciò che uno stupido può fare per tenerti legata a se.

Ho paura, lo sai?
Ho paura che una volta ottenuto anche questo, tu te ne andrai, con l'orgoglio finalmente appagato, lontana…lontana da me…

Tu lo sai che sto giocando, non è vero?

"Tu? Mi ami?"
E le discussione si susseguono così, come una partita a tennis, ping, poing, ping, poing…senza che nessuno segni mai. Vuoi giocare in eterno, forse? Se è per averti qui, a me va bene.
Se abbandoni la partita come faccio? Devo tornare a tirare la mia pallina al muro?

Ma tra la terra e il suo sole c'è un legame indissolubile.
Fattene una ragione.

Perché tanto non possiamo farci niente: noi due ci capiamo.
So che ti da fastidio sentirtelo dire, ed è per questo che non te lo dico mai, ma noi ci capiamo.
Sento tutte le esigenze del tuo corpo, vengo sommerso dai tuoi umori.
E' una sensazione che mi spaventa e mi affascina.

E se qualcuno mi considera lodevole per la mia calma, tu sei adorata nonostante la tua prodigiosa cattiveria.
Se io sono passivo, tu sei attiva.
Se c'è chi mi coccola per il mio faccino da bimbo, i ragazzi ti guardano per il tuo corpo seducente di donna.
Io sono educato e calmo. Tu maleducata e irruente.
Io sono una persona migliore, ma tu sei decisamente più interessante.

A volte mi chiedo cosa ci sto a fare con te.
Non lo so, ma dammi un bacio intanto.

Te l'ho detto, credo che esiste tra la terra e il sole.
E quella terra, come un piccolo kamikaze, si lascia attrarre da quel sole che la squaglierà, lo sa, la brucerà, la scioglierà, farà di lei quello che vorrà per poi abbandonarla…come fai anche tu, di tanto in tanto. E la piccola terra continua a scottarsi…a scappare...e a scottarsi di nuovo…

Una stella tanto grande, tanto splendente. Se solo crescessi ancora un pochino, credo potresti salire al cielo e diventare un nuovo piccolo sole. Una tale quantità di materia luminosa da irradiare energia in tutto l'universo, violenta e pretenziosa. Adorata e detestata da tutti.

Poi mi viene da pensare alla solitudine dei satelliti, la solitudine orbitale.
Abbandonati dagli esseri che un tempo avevano servito. Dimenticati e freddi. Circondati dal vuoto più desolato e assoluto, nel silenzio gelido dell'universo gelido, coperti da un manto di brina che non brilla, che ormai non ha più alcuna luce da riflettere.
Immobili e dignitosi nel loro glaciale riposo, satelliti defunti, cadaveri esamini di ferraglia ghiacciata, anticaglie che erano mostri di ferro e acciaio che una volta trasmettevano date, informazioni e cifre a cui una volta veniva data un'importanza cruciale. Date, informazioni e cifre che nessuno più ricorda. Neppure la forza del ferro distrugge la desolazione. Scollegati e arrugginiti titani che hanno peso la forza, condannati a un mutismo eterno e ossidato, marcano con rottami un settore deserto.
I cavi e le viti finiranno per disintegrarsi, anche se probabilmente ci vorranno secoli.

A volte penso, Asuka, ovunque tu sia, che a me è successa la stessa cosa.
Sono venuto al mondo con una missione: comunicare con altri esseri, scambiare dati, trasmettere. E invece sono rimasto solo, circondato da altri esseri che navigano disorientati attorno a me in quest'atmosfera rarefatta dall'indifferenza, dall'insensibilità o dalla mera inettitudine, dove uno non si aspetta più di essere ascoltato, ne tanto meno capito.
Attorno a noi girano universi interi, stelle, soli, lune, galassie, meteoriti, grandi costellazioni, nubi di gas e polvere, sistemi planetari, materia interstellare. Persino rifiuti spaziali.
Ma soprattutto, un silenzio insondabile che assorbe ogni cosa.
Un vuoto enorme e nero, una pace indecifrabile.
Lo so che non dovrei, ma il fatto è che mi sento a milioni di anni luce da qualsiasi segnale di vita, ammesso che ce ne sia, emesso nei paraggi.
Sento che sto navigando in un orbita cimitero.

Ma poi torno qui. Su questo pianeta.
E sono felice.
Felice di appartenere a questa casa, a queste pareti, a questo letto, a te.
E poco mi importa se non sono che il tuo bambolotto. L'importante, infondo, è essere tuo.
Poi ecco: magia. La tua luce riscalda questo piccolo satellite ghiacciato, quella volta ogni mille anni
"Mi piaci tanto, Stupi-Shinji…"
Mi piaci anche tu, Asuka. E ti desidero ancora nonostante le ustioni riportate, desidero la tua luce, il tuo calore…
E lo so che continuerai a bruciarmi, ancora, e ancora…
Ma per ora basta così. Stringimi forte. Fatti sentire un po' più mia, per un solo secondo.
Mi basterà una tua parola, per guarire ogni ferita.


Nota dell'autrice: in teoria questa non avrebbe neppure dovuto essere una Fan Fiction…l'avevo scritta giusto per sperimentare una cosa, e come cavie avevo scelto Asuka e Shinji giusto perché ci stavano bene…comunque, ecco spiegate alcune incongruenze o robe che quadrano ben poco^^ Non so cosa mi abbia poi convinta a pubblicarla, ma spero comunque che vi sia piaciuta^_^!
Una parte l'ho estrapolata da una mia vecchia fan fiction su Final Fantasy VII poiché mi piaceva e mi sembrava molto adatta…quindi se a qualcuno sembra di averla già letta, ecco svelato l'arcano^_^!
Come avrete notato, io ci ho provato a fare una di quelle sviolinate tutte mielose…ma purtroppo non ce l'ho fatta, non ci riesco proprio a fare le sdolcinatezze : P!

 
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