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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: SUNSET
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC, What if? (E se...)
Autore: polveredistelle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/11/2007 21:00:19

Hermione viene allontanata momentaneamente dal suo incarico Auror...e se trovasse lavoro su una nave da crociera, che cosa succederebbe?
 
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CAMBIAMENTI
- Capitolo 1° -


SUNSET


Piccola premessa: la vita di Hermione Granger era cambiata.

Tutto ebbe inizio in un’apparente, tranquilla, mattina di inizio Giugno.

Inizio flashback

Come di routine, la ormai trentenne Hermione Jane Granger, si era alzata per una nuova giornata di lavoro. Ultimamente, lo sgobbare al Ministero della Magia, la metteva quasi sempre di pessimo umore. Le ronde, gli appostamenti e le ricerche notturne davano ovviamente i suoi frutti, ma di certo non incrementavano il benessere fisico della donna. Ebbene, quella mattina, si trovava nella cucina della sua nuova villetta di Londra, seduta davanti ad una tazza fumante di caffè, mentre svogliatamente continuava a cambiare canale al televisore.

- “Buongiorno Londra! Questa sarà una mattinata calda e soleggiata, con temperature sopra ai 25°. Mi raccomando, non rimanete in casa con una giornata come questa! Invito tutte le persone che hanno l’intenzione, o la voglia, di dirigersi verso il mare, a portarsi in valigia una buona lozione solare. Nel primo pomeriggio il Sole inizierà a scottare e…”-

- Assurdo, veramente assurdo…e ti sto pure ad ascoltare!- disse, in direzione della donna che faceva le previsioni meteo, mentre sorseggiava il caffè bollente.

- Ehm…Hermione, hai visto la mia schiuma da barba?- una voce interruppe le sue lamentele.
- No, Ron…prova a guardare nell’armadietto in alto a sinistra!- rispose la donna.
- Hermione?- chiamò nuovamente.
- Cosa c’è?-.
- Che armadietto hai detto?- domandò ingenuamente.

Sbuffò sonoramente, prima di appoggiare la tazza e dirigersi nel luogo dove si trovava il diretto interessato.
Arrivò davanti alla porta del bagno e bussò.
- Posso entrare? Sei presentabile?-.
- Entra pure!- rispose il rosso.
Lentamente entrò e si diresse a passo spedito, verso l’armadietto che avrebbe dovuto contenere quella dannata schiuma da barba, che aveva osato disturbare il suo sacro “Rito del Caffè” alle 8 del mattino.
Aprì con un gesto secco l’anta, prese lo spray e si voltò.
- E’ questa che cer…- rimase impietrita per qualche secondo, prima di appoggiare lo spray sulla mensola e continuare: - Vado al lavoro…-.

Neanche due minuti dopo, un Ron con un asciugamano fra i capelli, rincorreva un’Hermione leggermente furibonda, per la casa.
- Ti vuoi fermare?- domandò.
- No, non mi fermo per nulla, razza di pervertito!- rispose lei, camminando a passo veloce, in maniera circolare, attorno al tavolo del salotto – Quando dicevo “presentabile”, non intendevo con solo i boxer addosso!-.
- Ma dai, ci conosciamo da una vita ormai! Siamo cresciuti insieme, Hermione…non mi vergogno più di mostrarti parte del mio corpo- rispose Ron, seguendola attorno al tavolo.
- Ma che devo fare con te, Ron? Va bene che sei il mio migliore amico, va bene che ti sei trasferito qui per un po’, perché hai litigato, finalmente, con quell’oca giuliva di Lavanda…ma non mi va di vederti mezzo nudo al mattino! Senza offesa, ma mi passa la voglia di fare colazione- disse lei, fermandosi di botto.
- Tesoro, guarda che non ho voglia di farti un assalto sessuale, se è questo che credi. Ci abbiamo già provato tempo fa noi due, ricordi? E com’è andata?- chiese, sorridendo.
- Mmh…ti avevo pestato un piede, dato una sberla, urlato contro tutto il mio odio e poi…avevamo fatto sesso- rispose Hermione, con un’aria saccente.
- Dimentichi due cose importanti: era la sera della tua promozione ed avevamo bevuto quattro bicchieri di Bordeaux- disse, ridendo di gusto.

Hermione rise a sua volta, tentando di ricordare la sera di due anni prima.
Qualcuno bussò alla porta di casa e poi entrò, richiudendosela alle spalle.
- Ragazzi, ci siete o sto facendo un giro a vuoto?- domandò quella che era la voce di Harry Potter.
- Harry!- esplose Hermione con entusiasmo, prima di andarlo a ricevere con al seguito Ron.
- Ciao! Allora, siete pron…ehm…torno più tardi- disse, fissando prima l’amico e poi l’amica, trattenendo un sorriso.
- Cosa…perché? Ti stavamo aspettando!- disse lei con enfasi.
- Ah sì?- domandò Harry, guardando Ron con un sopracciglio alzato.
L’amico sorrise di rimando e scosse la testa. Hermione notò lo sguardo di Harry posarsi su Ron e quindi realizzò ciò che gli era passato per la testa.
- No! Assolutamente no! Harry…non è come sembra…posso spiegarti. Io…cioè, lui…non trovava la schiuma da barba, così mi ha chiesto dov’era ed io la sono andata a cercare e ho trovato Ron in mutande! Non è colpa mia, ma sua!- spiegò, fulminando il rosso con lo sguardo.
- Lo sai…? Se questa fosse stata una scusa per nascondere il fatto che avete fatto sesso, tu, Hermione, avresti sicuramente vinto l’Oscar per l’originalità! Però, qualcosa mi dice che non è una scusa, ma la verità…ormai vi conosco- pronunciò, prima di piegarsi in due dal ridere, notando la faccia dell’amica.
- Stupido!- disse Hermione, lanciandogli un cuscino del divano, in pieno volto.
- Dai, su, Ron vestiti che dobbiamo andare a sgobbare!- ordinò il moro, afferrando il cuscino e rimettendolo al suo posto.
- Ti prego, non dirmi che dobbiamo ancora una volta, dare la caccia a quegl’esseri verde pallido disgustoso!- obiettò il rosso, svogliatamente.
- Gli “Immortali” sono demoni di stirpe, Ron…e hanno combinato ancora un casino!- rispose all’amico.
- Ma mi spieghi che gusto c’è, dare la caccia agli “Immortali”, se già il nome ti fa capire che non hai scampo?- domandò sarcastico Ron – Dammi retta, Harry. Questa è proprio il genere di cosa che chiamo U.T.C.P!-.
- U…che cosa??- chiese il moro sorpreso.
- Una totale causa persa!- precisò Ron.
- Muoviti!- urlò, spingendolo verso il bagno.

Dopo cinque minuti di attesa, i tre maghi si smaterializzarono al Ministero.
Ed un’altra giornata ebbe inizio.
***

Hermione camminava per i lunghi corridoi che portavano all’Ufficio Misteri.
Il motivo era una convocazione da parte del suo Superiore, per una faccenda di estrema urgenza.
Imboccò il corridoio alla sua destra principalmente buio, se non per qualche torcia accesa qua e là, che serviva per illuminare di luce fioca le pareti e il pavimento, si diresse verso l’ultima porta nera in fondo a sinistra.
La porta d’ingresso dell’Ufficio Misteri cambiava sempre posizione, ogni qualvolta una persona entrava o usciva, per preservarne così la segretezza.
Abbassò la maniglia ed entrò.
La stanza era rimasta quella di sempre: enorme, buia e piena di scaffali, sui quali erano appoggiate sfere o ampolle, contenenti profezie dimenticate dal tempo, ma conservate dalla polvere.
Ognuna di esse emanava un lieve e strano riverbero di luce bluastra…ad Hermione non era mai piaciuta quella stanza.
Conteneva troppi segreti…troppo fragili, alcuni dei quali…troppo importanti.
Mentre l’intenso odore di vernice e di chiuso le inondava le narici, decise di guardarsi un po’ intorno.
- C’è nessuno?- chiamò.
Nessuna risposta.
- Capo? Sono Hermione Granger…mi aveva fatta chiamare…- continuò.

Un lieve cigolio fece intendere alla donna, che qualcuno era appena entrato dalla porta e se la era richiusa alle spalle.
Tornò indietro, camminando velocemente verso il rumore.
- Sono da questa parte, Capo…mi stavo guardando att…- ma si bloccò di colpo.
- L’odore di polvere che c’è qui dentro è un toccasana, davvero. Ormai anche la polvere contiene segreti- disse Lucius Malfoy, annusando l’aria e rivolgendo ad Hermione un sorriso ammiccante.
- Che diavolo ci fa qui, Signor Malfoy?- domandò sulla difensiva.
- Oh, nulla Signorina Granger…mi facevo un giro…e quale posto migliore, se non questo ufficio?- rispose annoiato.
- Le rivolgo ancora la stessa domanda e stavolta veda di essere più esauriente. Che-diavolo-ci-fa-qui?- pronunciò nuovamente, enfatizzando l’ultima parola.
Lucius Malfoy ghignò appena e rispose:
- D’accordo. Molto semplice…sono qui per te-.
- Che cosa?- esclamai sorpresa ed al contempo impaurita.
- Hai sentito bene, Mezzosangue. Sono qui…per te-.
- Cosa…perché?- chiese Hermione ora veramente allarmata.
- Altra domanda molto semplice a cui rispondere. Ovviamente, sono qui per incastrarti!- sibilò avvicinandosi.
Ad Hermione quella situazione non piaceva affatto, le ricordava molto una vicenda di tanti anni fa, quando il “Magico Trio” e alcuni ragazzi dell’E.S. erano entrati nell’ufficio per proteggere la profezia di Harry.
Sempre nella stessa ampia stanza, era comparso Lucius Malfoy con al seguito Bellatrix Lestrange.

- Non capisco…- fece la ragazza, indietreggiando un poco.
- Vediamo se così è più chiaro…STUPEFICIUM!- sibilò Malfoy, puntando la bacchetta verso il petto di lei.
Hermione non fece neanche in tempo a reagire. L’incantesimo la colpì in pieno, catapultandola con forza contro al muro e poi lasciandola svenuta a terra.

Lucius Malfoy rise di gusto, sibilando verso di lei:
- Ci vogliono i riflessi pronti, Granger…-.
Da uno scaffale prese una sfera ed uscì immediatamente dalla stanza, prima di sigillarla.

Nel frattempo alcuni Auror e il Ministro in persona si stavano dirigendo verso la “Stanza della Profezie”, dopo aver ricevuto una soffiata, sul fatto che qualcuno si era introdotto ed aveva rubato una sfera, contenente un ricordo molto importante.

Quando Hermione si risvegliò, dopo che Kingsley Shakelbolt effettuò su di lei l’Innerva, si trovò circondata da Auror, mentre il Ministro le rivolse poche e semplici parole:
- Signorina Granger, mi segua nel mio ufficio!- disse furente.
- Io…non capisco…cosa…cosa è successo?- domandò confusa, rialzandosi.
- Questo deve spiegarmelo lei! Mi segua!-.

Fine flashback

***

Fu così che Hermione, allontanata momentaneamente dal suo incarico -per assenza di prove che potevano incastrare Malfoy Senior-, si trovò un nuovo impiego.
Occuparsi della reception sulle navi da crociera, non era un incarico poi così difficile, nonostante fosse molto pesante.

Quel Natale ci sarebbe stata la crociera inaugurale per il “Sunset”. La nuova nave magica, era pronta ad accogliere più di duemila persone fra maghi e streghe purosangue e non, per far rotta verso i Fiordi Norvegesi.
Spediti gli inviti, rimaneva solo una cosa da fare: attendere l’imbarco.

La vita di Hermione Jane Granger era cambiata, ma la domanda ora era la seguente: il cambiamento, sarebbe stato radicale?

Tempo una settimana e lei stessa avrebbe capito.




Bene, dopo aver terminato questo primo capitoletto…spero di ricevere i vostri pareri, che sottolineo sono MOLTO importanti per me! Allora…almeno un po’ di curiosità si è insinuata nei vostri pensieri?
Se sì, cliccate e scrivete la vostra recensione.
Nel prossimo capitolo si entrerà già nel vivo della storia…si vedrà che succede al momento dell’imbarco e si conosceranno le persone invitate…aspettatevi sorprese! XD…ripeto: io sono sadica! Un grosso bacio in anticipo per chi leggerà e recensirà! Vostra, PolverediStelle

 
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