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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: LE MIE CERTEZZE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: aya-suzuki galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/03/2003 14:43:23

questo è un esperimento! leggete dentro, è scritto tutto! ^_^
 
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ZERO
- Capitolo 1° -

Bene, salve! ^_^ sono tornata con una nuova fic. a dire il vero è breve... è un prologo, ma è anche una fic autoconclusiva.
curiosi? si?! bene! leggete!
curiosi? no?! pazienza, leggete lo stesso!
*********

Le mie certezze
Sottotitolo: DAL DIARIO INVISIBILE DI YUKIE MATSU

Oggi Toru torna dal ritiro. Ed è proprio così, vero è reale.
TORNA DAL RITIRO!!! Aaagghhhh!
Vi giuro, sono settimane che sto qui a sospirare e a mordere i divani per l’idrofobia, come un pitbull rognoso, smaniando per rivederlo. Fischia, quanto mi è mancato… *sospirone*
Due settimane di assenza, vi giuro, mi fanno andare in bestia. Giù sclero se mi separano dal mio ciccietto per più di 25 ore, ma 336 sono davvero troppe. Troppe, troppissime, TROPPE!! E poi questo è un momento magico, per due picciottelli innamorati come noi… oddio, a dire il vero non ce lo siamo ancora detti in faccia, ma prima che lui partisse per il ritiro, ed io ero andata bella e sospirosa a salutarlo, stavamo per baciarci… poi è arrivato quel pirla di Kenji, latrando sul loro pazzesco ritardo, prendendo Toru per la collottola e trascinandolo sbatacchiando su per la scaletta del pullman. La seconda cosa che farò non appena me li vedo apparire davanti, è ridurre Kenji come un uovo al tegamino cotto con la nitroglicerina… sarà così vomitevole che nemmeno il suo cane lo riconoscerà più… ihihihi…
E la prima, invece, sarà finalmente confessare a Toru tesoru l’amore che ingrassa il mio palpitante cuoricino. Visto che me lo rimugino e rimastico dentro per già tre anni, sarebbe anche l’ora. Ora o mai più, come ho già detto, il momento è magico e le magie, si sa, durano davvero poco…
Bè, dovrebbero arrivare a minuti. Io mi sono conciata in modo decente, insomma, ho provato a rendermi un po’ più femminile. Già perché con questo taglio corto da spacciatrice di anfetamine che mi trovo sui capelli di questo color topolino biomodificato con le tinte tossiche rosse, gli occhi dello stesso colore innaturale dei capelli, e l’espressione trucida da una che ha appena preso a ceppate il gatto del vicino, la faccenda di preannuncia difficile, ahm… onde per cui, mi sono messa questo bel prendisole rosa cipria (che fa a pugni col colore dei miei capelli, ma chissene sbatazza, ora come ora) decorato con queste… beh, credo siano lontre, d’oro… bè, sono l’immagine della sciccheria! Non badate il fatto che mi sono messa le mie solite, vecchie, maleodoranti Doc Martens color procione scorticato, scusatemi tanto se non ho sandalini o scarpine carine da abbinarci! -_-
Ma questi stronzi proprio non si fanno vedere… caspioz, sono quasi le sette di sera, e dovevano arrivare alle sei e mezza…
Bè, volete sapere come ho conosciuto Toru? ^-^ Sapete, devo ammazzare il tempo… comunque dai: premetto che io e Toru abbiamo 18 anni (a dire il vero io li compio l’ultimo giorno delle vacanze estive, quindi li farò tra pochi giorni ^.^), e frequentiamo due diverse terze al liceo Shoyo. Ma l’ ho conosciuto alle medie! Eravamo entrambi in terza, solo in due scuole diverse.
Io stavo disputando una truzza partita di calcetto con le mie compagne di squadra, sapete, si chiamano ‘allenamenti’, e Toru era appeso alla rete di bordocampo, intento a guardare il culo della mia (ex)amica Yozura. Ad un certo punto un’altra compagna di squadra, Saiko, ha cominciato a belare “Guarda quel ragazzo sulla rete, che figo che figo che figo che” e mi ha implorato di andargli a chiedergli come si chiama, la scuola, gli anni… cose così, insomma. Io ci vado, e considerai che visto da vicino, fischia, non era affatto male.
Mi piacque subito ^ ^ e gli chiesi tutte le informazioni che Saiko mi aveva elencato, dicendo che era per una mia amica (ed era vero, ciò). Lui me le diede, ed era un gran bel curriculum. Quando andai da Saiko le dissi che si chiamava Kiruma Kataossi e chissà quali altre menate che ora non mi ricordo… Ed insomma; quando esco dal campetto, trovo ancora Toru (forse stava ancora aspettando il culo della Yozura) e io attacco bottone.
Una cosa tira l’altra, e siamo diventati amiconi: abbiamo deciso di iscriverci allo stesso liceo, ed ora siamo… bè, più-che-amici-meno-che-fidanzati, ma ancora per poco… ghghghghg…
Miiii, ma che sto qui a parlare, guarda il pullman in avvicinamento!! Posso scorgere il cranio capellone di Kenji che assilla il guidatore chiedendole se lui prende spesso multe. Questo mi rallegra non poco! Mi stava venendo l’artrosi alla pazienza, son di stare qui…
Il pullman inchioda a tre centimetri dalle mie scarpe, sparando brandelli incandescenti di copertone ovunque, che fecero una macchina parcheggiata.
Gli sportelli si aprirono, e il pullman emanò questa luce sperluccicante che dico mi ha nebulizzato le retine, ma poco importa: Toru!
…Toru non scende… sarà in ultima fila come al solito, a scrivere parole oscene con la calcolatrice messa a rovescio. Intanto esce Kenji (per la cronaca: l’autista è stato il primo ad uscire, per poi entrare subito in un’ambulanza dritta dritta per il manicomio), che mi sogghigna e dice:”Buonasera, Yukie-cicciona!”
“Buona serata, Kenji-cellulitico!” sorriso io di rimando, abbracciandolo.
In seguito escono altri elementi, tipo Ito, qualche idiota di cui non ricordo il nome, Takano e Nagano (sempre più brutti), e poi il mio sinfonico compagno di bevute, Kazushi. Sta roboando come un motore a scoppio per la fame, ha la felpa tutta mossa da scosse telluriche. Ignorando l’indecoroso particolare, con due zompetti mi sono issata alla sua titanica altezza, e l’ ho abbracciato e sbaciucchiato come si confà.
“Ciao Kazushone!”
“Salve Yukiella, hai passato due belle settimane?”
“Questo dovrei dirlo io, testa di cernia! Ti sei allenato? Soffierai a quel babbeo di Kenji il posto di capitano?”
“Non credo, comunque ho comprato un nuovo DVD!”
“E dove?! Nei cessi degli spogliatoi?”
“Mica eravamo emarginati della società, cervello di broccoletto! Allora, te lo presto? Indossiamo le nostre maschere da istigatori alla pirateria?”
“Cos’ hai preso?”
“Il film di Saiyuki”
“Fosforo!!!” esulto io “Si, si, prestamelo, si!”
Però basta Kazushi, fuori dalle palle, voglio Toru, io!
“Kazushi, e Toru dov’è?”
“Adesso arriva, sta aiutando Kuroko a togliere la sua borsa dal portapacchi, che si è incastrata!”
Borsa, portapacchi, aiutando, si, si… ha detto comunque che Toru ciccio ora arriva! Coccomaro!! Tra un po’ non sarò più single! >_<v
Eccolo qui infatti, bello come una pasqua, coi soliti 40 centimetri in più di me, gli occhialini e il sorrisetto dentoso… è proprio il mio scaloppino! ^///^
“Yukie!!” cinguetta, vedendomi subito (forse perché sono l’unica anima viva nei paraggi oltre al contenuto semiumano del pullman dal quale sta uscendo) e sventolando il suo metro/metro e mezzo di braccione.
Tutto si opacizza, farfalline spuntano da ogni angoletto, ed io faccio una fatica bestiale per saltellare alla moviola fino al suo elevatissimo collo… altrettanto slow-motionamente lui mi abbraccia e stritolozza, poi mi riappoggia a terra, e dice…
“Ti amo Yukie, ora è il momento di ditelo… diventa la mia ragazza…”
“Oh, si…”
“Yukie, voglio presentarti una persona.”
Skreeeekkkkk noooo >___< scusa? Perché il filmino romantico che stavano proiettando nel mio cervelletto è stato stoppato tanto bruscamente da una frase così poco romantica?
Solo ora noto che, nel buio che sta alle spalle di Toru, sta una… figura… femminile, immondamente longilinea ed anche piuttosto alta… ha perfino una faccia, pensate, e si permette di guardarmi con quei suoi occhietti celestone sorridenti… si passa una mano tra i capelli di media lunghezza castano scuro…
Ma chi ‘azzo è questa babbuccia?!
“Tu devi essere Yukie! Non sai quando Hanagata mi ha parlato di te!” trilla lei, sbatacchiando furiosamente quelle ciglia lì. Almeno ha la decenza di non chiamare Toru per nome.
“Sono io, si.”
“Ah, piacere ^_^ Sai, non pensare ‘chi è questa alienata’, non sono spuntata da sotto i sedili dell’autobus!”
Sia lei che Toru si mettono a ridere. Pirla e più pirla.
E la tizia continua:”No, sai, sono la figlia del proprietario della palestra dove si sono allenati i ragazzi per queste due settimane! I miei genitori devono partire per un lungo viaggio di lavoro… sai, mia mamma è un’ingegnere, deve realizzare un nuovo ipermercato in Danimarca, e starà via per sei mesi. Così io sono ospite da mio zio che… vive proprio qui a Kanagawa!” (ahaha. Ma li notate i casi della vita, voialtri?!) “Quindi i ragazzi sono stati così carini da darmi un passaggio… Gentilissimi, no? Li adoro, sono deliziosi!”
Addirittura! Ma questa si è sniffata un carico di mastice durante il viaggio?!
E non ha ancora finito di ciarlare, questa spastica:”Comunque, io sono Kuroko Murai! ^_____^ Davvero, davvero felice di conoscerti!” mi ghermisce una manina e me la squassa con ferocia lancinante.
“Ahio! Sono… sono Yukie Matsu…”
“Ma lo so già! Toru mi ha già parlato di te!” ok, questa morirà molto presto, e vi assicuro che sarà per mano mia, a cuore aperto e senza l’ausilio di nessuno strumento.
“Kuroko è davvero adorabile!” interviene Toru.
“Ti sorprenderà saperlo, Matsu, ma stiamo insieme ^____________^”
Ok, quest’ultima battuta della… cosa… non è mai stata detta, ma le loro facce dicono proprio così. Siamo due pirla storialenghi estivi! Così, dicono.
Il mondo crolla, le catastrofi, una collisione col sole, l’eruzione di un vulcano sottomarino, il crollo della borsa, il crollo della torre di Tokyo, la scadenza delle Pringles che stanno nella dispensa…
È una tragedia, amichini miei. Una sciagura.

Che sofferenza… che latrati di desolazione riecheggiano in questa gelida stanza, grigia come l’enorme squalo che ha inghiottito il mio buonumore… spero che quella stupidissimissimissima di una Murai muoia affogata in un mare di interiora di scarabeo stercorario…
Pazzesco, assurdo, vedete come la vita può essere ingiusta! Io sono tre anni che mi sbatto per far capire a quel cervello di gallina di Toru che mi piace e che lo adoro, e per quella menomata mentale sono bastate due settimane?! Pazzesco!! Non devono accadere cose tanto maligne alle persone buone e giuste, è dannatamente spregevole, tutto ciò! Toru è mio, solo mio, nessuna ha il diritto di fregarmi il tratto, no, no e nooooo-ooo-o!
Io sono stata perseverante e paziente per tutti questi anni: deve capirlo da solo pensavo, non devo dirglielo io così di botto, sarebbe un amore innaturale e io lo voglio stupendo e genuino. A questo punto però potevo dirgli che mi piaceva anche quel giorno che era lì con me solo per vedere il culo della Yozura!
O la va o la spacca è sempre stata una filosofia di vita da me assolutamente ripudiata: a dispetto delle apparenze, sono un tipo logico e calcolatore, io. Quasi sempre, insomma cioè.
Accidenti, altro che più-che-amici-meno-che-fidanzati, Toru mi odia! Fischia, me lo sognavo il sospirato bacio e l’addio al singolismo… Toru mi considera una merda secca! [ehhh che esagerazione! -_- ND Aya – Tu mi stai inculcando di dolori e sofferenze, ora ti permetti pure di criticare?! Guarda che ti picchio! Mi hai creata come tappa rissosa ed ora ne subisci le conseguenze! ND Yukie – Senti, tappa rissosa, ho comunque questi 12 centimetri in più che mi fanno comodo, e comunque se voglio posso farti diventare ancora più nana… ND Aya – Seee, non ci provi neppure… ND Yukie – Ah, no?! ND Aya]
Inoltre mi rendo conto solo ora che sono una ciospetta mollacciosa alta 1 metro e 37… [aaaaarrrrrghhhh X_X cosa fai?! Bastarda!! ND Yukie – Visto? ND Aya che strabusa del suo potere]
No, scherzavo [brava… ND Yukie – è perché sono buona… ND Aya]
Comunque, non ho certo intenzione di subire passivamente, not-not, certo che no: non è nella mia natura da predatrice famelica. Di certo non sto qui ad aspettare come un fraticello paziente che la chiappa si tolga dai piedi: Toru deve capire cosa succede, e segnarsi delle priorità. Anche se, ora che ci ragiono, sarebbe agghiacciante se preferisse davvero la Murai a me, pure in campo umano generico. Insomma, mica devono sposarsi! Oddio… e se lo facessero? Mettete che lei sia il grande amore della sua vita…
Eeehhh sssee, con piffero! Non finchè io sarò viva. Farò di tutto per farli odiare a vicenda: Toru saprà una volta per tutte quello che merita.
Innanzitutto devo stuzzicare le sue fameliche e turpi depravazioni maschili… bè, insomma, a dire il vero non so davvero con cosa potrei provocarlo, dato che le mie, ehm ‘tette’ saranno una mezza, farla grande, non saprei… magari potrei fare esercizi per potenziare il mio culetto… anche se quello che si poteva fare qui è già stato fatto: gli allenamenti del club di calcetto sono cinque giorni su sei (il sabato si fa la siesta).
In ogni caso, dovrò ridurre quella scronchia della Murai in un patè di catrame, vediamo se poi piacerà ancora a Toru. Tzah! Potrei bloccarla in un angoletto e picchiarla, picchiarla, picchiarla e malmenarla…
Anche se questa sarebbe l’opzione più soddisfacente, non si può fare. Non sono un tipo ragionato, io? Dimostriamolo al mondo.


Che bello, che bello, bellissimo! Oggi Yukie Matsu, vale a dire la soave sottoscritta, compie ufficialmente 18 anni. La maggiore età!! Ahh, che bella cosa! Che sospirato traguardo che tutti noi esseri umani raggiungiamo con letizia e varie prospettive per il futuro… l’università, un bel lavoro, una famiglia con due cani… che roseo avvenire si prospetta di fronte a noi neo-maggiorenni!
Solo che la porca Murai mi rende molto difficile godermelo.
Eh si, ho fatto il festino a casa mia, a base di cibo messicano (che la mia sorellina 15enne Yukino ci ha donato: lei è la maga dei tacos, la circe dei burritos, la negromante delle tortillas, la divina dea dei carne asada… arshhh…), e Toru mi ha praticamente indotto con l’ipnosi ad invitare anche la sua scugnizza. Spero che non regga il peperoncino, e le si appicchi un incendio pressoché implacabile alle tonsille… e se le sono state già tolte, allora va bene anche l’ugola, la lingua, il palato molle… qualunque cosa, basta che stia ZITTA, ZITTA, ZITTAAA!!!
È incredibile la quantità assurdamente spropositata di parole che quella racchia è in grado di secernere in un così ristretto arco di tempo! Ha una velocità di parlata di 500 km/h, e continua con questo ritmo quanto mai spedito per ore, ore, ore, ore… ore… sto diventando deficiente, adesso la strozzo col vassoio degli intingoli!
Ora io sono placcata dalla mia spaventosa zia che, al telefono, mi trattiene per qualcosa come sei mesi, sei mesi e mezzo, chiedendomi se deve regalarmi la divisa completa della nazionale brasiliana di calcio o il pallone d’oro che suo figlio ha trafugato ad Owen quando è andato in Inghilterra. Dico, ma che questa vecchia megera si è messa in combutta con la lucertolona là in giardino per distogliere la mia ronda su Toru?
Si già, mentre io sono intrappolata nelle sabbie mobili del legame di sangue, la Murai sta in giardino, in mezzo ai lampioncini di carta ed alle lucciole, a mangiucchiare nachos e a cingere la scultorea vita di Toru con quel suo braccetto stinto, ciarlando su chissà quale frescaccia universale…
Quando finalmente riesco a liquidare la cariatide, lei sta, naturalmente, ancora parlando… e la cosa più incredibile è che gli esseri viventi che le stavano intorno, compreso il mio setter irlandese Dottor Spork, la ascoltano come ipnotizzati da una preghiera tibetana.
“…insomma, un vero incubo! Continuava a discorrere da sola riguardo suo fratello, le rate del cane, l’assicurazione, l’incidente con la Vespa… e porco sacramento, a suicidarti ci mettevi di meno, dico io!”
“E tu che hai fatto?” chiede il pirlengo figo quale Toru, che pendeva dalle sue labbra come un gonzissimo aracnoide.
“Nulla, solo meno male che Chiaki mi ha telefonato, sennò avrei compiuto l’insano gesto! Perché sai, sua madre mi aveva appena offerto degli spiedini… e sai, gli stecchini possono trasformarsi a piacimento in un’arma impropria…”
Oh, ma quanto ci fai ridere…! Guarda, sono meravigliata e molto soddisfatta di averti invitata al mio compleanno. Il cibo che stai mangiando potevo darlo alla tartaruga.
Toru, beota e triplamente pirla, scoppia a ridere come una iena:”Ma no, Kuroko… trattieniti, non sei 007 e non hai la licenza di uccidere!”
Ah-ah. Ahaha-haha. Ha. Ma che simpatico umorista, veramente, sono così scossa dall’ilarità che mi infonde quell’ebete, che tra un pò mi cascano tutti i tequila del vassoio sui piedi.
A proposito… che sia saggio dare anche alla stordita laggiù l’alcolico? Non è che poi prende a parlare con ulteriore trasporto? A quel punto, non so se perfino Toru riuscirà a reggerla ancora. Eddai, chissà che non dia di pazzo pure lui, così l’ammazza e finalmente capisce che la sua anima gemella sono io, IO, IO E NESSUN’ALTRA VAGABONDA VENUTA DA CHISSADDOVE!
Bene, penso io. D’accordo, che beva e si ingorghi tutta. Quasi-quasi le metto tutta la busta di sale… gnekgnekgnek… chissà che le venga una pellagra cronica…!
Non faccio nemmeno in tempo a dire “Salve a tutti, ora digerite meglio con una bella tinozza da alcolizzati! Ubriacatevi!” che la meretrice laggiù mi zomperella incontro, spalancando i braccetti e mettendosi ad ululare come un coyote.
“Maaaa eccola quiii, la nostra festeggiaaataaa!!! Finalmente ci hai raggiunti, Matsu!” e mi schiocca un bacione bavoso su una guancia.
Si, avete capito bene: questo neurone solitario ha già compiuto i 18 anni. È (anche se di poco) più vecchia di me. Quando non sa nemmeno fare le divisioni in base 2.
“Ehheeee si eh, grazie” rispondo io, esibendo una chiassosissima risata 100% sintetico, di quelle pruriginose, che devi essere immattonito se non te ne accorgi.
“Che bello essere maggiorenni, vero? Puoi fare quel che ti pare!”
Si, ha ragione… allora nessuno mi dirà niente se la uccido? Che bello!
Arriva l’amico Kazushi, mi prende per un braccio e mi scarriola via, facendomi cappottare sull’irrigatore rotante e mandandomi addosso ad un tizio che… sinceramene non conosco…
“Ah, Kazushi! Che accicazzarola ti è preso?! Vuoi uccidermi il giorno in cui divento maggiorenne e posso fare quel che mi pare? Nahhanna!” starnazzo, imitando (peraltro in modo eccellente) la voce della Murai scorreggiona.
Kazushi fa una faccina compunta, dicendomi:”Yukie che hai? Ti vedo molto incazzosa da quando siamo tornati… e dire che dovresti essere felice di vederci dopo due settimane…”
“Ma, Kazushi, io sono davvero contenta che voi siate tornati!” frinisco io, tutta luccichii e sfondi opachi “La sola cosa che non sono contenta di vedere è La Cosa che vi siete portati dietro! E… vabbè, anche quel tizio con la maglia grigia… ma chi è, a proposito?”
“Ah, boh. Ma… che cosa?! Non saresti contenta di vedere… che??”
“Hai capito, gambo di sedano. Perché diavolo vi siete fatti agganciare dalla Murai? La vostra ragazza sono io! >_<” e per dire ‘vostra ragazza’ non intendo certo la spupazzina in comune, capiamoci… solo, la presenza femminile del gruppo sono sempre stata io.
“Ma lo sei ancora!” Hase si mette a ridere con lo sputacchio “Che dici, non potremmo mai rimpiazzarti!”
“Hm, si, sei molto rassicurante, specie se mi porti a parlarne proprio dove lei e Toru stanno seduti a cianciare come due astalopitechi”
Kazushi si guarda intorno perplesso, vedendo il MIO dondolo dove sono seduti il MIO Toru e la giovenca, e poi guarda di nuovo me:”E che centra Toru?”
“Secondo te?”
“Ma dai… non dirmi che ti dà fastidio che lei…”
“Eh, si, scemo, te ne sei accorto tu, e Toru ancora no.”
Kazushi si accascia in mezzo alle pratoline, sconvolto dalla notizia:”Santo dio… ma… dove?! Quando?! Come?!”
“Si… e perché e a che ora! Ma che ti devo dire… sono tre anni ormai. Io volevo dichiararmi, finalmente, la sera della vostra partenza, ma Toru mi ha schiaffato di fronte quella ciofeca e hanno preso a parlaaare, parlaaare, parlaaare… volevo ucciderli.”
Kazu sospira:”Oh, povera Yukie…”
“Si, povera Yukie che sono io… ;_; sigh, Kazushi…” mi metto a frignare io, e quasi-quasi piango davvero, qui ci scappa la lacrima.
Ah, ma non posso… io sono una dura, una tosta, un blocco di granito. Io, io non piango…
“Dai, Yukie, non fare così, non piangere…” Oh, merda sto piangendo sul serio. No, no, no dai, non devo piangere… ;_; snif… almeno dovrei avere la decenza di non tirar su col naso, ma non ci riesco.
“A-ehm, Yukki…” che carino Kazushi quando mi chiama con questo nomignolo…
“Yukki!” continua lui, scotendomi.
“Ahoooo, ma che ti piglia, razza di botulino circense?!!”
“Guarda cosa sta facendo Kuroko…!”
…Cosa sta facendo adesso, la loffa vagante?
EEEEKKKKK! Tragedia, immane catastrofe, chiamate Clark Kent!
Mi metto a correre a scapicollo come una sposina sexy in mezzo al giardino, gettandomi addosso all’imbecille, strappandole dalle mani il piattino di carta contenente resti di burrito carne asada con CARNE DI MAIALE, dolciumi ed altri avanzi bavosi che lei non si è segnata di consumare e che ha tentato di rifilare al mio zuccherino.
La devasto con una delle mie occhiatacce, abbaiando:”Che diavolo fai?! Cosa cerchi di fare, uccidermi il cane?!”
“Stavo solo dando da mangiare al tuo cane! Mi guarda sempre con quegli occhioni così dolci… ^ ^” squittisce lei. Dddiiiooo quanti calci nel culo che le darei, specie in questo momento!
“Non devi farlo! Spork è il mio cane, e nessuno gli ha mai dato nulla senza il mio permesso! E devi farlo anche tu, è chiaro?” grido io, ormai isterica.
“Scu-scusa…”
“Non farlo mai più”
“No” mugugna, intimorita, prima di sgattaiolare via con la coda tra le gambe. La pecora…
Mentre osservo con furia il piattino del delitto, penso che veramente, è un elemento sgradito nella mia vita. E poi… quando mi si tocca il cane, divento una belva.

È sera. La mia festa di compleanno è finita, tutti si sono cavati dalle balle e io, dico io, non sono riuscita ad avere un dialogo decente con Toru manco una volta. E questo perché? Perché? Perché? Ma perché l’orrendo batterio gli è sempre stato appiccicato, ed anche dopo l’episodio di Spork lei ha continuato ad essere tutta mielosa anche con me, sorridendo come se fossa l’amica degli animali ed io l’amassi alla follia.
Mentre mi infilo il pigiamino (nuovo, il regalo di Toru, Kenji e Kazushi. È davvero caruccio: maglia azzurro chiaro con disegnata sopra uno schizzetto blu a forma di farfalla, maniche corte con gli orli arricciati; pantaloncini quasi a palloncino, a quadrettini bianchi e blu) osservo gli altri regali. Carini, ma nulla di eccezionale (a parte una collection degli Iron Maiden che mi ha regalato lo sconosciuto in maglia grigia). Ah, ed indovinate la porcellazza cos’è che mi ha regalato? Un kit di bellezza con dentro vari imbelletti come fondotinta, cremine idratanti all’afrore di ascelle di Bambi, shampoo e balsamo…
Che dite, mi prende per il culo? È per caso una sottile ironia per dirmi di darmi un tiro, di curarmi un pò? Ma caspioz, non vede che non ho un filo di qualcosa sulla faccia pagarlo oro?! Provo un’avversione biologica per qualsiasi cosa unticcia, polverosa o liquamosa che l’industria cosmetica mette in commercio, mi fa senso anche sono trovarmi un po’ di quel viscidissimo lucidalabbra ai frutti di bosco sulla bocca. Sono una bellezza nature! Ed anche quando sono una bruttezza, quando mi vengono i brufoli… stanno lì, fieri come il colosso di rodi. E anche tutti quei shampi, bagnoschiuma e saponette a forma di cornucopia: inutili all’ennesima potenza. Non posso farci niente; non è che sono una donna-spazzatura che non si lava… solo non amo cospargermi di unguenti aromatici ed olezzi vari: un semplice sapone neutro all’odore di nulla va benissimo. Idem per il deodorante.
Bè, ora tralasciamo il discorso della cosmesi globale. Cosa devo fare?! Sono in una situazione pietosa da cornuta involontaria! >___<
Direi che ho tentato varie volte di coinvolgere Kazu nei miei piani criminosi… ma lui è un santone si vede, e comunque dice che a lui, Kuroko sta ‘abbastanza’ simpatica, e che non vuole diventare un mio alleato nel reato (che fa pure rima!). Coniglio… sta di fatto che io, comunque, devo tenere saldo il dialogo tra me e Toru.
Domani comincia la scuola, e spero proprio che la biscia lurida non venga messa nella sua classe… o peggio: mettete che ha PERSONALMENTE RICHIESTO di essere messa nella sua classe! Non dovrà accadere. E se accadrà… oh, voleranno denti.


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Cucù, cucù. Si è fatto tardi, è il primo giorno di scuola gente, cucù. E yeeehhh un piffero nullo.
Che palle, e si che sono state delle vacanze… memorabili. In entrambe le direzioni: sono state rovinate però, dall’arrivo della Murai.
Ma è stato bellissimo andare in giro con i ragazzi, me la sono spassata! E poi Toru ha voluto farmi da accompagnatore alla festa dell’estate… abbiamo visto i fuochi d’artificio, mi ha cinto le spalle con un braccio e mi ha detto che ero davvero carina con il kimono. Sigh… se ricordate, all’inizio del racconto avevo detto che prima che la squadra partisse per il ritiro, io e Toruccio ci eravamo quasi baciati. E non vi pare strano, questo improvviso cambiamento?
Insomma… questa Murai… non è così speciale da oscurarmi in modo tanto improvviso. No?
Ok, io posso anche sembrare un grugno ambulante, ho la fronte perennemente corrugata e la bocca messa a smorfia, ma con i miei migliori amici ho un visino delizioso. E poi la Murai ha quello sguardo irritante, da ovino sconcertato, con gli occhi perennemente spalancati e l’aria ingenua… ma che ingenua, un cacchio, sembra una che si è fumata un intero bastimento di oppio.
Ma non debbo disperare, amici cari. Toru e la tonna non si sono ancora messi insieme… credo, ed inoltre lei si toglierà dalle balle tra sei mesi. Ho, tuttavia, tutto il tempo per proporre indirettamente a Toru questo confronto, fare in modo che si interroghi sulla brevità della vita, e che si chieda: chi preferisco, tra la mia buona, fedele, vecchia amica Yukie, e questa ragazza belloccia ma un po’ scema che ho conosciuto due settimane fa?
Se questa domanda fosse proposta a me, non avrei alcun dubbio sulla risposta. Ma forse perché sono io… chissà qualcun altro -che mi conosca bene però- cosa penserebbe. Devo chiederlo a Kazushi e Kenji, forse loro sapranno aiutarmi.

Sono nel treno per arrivare a scuola. Dobbiamo ancora arrivare alla fermata di Toru e Kazu, e quindi sono qui con Kenji, che sale tre fermate prima di me. Lo fisso di sottecchi, chiedendomi se sia il caso o no di chiedergli un opinione riguardo il mio dramma amletico.
Dopotutto, lui non sa dei sentimenti che provo per Toru, e Kazushi si. Ma ora sono qui sola con lui, e se volessi chiederlo a Kazushi dovrei aspettare di arrivare a scuola, poiché Toru sarà qui con noi. Ma io non ne posso più, sono formicolata dai tarli dell’ipotetico.
Bene, a posto.
“Kenji…”
“Oh? Solo ‘Kenji’? E dov’è finito Kenji-scoreggione, o Kenji-triglia, o Kenji-battistrada?”
“Non fare lo scemo ora, sono in pappa totale… > <”
Il cerbiattesco Fujima mi squadra dubbioso con quei suoi begli occhioni blu, dicendomi:”Qualche problema, Yukie?”
“Se mi chiami per nome e basta vuol dire che l’ hai capito: si, qualche problema. Il fatto è… che…”
“Non vuoi parlarmene?”
“Non saprei…”
Kenji sembrò offeso:”Ah, bè. Sto quindi a che posizione, io?”
“Dai, non scaldarti. Bene, il fatto è questo: quel malefico souvenir che vi siete portati dal ritiro… mi sta decisamente qui” dichiaro, indicando una zona indefinita che si aggira tra le mie chiappe e… le mie chiappe.
Kenji si impensierisce:”Bè, di certo non la obblighiamo noi a starci sempre addosso. Penso che voglia stare con qualcuno in partic-”
“Con Toru, maledizione!” impreco io, dando un pugno al sedile davanti a me “Mi ha rovinato i programmi, quella froge vigliacca…”
“Che programmi?” Kenji alza tutte le sopracciglia che ha, e se possibile anche le orecchie.
“DichrmTr…” mugugno io, ingrumandomi nel mio ego e parlando così piano che quasi non mi odo io.
“Che-cooosa dovresti fare tu?” cinguetta lui, mettendosi una mano dietro l’orecchio in modo stupidamente teatrale, spero per farmi un po’ ridere e tirarmi su il morale.
Io mi chino su di lui (…seeh, come se la cosa fosse possibile… diciamo che gli emergo sotto il mento) e borbotto:”Dichiararmi… a Toru…”
Kenji resta perplesso ed impallidito per qualche secondo, ancora con la manina dietro l’orecchio e gli occhioni da cerva illuminata.
Poi abbassa la mano, fa “ahh”, e mi abbraccia, cullandomi un po’.
Questo gesto mi impressiona e commuove non poco, ma nel frattempo non può che insospettirmi:”Fujima Kenji, cos’è questo gesto di cordoglio?”
“Non so che dirti…” bisbiglia lui tra le mie chiome color scimmia lessa “Solo che anche io sono un po’ perplesso… vedi, Toru e Kuroko…”
Io mi stacco da lui, allucinata:”Cosa che what? Cosa implica che al nome di Toru venga subito affiancato il nome della taccola?”
“Non lo so. Solo ti dico di… bè, ti suonerà strano, ma sta prudente. Non vorrei che tu rimanessi ferita…”
… … … …E che caspio, sapevo che non dovevo parlarne con Kenji, legge troppo i fotoromanzi armoniosi che quella zitellona di sua sorella ha ammucchiato nello sgabuzzino… questo ragazzo mi preoccupa, a volte… A sentire da lui, sembra che io debba andare a combattere contro una qualche selvaggia ed infuriata tribù indigena dal cuore dell’Africa nera, che nessuno conosce e che per quanto ne sa il mondo civilizzato potrebbero praticare riti di cannibalismo o chissà quali altre empietà che la mente umana può formulare.
Bè, presto o tardi, ecco la fermata dei restanti due. Toru si siede subito vicino a me, e questo mi da un bagliore di speranza. Hmmmm… mi sembra di stare in alta montagna, sto respirando come un elefante. È che il… coso… l’afrore che si è dato artificialmente Toru oggi è, bè, insolito. Ma mi piace.
“Sei appena uscita da un raffreddore, Yukie?” mi chiede lui, ridacchiando.
Orco boia. Mi rimetto tranquilla ostentando indifferenza.
Vedo Kazu e Kenji che mi lanciano sguardi interrogativi: ora loro sanno della situazione, e senza nemmeno organizzarci abbiamo raggiunto un tacito accordo sul tenere nascosta a Toru la faccenda. Devo occuparmene solo io. E certo che si, ci mancherebbe altro, porca di quella peppona cafferina che si beve alla mattina… né col latte ne col tè, ma perché perché perché…
Porco Zeus, non è il momento di cantare canzoncine idiote. Dah, ma forse si, bisogna darsi un tono, cercare di fare bella figura con l’altra tè stessa. Si, io sono una persona positiva. Sono Bridget Jones… pensa a quella gran donna, la somma sovrana delle sfigate… che però alla fine si fa il bel viaggio e si sistema con l’avvocato ganzo, tosto e dal fascino ammaliatore… si…
“Sapete per caso a che fermata sale Kuroko?” chiede ad un certo punto Toru.
Lo uccido, lo ammazzo, lo stecchisco, lo faccio fuori, lo devasto… giuro, anche se lo amo alla follia, uno di questi giorni mi metto il tirapugni da mafiosa e gli riduco quella sua bella boccuccia ad un carpaccio sanguinolento di capillari maciullati…
“Se non ho capito male, suo zio vive dall’altra parte della città rispetto alla scuola, quindi prende tutta un’altra linea” interviene Kenji, prima che io potessi dire qualunque cosa. Apprezzo il gesto, ma mi sono votata all’eterno silenzio: non dirò mai brutte cose a Toruccio.
Ora mi limito ad affrontare la giornata (e la ragana) serenamente. Il legame con Toru è troppo antico perché quella Murai lo possa rendere esiguo. Ne sono sicura: andrà tutto bene.
Voi che ne dite?

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chi ha fiducia il Yukie Matsu? sembra il titolo di un film...
comunque, l'esperimento alla fine è questo: questa fic a mio avviso può anche andare bene concludendola così... ma se a voi lettorini amorevoli è piaciuta, potete scrivermi al FP, dicendomi che ne pensate, e "cosa ne dite". Grazie ai vostri commenti, se ce ne saranno abbastanza, potrò scrivere come va avanti!
non è un ricatto, questo, eh ^ ^' è solo... un... un... bè, insomma, ripeto: se il prologo vi è piaciuto, fatemi sapere se avete qualche idea su cosa potrebbe accadere al mio truzzissimo personaggio! ^_^'
baciotti

 
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