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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: DESTINY-THE WHITE PROLOGUE
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: willow87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/11/2007 15:08:21 (ultimo inserimento: 08/07/08)

Avrebbe provato quello che passano gli emarginati.Quello che avevano passato Gaara e Naruto.
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

Per comprendere questa fic, avverto sin da ora che è necessario aver letto almeno Destiny-the obscure part,in quanto inizia proprio da lì. Buona lettura, e, se potete, lasciatemi qualche piccolo commentino, per favore …

Destiny
-The white prologue-

-Prologo-

Il destino, lui, se lo era imposto da solo.
“Sasuke Uchiha, sei un cretino.”
Una frase semplice. Ma che mai avrebbe permesso a qualcun altro, che non fosse lui stesso, di dirgliela. E anche così, la cosa gli piaceva poco. Si sarebbe preso a sberle da solo.
Guardò ancora, nostalgico, il paesaggio dinnanzi a sé.
Un meraviglioso villaggio, immerso in una foresta rigogliosa, alle pendici di un’enorme parete rocciosa, sulla quale troneggiavano i volti dei quattro Hokage.
Quello che una volta chiamava casa.
Quello che un tempo aveva protetto.
Quello che, adesso, era il suo nemico.
Ed allo stesso tempo, la sua ossessione più grande.
Vedersi sfilare davanti agli occhi tutti, ma proprio tutti, i suoi vecchi compagni di accademia, gli aveva provocato un fortissimo desiderio di tornare.
Strinse i pugni.
Si sarebbe sottoposto anche alla tortura, piuttosto di ammetterlo. Anche a sé stesso.
Ma lui non poteva farlo. Non poteva tornare indietro.
Guardò a lungo il cielo.
Cosa gli impediva di farlo?
Due cose. Solo due.
Il primo rispondeva al nome si Hitachi.
Il secondo, altri non era che il proprio orgoglio.
Un raggio di sole gli ferì gli occhi.
Forse, però …
Il consiglio lo avrebbe riaccettato. Quasi certamente.
Tsunade? No. Ma, forse, in cambio delle informazioni che aveva raccolto su Orochimaru e l’Akatsuki … un occhio avrebbe anche potuto chiuderlo. Magari lo avrebbe tenuto col guinzaglio corto per un po’, ma, una volta sicura della sua fedeltà, lo avrebbe ripreso tra le fila del villaggio.
Ma gli altri ninja? Questa era tutta un’altra storia. Poteva anche diventare un’enciclopedia vivente su tutti i nemici del Paese del Fuoco. Tanto, non avrebbe mai più riavuto la loro stima. Come guerriero, forse sì. Ma mai più come persona.
Avrebbe provato quello che passano gli emarginati. Quello che avevano passato Gaara e Naruto.
Scosse il capo. Non gli importava. Gli altri ninja avrebbero anche potuto esiliarlo dal loro gruppo. Tanto, avrebbe comunque avuto il consiglio dalla sua.
Questo pensiero lo fece subito star meglio. Con un sorriso freddo, saltò giù dal ramo.
Non appena scese dall’albero, una voce parlò, facendolo trasalire.
<Cominciavo a credere che ti ci fossi addormentato.> Senza dire altro, Shino uscì da dietro un grosso cespuglio.
Merda.
Questo fu il primo pensiero di Sasuke. Era stato scoperto.
Sospirò, rassegnato. Se lo aspettava, in fondo.
Poteva anche sfuggire agli occhi di Neji o Hinata, ma non ai fedeli insetti di Aburame.
<Mi hai sorpreso.> Fece, mantenendo un contegno freddo e distaccato, nonostante la reale agitazione.
Era in terra nemica.
Era un traditore.
Era nell‘unico posto al mondo in cui non sarebbe dovuto essere.
Avrebbe dovuto combattere.
Una mano si strinse attorno ad un kunai.
Avrebbe cercato di evitare lo scontro.
Anche se questo andava contro ogni suo nuovo dogma.
Non voleva combattere. Non quel giorno.
Shino non fece una piega. Uno dei suoi animaletti gli volò sulla guancia.
<Eri soprapensiero. È stato semplice.> Sasuke si aspettava un attacco. Un qualcosa. Invece nulla. Il ninja rimase fermo, in attesa. Non un solo cenno. Neanche un movimento. Solo il vento che scuoteva lentamente gli alberi. Alla fine fu lui il primo a parlare.
<Perché sei qui?>
<Per la stessa ragione per cui ci sei anche tu.> Fece Shino, indicando col capo la stele dei caduti. <E tutti gli altri. Per pregare. E per ricordare.> Con sorpresa, l’Uchiha si ritrovò a pensare che quello fosse il discorso più lungo che Shino avesse mai fatto in sua presenza.
<Perché non mi attacchi? Io sono il Traditore, ricordi?> Cercò di scuoterlo, quasi innervosito dalla mancanza d’aggressività nei suoi confronti. Lui si meritava l’odio, la rabbia, il rancore. Non l’indifferenza. Shino si tirò su gli occhiali scuri, sospirando esasperato. Ciò irritò molto Sasuke. Era come se Shino stesse parlando con gli altri idioti che se ne erano andati poco prima. A parecchia distanza, Naruto, Kiba e Rock Lee starnutirono in contemporanea.
<Non mi piace ripetere le cose due volte.> Fece il ninja. <Primo. Io sono qui per pregare. Non per combattere. Secondo. Sui tuoi vestiti si sono già radunati almeno una ventina di miei insetti, molto particolari, della famiglia delle zanzare, con un veleno molto tossico.> L’Uchiha trasalì nel notare alcuni insetti tranquillamente appesi ai suoi vestiti. I corpi scuri e lucidi perfettamente mimetizzati sulla stoffa nera. <Non ti preoccupare. Non attaccheranno. A meno che non si sentano il pericolo. O non glielo ordini io.> Sasuke fissò con astio Shino.
<Potrei sempre usare lo sharingan … mi basterebbe guardarti negli occhi.> Aburame non fece una piega.
<E chi ti dice che io abbia gli occhi aperti?> Un raggio di sole fece luccicare gli occhiali scuri. Impossibile vedere gli occhi del ninja. Sasuke dovette riconoscere che non aveva tutti i torti.
<Adesso capisco perché metti sempre gli occhiali scuri …> Shino sorrise appena.
<È soprattutto per lo stile. Ma hanno i loro vantaggi …> L’Uchiha trattene a stento un sorriso. Shino aveva appena fatto una battuta? Accidenti … certo che ne erano cambiate, di cose … in quegli anni. Una lieve morsa allo stomaco.
<E adesso? Cosa farai?>
<Faccio quello che sono venuto a fare. Prego.> Senza degnare di altre parole Sasuke, Shino si voltò verso la stele dei caduti, dove accese dell’altro incenso. Allora al traditore balenò in mente un’ipotesi. Assurda. Ma proprio per questo vera.
<Lo hai fatto apposta!> Shino si volse appena.
<Cosa?>
<L’incenso. C’è un motivo, per cui ne hai acceso così tanto.> Gli occhi freddi dell’Uchiha si scontrarono con le lenti nere dell’Aburame. <Sbaglio, forse?>
<No. Non sbagli.> Il ninja di poche parole si girò di nuovo verso la stele, mentre giungeva le mani. <I miei insetti mi hanno avvertito della tua presenza molto prima che tu venissi qui. L’odore dell’incenso è abbastanza penetrante da confondere il fiuto di Akamaru, senza destare sospetti.>
<Mi hai protetto. Perché lo hai fatto?>
<Sia ben chiaro. Non ho difeso un traditore.> La voce di Shino era leggermente più alta. Sasuke notò una nota di risentimento, nelle sue parole. Cercò di non considerare quella piccola punturina al petto. <Ma questo giorno è speciale. È fatto per pregare. E non per combattere.> Sasuke non poté far a meno di ridere. Un risata glaciale, amara, spenta.
<Che scemenza! Sei un’idiota! Avrei potuto distruggere il villaggio, uccidere tutti.>
<No. Non avresti mai potuto farlo.>
<Ah sì? E perché mai, sentiamo.>
<Te l’ho già detto. Odio ripetere le cose due volte.> Nonostante la facciata fredda, Sasuke rabbrividì, di fronte al tono di Shino. <Se tu avessi voluto uccidere, i miei insetti lo avrebbero capito subito. E mi avrebbero avvertito. Rispondono a qualunque segno di minaccia, che sia rivolto a loro, o ad altri.>
<Ma perché? Perché lo hai fatto?!>
<Te l’ho detto. Oggi non è fatto per combattere. Ma per pregare. Quante volte devo ancora ripetertelo? Mi sembra di parlare con Naruto.> Rispose il ninja, irritato. Poi, con un sospiro, aggiunse. <Forse ciò che ho fatto può essere considerato tradimento. Ma poco importa. Avevo le mie buone ragioni.>
Buone ragioni … tutto qui?
Sasuke socchiuse gli occhi. L’orgoglio ancora in fiamme per essere stato paragonato a quella testa quadra di Naruto.
<Non mi basta. Voglio di più.> Shino resse il suo sguardo senza battere ciglio.
<Non sei nella posizione giusta per chiedere. Potrei farti la stessa domanda per quattro anni fa. E adesso vattene. Prima che cambi idea.> I due ninja rimasero fermi a lungo. L’Uchiha ben consapevole della propria superiorità. Ma anche che il vecchio compagno non era uno stolto. Né un avversario semplice. Lentamente, molto lentamente, il ninja traditore inizio ad indietreggiare. Shino continuò a restare impassibile. Alla fine, Sasuke scomparve nel folto della foresta.
Solo quando i suoi fidati insetti gli confermarono la lontananza del traditore, Shino si lasciò andare ad un profondo sospiro di sollievo. I muscoli, tesi fino a quel momento, si rilassarono di botto, lasciandolo cadere a terra.
<Questa volta … mi è andata bene …> Mormorò, rivolto ad uno dei suoi animaletti. Si ritrovò a maledire Tsunade. Lei sapeva della presenza di Sasuke al villaggio. Eppure, invece di catturarlo, aveva mandato lui ad impedire che qualcuno degli altri ninja potesse notarlo.
Si era fatto in quattro per farlo. Anzi. In parecchie migliaia.
Non c’era centimetro quadrato di villaggio e dintorni, privo di un suo insetto sentinella.
Prese un altro bacchetto d’incenso.
Solo allora si accorse che le mani tremavano. Aveva usato molto chackra. Dominare tanti insetti, prosciugava le forze in maniera spaventosa.
Si deterse il sudore dalla fronte, e, mentre giungeva le mani, pensò che mai, in vita sua, gli erano uscite preghiere più sincere.

Avrebbe detto la stessa cosa al matrimonio di Naruto, circa una decina di anni dopo, quando un riconvertito Sasuke fece quasi mandare all’aria la festa, con un ritorno a sorpresa, nel bel mezzo della cerimonia.

-fine prologo-

Ho preferito staccare il prologo dal resto della fic, perché mi pareva troppo lunga. Questo è più un allacciamento alla precedente fic, ma spero che possa piacere comunque. Se ci sono degli erroi per quel che riguarda la caretterizzazione dei personaggi, o altre cose, siete pregati di dirmelo …
Ciao ciao!
Will
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 3
killkenny84 - Voto:
09/07/08 11:05
Bell'idea e bella fanfiction.
Bhe`, spero solo che tu non te la prenda TROPPO con Sasukakkia... alle volte riesco ancora ad essere un suo fan.
Voto: 9
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