PHARMAKON
- Capitolo 1° -
“Perché devo uscire?
...
Tu cosa ne sai?
...
La vita non ha più nulla da offrirmi...Nulla oltre la morte.
...
L’inesorabile scorrere del tempo...Ci hai mai pensato?
Lento ma fatale...
Ogni singolo minuto svanisce e appesantisce il tuo carico di vita...Alla fine, in lontananza non scorgi che un cancello con una figura che ti attende...un veleno mortale per alcuni, una medicina liberatoria per altri...
...La morte...
Ah...Dolce suono che riecheggia nelle mie orecchie ed in questa buia stanza, e tu rabbrividisci al solo pensiero e il suo nome ti raggela le vene.
Per me invece è la liberazione da queste catene...Il tempo, il destino...Soffrire, vogliono solo farmi soffrire, da solo.
Sai, quando diventi un “malato terminale” la vita cambia completamente faccia, ti rendi conto che sei inutile, un futile strumento di qualcosa di più grande che non puoi conoscere, e le tenebre dolcemente ti abbracciano in una morsa fatale…
Tutti i tuoi incubi ti vengono a fare compagnia, rimembrandoti tutti gli errori che hai commesso nella tua miserabile vita, gli angeli ti deridono, i demoni ed i diavolo aspettano la tua anima per torturarla, ed i parassiti il tuo corpo dove banchettare.
Come mi sento?
Uno schifo, inutile e dimenticato dal mondo, sto impazzendo!
Sto parlando con una bambola vecchia e rovinata, coperta dalla polvere delle tenebre!!!
Ah! AHhAHhaHahaHAHhHA!!!!”
La sua isterica risata riecheggiò per tutta la stanza, fino a sfondare i muri e infettare l’aria che la propagava nella strada...
“Vorrei vomitare tutto quello che ho dentro, tutto il male, tutto lo schifo...Tutta la mia noia...
TUTTO!
AHhaHAaahahHAHAAhaa!!!......Ahharrrghh!!!!!”
E lentamente il suo corpo scivolò dolcemente sul pavimento, in un lago di sangue impuro.
Gli occhi sbarrati erano fissi sulla bambola e sembrava deriderlo del sorriso malsano che gli si era stampato in faccia un momento prima di morire.
......
Giorni dopo lo trovarono, i parassiti banchettavano col suo corpo ed i demoni ballavano sulla sua carcassa immonda, mentre l’esercito degli inferi reclamava la sua anima, ed una scritta sul muro: "Pharmakon".
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