torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: CUCCIOLO DI UMANO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: rumicfan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/11/2007 10:51:09

I pensieri di Sesshomaru, mi ha ispirato l'ultimo numero e l'ho scritto di getto
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CUCCIOLO DI UMANO
- Capitolo 1° -

Gli esseri umani non li ho mai capiti. Per me non sono altro che fecce immonde vigliacche e senza onore. Sono accecati dalla cupidigia e dalla brama di potere. Sono solo degli illusi, si combattono a vicenda per guadagnarsi il territorio, per diventare potenti, quando invece anche il più ricco dei loro re non è nulla in confronto al mio regno, e alla mia potenza. Sono solo degli insetti, dei fastidiosi insetti che credono di essere potenti. Poi ho incontrato te!
Sei stata l’unica che non è scappata dopo che io ti ho ringhiato addosso la mia rabbia. Non capì il perché. Di solito gli umani sono terrorizzati da me soprattutto quando mostro le mie zanne. Ma tu invece ti sei avvicinata e anche se non ne sei stata capace mi hai versato l’acqua sul viso.
Mi sentì subito meglio. Tu sei rimasta lì accanto a me e mi guardavi con pietà. Ti odiai, perché pensavo che era una cosa insulsa, una mocciosa umana che guarda me il più potente dei demoni con pietà. Non parlavi, mai. Venivi ti prendevi cura di me nonostante le mie proteste e poi scomparivi lasciandomi solo nella notte. Poi una di quelle notti venisti da me mi copristi con la mia pelliccia e mi lasciasti una brocca d’acqua. Ti accucciasti accanto a me e ti addormentasti.
Tu eri diversa dagli altri esseri umani, eri sporca ferita e magra. Non hai cercato oro nelle mie tasche, non hai preso le mie spade per venderle. Tu mi portavi del cibo e dell’acqua che io non mangio. Mi ricordo di quella volta quando da lontano sentì delle voci. C’era il tuo odore che arrivava da lontano e di altri mocciosi umani. Riuscì a muovere la testa e vidi te che cercavi di fermare quei bambini. Ti picchiarono ti presero a calci, ma tu non hai detto nulla, ti sei rialzata con dignità e continuavi a sbarrargli il passo. Solo dopo un po capì che lo stavi facendo per proteggermi.
Mi meravigliai, in tutti i miei anni di battaglia ho sempre incontrato uomini forti e valorosi trasformarsi in vigliacchi piagnucolosi e paurosi che chiedevano pietà. E tu così piccola e fragile avevi più onore di tutti loro messi assieme. Se saresti stata un demone sarei stato fiero di te.
Eri misteriosa, non piangevi mai non ridevi mai. Ho visto tanti bambini e ho notato quanto fossero fastidiosi, piangevano per un nonnulla ridevano sempre e correvano sempre. Tu invece venivi da me mogia, mogia e stavi con me in silenzio. Però poi a poco a poco il tuo viso apatico cominciò ad avere delle espressioni, eri delusa quando malamente rifiutavo il cibo che avevi preso per me. Ti ignoravo. Poi un giorno venisti con la faccia tutta gonfia. E quando ti chiesi che avevi fatto tu mi sorridesti contenta. Non ne capì il motivo, avevo fatto una semplice domanda. Ma riflettendoci su, ho capito che era stata la mia curiosità a renderti felice. Io a poco a poco miglioravo, riuscivo a muovermi di nuovo, ma ero ancora debole, avevo bisogno di altro riposo per riprendermi.
Dal giorno in cui avevi sorriso cominciasti a comportarti come una bambina normale. Raccoglievi fiori e ci facevi una corona, avvolte me li mettevi fra i miei capelli.
Mi stavo abituando alla tua presenza. Mi chiedevo perché mai un intero villaggio di esseri umani non era in grado di accudirti, eri sempre sporca sempre con vestiti vecchi e impolverati. Eri così maledettamente magra sembrava che non mangiassi mai abbastanza.
Il tuo villaggio fu attaccato dai lupi, e mentre stavo per andarmene incontrai te morta circondata dai lupi, sapevo che erano lupi di quel giovane demone, e non li sopportavo.
Jaken mi chiese se mi avevi dato fastidio, e mentre stavo per andarmene mi resi conto che tu stavi correndo da me. Il tuo villaggio soccombeva e tu stavi correndo da me. Non saprò mai se eri venuta per proteggermi, o se cercavi protezione.
“esseri umani incapaci!” pensai, 100 uomini non erano in grado di proteggere un semplice moccioso. Provai una strana sensazione. Non mi andava tanto a genio che proprio tu fossi morta, non me n’è mai importato nulla degli esseri umani. Ma tu non eri un normale essere umano. Perché sprecare una essere pieno di qualità come te? Dopo questi pensieri la mia tenseiga cominciò a pulsare. Ti riportai in vita. All’inizio mi guardasti meravigliata, sicuramente non capivi come cavolo facevi ad essere sopravissuta. Poi ti alzasti e mi regalasti un sorriso pieno di gioia. Eri felice perché ero ritto sulle mie gambe, eri felice perché ero guarito. Non ti capì nemmeno allora. Eri appena tornata indietro dalla morte e tu gioivi per me. Sentì ancora una volta una sensazione mai provata in vita mia. Una sorta di calore che cercava di scalfire il mio cuore di pietra.
Io e Jaken ti accompagnammo nel villaggio. Mi portasti in quella che doveva essere la tua casa, una catapecchia rosicata dai ratti con scarafaggi e un sacco pieno di paglia che fungeva da letto.
Non potevo lasciare un elemento così prezioso in mano a gente che non riusciva a capirne il valore. Saresti morta a poco a poco.
“il mio nome è Rin!” dicesti con un sorriso.
Jaken non ti faceva paura e sorridevi a lui come sorridevi a me.
La tua voce infantile mi sembrò una melodia dolcissima. Eri così strana che decisi di portarti con me per scoprire il tuo mistero. Volevo sapere che cosa di te mi impediva di odiarti come faccio con tutti gli altri esseri umani. Mentì a me stesso dicendomi che ti avrei studiata. Avrei studiato gli effetti della Tenseiga sugli esseri umani.
Io sono solo un demone e mi cibo di cose di cui tu moriresti. Ti dissi che dovevi procurarti il cibo da sola. E tu fiera dicesti “SI!” non ti sei mai lamentata. Mi hai seguita da per tutto.
Il giorno dopo mi fermai su un precipizio per studiarmi le tracce odorose: volevo scovare quel perdente di Inuyasha e ucciderlo. Ormai non poteva più prendermi la tessaiga c’era una barriera che me lo impedisce.
Mentre ero con il naso per aria tu ti mettesti di fronte a me ti sedesti per terra e mi guardavi sorridendo. Eri diventata un normale essere umano, il tuo viso apatico non esisteva più.
Jaken infastidito dal tuo comportamento ti chiese “che c’è Rin?”
E tu rispondesti “niente, stavo solo pensando che il sommo Sesshomaru è bellissimo, è il più bello di tutti i belli che esistono nel mondo!”
Non ti diedi nemmeno retta. Jaken come al suo solito per leccarmi i piedi ti diede man forte dicendo “ovvio lui è il signore dell’est è il più potente e il più affascinante tra tutti i suoi simili!”
Sentire quelle parole dalle fauci di jaken mi diede ribrezzo. Perché sapevo che una parola è vera e l’altra falsa.
Mentre Rin diceva sempre la verità. E lo faceva con assoluta innocenza e semplicità.
Jaken mi seguiva perché era terrorizzato dalla mia potenza. Mi ammirava per la mia forza.
Mentre Rin mi sorrideva e mi stava accanto con semplicità, come se fosse la cosa più normale al mondo.
È passato un po’ di tempo dal giorno in cui ti incontrai, e ho capitolo solo che tu cucciolo di umano sei il contrario di me. Sei dolce, innocente, allegra.
Ho capito che nonostante la tua fragilità di essere umano, possiedi dentro di te una gran forza: sei debole nel fisico, ma forte nello spirito. Pensavo che fossi un qualcosa di misterioso. Invece non sei altro che una bambina che a poco a poco è riuscita a scalfire quella dura corazza dal mio cuore.
Piccola Rin è solo grazie a te che adesso riesco a usare la tenseiga.
Non so perché ma di tutti gli esseri che esistono al mondo, di tutti i miei servi, di tutte le mie armi. Tu sei l’unica cosa che reputo prezioso. Io non sono capace di mostrare affetto, non sono capace di provare i sentimenti umani. Ma tu Rin hai qualcosa che non ha nessun altro.
Non è amore sensuale, non trovo nulla di attraente in una bambina. Non credo sia istinto paterno, non credo di possederlo. Forse Rin tu sei ciò che gli umani chiamano amico.
Ho sentito dire che gli amici ti accettano per ciò che sei, e ti vogliono bene non per la tua ricchezza, non per la tua potenza, ma semplicemente perché sei tu, perché si sta bene assieme.
Ironia della sorte, ho sempre detestato mio padre per averci tradito con un essere umano. Io li ho sempre considerati degli insetti, degli esseri inutili che strisciavano sulla terra.
Ma quando moristi tra le mie braccia una seconda volta capì che non era così. Ho capito che un semplice cucciolo umano è riuscita a prendere da me ciò che nessuno avrà mai: L’affetto.
E oggi posso capire anche se solo un po’ perché mio padre si invaghì di una donna umana.
Il calore che date voi donne umane è qualcosa di unico e ineguagliabile.
È una forza che ti sconvolge l’animo.

Perdonami Rin se ti mostro sempre freddezza, se non riesco a procurarti quel calore di cui hai bisogno. Sappi però che io ti proteggerò da qualsiasi pericolo al mondo. E nessuno ti farà mai più quei lividi, e se oseranno farlo periranno per mano mia.

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
melody001 13/09/10 14:20
meravigliosa , davvero !! complimenti
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

aspicia - Voto: 24/06/09 19:55
Sai sono almeno tre o quattro giorni che leggo fanfic su Sesshomaru e Rin,e credimi se ti dico che la tua mi ha emozionata molto...hai reso in maniera perfetta il VERO carattere di Sesshomaru, senza farlo annegare in un fiume di melassa appiccicaticcia..
complimenti!! ^_^
leggero anche le altre che hai scritto di corsa!!
D'accordo con il commento: 1 si - 0 no, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: