INTRODUZIONE
- Capitolo 1° -
Minutes To Midnight
Prefazione
Mi piacerebbe sapere dov’è finito quel coglione i un sexgott.
Dov’è finito lo spavaldo, il menefreghista, il grande puttaniere… insomma, dov’è finito tom Kaulitz??
Non può essere.
Lui non si farebbe mai schiacciare dai sensi di colpa, non starebbe così male per colpa di una…RAGAZZA!!
No signore.
- Tom come stai? Te la senti di scendere?-
- No Bill! No cazzo… Sto male, sto da cani! Non voglio scendere e non voglio vedere David. Sono stato uno stronzo e… e… ora lei mi odia-
Ecco.
Era un ragionamento perfetto.
Ma è bastato chiedermi come stavo e tutto è affondato, schiacciato dal dolore.
Non mi sono mai sentito così debole.
Io odio sentirmi debole.
Hai distrutto il Sexgott, Hayden.
E l’hai fatto solo a parole… a sguardi.
Io non riuscivo a stare attento neanche due secondi quando spiegavano a scuola.
Quando hai aperto bocca, però, e mi hai parlato come se riuscissi a vedermi fin nel profondo… ti ho sentita. Ho sentito dalla prima all’ultima sillaba e ognuna di esse mi entrava nella mente e rimbombava sempre più forte.
Facevano male perché sapevano di verità.
Ma ancora il Sexgott stava lottando.
Cercava di proteggere quel cuore che mi è stato stappato quando Jada mi si è avvicinata, quando l’ho portata in camera mia.
Ho perso me stesso quando tu sei uscita dalla discoteca, mi sono sentito solo e un profondo vuoto ha pervaso la mia anima…
Vorrei che tu vedessi quanto sono diventato poetico… anzi, patetico.
Ma sicuramente non ti vedrò più, vero?
Perché, sicuramente, la mattina dopo Jada ti ha raccontato tutto… questa consapevolezza mi ha pugnalato più e più volte.
La consapevolezza che tu ora stai soffrendo.
Non lo posso sopportare specialmente perché sono stato io a infliggerti questo dolore.
Non riesco neanche a capire come tu possa avere un’amica come lei.
Un’amica che ti sfrutta e basta.
Mi è stata antipatica dalla prima volta che ho visto come ti parlava…
Allora perché me la sono portata a letto??
Ah, certo… io VOLEVO farti soffrire… ma non ero io… era la mia maschera… quella che non accetta un NO.
Per fortuna c’è Ilaria… lei ti aiuterà.
Lei ti vuole bene… me l’hai raccontato tu… e lei lo ha raccontato a Georg…
Quanto vorrei poter tornare indietro…
Mi viene da ridere…molto probabilmente avrei fatto tutto allo stesso identico modo.
Perché solo tu con le tue parole sei stata in grado di farmi guardare dentro…e mi sono vergognato di quello che ho trovato, mi sono sentito sporco… Sono stato uno stupido…
Continua…
|
|
